2015
Auronzo di Cadore (BL), 18-04-15
Uno scialpinista, caduto nel ripido canale che scende a destra di Forcella della Neve sui Cadini di Misurina, si è infortunato a una spalla ed ha lanciato l'allarme al 118. Attorno alle 11.15 è quindi decollato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore che, dopo aver individuato lo sciatore, C.V., 35 anni, di Cortina (BL), ha sbarcato il tecnico del Soccorso alpino dell'equipaggio, a circa 2.600 metri di altitudine. L'uomo è stato recuperato con un verricello di 70 metri, per essere trasportato all'ospedale di Cortina con una probabile lussazione.
SOCCORSO BOSCAIOLO A FALCADE
Scritto da Michela CanovaFalcade (BL), 17-04-15
Mentre stava tagliando dei larici in località Crepa, un boscaiolo si è infortunato, urtato da un pezzo di tronco. Attorno alle 10.30, il 118 ha allertato il Soccorso alpino della Val Biois che, con una squadra, ha raggiunto il luogo dell'incidente, dove il personale sanitario della Croce Verde aveva già prestato le prime cure all'uomo, B.V., 65 anni, di Falcade (BL). I soccorritori hanno imbarellato l'infortunato per trasportarlo attraverso il bosco fino alla strada, supportati poi dai vigili del fuoco. Caricato sull'ambulanza, l'uomo, con un sospetto trauma alla gamba, è stato accompagnato all'ospedale di Agordo.
Belluno, 13-04-15
Il presidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto Rodolfo Selenati e il delegato del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi Fabio Rufus Bristot ringraziano il Consiglio regionale del Veneto, in primis Matteo Toscani, per l'emendamento di 200 mila euro, che contribuirà all'acquisto della sede. Proprio recentemente, infatti, la decisione di acquisire un immobile di proprietà era stata presa nel corso dell'assemblea del Cnsas Veneto, nella quale tutti i Capi Stazione e Vice Capi Stazione avevano all'unanimità deliberato al riguardo. L'acquisto riguarda parte dell'edificio in cui si trovano attualmente gli uffici e comprende opere di adeguamento e migliorie diverse della struttura esistente.
"Mi permetto a nome di tutti i Volontari del Sasv di ringraziare
quanti ci hanno aiutato finché l'emendamento relativo al finanziamento per l'acquisto della sede fosse votato in aula ed in particolar modo l'azione svolta da Matteo Toscani. Questo ci permetterà in un prossimo futuro, una volta ultimati i lavori di ristrutturazione dei locali, di essere più efficienti sia a livello logistico sia operativo. A tale proposito in data 21 marzo c.a l'assemblea del Sasv riunitasi a Pedavena diede ampio mandato al Consiglio di intraprendere i passi necessari per l'acquisto di una sede, obiettivo di cui si discuteva da anni ma che ora stiamo portando finalmente al traguardo", è il commento del presidente Selenati.
"Anche il Cnsas Dolomiti Bellunesi esprime un sincero ringraziamento per l'azione assolutamente concreta svolta da Toscani che permette, dopo 60 anni di attività svolta senza soluzione di continuità sul territorio, per il territorio e le sue comunità, di avere una sede regionale/provinciale degna di questo nome ed organizzare in modo più proficuo le varie attività tecnico/formative ed amministrative che là si tengono. Vi sarà in ogni caso da svolgere tutta una serie di lavori già preventivati e dettagliati, rispetto ai quali speriamo vi possa essere un sostegno tangibile anche dal "5X1000" espressamente indirizzato a questo scopo. Si ritiene in ogni caso che, con i 200.000 stanziati in sede di approvazione del Bilancio Previsionale della Regione Veneto, sia stato fatto un passo decisivo che va inquadrato come una decisione importante per avere una sede di proprietà, in quanto l'aver continuato a sostenere nel medio periodo un affitto oneroso non sarebbe stato più percorribile, in quanto del tutto anti economico, così come valutato unanimemente anche dall'Assemblea Regionale", gli fa eco il delegato Bristot.
"Si tratta di un importante segnale di vicinanza al Soccorso Alpino, sempre più parte integrante del servizio sanitario con interventi frequenti e delicati in ambiente ostile, quale è quello dove esso opera - ha detto Matto Toscani, vice-presidente del Consiglio regionale del Veneto - . La sede di proprietà salderà maggiormente il legame con il territorio e con le istituzioni, trattandosi poi della sede regionale del Soccorso Alpino".
"C'è ancora una sfida da vincere - ha concluso Toscani - . Serve ora l'approvazione della nuova legge sul Soccorso Alpino che è in discussione nel prossimo e ultimo Consiglio regioanle del Veneto"
Sassocorvaro (PU), 13-04-15
Per l'intervento di sgombero dalla neve sul tetto di Palazzo Ducale, come di altri edifici marchigiani, nell'inverno del 2012, sabato scorso, 11 aprile, è stato consegnato al Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi il Premio Rotondi. Dedicato alla grande «operazione salvataggio» di circa 10mila capolavori da parte del soprintendente Pasquale Rotondi durante la seconda guerra mondiale, il riconoscimento, giunto alla XVIII edizione è stato assegnato
nel corso della cerimonia svoltasi sabato a Sassocorvaro, alla presenza del sindaco Daniele Grossi e di altre autorità. Sul palco del teatrino della Rocca Ubaldinesca, tra i vincitori delle sette categorie, anche la Delegazione II Zona Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, con una rappresentanza dei soccorritori presenti in quei giorni nella regione vessata dalle eccezionali nevicate.
Questa la mozione letta dal coordinatore dell'iniziativa, Salvatore Giannella: 'Per la Protezione civile ai volontari del Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi, per aver liberato dalla neve il tetto di Palazzo Ducale di Urbino, dell'Università e di altri edifici del Montefeltro sommersi dalla grande nevicata dell'inverno 2012'.
Calvene (VI), 12-04-15
Poco dopo il decollo dal comune di Caltrano con il proprio parapendio, un pilota di Rovigo, M.P., 36 anni, ha avuto problemi con la vela ed è finito tra gli alberi, sospeso a 20 metri dal suolo tra i rami, senza fortunatamente riportare conseguenze. Scattato l'allarme attorno alle 16, il 118 ha inviato sul luogo una squadra del Soccorso alpino di Arsiero. I soccorritori lo hanno quindi raggiunto, a circa 1000 metri di quota sul Monte Corno, e dopo essere risaliti sulla pianta su cui era bloccato l'uomo, lo hanno assicurato e calato a terra, liberando anche la vela. Sul posto anche i vigili del fuoco.
Longarone (BL), 12-04-15
Mentre faceva legna nel bosco in prossimità della sua casera, situata in località Rudele sotto la strada statale che da Igne porta a Forno di Zoldo, un uomo è stato sbalzato dalla motocarriola con sui si stava muovendo sul ripido versante ed è finito 60 metri più sotto sul greto del torrente Maè. L'allarme al 118 è arrivato alle 16.10, lanciato dalla moglie, dopo aver visto il mezzo rovesciato sopra il dirupo. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, dopo una ricognizione, ha imbarcato in due rotazioni quattro soccorritori della Stazione di Longarone al Campo sportivo di Igne, per sbarcarli il più vicino possibile, mentre un'altra squadra arrivata in macchina nei pressi della casera, e scesa con le corde doppie fino a un sentiero, si è avvicinata a piedi. Una volta raggiunto, il corpo senza vita di M.B., 80 anni, di Longarone (BL), è stato imbarellato e portato sulla sponda opposta del torrente, per essere quindi trasportato a spalla dai soccorritori per circa 150 metri di dislivello sulla strada vecchia ed essere affidato al carro funebre.
Recoaro Terme (VI), 12-04-15
Questa mattina attorno alle 7 il 118 è stato allertato per un incidente avvenuto nel Vajo della Fratta Piccola. Durante la salita di due alpinisti modenesi, infatti, quando il primo di cordata, S.C., 45 anni di Modena, si trovava a pochi metri dall'uscita, la compagna, S.R., 54 anni, di Carpi, legata in corda più sotto è scivolata poiché si è staccato un sasso cui era aggrappata, infortunandosi. L'uomo è riuscito a trattenerne con la corda la caduta e ha approntato una sosta, ma non è riuscito a sollevarla e ha chiesto aiuto. Il 118 ha allertato una squadra del Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno, pronta in piazzola in supporto alle operazioni se necessario, mentre l'elicottero di Trento è decollato in direzione del luogo indicato, sbarcando in hovering il tecnico del Soccorso alpino dell'equipaggio, dopo aver individuato il canale. Una volta raggiunta, la donna è stata quindi imbarellata e recuperata con un verricello, per essere trasportata all'ospedale con una probabile frattura al ginocchio.
Crespadoro (VI), 09-04-15
Partiti nel pomeriggio dal Rifugio Bertagnoli per risalire la ferrata Viali al Gramolon, due escursionisti di Valdagno (VI), A.F., 30 anni, e I.S., 24 anni, verso la fine dell'itinerario hanno effettuato un traverso per uscire dal sentiero estivo, ancora innevato. A un certo punto un tratto è franato, loro sono rimasti bloccati a circa 1.600 metri di quota e hanno chiamato il 112, che ha allertato attorno alle 17.30 il Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno. In contatto telefonico con i soccorritori, i due hanno dato indicazioni precise del luogo in cui si trovavano e dove avevano acceso un fuoco per riscaldarsi. La squadra è risalita e li ha raggiunti, per riaccompagnarli al Rifugio, punto di partenza. L'intervento si è concluso alle 21.15 circa.
Malcesine (VR), 08-04-15
Partiti ieri dalla fermata di San Michele della funivia di Malcesine, marito e moglie di Rovereto (TN), C.B., 45 anni, lui, e M.G., 53 anni, lei, si sono diretti a sud verso località San Maggiore per scalare lo Spigolo bianco, un itinerario alpinistico sul Monte Baldo. Usciti dalla via, hanno perso l'orientamento, smarrendosi senza rintracciare il sentiero del rientro. La coppia ha quindi contattato il 118 che alle 21.10 ha allertato una squadra del Soccorso alpino di Verona, mentre si portava sul posto il responsabile della Protezione civile di Malcesine, componente del Soccorso alpino di Ala, più vicino al luogo. In sei hanno quindi raggiunto da una strada forestale il Bivacco dei Piombi e da lì hanno iniziato la ricerca abbassandosi di quota. Marito e moglie hanno risposto poco dopo ai richiami: si trovavano circa 150 metri più sotto. Individuati, i due sono stati ricondotti sul sentiero e poi alla loro macchina, dove sono arrivati alle 23.30 circa.
Falcade (BL), 06-04-15
Durante la discesa da Cima dei Bureloni, sulle Pale di San Martino, uno scialpinista ha perso il controllo degli sci sul pendio ghiacciato a circa 3.000 metri di quota, scomparendo alla vista dei compagni, che hanno lanciato l'allarme al 118 attorno alle 14. Mentre venivano allertati il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Passo Rolle e della Stazione di San Martino di Castrozza poiché non si conosceva con precisione il luogo dell'incidente, sul posto è stato inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha in breve individuato il corpo senza vita di P.S., 52 anni, di Mantova, scivolato per circa 400 metri lungo il canale che porta alla Val Venegia. Dopo aver sbarcato il tecnico del Soccorso alpino dell'equipaggio, l'eliambulanza è volata a imbarcare un soccorritore della Val Biois in supporto alle operazioni. La salma è stata ricomposta, imbarellata, e recuperata con un verricello di 20 metri per essere trasportata fino in piazzola a Falcade e successivamente alla cella mortuaria di Caviola.
Valli del Pasubio (VI), 05-04-15
Ieri sera attorno alle 23 il 118 è stata allertato dalla madre di un ragazzo, preoccupata perché il giovane era rimasto bloccato con un amico sul Pasubio, impossibilitato a rientrare. Il Suem ha subito allertato il Soccorso alpino di Schio che ha inviato una squadra di 4 soccorritori. Messi in contatto con i due ragazzi, con qualche difficoltà i soccorritori hanno capito dove potevano trovarsi. G.C., 22 anni, di Noventa Padovana (PD), e il suo amico, un sedicenne di Vigodarzere (PD), erano partiti ieri verso le 11 da Bocchetta Campiglia e avevano deciso di percorrere il Sentiero alpinistico Falcipieri, conosciuto anche come Ferrata delle cinque cime, che in cresta segue un itinerario parallelo alla Strada delle Gallerie sottostante, attualmente impercorribile per i muri di neve che ne chiuduno alcune, e raggiunge il Rifugio Papa. I ragazzi, senza ramponi e con una piccozza in due e sottovalutando la difficoltà e il tempo richiesto, si sono però trovati in difficoltà per la presenza di tratti ghiacciati e molta neve e si sono fermati con l'intenzione di bivaccare, chiamando casa. I soccorritori hanno quindi iniziato a risalire la Strada delle Gallerie, per poi lasciarla di fronte al percorso ostruito dalla neve e cercare di raggiungere il sentiero Falcipieri, considerato assai impegnativo e con tratti verticali attrezzati, mentre nevicava e la nebbia ostacolava la visibilità. In cresta la squadra è infine riuscita questa mattina ad individuare i due escursionisti, che avevano passato la notte sotto un riparo approntato con un telo, a 2.023 metri sulla Cima Forni Alti. I ragazzi stavano bene e sono stati riaccompagnati a valle dai soccorritori lungo un sentiero tra canali, più veloce e sicuro, e poi alla loro auto. L'intervento si è concluso alle 10.30 circa.
Recoaro Terme (VI), 03-04-15
Nel primo pomeriggio uno scialpinista, che con un'altra persona stava salendo un pendio
nella zona di Campogrosso, è scivolato ruzzolando per circa 300 metri. L'uomo, P.Z., 47 anni, di Valdagno (VI), pur avendo riportato abrasioni sul corpo a causa della neve ghiacciata, ha raggiunto autonomamente il Rifugio Campogrosso, dove i gestori, dopo avergli prestato la prima assistenza, attorno alle 15 hanno chiamato il 118, che ha inviato una squadra del Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno. I soccorritori hanno quindi caricato a bordo di una motoslitta l'infortunato per accompagnarlo al Rifugio Piccole Dolomiti alla Guardia e affidarlo all'ambulanza diretta all'ospedale. Nel frattempo, poco prima delle 16, era scattato un secondo allarme per un parapendio caduto per problemi in fase di atterraggio nei pressi della frazione di Merendaore. In questo caso è intervenuto l'elicottero di Verona emergenza, con il supporto di un soccorritore della Stazione di Recoaro-Valdagno. Il pilota, S.M., neozelandese, di 37 anni, è stato recuperato e trasportato all'ospedale di Vicenza con una sospetta frattura al bacino.
Agordo (BL), 30-03-15
È l'imbrunire, uno scialpinista ferito riesce a lanciare l'allarme al 118 e a dire che si trova da qualche parte sul Framont, poi cade la linea e successive comunicazioni risultano impossibili. Questa è l'emergenza al centro dell'esercitazione che il Soccorso alpino di Agordo ha simulato sabato scorso, 28 marzo, ipotizzando di dover intervenire di notte, in una vasta area con scarsa copertura telefonica, con l'incognita del luogo e del tipo di recupero da dover affrontare. Con le scarne informazioni, 12 soccorritori si sono ritrovati attorno alle 16 in località La Campon, per essere elitrasportati in quota, nell'unica operazione concessa all'elicottero prima della scadenza delle effemeridi, portando con loro l'attrezzatura e il materiale indispensabili per far fronte a qualsiasi manovra, barella, toboga, corde per le calate. Una squadra con l'attrezzatura è stata sbarcata a Forcella del Camp, due soccorritori sul Montalt del Framont, due a Lastia del Framont, in modo da chiudere la zona di ricerca e scendere dall'alto verso il basso. L'infortunato è stato quindi rintracciato dai soccorritori in discesa dal Montalt. La squadra sulla forcella con il materiale è scesa per un centinaio di metri fino alla Busa del Camp per poi risalire e raggiungere l'infortunato. Imbarellato, lo scialpinista è stato calato e portato alla Busa del Camp, da lì issato alla forcella, per poi essere trasportato con il toboga verso Malga Framont e di seguito con il quad fino alla strada. L'addestramento, che è stato inoltre l'occasione per utilizzare sistemi di contrappeso e paranchi, si è concluso alle 22.30.
INTERVENTO IMPEGNATIVO NELLA NOTTE
Scritto da Michela CanovaValdastico (VI), 30-03-15
Ieri sera poco prima delle 20 è scattato l'allarme per un gruppo di scalatori trovatisi in difficoltà nella zona di Campolongo sopra la Valle dell'Astico. I cinque, G.B., 54 anni, S.D.A., 35 anni, M.G., 35 anni, A.C., 38 anni, e D.M., 23 anni, residenti tutti nei comuni dell'Altopiano di Asiago (VI), ieri mattina erano partiti in direzione delle pareti di Campolongo, dove si aprono numerose vie da scalare. La base delle vie (a circa 1.600 metri di quota) si raggiunge calandosi in un punto preciso dall'alto con le doppie, per circa 150 metri, e si rientra sempre dall'alto una volta completata la scalata. Gli alpinisti, dopo aver provato una via, non sono riusciti a raggiungere la cima e, dopo essersi nuovamente calati alla base, già a pomeriggio inoltrato, hanno deciso di tentare di lasciare la zona scendendo attraverso la vallata. Lungo il tragitto tra ripidi boschi, si sono però ritrovati impossibilitati a proseguire, a circa 1.200 metri di altitudine, sopra salti di roccia, e hanno quindi inviato una richiesta di aiuto tramite un'applicazione che, avvertendo la centrale del Soccorso alpino di Torino, attiva 24 ore, è in grado di far effettuare la precisa localizzazione del cellulare. Le coordinate Gps sono subito state inviate al Soccorso alpino di Arsiero, competente per territorio, che ha iniziato la ricerca.
Contattati telefonicamente, ai cinque rocciatori è stato chiesto di tornare sui propri passi e di risalire verso la parete, mentre cinque soccorritori di Arsiero iniziavano a percorrere una vecchia traccia di sentiero da valle e sei soccorritori di Arsiero, assieme a tre di Asiago, effettuavano le calate in doppia dall'alto per raggiungere la base delle vie dell'area di Campolongo e andare loro incontro. Quando i cinque sono stati raggiunti, per rientrare i soccorritori li hanno aiutati a scalare la via di 150 metri di accesso alla zona (impossibile prima per loro senza la presenza di corde dall'alto, a causa di alcuni punti strapiombanti). Arrivati in cima, soccorritori e alpinisti sono poi tornati alle auto con le motoslitte del Soccorso alpino di Asiago. L'intervento si è concluso attorno alle 3.
Laghi (VI), 28-03-15
Partito da Laghi per un'escursione sul Monte Maggio, A.P., 44 anni, di Legnago (VR), al momento di rientrare dalla Val Campoluzzi, ingannato dalla neve che ha coperto le indicazioni, non è riuscito a individuare il sentiero e si è perso. In difficoltà, piuttosto che peggiorare la situazione avanzando, si è fermato e alle 18.30 circa ha contattato i carabinieri che hanno allertato il Soccorso alpino. Otto soccorritori della Stazione veneta di Arsiero e sette della Stazione trentina Altipiani partiti da Passo Coe con gli sci e con un quad, hanno iniziato la ricerca, finché non hanno ritrovato l'uomo, che stava bene, a circa 1.300 metri, verso Monte Gusella, e lo hanno riaccompagnato a valle, arrivando al passo alle 22.
SOCCORSO ESCURSIONISTA SUL PASUBIO
Scritto da Michela CanovaValli del Pasubio (VI), 28-03-15
Partito per un giro sul Pasubio, un escursionista di Schio (VI), M.B., 75 anni, si è trovato in difficoltà quando, una volta raggiunta la Strada degli eroi ed iniziata la discesa, è rimasto bloccato tra muri di neve che gli hanno impedito di muoversi. L'uomo ha iniziato a chiedere aiuto a voce, finché, dopo circa tre ore, è stato sentito da una persona all'uscita della Galleria d'Havet, che ha chiamato il 118 verso le 15.30. Sul posto è stato inviato l'elicottero di Verona emergenza che, prima di effettuare il sorvolo della zona, ha imbarcato un soccorritore della Stazione di Schio, per cercare di individuare rapidamente l'escursionista. Poiché non si riusciva a scorgere l'uomo, soccorritore e tecnico del Soccorso alpino dell'equipaggio sono stati sbarcati lungo l'itinerario, mentre l'eliambulanza faceva rifornimento per poi portare in quota altri soccorritori, che nel frattempo si erano radunati al rifugio Balasso. Fortunatamente l'escursionista è stato rintracciato poco dopo dai due tecnici e recuperato dall'elicottero utilizzando un verricello di 50 metri, per poi essere trasportato al rifugio Balasso, dove in via precauzionale è stato visitato dal medico, che non ha riscontrato problemi.

