2010

Cortina d'Ampezzo (BL), 15-06-10
Un giovane escursionista inglese (non sono note le generalità) è scivolato nell'ultimo tratto del sentiero Astaldi, una ferratina nel gruppo delle Tofane, che stava percorrendo con due amici. Attorno alle 16 è stato chiesto l'intervento del Soccorso alpino di Cortina che, con due finanzieri, si è avvicinato al luogo dell'incidente. Raggiunto, il giovane è stato imbarellato e trasportato a spalla per un'ora fino al fuoristrada, per poi essere accompagnato all'ambulanza che lo ha condotto all'ospedale di Cortina, con una sospetta frattura alla caviglia.
San Zeno di Montagna (VR), 15-06-10
È stato individuato e sta bene l'escursionista polacco smarritosi ieri nei boschi del monte Baldo. L'uomo, un quarantottenne in vacanza con una comitiva, era stato visto l'ultima volta dall'interprete del gruppo attorno alle 15 in località Crero, mentre era diretto per una passeggiata solitaria sui sentieri che portano al lago di Garda. L'allarme per la sua scomparsa è stato però segnalato solo all'una passata, dopo che lui stesso ha chiamato dal cellulare dicendo di essersi perso, di trovarsi in mezzo a un bosco con il telefono scarico e che si sarebbe fermato per superare la notte dove si trovava. Le squadre del Soccorso alpino di Verona, subito allertate, hanno iniziato la sua ricerca poco prima delle 2. Alle 8 circa, l'uomo è stato individuato a circa 10 chilometri dal punto di partenza, a Castelletto di Brenzone, nella cui direzione si era diretto non appena albeggiato.
Belluno, 13-06-10
L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto dopo mezzogiorno in aiuto di un'escursionista di Mestre, S.V., 28 anni. La ragazza stava percorrendo  con due amici il sentiero che sale sopra il rifugio Scarpa, comune di Voltago Agordino, sul monte Agner, quando ha cercato di superare una lingua di neve valanghiva che tagliava il percorso. Indossando scarpe da ginnastica, è scivolata fermandosi una ventina di metri più a valle con un taglio al ginocchio. L'eliambulanza ha sbarcato medico e tecnico del Soccorso alpino in hovering sul prato dove la giovane era riuscita a spostarsi, per poi recuperarla con un verricello di 5 metri e trasportarla all'ospedale di Agordo. Successivamente l'elicottero è volato a Cortina, al rifugio Vandelli, poichè un escursionista di Cassola (VI), M.T., 50 anni, dopo aver messo male un piede, non era più in grado di camminare. Imbarcato sulla piazzola di atterraggio, l'uomo è stato trasportato all'ospedale di Cortina.
Cencenighe (BL), 12-06-10
Tre giovani escursionisti, smarrito il percorso di rientro dalla ferrata Fiamme gialle sulla Palazza Alta, monte Pelsa, si sono trovati in difficoltà lungo un ghiaione dal quale stavano cercando di scendere e non sono più stati in grado di proseguire. Alle 19.20 hanno chiesto l'intervento del 118, che ha inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. I tre, L.M.R., di Verona, A.J., di Treviso, e D.M., di Treviso, tutti ventiseienni, sono stati recuperati a 1.700 metri di quota dal tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio utilizzando un verricello di 30 metri. Illesi, sono stati trasportati a valle.
Ferrara di Monte Baldo (VR), 10-06-10
Partiti ieri per un'escursione di torrentismo nel Vajo dell'Orsa, due giovani veronesi sono rimasti bloccati quasi 10 ore in un tratto della forra, finchè le squadre del Soccorso alpino e speleologico di Verona non li hanno individuati e tratti in salvo nella notte. I due amici, M.C., e D.M., entrambi venticinquenni, hanno inziato la discesa della forra verso le 13 da Fraina Bassa, più a valle rispetto al vero e proprio attacco. Il Vajo dell'Orsa, in cui scorre il rio Bissola, è un itineario classico per appassionati di canyonig, con calate anche di 30 metri tra cascate e scivoli d'acqua, percorribile in 5 ore attrezzati con muta e - consigliato - almeno una corda da 60 metri. Dopo un paio di ore i ragazzi hanno superato il salto di 13 metri che porta a una vasca conosciuta come 'la pozza nera'. E qui sono iniziati i problemi con l'unica corda da 30 metri che i due avevano con sé e che non sono più stati in grado di recuperare,  fissata nell'ancoraggio e irraggiungibile. In quel punto le pareti salgono per decine di metri verticali, non c'è copertura telefonica e non si può proseguire per le successive calate da affrontare assicurati. Per loro è iniziata l'attesa. Preoccupati per il mancato rientro, i famigliari hanno comiciato a cercarli arrivando all'uscita della forra a Brentino, per poi lanciare l'allarme alle 21.30. Il Soccorso alpino della Stazione di Verona, con i tecnici forristi della VI Delegazione speleologica, si è subito organizzato. Suddivisi in tre squadre, i soccorritori hanno iniziato a percorrere la forra: la prima squadra partendo dall'attacco dell'itineario, la seconda da un'entrata intermedia, la terza risalendo fin dove possibile dall'uscita. Poco dopo mezzanotte e mezza, la prima squadra ha trovato la corda ancora negli ancoraggi sopra il salto della 'pozza nera' e al di sotto, infreddoliti, ma incolumi, c'erano i ragazzi. Dopo averli raggiunti, i tecnici li hanno aiutati a ultimare l'ultimo tratto fino all'uscita del Vajo. L'intervento si è concluso alle 3.30. Erano presenti una ventina di soccorritori, compreso un medico della Stazione speleo.
Asiago (VI), 09-06-10
In vista dell'estate, periodo in cui si registra il maggior numero di emergenze in montagna, la Stazione del Soccorso alpino di Asiago ha completato nei giorni scorsi i periodici addestramenti. Dopo una lezione  tenuta a fine maggio dai medici operanti in ambito montano, i soccorritori si sono ritrovati a Camporovere per rivedere le manovre con i 4 tipi di barelle utilizzate in ambiente ostile. Dopo i vari montaggi, il personale sanitario presente ne ha illustrato pregi e difetti, a seconda del tipo di infortunio, come del luogo in cui vengono utilizzate di preferenza. Successivamente i tecnici si sono alternati sulla parete della palestra di roccia nelle operazioni di calata e recupero barella, corda doppia, ancoraggi. Erano presenti una quindicina di soccorritori e i giovani aspiranti.
 
Soccorso alpino Asiago
Cismon del Grappa (VI), 07-06-10
E' stato individuato questa mattina durante una perlustrazione con l'elicottero il corpo senza vita di P.B., 62 anni, di Bassano del Grappa, scomparso ieri durante un'escursione lungo le pendici del monte Grappa. L'uomo era uscito ieri diretto al versante che si affaccia sul Brenta per una passeggiata in solitaria. Non avendo più sue notizie, in serata la famiglia si è allarmata e ha segnalato la sua scomparsa ai carabinieri, che attorno alle 20 hanno chiesto l'intervento delle squadre del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa. I soccorritori hanno individuato l'auto parcheggiata alla partenza del sentiero numero 29, un itinerario attrezzato per escursionisti esperti, e fino alle 2 di notte lo hanno percorso per rintracciare segni del passaggio dell'uomo. Questa mattina alle 7 la ricerca è ripartita, con il supporto logistico del Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino e l'intervento delle Stazioni di Belluno, Feltre e Prealpi Trevigiane. Alcune squadre sono state trasportate in quota dall'elicottero del Suem di Treviso che successivamente, imbarcati i tecnici della Pedemontana per avere indicazioni sui luoghi da sorvolare, ha effettuato un sopralluogo dall'alto. Poco dopo i soccorritori hanno notato il corpo senza vita alla base di un salto di roccia di 8 metri. Da una prima ricostruzione sembra che l'escursionista abbia abbandonato il sentiero principale per seguire una traccia impervia fuori via. Per superare un tratto esposto ha lasciato lo zaino a terra, con l'evidente intenzione di tornare poi indietro sui suoi passi. E' cercando di superare quel punto che l'uomo deve aver perso aderenza sulla roccia, precipitando nel canale sottostante. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma è stata ricomposta, imbarellata e recuperata dall'eliambulanza con un gancio baricentrico di 40 metri, per essere poi affidata al carro funebre.
Falcade (BL), 06-06-10
Uscito per un'escursione a cavallo, dopo essere smontato per proseguire a piedi in un tratto ripido, un uomo di Cencenighe, S.C., 61 anni, è scivolato procurandosi la sospetta distorsione al ginocchio, non distante da Malga ai Lach. Una squadra del Soccorso alpino della Val Biois si è avvicinata in jeep per poi proseguire a piedi. Dopo averlo raggiunto, i soccorritori lo hanno imbarellato e trasportato a spalla fino al fuoristrada per poi accompagnarlo all'ospedale di Agordo.
Belluno, 06-06-10
Poco dopo il decollo dal monte Avena, un parapendio è precipitato sul versante sottostante. Allertato da alcuni testimoni attorno a mezzogiorno, il Suem ha inviato l'elicottero di Pieve di Cadore che è atterrato nelle vicinanze del luogo dell'incidente. L.B., 29 anni, di Scorzè (VE), è stato imbarcato e trasportato all'ospedale di Belluno con sospette fratture alle costole. Nel primo pomeriggio, un uomo di Limana, E.O., 81 anni, ha accusato un malore, mentre si trovava in Val Morel. Raggiunto dall'eliambulanza del Suem, è stato accompagnato all'ospedale di Belluno per accertamenti. Scendendo dal monte Rite con la moglie, un escursionista neozelandese, I.M., 67 anni, è scivolato procurandosi la sospetta frattura della caviglia. Una squadra del Soccorso alpino della Stazione di Pieve di Cadore è andata in suo aiuto. I soccorritori si sono avvicinati con il fuoristrada e, dopo avergli immobilizzato il piede, lo hanno accompagnato al Pronto soccorso di Pieve di Cadore.
Auronzo di Cadore (BL), 06-06-10
Due alpinisti tedeschi, un ragazzo e una ragazza, completata ieri nel pomeriggio la scalata dello Spigolo Dibona sulla Cima Grande di Lavaredo, si sono trovati all'uscita della via in mezzo alla neve, senza alcuna attrezzatura per il ghiaccio, nè abbigliamento per il freddo. Dopo aver cercato invano di individuare gli ancoraggi per scendere dalla normale, 10 metri più sotto rispetto al punto dove si trovavano, ormai in piena notte e privi di pile, hanno chiesto aiuto. L'allarme è scattato attorno alle 23.30 e le squadre del Soccorso alpino di Auronzo, supportate dal Soccorso alpino di Dobbiaco e dagli agenti del Corpo forestale dello Stato, hanno iniziato a risalire la normale. I soccorritori li hanno individuati nel buio non distanti dalla Piramide, sopra i 2.600 metri di quota, con un lieve principio di ipotermia, bagnati e stanchi, ma incolumi. Riscaldati con indumenti asciutti e bevande calde, i due giovani sono stati aiutati a scendere a valle dalle squadre che in alcuni tratti, come nel nevaio, hanno dovuto attrezzare il percorso per facilitare il loro passaggio. L'intervento si è concluso alle 3. Il Soccorso alpino avverte che in quota è presente ancora neve in abbondanza, che richiede attrezzatura e abbigliamento adeguati, così come la perfetta conoscenza delle vie di rientro, in quanto l'accesso può non essere facilmente individuabile.
Roana (VI), 05-06-10
Se ne è andato via di casa minacciando di togliersi la vita ed è stato rintracciato anche grazie all'individuazione della cella telefonca del luogo da cui usava il cellulare. Oggi attorno alle 14 le squadre del Soccorso alpino di Asiago sono state allertate per cercare un uomo di Treschè Conca scomparso con i peggiori propositi dalla propria abitazione. I soccorritori si sono divisi per setacciare sentieri e strade, e individuare innanzitutto l'auto, su tutto il territorio dell'Altopiano. Contestualmente il Soccorso alpino ha chiesto ai carabinieri di avviare le procedure per individuare, con il gestore della telefonia mobile, la cella della zona da cui l'uomo chiamava e restringere il più possibile l'area della ricerca. Rintracciata la cella, si è scoperto che si era spostato verso Folgaria e sono stati coinvolti i carabinieri di Levico e Folgaria. Avvertito anche un parente dell'uomo che stava rientrando da Trento, quest'ultimo lo ha notato all'interno della sua macchina parcheggiata sulla strada che dal monte Rovere va a Levico e ha subito chiamato carabinieri e soccorritori. L'uomo, incolume, ha atteso l'arrivo dei famigliari e si è fatto accompagnare all'ospedale di Asiago. Si trovava a una quindicina di chilometri di distanza rispetto alla sede della cella telefonica, ma la sua localizzazione con questo sistema ha permesso di limitare notevolmente la superficie di ricerca. Procedure semplificate anche dai recenti accordi del Soccorso alpino e del gestori di telefonia mobile, Tim e Vodafone per ora.
Cortina d'Ampezzo (BL), 03-06-10
Completata ieri la 'Via del proiettile' sul Lagazuoi, tre diciannovenni trentini non sono riusciti a individuare il percorso del rientro, tra cenge e gallerie, poichè nel versante esposto a nord c'è ancora molta neve. Attorno alle 19.30 hanno contattato il 118 che li ha messi in comunicazione con il Soccorso alpino di Cortina. Visto l'approssimarsi del buio e dato che erano attrezzati per passare la notte fuori, i tre alpinisti hanno bivaccato all'interno di una baracca, in attesa di vedere se con l'arrivo del giorno sarebbero stati in grado di proseguire da soli. Alle 4.30 i ragazzi hanno nuovamente contattato i soccorritori, dicendo che non sarebbero risuciti a tornare autonomamente. Una squadra è quindi partita alle 5 per raggiungerli a quota 2.500. Una volta idividuati, i giovani sono stati aiutati a scendere a valle attrezzando con corde le cenge innevate e accompagnati alle macchine. Il Soccorso alpino  avverte che sopra i 2.300 metri di altitudine, nei versanti esposti a nord, le pareti sono ancora cariche di neve e le vie di rientro di difficile individuazione.
Recoaro Terme (VI), 02-06-10
Partito ieri per un'escursione nel gruppo del Fumante, un trentatreenne di Ala, F.M., è rimasto incrodato oggi pomeriggio tra i salti di roccia lungo il Vaio Pelegatta e ha chiesto aiuto al 118. L'uomo aveva chiamato ieri in serata il rifugio Battisti, dove era atteso, dicendo che non sarebbe più arrivato, e ha passato la notte all'addiaccio. Oggi ha cercato di scendere a valle dal ripido canale e si è trovato in difficoltà. Una squadra del Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno, allertata dal Suem, si è diretta verso il luogo indicato dall'escursionista e lo ha individuato che stava scendendo dal ghiaione. I soccorritori lo hanno quindi aiutato nell'ultimo tratto e accompagnato fino al rifugio.
Sedico (BL), 31-05-10
Allontanatosi dalla propria abitazione, un ragazzino ha fatto temere per la sua scomparsa e il padre, dopo averlo cercato nelle vicinanze di casa, ne ha segnalato la sparizione. Attorno alle 14.30 è stato chiesto l'intervento del Soccorso alpino di Belluno che ha iniziato a cercarlo nei boschi vicino all'abitato, dopo aver stabilito il Centro mobile di coordinamento nel cortile del Palasport. Una quindicina di persone - Soccorso alpino di Belluno, Feltre e Longarore, Vigili del fuoco e carabinieri - ha perlustrato le zone dove il tredicenne si era incamminato. Poco prima delle 16 è arrivata la notizia che il giovane si trovava a casa della zia e l'allarme è rientrato.
Ospitale di Cadore (BL), 31-05-10
Le operazioni di recupero in forra con l'ausilio dell'elicottero sono state al centro dell'addestramento di due giorni svoltosi lo scorso fine settimana in Val Tovanella. L'esercitazione, cui hanno preso parte i tecnici di elisoccorso della Delegazione del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, è stata incentrata sulle manovre utilizzate per recuperare infortunati rimasti bloccati lungo i canyon scavati dai torrenti di montagna, qualora le condizioni morfologiche consentano l'intervento dell'eliambulanza. Alcuni soccorritori che stanno partecipando al corso per operatori forristi si sono prestati come figuranti, simulando il loro ferimento all'interno della gola. I recuperi sono stati effettuati dai tecnici di elisoccorso sia con verricelli di 45-50 metri, sia utilizzando un gancio baricentrico di 50 metri, in entrambi i casi con funi antirotazione. Gli infortunati sono stati caricati su normali barelle Kong e sulle speciali barelle a tenuta stagna realizzate appositamente per questo tipo di intervento. Le operazioni sono state seguite da un istruttore nazionale del Cnsas. Durante l'esercitazione l'equipaggio dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha dovuto prestare particolare attenzione a causa della presenza di vecchi cavi di teleferica ancora posizionati nella vallata, probabilmente risalenti agli anni '60 e posti anche a 30-40 metri da terra. Il Soccorso alpino ne segnala la presenza agli organi competenti perchè provvedano alla loro rimozione, per eliminare ogni pericolo in caso sopravvengano emergenze in quei luoghi. Questo è solo un esempio del grave rischio determinato dai cavi delle teleferiche, spesso non segnalate e abusive, che possono traformarsi in trappole mortali per i mezzi arerei. Soccorso alpino ed enti pubblici si devono muovere nella direzione del loro controllo, segnalazione ed eventuale rimozione a tutela non solo dell'elisoccorso, ma anche del lavoro aereo, dell'antincendio boschivo e dei controlli delle forze di polizia effettuati con l'uso di elicotteri.
verico_001Lumignano (VI), 29-05-10
Una targa per ricordare Paolo Verico, tra gli ideatori della scuola regionale del Soccorso speleologico Veneto, è stata affissa nei giorni scorsi sulle pareti dell'eremo di Lumignano, sui Colli Berici. La cerimonia si è svolta alla presenza di una sessantina di persone, colleghi della VI Delegazione Soccorso speleologico e amici di Verico, scomparso alcuni anni fa, propulsore della realizzazione della struttura. Durante l'intitolazione si sono alternati con brevi discorsi commemorativi il delegato Mario Casella, l'attuale responsabile nazionale Corrado Camerini, il successore di Paolo Verico alla guida della scuola nazionale Sergio Matteoli, il responsabile statistiche e documentazione Aurelio Pavanello e l'attuale direttore della scuola regionale speleo Stefano Costalunga. Conclusi gli interventi, è stata consegnata una targa ricordo alla moglie di Paolo, Marta Baù. All'interno di uno degli anfratti della grotta è stata infine appesa una lastra in bronzo su cui si legge: "In ricordo di Paolo che in questo luogo tanto si è prodigato perchè ciò che sognava diventasse realtà. Una scuola, affinchè generazioni di speleologi continuino ad apprendere ciò che un buon soccorritore deve saper fare. Scuola Interregionale della VI Delegazione Soccorso speleologico 'Paolo Verico'".
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