2010

Belluno, 27-06-10
Le squadre del Soccorso alpino di Cortina stanno recuperando il corpo di uno sconosciuto rinvenuto da alcuni escursionisti in Val Travenanzes semisommerso dalla neve. La salma, in avanzato stato di decomposizione, dovrebbe trovarsi in quel luogo da lungo tempo ed è assolutamente da escludersi possa trattarsi dell'uomo veneziano, le cui ricerche si sono concentrate nelle ultime settimane in Centro Cadore. Guardia di finanza e Soccorso alpino valuteranno se possa essere una delle persone scomparse negli ultimi anni e mai ritrovate, sia nel territorio di Cortina, che nelle zone limitrofe altoatesine. È in corso un difficile intervento sulla Marmolada, che probabilmente andrà avanti fino a notte fonda. Tre alpinisti, di cui uno ferito, sono bloccati sotto un tetto lungo la via Ideale, a 400 metri dalla vetta. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, per cui è stato impossibile avvicinarsi alla parete sia con il verricello che con gancio baricentrico, sta portando in quota soccorritori di Val Pettorina, Agordo, Val Biois, Alleghe, aiutato dall'elicottero dell'Air service center convenzionato con il Soccorso alpino. I tecnici saranno sbarcati sulla parete a circa 150 metri dai tre, per poi raggiungerli. É invece rientrato l'allarme per un escursionista scomparso sull'Antelao. L'uomo, raggiunto da amici, sta scendendo a valle e sono state fatte rientrare le squadre del Soccorso alpino di Pieve di Cadore e San Vito di Cadore.
Belluno, 27-06-10
L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto in soccorso di una donna scivolata lungo il sentiero 23 sotto i Settsass, nel comune di Livinallongo del Col di Lana. Recuperata, è stata accompagnata all'ospedale di Cortina con un sospetto lieve trauma cranico. Una squadra del Soccorso alpino di Auronzo ha raggiunto in jeep il rifugio Lavaredo, dove una persona si era sentita poco bene, per accompagnarla fino al rifugio Auronzo dove attendeva l'ambulanza diretta all'ospedale per accertamenti. Il Soccorso alpino di Cortina sta verificando una segnalazione giunta ai carabinieri sulla possibile presenza di un corpo nella neve in val Travenanzes. Ma al momento non hanno trovato alcun riscontro.
Alano di Piave (BL), 27-06-10
Muore colto da malore durante una gita in mountain bike. Uscito oggi con una comitiva per raggiungere malga Dumela, R.F., 56 anni, di Padova, si è sentito poco bene durante la salita. Raggiunta la malga, dopo una pausa ha proseguito per un tratto a piedi portando la bici a mano, ma superato un centinaio di metri si è accasciato al suolo. Gli amici hanno allertato il 118 che ha inviato l'elicottero del Suem di Treviso e una squadra del Soccorso allpino della Pedemontana del Grappa, mentre uno dei presenti tentava di rianimarlo. Sbarcati in hovering tecnico di Soccorso alpino e personale sanitario, il medico ha tentato a lungo le manovre di rianimazione, purtroppo invano. Constatato il decesso, la salma è stata ricomposta e trasportata in jeep dai soccorritori fino alla strada, per essere affidata al carro funebre.
Sospirolo (BL), 27-06-10
Un escursionista di Sedico, R.T., 49 anni, ha perso la vita dopo essere precipitato dal sentiero che da Pian Falcina porta alla Gusela. L'uomo stava scendendo con un amico che lo precedeva, quando è scivolato in un passaggio in cengia, in località Van del Burt. L'allarme è stato lanciato dal compagno attorno a mezzogiorno. Sul posto l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha imbarcato un tecnico della Stazione di Belluno per individuare il luogo dell'incidente. Constatato il decesso, avvenuto per i traumi riportati, la salma è stata recuperata con un verricello. Recuperato anche l'amico illeso. Sul posto anche una squadra del Soccorso alpino di Feltre.
Auronzo di Cadore (BL), 27-06-10
Recuperati nella notte tre alpinisti in difficoltà sullo Spigolo Giallo alla Piccola di Lavaredo. 'SOS'. Il messaggio spedito agli amici prima che la batteria del cellulare si esaurisse non ha lasciato dubbi ai soccorrito sulla necessità di partire in aiuto di tre uomini di Bologna, Ferrara e Padova (non sono note altre generalità al momento), che, ultimata la via alle 21, non erano in grado di rientrare. Ieri mattina, cinque alpinisti, conosciutisi in internet, hanno deciso di scalare lo Spigolo Giallo sulle Tre Cime di Lavaredo, divisi in una cordata da 3 e in una da 2. I due hanno completato la via e sono rientrati al rifugio Auronzo in attesa dei compagni. Con l'approssimarsi della sera, preoccupati del ritardo degli amici, hanno cercato di contattarli. I tre si trovavano sulla spalla della Piccola senza attrezzatura per il freddo, né pila frontale e non erano stati capaci di individuare gli ancoraggi per le doppie del rientro. L'ultimo messaggio è stato un SOS. Le squadre del Soccorso alpino di Auronzo, sono state allertate attorno alle 22. Mentre due soccorritori di Pieve di Cadore illuminavano con il faro la parete, hanno raggiunto i tre, uno dei quali provato dal freddo, in vetta. Attrezzate le doppie, i soccorritori li hanno aiutati a calarsi e li hanno riaccompagnati al rifugio Auronzo. L'intervento si è concluso alle 5.30. Era presente anche il Corpo forestale dello Stato di Auronzo.
Cortina d'Ampezzo (BL),
Un alpinista di Monastier (TV), G.S., 36 anni, è volato per una decina di metri sotto gli ultimi due tiri della diretta Ghedina alla Torre Piccola di Falzarego e si è procurato la sospetta frattura del polso. Primo di cordata, l'uomo è stato recuperato attorno a mezzogiorno e mezza dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore che, dopo aver imbarcato un tecnico del Soccorso alpino di Cortina, ha raggiunto la parete utilizzando un verricello di 15 metri, per essere trasportato all'ospedale Codivilla. Subito dopo l'eliambulanza è intervenuta sempre sulla Torre Piccola, sul secondo tiro della via Comici, dove un'alpinista di Bologna, A.S., 33 anni, anche lei prima di cordata, è caduta per circa 15 metri. Il tecnico di elisoccorso l'ha raggiunta in parete grazie a un gancio baricentrico di 50 metri. Imbarcata, è stata accompagnata all'ospedale di Cortina con una probabile frattura alla gamba. I responsabili del Soccorso alpino segnalano anche in questa occasione notevoli problemi con le prestazioni dell'elicottero.
Belluno, 25-06-10
Durante l'assemblea regionale del Soccorso alpino Veneto tenutasi a Pedavena lo scorso fine settimana sono state introdotte le variazioni allo statuto approvate recentemente a livello nazionale. Alla presenza di capi e vicepistazione delle tre Delegazioni venete, II Dolomiti Bellunesi, XI Prealpi Venete, VI Speleologica, il presidente del Soccorso alpino e spelelologico Giovanni Cipolotti ha esposto la relazione sull'attività del 2009, analizzando le problematiche aperte, come la necessità di licenziare la nuova norma di finanziamento della legge 33, e le prospettive di sviluppo. A fronte delle variazioni statutarie, l'assemblea regionale acquisisce maggiore rilievo che si rifletterà anche sui progetti in itinere, dal miglioramente del sistema cartografico regionale, al software gestionale dell'attività del Soccorso alpino, alla rete radio, i cui sviluppi sono stati spiegati nel dettaglio dal vice presidente Alberto Paoletti e dai tre delegati, Fabio Bristot, Giorgio Cocco e Mario Casella. Quest'anno, ancor più dopo la tragedia di Falco, è stata rimarcata la necessità di trovare una soluzione alla questione della mancata segnalazione di molti ostacoli al volo dei mezzi aerei, di emergenza e non. Importante la presenza delle autorità. Dopo i sentiti saluti del sindaco di Pedavena Maria Teresa De Bortoli, è stata la volta del senatore Gianvittore Vaccari che ha garantito la sua collaborazione a livello nazionale per avanzare proposte legislative più attente al ruolo del Soccorso alpino. Il vicepresidente del consiglio regionale Matteo Tabacchi ha sottolineato come quello del Soccorso alpino sia un volontariato specialistico, non sostituibile, né delegabile, prezioso per i residenti e che dà un'immagine sicura della montagna anche ai turisti. Ricordando l'impegno del presidente Luca Zaia per facilitare le procedure di risarcimento per le famiglie delle vittime di Rio Gere, ha infine garantito la disponibilità della Regione per appoggiare i finanziamenti e la legge specifica per il Soccorso alpino. Toscani ha  in ultimo consegnato il Leone d'argento della Regione al Soccorso alpino Veneto. Per la Provincia era presente l'assessore Alberto Vettoretto.
Cortina d'Ampezzo (BL), 23-06-10
Primo di cordata stava scalando con un amico la via Miriam sulle Cinque Torri, quando è volato per qualche metro sbattendo con il piede contro la roccia. L'allarme è scattato dopo le 14 e sul posto è stato inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. L'alpinista, G.C., 47 anni, di Padova, è stato recuperato con il compagno dal tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio, utilizzando un verricello di 50 metri, per poi essere trasportato al Codivilla con un sospetto trauma alla caviglia.
Auronzo di Cadore (BL), 23-06-10
Un ragazzo si è sentito poco bene questa mattina mentre con i famigliari si trovava al rifugio Lavaredo sotto le Tre Cime. Una squadra di soccorritori ha raggiunto il giovane, L.C., 13 anni, di Venezia, con la jeep, per poi accompagnarlo all'ospedale per i dovuti accertamenti.
Belluno, 22-06-10
Ha dato esito negativo il sopralluogo effettuato oggi con l'elicottero sulle montagne del Cadore: nessuna notizia nuova è emersa sulla sorte di Mario Costantini, 49 anni, di Venezia, scomparso lunedì della scorsa settimana. Il Soccorso alpino, dopo aver raccolto altre informazioni dai famigliari, ha tentato una ricognizione dall'alto lungo i sentieri frequentati dall'uomo, nei comuni di Pieve di Cadore, Domegge e Calalzo. L'elicottero del Suem ha imbarcato due tecnici delle Stazioni di Pieve di Cadore e Centro Cadore per sorvolare forcelle e passi, compresi quelli confinanti con il Friuli, dove sono stati allertati i carabinieri nel caso in cui Mario Costantini avesse lasciato la provincia bellunese. I soccorritori hanno verificato anche la sua eventuale presenza nei bivacchi. Al momento della scomparsa l'uomo indossava pantaloni scuri, giacca a vento nera coperta da un poncho verde e portava un grosso zaino blu da trekking. È alto un metro e 85 e pesa un'ottantina di chili. Chiunque avesse segnalazioni è pregato di contattare i carabinieri.
Belluno, 22-06-10
Una giornata importante quella di ieri che è il concreto inizio per coronare, non tanto un sogno o un capriccio del Soccorso alpino Dolomiti Bellunese, quanto una stringente necessità operativa: riuscire a comunicare in tutte le fasi del soccorso dopo oltre 55 anni di attività svolta a favore del territorio e delle sue comunità.
La nuova rete radio con il getto della soletta della prima postazione, avvenuto ieri sul Monte Tomatico (Feltre) con il concorso dell’elicottero in uso ai servizi Forestali Regionali della Regione Veneto che ha coadiuvato l’opera degli Operatori della Stazione Cnsa di Feltre, ha avuto concretamente inizio.
Da anni, infatti, il Soccorso alpino proprio a fronte delle centinaia di interventi effettuati annualmente aveva reiteratamente manifestato il proprio marcato disagio a causa della mancanza di un rete radio che garantisse nell’era di internet le comunicazioni tra le varie squadre impegnate nell’attività di soccorso, tra le stesse squadre e la Centrale operativa del Suem 118. Questa condizione paradossale, già nel passato, aveva comportato notevoli problemi, tanto che in numerosi interventi di tipo tecnico si era messa in serio pericolo la stessa incolumità dei soccorritori e la stessa utenza, oltre ad aver limitato velocità di esecuzione ed efficienza complessiva nei soccorsi.
Grazie ad un primo importante stanziamento avvenuto da parte della Regione Veneto è stato possibile definire lo schema di rete e la più ampia progettazione esecutiva.
La nuova rete radio coprirà l’intera provincia di Belluno e la provincia di Treviso, attraverso la posa di 17 ponti e di 7 ponti di link che permetteranno la radio copertura di tutto il territorio interessato e, soprattutto, garantiranno la comunicazione con le Centrali operative del Suem, l’elicottero e le Stazioni dislocate sul territorio.
La rete radio del Cnsas una volta realizzata verrà tra l’altro messa a disposizione degli Enti Locali che ne facciano richiesta per compiti d’istituto o in caso di situazioni di rischio che comportino l’istituzione di Coc, Com ,ecc.
L'importo complessivo per la realizzazione della rete radio si aggira sui 840 mila euro, di cui 690 mila di investimenti per tutta la tecnologia dei ponti radio e la restante cifra suddivisa tra progettazioni diverse, opere edili, carpenterie metalliche, shelter e casette, diritti di segreteria ed oneri amministrativi diversi.
Al riguardo vale la pena rimarcare come, sino ad oggi, siano state effettuate, solo per lavorazioni relative all’analisi della rete (sopraluoghi, prove e test diversi, canalizzazione e programmazione, ecc.) n. 371 giornate di lavoro da parte degli operatori del CNSAS più impegnati per complessive 1.830 ore di impegno che hanno permesso di risparmiare già qualche decina di migliaia di euro.
Altro aspetto da rimarcare è quello relativo agli stanziamenti per il completamento dell'opera e per renderla completamente funzionale alle esigenze del Cnsas e del Suem 118. Entro ottobre, in base alle risorse disponibili, verranno installati l’80% dei ponti, serviranno dunque ancora 180 mila euro, salvo imprevisti. La cifra già nota da tempo, verrà richiesta alla Regione Veneto che, già con i pregressi finanziamenti, ha compreso l’importanza di questa realizzazione per il territorio montano e si ritiene, quindi, che sia la prima interessata a dare soluzione a questo problema.

IL DELEGATO

Fabio Bristot

 
Auronzo di Cadore (BL), 19-06-10
Partito ieri per un'escursione sulle Marmarole con l'intenzione di passare la notte al bivacco Musatti, in val Meduce di Fuori, un uomo inglese, D.B., 61 anni, di Springfield to Hole, ha sbagliato sentiero e dormito in tenda nella vallata parallela, val Meduce di Dentro. Oggi cercando di scendere, è arrivato sopra un salto di roccia del canale senza poter più proseguire. Allertato il 118, in suo aiuto è decollato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Dopo averlo individuato, il tecnico del Soccorso alpino lo ha recuperato utilizzando un verricello di 15 metri. L'escursionista è quindi stato accompagnato a valle.
Pieve di Cadore (BL), 19-06-10
Un boscaiolo di Pieve di Cadore, G.D.F., 49 anni, si è ferito a un polpaccio con l'attrezzo per spostare i tronchi, mentre si trovava nei boschi sopra Pozzale a fare legna. Sul posto il Suem ha inviato una squadra del Soccorso alpino di Pieve di Cadore, che ha raggiunto il luogo dell'incidente con la jeep e con il quod. Medicato, l'uomo è stato accompagnato all'ospedale di Pieve di Cadore.
Costabissara (VI), 18-06-10
Scendendo con la mountain bike da un sentiero in località Santa Maria delle Grazie nel tardo pomeriggio, una donna di Vicenza, M.E.S., 53 anni, è caduta a terra ferendosi. Allertato il 118, sul posto è stata inviata una squadra del Soccorso alpino di Schio. I tecnici hanno individuato il luogo dell'incidente avvicinandosi a piedi. Raggiunta la donna, la hanno caricata a bordo del fuoristrada sopraggiunto nel frattempo e la hanno trasportata fino alla strada dove attendeva l'ambulanza, che l'ha accompagnata all'ospedale di Vicenza con sospetti traumi al ginocchio e alla caviglia.
Belluno, 18-06-10
Dopo la denuncia di sparizione dei famigliari ai carabinieri di Venezia, ieri il Soccorso alpino bellunese ha iniziato le ricerche di Mario Costantini, 49 anni, di Venezia, che dalle informazioni ricevute si poteva trovare sulle montagne bellunesi dall'inizio della settimana. I soccorritori hanno verificato la sua presenza al rifugio Padova, nel comune di Domegge di Cadore, lunedì pomeriggio, grazie alla testimonianza del gestore che lo conosce. Lunedì l'uomo sarebbe dovuto partire per il Perù, invece in mattinata è arrivato in treno alla stazione di Calalzo. I soccorritori hanno effettuato senza esito alcune ricerche attorno al rifugio e verificato altri avvistamenti che lo vorrebbero mercoledì sulla strada che da Tai va verso la valle del Boite e ieri pomeriggio nei pressi della diga del Centro Cadore. Al momento della scomparsa, Mario Costantini indossava una giacca sportiva nera, coperta da un poncho verde, pantaloni scuri e portava uno zaino da trekking blu. Ha con sé le racchette da montagna. E' alto un metro e 85 e pesa un'ottantina di chili. Chiunque avesse sue notizie è pregato di rivolgersi ai carabinieri.
Belluno, 18-06-10
Lo scorso fine settimana gli equipaggi dell'elisoccorso del Soccorso alpino e del Suem di Pieve di Cadore e Treviso si sono addestrati per due giorni sulla parete della Moiazza, in vista del periodo estivo in cui è concentrato il maggior numero di interventi in montagna e ambiente ostile. Piloti, medici, tecnici del Soccorso alpino di turno nelle due basi, tecnici aeronautici si sono alternati nelle manovre di imbarco e sbarco in hovering, verricello e gancio baricentrico. Ad ogni tecnico di elisoccorso è stata affidata la conduzione assistita di un medico in parete. Sbarcati sulla ferrata Costantini, personale sanitario e soccorritori hanno provato a turno a calarsi e essere recuperati con le differenti manovre, compreso il recupero della barella con la fune antirotazione. Erano presenti per uno scambio informativo sulle procedure anche 2 tecnici di elisoccorso e un medico provenienti dalle Marche, dal momento che da pochi mesi è stata istituita a Fabriano la base Sar (Search and rescue). Alle operazioni ha assistito un funzionario regionale della Protezione civile, intervenuto come osservatore per capire le procedure e l'attività di soccorso. I tecnici di Soccorso alpino avevano di recente verificato, in un precedente addestramento, le manovre di emergenza con l'elicottero in forra.
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