Belluno, 22-06-10
Una giornata importante quella di ieri che è il concreto inizio per coronare, non tanto un sogno o un capriccio del Soccorso alpino Dolomiti Bellunese, quanto una stringente necessità operativa: riuscire a comunicare in tutte le fasi del soccorso dopo oltre 55 anni di attività svolta a favore del territorio e delle sue comunità.
La nuova rete radio con il getto della soletta della prima postazione, avvenuto ieri sul Monte Tomatico (Feltre) con il concorso dell’elicottero in uso ai servizi Forestali Regionali della Regione Veneto che ha coadiuvato l’opera degli Operatori della Stazione Cnsa di Feltre, ha avuto concretamente inizio.
Da anni, infatti, il Soccorso alpino proprio a fronte delle centinaia di interventi effettuati annualmente aveva reiteratamente manifestato il proprio marcato disagio a causa della mancanza di un rete radio che garantisse nell’era di internet le comunicazioni tra le varie squadre impegnate nell’attività di soccorso, tra le stesse squadre e la Centrale operativa del Suem 118. Questa condizione paradossale, già nel passato, aveva comportato notevoli problemi, tanto che in numerosi interventi di tipo tecnico si era messa in serio pericolo la stessa incolumità dei soccorritori e la stessa utenza, oltre ad aver limitato velocità di esecuzione ed efficienza complessiva nei soccorsi.
Grazie ad un primo importante stanziamento avvenuto da parte della Regione Veneto è stato possibile definire lo schema di rete e la più ampia progettazione esecutiva.
La nuova rete radio coprirà l’intera provincia di Belluno e la provincia di Treviso, attraverso la posa di 17 ponti e di 7 ponti di link che permetteranno la radio copertura di tutto il territorio interessato e, soprattutto, garantiranno la comunicazione con le Centrali operative del Suem, l’elicottero e le Stazioni dislocate sul territorio.
La rete radio del Cnsas una volta realizzata verrà tra l’altro messa a disposizione degli Enti Locali che ne facciano richiesta per compiti d’istituto o in caso di situazioni di rischio che comportino l’istituzione di Coc, Com ,ecc.
L'importo complessivo per la realizzazione della rete radio si aggira sui 840 mila euro, di cui 690 mila di investimenti per tutta la tecnologia dei ponti radio e la restante cifra suddivisa tra progettazioni diverse, opere edili, carpenterie metalliche, shelter e casette, diritti di segreteria ed oneri amministrativi diversi.
Al riguardo vale la pena rimarcare come, sino ad oggi, siano state effettuate, solo per lavorazioni relative all’analisi della rete (sopraluoghi, prove e test diversi, canalizzazione e programmazione, ecc.) n. 371 giornate di lavoro da parte degli operatori del CNSAS più impegnati per complessive 1.830 ore di impegno che hanno permesso di risparmiare già qualche decina di migliaia di euro.
Altro aspetto da rimarcare è quello relativo agli stanziamenti per il completamento dell'opera e per renderla completamente funzionale alle esigenze del Cnsas e del Suem 118. Entro ottobre, in base alle risorse disponibili, verranno installati l’80% dei ponti, serviranno dunque ancora 180 mila euro, salvo imprevisti. La cifra già nota da tempo, verrà richiesta alla Regione Veneto che, già con i pregressi finanziamenti, ha compreso l’importanza di questa realizzazione per il territorio montano e si ritiene, quindi, che sia la prima interessata a dare soluzione a questo problema.
IL DELEGATO
Fabio Bristot
La nuova rete radio con il getto della soletta della prima postazione, avvenuto ieri sul Monte Tomatico (Feltre) con il concorso dell’elicottero in uso ai servizi Forestali Regionali della Regione Veneto che ha coadiuvato l’opera degli Operatori della Stazione Cnsa di Feltre, ha avuto concretamente inizio.
Da anni, infatti, il Soccorso alpino proprio a fronte delle centinaia di interventi effettuati annualmente aveva reiteratamente manifestato il proprio marcato disagio a causa della mancanza di un rete radio che garantisse nell’era di internet le comunicazioni tra le varie squadre impegnate nell’attività di soccorso, tra le stesse squadre e la Centrale operativa del Suem 118. Questa condizione paradossale, già nel passato, aveva comportato notevoli problemi, tanto che in numerosi interventi di tipo tecnico si era messa in serio pericolo la stessa incolumità dei soccorritori e la stessa utenza, oltre ad aver limitato velocità di esecuzione ed efficienza complessiva nei soccorsi.
Grazie ad un primo importante stanziamento avvenuto da parte della Regione Veneto è stato possibile definire lo schema di rete e la più ampia progettazione esecutiva.
La nuova rete radio coprirà l’intera provincia di Belluno e la provincia di Treviso, attraverso la posa di 17 ponti e di 7 ponti di link che permetteranno la radio copertura di tutto il territorio interessato e, soprattutto, garantiranno la comunicazione con le Centrali operative del Suem, l’elicottero e le Stazioni dislocate sul territorio.
La rete radio del Cnsas una volta realizzata verrà tra l’altro messa a disposizione degli Enti Locali che ne facciano richiesta per compiti d’istituto o in caso di situazioni di rischio che comportino l’istituzione di Coc, Com ,ecc.
L'importo complessivo per la realizzazione della rete radio si aggira sui 840 mila euro, di cui 690 mila di investimenti per tutta la tecnologia dei ponti radio e la restante cifra suddivisa tra progettazioni diverse, opere edili, carpenterie metalliche, shelter e casette, diritti di segreteria ed oneri amministrativi diversi.
Al riguardo vale la pena rimarcare come, sino ad oggi, siano state effettuate, solo per lavorazioni relative all’analisi della rete (sopraluoghi, prove e test diversi, canalizzazione e programmazione, ecc.) n. 371 giornate di lavoro da parte degli operatori del CNSAS più impegnati per complessive 1.830 ore di impegno che hanno permesso di risparmiare già qualche decina di migliaia di euro.
Altro aspetto da rimarcare è quello relativo agli stanziamenti per il completamento dell'opera e per renderla completamente funzionale alle esigenze del Cnsas e del Suem 118. Entro ottobre, in base alle risorse disponibili, verranno installati l’80% dei ponti, serviranno dunque ancora 180 mila euro, salvo imprevisti. La cifra già nota da tempo, verrà richiesta alla Regione Veneto che, già con i pregressi finanziamenti, ha compreso l’importanza di questa realizzazione per il territorio montano e si ritiene, quindi, che sia la prima interessata a dare soluzione a questo problema.
IL DELEGATO
Fabio Bristot

