2005
Comelico Superiore (BL), 04-11-05
Il gruppo del Popera è stato lo scenario in cui si è recentemente svolta la prima esercitazione tra le Stazioni del Soccorso alpino di Val Comelico, Sappada e Forni Avoltri. Le squadre delle due regioni intervengono autonomamente nei rispettivi ambiti territoriali, quando si tratta di operazioni di recupero di persone in difficoltà, escursionisti o alpinisti, ma spesso si trovano a collaborare nella ricerca di dispersi, uno degli interventi più impegnativi per i soccorritori, perchè richiede il dispiegamento di un gran numero di uomini, a volte anche per più giorni.
L'esercitazione è stata, quindi, un momento di incontro e confronto sulle diverse tecniche e metodologie utilizzate in parete, ma anche un ulteriore approfondimento della reciproca conoscenza. Alle spalle del rifugio Lunelli, sulla parete del creston Popera, circa 150 metri di sviluppo, sono stati simulati tre interventi di recupero feriti parallelamente.
Una trentina di tecnici e il materiale necessario sono stati trasportati in quota dall'elicottero. Suddivisi in tre squadre di 10, si sono calati fino al punto dove si trovavano i figuranti, li hanno imbarellati e portati fino alla base.
"La Stazione dei Forni Avoltri è formata da 5 squadre e copre tutto il territorio della Carnia", spiega il capo-stazione Claudio Francescatto, "sono 62 volontari e ogni capo-squadra è quasi come il capo delle Stazioni bellunesi. Effettuiamo una cinquantina di interventi circa all'anno. Quando si tratta di ricerche di persone disperse può esserci il bisogno dell'aiuto delle stazioni limitrofe, per coprire entrambi i versanti. La Scuola nazionale ha uniformato le tecniche operative, ma questo incontro serve anche per conoscersi e per aumentare l'affiatamento tra chi si trova a lavorare assieme. E' stata l'occasione per provare un mezzo aereo diverso da quello impiegato da noi, per verificare le tecniche di recupero e parlare delle nuove tecnologie informatiche usate nelle ricerche". Quest'anno è stato molto impegnativo per la Stazione di Sappada, con un aumento notevole degli interventi - 25 - rispetto al precedente: "Più che raddoppiati rispetto al 2004. Ci sono state soprattutto più ricerche persone. La causa principale delle chiamate è la superficialità. Nella scelta dell'abbigliamento, nella disinformazione rispetto al luogo dove si è diretti e nei confronti dell'andamento meteo", interviene Rodolfo Selenati, della Stazione di Sappada.
La Stazione della Val Comelico, che auspica possano ripetersi situazioni di interscambio come questa, sta concludendo l'anno con 17 interventi.
Lozzo di Cadore (BL), 04-11-05
E' probabilmente stato il boato di un potente aereo che volava a bassa quota a far scattare l'allarme per la presunta caduta di un Piper. La segnalazione è arrivata questa mattina alle 10. Una squadra di 12 tecnici della Stazione del Soccorso alpino del Centro Cadore ha effettuato un sopralluogo nella zona di Mizoi, vicino a pian dei Buoi, mentre l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore effettuava una perlustrazione.
Poco dopo è arrivata la conferma che si trattava di un falso allarme.
Quero (BL), 02-11-05
E' scivolato per decine di metri lungo un ghiaione della val di Prada che si affaccia sulla valle di Schievenin, a circa 850 metri di quota. Un cacciatore di Quero, E.D.G., di 56 anni, ha cominciato a chiedera aiuto a voce - la zona non ha alcuna copertura - ed è stato sentito da un passante che ha dato l'allarme. Verso le 10, mentre le squadre della Stazione del Soccorso alpino di Feltre si avvicinavano alla zona dell'infortunio, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato. Raggiunto, l'uomo è stato imbarcato dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 10 metri, per essere trasportato all'ospedale di Feltre, con un sospetto trauma ad un arto inferiore.
Rocca Pietore (BL), 29-12-05
Una valanga si è staccata nella notte dal versante del Padon, sotto la Mesola, al confine tra i comuni di Rocca Pietore e Canazei, invadendo la sede stradale. L'allarme poco prima dell'una ha allertato l'unità cinofila della Stazione del Soccorso alpino di Rocca Pietore per verificare che sotto la massa di neve non fosse rimasta intrappolata alcuna macchina in transito. Cane e conduttore hanno passato più volte il fronte della valanga, oltre 10 metri, con circa tre metri di profondità nell'accumulo centrale, senza rinvenire alcuna traccia. Sul posto sono sopraggiunti alcuni tecnici della Stazione del Soccorso alpino di Alleghe che hanno provveduto alla bonifica, percorrendo la superficie con le sonde, assieme ai Vigili del fuoco di Caprile e Canazei, fino alle 2.30. Fortunatamente l'esito è stato negativo e la strada è stata sgomberata dalla neve.
Sappada (BL), 20-12-05
Si è svolta ieri nel tardo pomeriggio una verifica degli impianti a fune di Sappada. Su richiesta dell'Ispes, l'ente certificatore, la Stazione del Soccorso alpino di Sappada, con alcuni rappresentanti della Guardia di finanza di Auronzo, ha proceduto a simulare alcune manovre di intervento sulla seggiovia della pista nera. Dodici tecnici si sono alternati nel recupero di persone rimaste bloccate sugli impinati, eseguendo le operazioni necessarie allo sgombero in caso di emergenza. La verifica annuale è anche un'occasione di addestramento che in ogni caso la Stazione di Sappada svolge almeno altre tre volte nella stagione invernale. Le operazioni si sono succedute secondo le modalità e la tempistica richieste.
CADE DURANTE IL FUORI PISTA
Scritto da Michela CanovaCortina d'Ampezzo (BL), 18-12-05
Una sciatrice di origine italiana, ma residente a Londra, è caduta mentre con un'altra persona stava facendo fuori pista in zona La Frana, sulle 5 Torri. L'allarme è arrivato al Suem 118 attorno alle 13.30. Subito è decollato l'elicottero di Pieve di Cadore che in breve ha raggiunto il luogo dell'incidente. Il tecnico del Soccorso alpino è stato sbarcato utilizzando un verricello di 5 metri. Raggiunta e stabilizzata la donna, A.F., 44 anni, è stata imbarcato nello stesso modo, per essere trasportata all'ospedale di Cortina, con un probabile trauma al ginocchio.
Zoldo Alto (BL), 18-12-05
Stava scendendo sulla pista delle Coste con alcuni amici, tra Palafavera e Pecol, quando, forse per aver incrociato gli sci, è caduta ferendosi seriamente ad una gamba. L'allarme per la ragazza, T.A., 20 anni di San Giacomo Veglia (TV), è stato lanciato verso le 14.30. Sul posto erano già presenti i tecnici del Soccorso alpino che fanno servizio pista ed è poi arrivato l'elicottero di Pieve di Cadore, che è atterrato nelle vicinanze. Visitata ed immobilizzata, la giovane è stata imbarellata, con l'aiuto del tecnico di elisoccorso, ed imbarcata sul mezzo che è decollato in direzione dell'ospedale di Belluno, per una probabile frattura.
BRUTTA CADUTA PER UNO SCIATORE
Scritto da Michela CanovaAlleghe (BL), 14-12-05
E' caduto, forse per un malore, mentre stava scendendo con amici sulle piste del Col dei Baldi. Uno sciatore di Burano (VE), G.B., 63 anni, è stato soccorso dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore attorno alle 15.30. Medico e tecnico del Soccorso alpino sono stati sbarcati in hovering nelle vicinanze del luogo dell'incidente. L'uomo, visitato ed imbarellato, è stato poi trasportato all'ospedale di Belluno, con sospetti politraumi.
Ravascleto (UD), 13-12-05
E' stato rinvenuto questa mattina attorno alle 9 il corpo di Maria Rosa Cucchiaro, la donna di 42 anni di Gemona, rimasta sepolta con il compagno sotto una valanga. La coppia, con il proprio cane, era partita domenica in mattinata per una passeggiata con le ciaspe sul monte Crostis. Gli ultimi ad incrociare i due escursionisti alcuni cacciatori che scendevano da malga Tarondon e domenica alle 11.30 circa li avevano incrociati mentre stavano risalendo. L'allarme è scattato quando non si sono presentati ad un appuntamento fissato alle 19. Nella notte sono cominciati i primi sopralluoghi delle squadre del Soccorso alpino che hanno seguito con gli sci e le torcie le tracce lasciate nel manto, fino a dove il vento non le ha cancellate. Le ricerche si sono interrotte all'una e mezza, per riprendere ieri alle 7. Una prima squadra ha fatto una ricognizione con l'elicottero attorno alle diverse malghe presenti nel luogo, per verificare se la coppia avesse pernottato da qualche parte, eventuali segnali di passaggio, o per sondare distacchi di slavine, già segnalati nei giorni scorsi. Diverse squadre sono risalite e scese con gli sci, procedendo alla bonifica di una valanga individuata dall'alto, senza però rinvenire alcuna traccia. Durante una delle rotazioni è stato intravisto uno zaino che emergeva da un accumulo di neve tra gli alberi, provocato da un'altra slavina. I tecnici del Soccorso alpino hanno quindi cominciato la ricerca, rintracciando prima una delle ciaspe ed individuando in seguito uno scarpone e il corpo di Ezio Treu, 41 anni, originario di Gemona, verso le 15.30. I volontari hanno quindi intensificato le ricerche, ma la comparsa di una bufera di neve ha costretto l'elicottero a recuperare alcune squadre, mentre altre continuavano, per poi scendere a valle a piedi. Questa mattina alle 7, i tecnici hanno ripreso a sondare la slavina e, alle 9, il Recco (dispositivo di segnalazione) ha dato un segnale positivo ed è stato individuato il corpo della donna. Alla ricerca hanno preso parte una cinquantina di persone del Soccorso alpino, con le Stazioni di Forni Avoltri, Udine, Moggio, Pontebba, Cave del Predil e Valcellina, la Guardia di Finanza, l'Ufficio valanghe del Corpo forestale regionale e i carabinieri di Tolmezzo. Erano inoltre presenti 3 unità cinofile da valanga del Friuli e 3 del Soccorso alpino Bellunese, più due tecnici, chiamati a collaborare alla ricerca ieri sera.
SOCCORSO SCIALPINISTA
Scritto da Michela CanovaRocca Pietore (BL), 11-12-05
Stava percorrendo con altre persone il canale che scende da Porta Vescovo al lago Fedaia, poco sopra i 2.300 metri di quota, quando ha sbattuto contro una roccia. Alle 11 la chiamata al Suem 118. L'elicottero di Pieve di Cadore ha sbarcato in hovering medico e tecnico di elisoccorso nelle vicinanze del luogo dell'incidente, mentre un tecnico della Stazione del Soccorso alpino della Val Pettorina si preparava ad intervenire se fosse stato necessario ulteriore supporto. Lo scialpinista, D.D.R., 53 anni, di Feltre è stato visitato e caricato a bordo, per essere trasportato all'ospedale di Feltre con un sospetto trauma toracico.
San Vito di Cadore (BL), 11-12-05
Stavano scendendo dalla Forca Rossa, parete nord del Pelmo, a circa 2.600 metri di quota, quando si è staccata una valanga che ha travolto uno dei due scialpinisti, trascinandolo per circa 200 metri. L'allarme è arrivato alla centrale del Suem alle 10. Subito sono state allertate le squadre delle Stazioni di Selva di Cadore e Valle di Zoldo, mentre due tecnici della Stazione di Longarone, che il fine settimana fanno soccorso piste sulla cima della Grava nello Zoldano, erano già pronti per essere imbarcati dall'elicottero. Fortunatamente, ancora prima che il mezzo decollasse con a bordo medico, tecnico di elisoccorso ed unità cinofila da valanga, lo scialpinista ha fatto rientrare l'allarme. L'uomo si è liberato da solo dalla coltre di neve, pur perdendo uno sci, e ne è uscito illeso. Nella zona erano in molti oggi a praticare scialpinismo - compresa una comitiva di una decina di persone che, passando accanto allo sciatore, non si è neanche fermata per accertarsi che stesse bene - è già ieri nonostante il pericolo valanghe non sia eccessivo, si è verificata una situazione analoga. Nello stesso posto, infatti, il distacco di una massa nevosa ha sfiorato uno scialpinista, portandogli via gli sci, senza per fortuna alcuna altra conseguenza. Sebbene non ci siano ancora eccessivi carichi in quota, il freddo non ha ancora permesso la completa coesione fra gli strati e il consolidamento del manto. Le disattenzioni, anche elementari, dettate dalla foga di alcuni appassionati di questa disciplina, possono risultare fatali, se l'accesso alla montagna non è in completa sicurezza (compresa l'attrezzatura: Arva, pala e sonda). I versanti, specialmente quelli a nord, sono ancora molto fragili e i distacchi possono essere causati anche da pesi minimi sulla superficie.
Livinallongo del Col di Lana (BL), 10-12-05
Stava percorrendo la pista Belvedere ad Arabba, quasi in cima al passo Pordoi, quando si è accasciato per un malore. L'uomo, Emiliano Tomassini, 53 anni di Perugia, è stato subito soccorso dalla polizia in servizio sulle piste e da un medico che si trovava per caso nel luogo del malore, mentre veniva richiesto l'intervento dell'elicottero del Suem 118 di Pieve di Cadore, poco prima delle 10, e una squadra della Stazione del Soccorso alpino di Livinallongo si preparava a partire, qualora fosse stato necessario. L'equipaggio, medico e tecnico di elisoccorso, è stato sbarcato in hovering nelle vicinanze. Purtroppo ogni tentativo di rianimazione è risultato vano e per l'uomo non c'è stato niente da fare.
Ponte nelle Alpi (BL), 03-12-05
Oltre 220 studenti delle scuole medie di Ponte nelle Alpi hanno partecipato oggi ad un incontro con i tecnici del Soccorso alpino della Stazione di Longarone. Articolato in due momenti, uno teorico in aula, dove è stato presentato ai ragazzi il Cd rom "Un Agazon per amico", e uno dimostrativo nella palestra della scuola. L'appuntamento era mirato a spiegare cos'è e in che ambiti opera il Soccorso alpino. Suddivisi in due gruppi, gli studenti hanno dapprima seguito in classe una "lezione" tenuta dal delegato della II zona Bellunese Roberto De Rocco, che ha illustrato loro tutti gli aspetti dell'organizzazione, attraverso il Cd rom realizzato appositamente per le scuole bellunesi e che è poi stato consegnato a ciascuno dei ragazzi e ai docenti. Nella seconda parte dell'incontro nella palestra della scuola, Angelo De Vich, tecnico che coordina le ricerche delle persone scomparse, ha spiegato gli interventi di soccorso in valanga e l'utilizzo di Arva - lo strumento che, trasmettendo onde radio, permette di individuare chi rimane sepolto dalla neve - pala e sonda. I ragazzi si sono poi prestati molto volentieri a fare da figuranti per i cani da valanga delle 4 unità cinofile presenti, nascondendosi per mettere alla prova il fiuto degli animali. Nell'ultima fase, mentre alcuni volontari simulavano il recupero con la barella di un ferito in parete, Giacomo Cesca, tecnico della Stazione di Longarone entrava nel dettaglio dell'intervento, approfondendo ogni passaggio delle operazioni. La formazione rientra in uno dei compiti istituzionali del Soccorso alpino, che proseguirà nei mesi a venire gli incontri con gli studenti. In allegato un momento dell'incontro.
Velo d'Astico (VI), 01-12-05
Per la prima volta ieri è stata data l'opportunità ai tecnici del Soccorso alpino delle Prealpi Venete di un addestramento notturno di elisoccorso. Si sono svolte a Valdastico, infatti, a partire dal primo pomeriggio due fasi operative che hanno coinvolto 14 soccorritori, tra i quali un istruttore nazionale e un tecnico di elisoccorso. Organizzata dall'XI Delegazione Prealpi Venete del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas), alla giornata ha preso parte un elicottero HH3F del servizio Sar, Search and rescue, dell'aeronautica militare, in dotazione all'83° gruppo Sar dell'aeroporto militare di Rimini. Un addestramento di elisoccorso notturno simile a quello di ieri è stato quello svolto dagli istruttori nazionali del Soccorso alpino lo scorso settembre, quando hanno messo in pratica le diverse tecniche con l'utilizzo di visori notturni con gli equipaggi del Sar, sulle montagne che si affacciano sul lago di Lecco. Il momento formativo è un incontro annuale per i due organismi, Cnsas e Sar, che da oltre 50 anni operano e si addestrano per far fronte agli incidenti alpinistici ed aeronautici in montagna e in ambienti ostili. L'esercitazione si è sviluppata in due diverse fasi, che hanno avuto come base operativa un'area in località Campitoli. Fino alle 16.30 circa, sono stati eseguiti sbarchi e recupero delle squadre e delle barelle, utilizzando anche il verricello, nei punti in cui sono stati simulati gli incidenti. Le stesse operazioni che i tecnici del Soccorso alpino e l'equipaggio dell'elicottero si trovano a eseguire negli interventi reali. Dalle 18 alle 20 si è invece svolta la fase in notturna, sempre con imbarco e sbarco delle squadre con il verricello. In quest'occasione l'equipaggio militare dell'elicottero ha fatto uso di visori notturni di nuova generazione Nvg, ad amplificazione di luce. Lo scopo principale dell'esercitazione, oltre a quello di elevare l'operatività delle squadre, è poter intervenire anche di notte con specifiche tecniche di elisoccorso, per aiutare persone coinvolte in incidenti alpini e aeronautici.

