2025
Pieve del Grappa (TV), 25 - 09 - 25
Verso mezzogiorno e mezza il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa è stato attivato, per un parapendio precipitato una settantina di metri sulla verticale dalla croce di vetta del Monte Frontal. Il pilota inglese di 68 anni, che non aveva riportato conseguenze, era rimasto sospeso con la vela tra gli alberi a 15 metri da terra. Una squadra si è avvicinata con i mezzi lungo una strada forestale, per poi proseguire a piedi dal sentiero numero 109. Individuata la pianta, i soccorritori sono saliti con tecniche di treeclimbing, hanno dotato di imbrago l'uomo, che si era liberato dal seggiolino, e lo hanno calato al suolo.
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2025
Cison di Valmarino (TV), 24 - 09 - 25
È stata recuperata verso le 5 di questa mattina dall'elicottero dell'Esercito, la 36enne dello Iowa la cui scomparsa era stata segnalata ieri verso le 19.30 dalla struttura dove la giovane donna sta seguendo uno stage e dove, attesa, non si era presentata. La donna era uscita per una corsa di una mezz'oretta come di consueto al mattino verso le 9, partendo dall'abitato di Cison di Valmarino e di lei non si era più saputo nulla. Scattato l'allarme, il Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane ha fissato il campo base nella propria sede e assieme ai Vigili del fuoco sono state analizzate le informazioni in possesso. Grazie all'attivita di ricerca del Soccorso alpino della Guardia di finanza per l'aggancio dell'ultima cella telefonica attiva, richiedendo i codici Imsi a tutti gli operatori telefonici e anche al Centro di cooperazione internazionale del Ministero dell'interno, in quanto la scheda registrata in Italia era una E-SIM, assieme a Vigili del fuoco sono stati localizzati tre punti dall'accesso al Pc personale che aveva in casa, che risultava collegato al telefono cellulare. Si è così riusciti a risalire a tre posizioni registrate dalla statunitense, una a Follina, una a Pianezze di Valdobbiadene e una nella zona di Forcella del Diavolo, sopra Cison. In tutte e tre le geolocalizzazioni sono state inviate altrettante squadre, finché i soccorritori che, in un'ora e mezza a piedi, erano risaliti sul sentiero che porta alla Forcella, urlando il suo nome, hanno sentito la sua voce e sono riusciti a individuarla. La donna era ruzzolata per una cinquantina di metri tra la vegetazione e i salti di roccia già al mattino alle 10. I soccorritori sono scesi da lei, attrezzando una corda fissa per agevolare gli spostamenti. Subito assistita, aveva riportato un trauma al volto, con difficoltà a vedere da un occhio, traumi al bacino e a una gamba e manifestava i sintomi dell'ipotermia, avendo passato lunghe ore sotto la pioggia. Mentre sul posto una quindicina tra soccorritori, compreso un infermiere della Stazione, e Vigili del fuoco valutava la possibilità di un trasporto in barella, che avrebbe richiesto oltre tre ore di movimentazione, veniva verificata la possibilità di avvicinamento di un elicottero abilitato al volo notturno. Nel frattempo, poiché in zona non c'è copertura telefonica, via radio le squadre erano in stretto contato con il personale sanitario dell'automedica arrivata nella sede del Soccorso alpino, per ricevere le dovute indicazioni in supporto all'infortunata e venivano allertate le Stazioni di Pedemontana del Grappa e Alpago, qualora non fosse stato attuabile il recupero con l'elicottero. Fortunatamente, in seguito ai coordinamenti svolti dal Rescue Coordination Centre del Comando Operazioni Aerospaziali, da Casarsa della Delizia è decollato l'elicottero dell'Esercito che è atterrato in una piazzola appositamente allestita a Cison. Imbarcato un soccorritore, l'elicottero si è alzato in volo, ha raggiunto il posto e issato a bordo con il verricello l'infortunata, già caricata in barella. La donna è stata trasportata all'ospedale di Treviso. L'intervento si è concluso verso le 5.30.
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Cortina d'Ampezzo (BL), 24 - 09 - 25
Ieri sera verso le 20 la Centrale del 118 e stata contattata da 4 escursionisti messicani - due genitori settantenni, con il figlio e la nuora - fermi lungo il sentiero 402, che dal Rifugio Lagazuoi scende al Passo Falzarego, poiché due di loro erano affaticati e non più in grado di proseguire, ormai buio e sotto la pioggia. Attivato, il Soccorso alpino di Cortina assieme alla Guardia di finanza è partito per avvicinarsi con i fuoristrada e poi proseguire a piedi. Una volta raggiunti, i quattro sono stati accompagnati ai mezzi e trasportati a valle alla loro macchina.
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Cortina d'Ampezzo (BL), 23 - 09 - 25
Salita al lago del Sorapis dal sentiero più conosciuto, ieri una coppia di turisti francesi ha poi deciso, dato l'affollamento di persone, di rientrare a valle da un altro itinerario, quello che sale alla Forcella Punta Nera e poi scende verso Forcella Faloria. Un itinerario ripido, che presenta dislivello e un tratto di ferratina. Partiti e arrivati sotto Punta Nera, hanno perso la traccia e hanno chiesto aiuto. Messi in contatto telefonico nel tardo pomeriggio con il Soccorso alpino di Cortina, dopo averne individuato la posizione, l'uomo e la donna sono stati guidati sul percorso corretto, da dove però - ormai sfiniti dalla stanchezza, senza pila, abbigliamento e attrezzature adeguati, lei impaurita - non sono più stati in grado di avanzare, complice anche la presenza della nebbia. Una squadra è salita in jeep ai Tondi del Faloria, per poi proseguire a piedi e raggiungerli in una mezz'ora. I soccorritori hanno quindi assicurato entrambi a loro con una breve corda, li hanno riaccompagnati fino al mezzo e da lì alla loro auto. L'intervento si è concluso alle 22.30 circa.
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Malore in Rifugio
Scritto da Michela CanovaCortina d'Ampezzo (BL), 22 - 09 - 25
Verso le 13.30 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione del Rifugio Biella, per una giovane turista colta da malore. La 22enne canadese, che si trovava all'interno della struttura assistita da altre persone e lamentava dolori addominali, è stata raggiunta e valutata dall'equipe medica e dal tecnico di elisoccorso atterrati in piazzola. Caricata a bordo, la ragazza è stata trasportata all'ospedale di Belluno per gli accertamenti del caso.
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Campolongo sul Brenta (VI), 22 - 09 - 25
Ieri sera attorno alle 21 il Soccorso alpino dell'Altopiano Sette Comuni è stati attivato a seguito della segnalazione di una persona, che, dall'abitato di Campolongo sul Brenta, vedeva nella zona del Monte Caina a Rubbio delle luci rosse persistenti in un punto dove non ci sono strade e temeva si trattasse di qualcuno in difficoltà. Una squadra è uscita per un sopralluogo nella zona indicata, salvo poi verificare che si trattava dell'illuminazione di una piccola chiesetta. I soccorritori sono quindi rientrati poco prima di mezzanotte.
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Setteville (BL), 22 - 09 - 25
È fortunatamente cessato in tarda serata l'allarme per il mancato rientro di due escursionisti, partiti sabato per completare la lunga traversata della Val Calcino, nel territorio di Alano di Piave, che richiede due giorni e un bivacco intermedio. Ieri attorno alle 20, tramite i Vigili del fuoco, alla Centrale del 118 era arrivata la segnalazione da parte della moglie di uno dei due uomini, un 33enne e un 61enne residenti a Montebelluna (TV), partiti per un itinerario alpinistico nella zona del Cippo Domadore: attesi per le 17 non si erano più fatti sentire e i cellulari risultavano irraggiungibili. Individuate grazie ai Carabibieri e ai Vigili del fuoco le loro macchine ancora sul posto, una all'imbocco della gola e una parcheggiata all'uscita, è stato attivato subito il Soccorso alpino di Feltre, che ha inviato una prima squadra in perlustrazione, mentre si preparavano ad intervenire il Gruppo forre e il Gruppo droni, nonché la Guardia di finanza con l'elicottero dotato di apparecchio rilevatore Imsi Catcher. Quello della Val Calcino è un lunghissimo itinerario, impervio e inaccessibile, senza molte vie di uscita laterali e quasi privo di copertura, con una quarantina di calate lungo la progressione in discesa. La squadra a piedi si è quindi incamminata sul Sentiero Rommel, che dallo sbocco a valle costeggia il canyon, finché dopo 20 minuti ha avvertito delle voci provenienti dal fondo della gola. Avvicinatisi a una cinquantina di metri in un punto ripido e impervio i soccorritori sono riusciti a parlare con i due, che si erano probabilmente attardati nella discesa e si trovavano a 4 calate circa dall'uscita: stavano bene, hanno rifiutato il recupero e detto alla squadra che avrebbero passato una seconda notte sul greto del torrente, per rientrare autonomamente questa mattina alle prime luci. Le squadre sono quindi tornate indietro e alle 23 si è chiuso l'intervento. Questa mattina i due, usciti dalla valle, hanno informato la Centrale di essere arrivati alla macchina.
Nella notte si è registrato anche un intervento del Soccorso alpino della Val Pettorina, allertato per due alpinisti in difficoltà, sull'ottavo tiro della Via Vinatzer - Messner in Marmolada. Una squadra si è portata al Rifugio Falier per per monitorare la situazione. Alle prime luci i due scalatori, che non erano più riusciti a proseguire, hanno iniziato a calarsi autonomamente.
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Escursionista scivola sul sentiero
Scritto da Michela CanovaTeolo (PD), 21 - 09 - 25
Attorno alle 15.30 la Centrale del Suem ha attivato il Soccorso alpino di Padova, per un'escursionista caduta lungo il sentiero 14, che scende dal Monte Grande sui Colli Euganei. La 62enne di Padova, che lo stava percorrendo assieme a un'amica poi andata incontro ai soccorritori, scivolata a terra si era fatta male a una gamba, riportando un trauma a tibia e perone, non lontano da Passo Fiorine. Raggiunta da una squadra con il fuoristrada, i soccorritori le hanno immobilizzato l'arto e l'hanno caricata in barella, per poi trasportarla 400 metri fino all'ambulanza, che l'ha accompagnata all'ospedale di Abano Terme.
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Ciclista ruzzola in una scarpata
Scritto da Michela CanovaCogollo del Cengio (VI), 21 - 09 - 25
Nel pomeriggio il Soccorso alpino di Arsiero è stato attivato dalla Centrale di Vicenza, per un ciclista ruzzolato in una scarpata sotto la pista ciclabile tra Pedescala e località Pria. L'uomo (al momento non sono note le generalità), che era rotolato per una decina di metri, aveva riportato escoriazioni e contusioni. Raggiunto da 8 soccorritori, tra i quali un'infermiera, all'infortunato sono state prestate le prime cure. Caricato in barella, è stato quindi riportato sulla sede della ciclabile sollevandolo per contrappeso. L'uomo è stato poi trasferito sull'ambulanza partita in direzione dell'ospedale di Santorso.
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Malore a Cima Grappa
Scritto da Michela CanovaPieve di Grappa (TV), 21 - 09 - 25
Poichè, per la presenza di nuvole basse, non era assicurato l'intervento dell'elisoccorso, una squadra del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa è intervenuta assieme all'ambulanza del Suem di Crespano a Cima Grappa, da dove, verso le 15.40 era arrivata una richiesta di aiuto per un uomo, che si era sentito male, mentre con la moglie stava salendo la gradinata dell'Ossario. Una volta sul posto i sanitari hanno prestato prima assistenza all'uomo. L'elicottero di Treviso emergenza è poi riuscito a sbarcare tecnico di elisoccorso e medico, per poi atterrare a Malga Bocchette. Una volta imbarellato, l'uomo è stato poi trasportato in ambulanza alla Malga e da lì trasferito sull'eliambulanza, decollata in direzione dell'ospedale per gli accertamenti del caso.
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Interventi in montagna
Scritto da Michela CanovaBelluno, 21 - 09 - 25
Alle 15.20 circa la Centrale del 118 è stata contattata da un escursionista tedesco, il cui compagno era volato per alcuni metri, mentre scendevano in corda doppia dalla via normale alla Cima Grande di Lavaredo a circa 2.850 metri di quota. Il 33enne era infatti uscito dalla verticale della calata, rispetto alla sosta successiva dove si trovavano gli amici, e aveva sbattuto sulla roccia al termine di un pendolo, riportando un trauma alla parte alta della colonna e rimanendo sospeso sulle corde. Arrivati sul posto, nel camino finale, sulla prima doppia della cengia circolare, medico e tecnico di elisoccorso di Falco sono stati calati con il verricello nelle vicinanze e si sono avvicinati percorrendo un tratto di roccette. Hanno bloccato le corde e attrezzato una sosta, affiancati poi anche dall'infermiere sceso per coadiuvarli nell'imbarellamento in parete. Una volta pronti, con un verricello di 20 metri, in diverse rotazioni, sono stati issati a bordo soccorritori e barella. L'infortunato è stato trasportato all'ospedale di Belluno. I suoi 5 compagni sono ridiscesi autonomamente a valle. Il Soccorso alpino della Val Comelico è intervenuto sulla strada che scende dal Rifugio De Doo, dove un'auto era uscita fuori dalla carreggiata. Il conducente, per fortuna illeso, era nel frattempo uscito autonomamente dalla macchina, i soccorritori hanno quindi collaborato con i Vigili del fuoco nel recupero del mezzo. L'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano è invece stato inviato sotto il Bec de Roces, dove un escursionista si era infortunato a una caviglia.
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Selva di Progno (VR), 21 - 09 - 25
Alle 12.50 è scattato l'allarme per una escursionista di 52 anni (al momento non sono note altre generalità) che, scendendo lungo il sentiero che porta alla falesia del Monte Torla, era scivolata, iniziando a ruzzolare in un vaio tra la vegetazione. Non riuscendo più a vederla, né a sentirla i compagni hanno lanciato l'allarme. Prima di decollare, l'elicottero di Verona emergenza ha imbarcato tre tecnici del Soccorso alpino per collaborare nelle operazioni, mentre un quarto, che si trovava nelle vicinanze del luogo dell'incidente, si è recato sul posto in autonomia. Sbarcati nelle vicinanze, equipe medica, tecnico di elisoccorso e squadra in supporto hanno raggiunto l'infortunata, finita un centinaio di metri sotto il sentiero, e le hanno prestato le prime cure a seguito del possibile politrauma riportato. Liberato un varco per agevolare il recupero, la donna è stata issata a bordo con un verricello e trasportata all'ospedale di Borgo Trento.
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Cortina d'Ampezzo (BL), 21 - 09 - 25
Sono rientrate verso l'una e mezza le squadre del Soccorso alpino di Cortina, intervenute ieri sera sulla Ferrata Dibona al Cristallo. Verso le 20 la Centrale del Suem ha infatti ricevuto la chiamata di un escursionista che, uscito per sbaglio dell'itinerario corretto, era sceso in un canale, superando ripidi tratti quasi in piedi, ed era arrivato in un punto in cui non era più in grado di avanzare, né tanto meno tornare indietro. Ricevute le coordinate della posizione del 29enne di Cortina d'Ampezzo (BL), i soccorritori hanno risalito la Ferrata, portandosi sulla verticale, a circa 2.500 metri di altitudine tra Forcella alta e Forcella bassa. Dopo una prima calata di 50 metri, i tecnici hanno predisposto altre due brevi doppie, così da avere pronti i punti attrezzati per la risalita. Raggiunto il ragazzo, un centinaio di metri più basso rispetto all'itinerario della Ferrata, i soccorritori lo hanno assicurato e riportato in sicurezza sulla Dibona, per poi scendere con lui a valle.
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Altri due interventi in montagna
Scritto da Michela CanovaBelluno, 20 - 09 - 25
Attorno alle 14 è stato chiesto il supporto dell'elisoccorso di Bolzano per un escursionista di 66 anni di Bolzano, colto da malore lungo il sentiero 23 sul Monte Settsass. L'uomo è stato recuperato dal Pelikan e trasportato all'ospedale per gli accertamenti del caso. Passate le 15 la Centrale del 118 è stata contattata da un'escursionista tedesca di 37 anni, che aveva riportato una lussazione alla spalla affrontando la Ferrata del Paterno. Mentre si attendeva il termine delle missioni per inviate una delle eliambulanze tutte impegnate, l'infortunata è stata aiutata da un medico di passaggio, peraltro operativo nell'elisoccorso, che è riuscito con successo a praticare le manovre per riposizionarle la spalla. Il dottore ha quindi accompagnato la donna lentamente verso i Piani di Cengia, fin dove è stato possibile per lei avanzare. Quando l'itinerario è diventato inaffrontabile, il medico ha richiamato la Centrale. A quel punto è stato possibile inviare l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites, che ha recuperato la donna per trasportarla in ospedale a Brunico.
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Lorenzago di Cadore (BL), 20 - 09 - 25
Poco prima delle 15, la Centrale è stata contattata dal figlio di un 81enne di Salzano (VE), poiché il padre non era più in grado di proseguire durante una camminata in Val de Pena, poiché era sfinito dalla stanchezza. Attivato il Soccorso alpino del Centro Cadore, una squadra si è avvicinata il più possibile con il fuoristrada, per poi completare l'ultimo tratto a piedi. Una volta raggiunto l'anziano, i soccorritori lo hanno assicurato e aiutato a scendere lentamente fino al mezzo. Da lì, lo hanno riaccompagnato alla sua macchina, con cui è rientrato autonomamente, rifiutando l'eventuale ricovero.
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Primiero San Martino di Castrozza (TN), 20 - 09 - 25
Attorno alle 13.15 la Centrale del Suem di Pieve di Cadore è stata messa in contatto con un alpinista, che chiamava poiché il compagno di cordata, che stava scalando da primo sopra di lui, era volato e lui non lo vedeva, né sentiva, sul quarto tiro della Via dei pacifici alla Torre meridionale delle Torri di Neva, sul confine tra Bellunese e Trentino. Avvisata la Centrale dei Trento e concordato l'invio di Falco, è stato allertato per un eventuale supporto alle operazioni anche il Soccorso alpino di Feltre. Avvicinatisi alla parete, per l'equipaggio è stata subito chiara la drammatica situazione. Per primo, con un verricello di 40 metri, è stato issato a bordo il compagno fermo in sosta, che ha poi raccontato di aver sentito l'amico muoversi in alto attorno a un passaggio probabilmente più impegnativo e poi lo ha visto precipitare, passargli accanto e sparire alla sua vista. Lo scalatore è stato quindi lasciato al Rifugio Boz assieme all'infermiera. Falco è nuovamente salito in parete, dove il 36enne di Montebelluna (TV), dopo una caduta di un'ottantina di metri, si trovava privo di vita appeso alla corda. Il corpo è stato recuperato e trasportato al campo base. Ultimati i rilievi del caso e ottenuti i via libera necessari, la salma è stata portata alla caserma dei Vigili del fuoco di Mezzano e affidata ai Carabinieri.
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