2025

Rotzo (VI), 06 - 08 - 25
Ieri sera verso le 19.30 il Soccorso alpino Altopiano dei Sette Comuni è stato attivato per un cercatore di funghi, che aveva perso l'orientamento e non riusciva più a rientrare. Partito alle 13 dal Centro fondo di Campomulo, il 66enne di Piovene Rocchette (VI), si era ritrovato su una strada forestale in fondo alla Val dell'inferno, al limite del bosco sopra la Valdastico. Risaliti alle coordinate, si è subito mosso un soccorritore che si trovava nelle vicinanze, seguito da una squadra partita in jeep dalla sede di Gallio. L'uomo, che stava bene, ed era solo provato e affaticato, è stato rintracciato, caricato a bordo e riaccompagnato dai familiari a Campolongo. 
Agordo (BL), 05 - 08 - 25
Verso le 19 è scattato l'allarme per un pilota di parapendio, precipitato a bordo strada dopo aver impattato nei cavi della media tensione in località Rif. Atterrati sul posto, l'equipe medica dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha valutato le condizioni del 37enne di Falcade (BL), che aveva riportato delle ustioni da folgorazione. L'infortunato è stato imbarellato con l'aiuto del tecnico di elisoccorso, caricato a bordo e trasportato all'ospedale di Belluno. Presente anche il personale sanitario dell'ambulanza e un volontario del Soccorso alpino di Agordo casualmente sul posto.
Auronzo di Cadore (BL), 04 - 08 - 25
Attorno alle 13 la Centrale del 118 ha attivato il Soccorso alpino di Auronzo, per una escursionista colta da malore sul sentiero tra il Rifugio Lavaredo e l'Auronzo. Una squadra della Guardia di finanza ha raggiunto la trentenne slovena e l'ha accompagnata fino a Misurina, da dove la donna si è allontanata autonomamente con i propri familiari. 
 
Belluno, 04 - 08 - 25
Attorno a mezzogiorno Falco 2 è stato inviato sulla Pala dei Orti, nel comune di Comelico Superiore, per una escursionista che si era procurata un trauma alla gamba, dopo aver messo male un piede. Le condizioni della 34enne austriaca, che faceva parte di una comitiva, sono state valutate dall'equipe medica, sbarcata in hovering nelle vicinanze assieme al tecnico di elisoccorso. La donna, con un probabile strappo muscolare, è stata caricata a bordo assieme a un'amica e accompagnata alla loro macchina. In seguito l'elicottero è volato poco sotto la cima del Monte Antelao, dove un escursionista si era sentito poco bene. Fissato il campo base al Rifugio Galassi, malgrado le forti raffiche di vento l'eliambulanza, salita in quota, è riuscita a recuperare il 33enne di Cibiana di Cadore (BL) con un verricello di 10 metri. L'infortunato è stato poi trasportato in Rifugio e affidato alle cure di medico e infermiere, mentre l'elicottero ritornava a imbarcare la compagna, scesa dal Galassi a prendere la macchina. L'uomo è stato lasciato per gli accertamenti del caso all'ospedale di Pieve di Cadore. Falco 2 è infine decollato per una missione sul sentiero che scende dal Rifugio Vandelli. Nella zona delle scalette, una turista di 26 anni della Repubblica Ceca aveva infatti riportato un trauma alla caviglia. Issata a bordo con il verricello, la ragazza è stata condotta al Codivilla. Una squadra del Soccorso alpino di Cortina è intervenuta sulle piste del Cortina Bike Park Dolomiti, ai piedi della Tofana, per un ciclista austriaco di 31 anni, che, caduto in mountain bike, si era fatto male a una spalla.
Asiago (VI), 02 - 08 - 25
Questa mattina poco prima delle 8 il Soccorso alpino Altopiano dei Sette Comuni è stato attivato per un cercatore di funghi colto da malore nei boschi sopra Malga Galmarara. L'uomo, di cui al momento non sono note le generalità, si trovava con il nipote quando si è sentito male. Non essendoci alcuna copertura - anche le comunicazioni via radio sono state difficilissime - il ragazzo è sceso alla Malga a dare l'allarme, per poi tornare indietro accompagnato e per indicare il punto ai soccorritori, a 10 minuti dalla prima via accessibile, tra gli alberi, fuori sentiero. L'uomo è stato raggiunto dal personale medico dell'ambulanza, dall'equipe sanitaria dell'elicottero di Treviso emergenza, calata con il verricello assieme al tecnico di elisoccorso, e da 4 soccorritori. Purtroppo al medico non è rimasto altro che constatarne il decesso. La salma è stata trasportata alla Malga dall'eliambulanza, per essere affidata al carro funebre. Presenti anche i Carabinieri forestali. 
Si è invece concluso attorno alle 2 l'intervento in supporto dei Vigili del fuoco per una macchina caduta per 40 metri in una scarpata a Canove di Roana. Ieri sera alle 23.30 circa il Soccorso alpino Altopiano dei Sette Comuni era stato chiamato dalla Centrale del 118 in supporto ai Vigili del fuoco, su richiesta dei familiari di un 52enne di Asiago, che in un parcheggio aveva perso il controllo della propria macchina, finita sottostrada tra la fitta vegetazione. Una squadra è scesa con le corde e, dopo che l'infermiere dell'ambulanza ne ha verificato le condizioni, ha imbarellato l'uomo, poi sollevato per contrappeso lungo il pendio reso scivoloso dalle piogge. Il 52enne è stato quindi controllato dal medico. 
Gallio (VI), 02 - 08 - 25
Lo scorso 13 marzo, il 38enne Giovanni Padovan di Montereale Valcellina (PN), viene recuperato in gravissime condizioni, dopo essere stato travolto da una pianta mentre sta lavorando nei boschi in località Cornetta. Al suo fianco, oltre ai colleghi che danno l’allarme e cercano di prestargli prima assistenza, arriva subito un soccorritore che abita nelle vicinanze, affiancato da una squadra del Soccorso alpino Altopiano dei Sette Comuni, dall'ambulanza di Asiago, dai Vigili del fuoco, dai Carabinieri e da equipe medica e tecnico di elisoccorso dell’elicottero di Verona emergenza, sbarcati con un verricello nelle vicinanze, che lo trasportano in ospedale. 
A distanza di qualche mese, dopo il lungo periodo di convalescenza e di ripresa, Giovanni, assieme a sua madre, ha voluto incontrare in un momento conviviale chi quel giorno è corso in suo aiuto. I soccorritori sono stati felici di passare questi momenti con lui e i suoi familiari e lo ringraziano del pensiero che Giovanni ha voluto condividere:
«Con queste due parole colgo l’occasione per esprimere, con riconoscenza, stima e gratitudine, a tutte le persone che mi hanno soccorso e che mi sono state vicine nel momento più tragico della mia vita. La vostra presenza è stata per me fondamentale e per questo vi sono profondamente grato. Ringrazio veramente tutti dal profondo del mio cuore. Un grazie infinito, non potrò mai dimenticare e dimenticarvi».
 
Falcade (BL), 02 - 08 - 25
È riuscito a ritrovare il sentiero e rientrare a valle, dopo una notte all'addiaccio, il 48enne olandese per la cui scomparsa erano scattate ieri le ricerche. Verso le 19, il Soccorso alpino della Val Biois era stato attivato a seguito della richiesta di aiuto di una turista dei Paesi Bassi in villeggiatura a Falcade, per il mancato rientro del marito, partito verso le 16 dalla piazza di Falcade per una corsa nel fondovalle. La coppia era d'accordo di ritrovarsi in un bar del posto dopo un'oretta, ma l'uomo, che non aveva con sé il cellulare, non si era presentato all'appuntamento. Dopo averlo aspettato invano, preoccupata, la donna aveva lanciato l'allarme con l'aiuto della gestrice del locale. Al campo base, dove è arrivato il Centro mobile di coordinamento, si sono ritrovate una cinquantina di persone tra Soccorso alpino, Guardia di finanza e Vigili del fuoco, con unità cinofile e droni. Non avendo alcuna indicazione del tragitto, le squadre si sono mosse tutta la notte sulla viabilità stradale e lungo la sentieristica principale, considerando prioritari i tradizionali sentieri scelti dai runner. Questa mattina verso le 7 è fortunatamente arrivata la migliore notizia, quando la moglie ha ricevuto la chiamata del marito che era riuscito a raggiungere un bar a Canale d'Agordo e ad avvisarla. I Carabinieri sono quindi andati a prenderlo e a riaccompagnarlo da lei. Dal suo racconto e dal tracciato scaricato dall'orologio, l'uomo aveva percorso molti chilometri. Partito in direzione di Canale, aveva preso il sentiero 754. Giunto nella zona del Monte Pettenassa, dove doveva scendere verso Falcade, aveva smarrito la traccia e ormai buio, aveva cercato un ricovero per ripararsi dalla pioggia e per passare la notte. Appena fatto chiaro all'alba, era tornato sui suoi passi, aveva ritrovato il sentiero ed era sceso a Canale d'Agordo. Il Soccorso alpino della Val Biois sottolinea il comportamento corretto del 48enne olandese, rientrato dopo una notte all'addiaccio: "È stato bravo, quando si è accorto di essersi perso, al calare della luce si è fermato, ha cercato un riparo, per non procedere a tentoni al buio in un luogo che non conosceva, e ha aspettato le prime luci prima di muoversi e tornare sui propri passi. Così ha evitato di ritrovarsi in condizioni di pericolo, che avrebbero potuto peggiorare la situazione".
Canale d'Agordo (BL), 01 - 08 - 25
Partiti assieme da Canale d'Agordo per andare in cerca di funghi, padre e figlio di Venezia si sono inoltrati sul sentiero in mezzo al bosco in località Cavallera. A un certo punto il diciassettenne si è allontanato nel bosco e i due si sono persi di vista. Smarrito l'orientamento, il ragazzo ha iniziato a scendere verso l'abitato di Caviola, finché non è scivolato per una ventina di metri sul ripido pendio e si è fermato addossato a un albero, prima di un salto di roccia. Scattato l'allarme verso le 13.10, una squadra della Val Biois è partita per andare a cercarlo con le coordinate del punto in cui si trovava. I soccorritori sono risaliti dal basso, chiamandolo e lanciando delle grida per localizzare la sua posizione. Quando c'è stato il contatto vocale, la squadra lo ha individuato e raggiunto. Stava bene, pur bagnato fradicio e infreddolito. I soccorritori lo hanno assicurato a corda corta e lo hanno calato nel tratto più verticale, attrezzando delle soste sugli alberi, tra un terrazzino roccioso e l'altro. La squadra è quindi rientrata con lui a Canale dove lo aspettavano i genitori. 
Da questa estate il Soccorso alpino di Asiago diventa il Soccorso alpino Altopiano dei Sette Comuni. Già da tempo i volontari della Stazione desideravano un nome che rappresentasse tutti i territori comunali in cui si muovono per gli interventi e dai quali provengono. Per questo è stato necessario completare l'iter per l'assegnazione del nuovo nominativo, che ha comportato diverse modifiche burocratiche. Da oggi i soccorritori, chiamati di anno in anno a operare sempre più frequentemente in aiuto degli ospiti e dei residenti, porteranno addosso la rappresentanza dell'intera comunità altopianese.
 
Auronzo di Cadore (BL), 31 - 07 - 25
Alle 16.30 circa la Centrale del 118 è stata allertata per un escursionista colto da malore, mentre si trovava poco distante dal Rifugio Auronzo, sulla stradina che lo collega al Lavaredo. Il 58enne di Aulla (MS), che era assieme alla moglie, si era improvvisamente accasciato a terra e alcune persone di passaggio avevano subito iniziato a praticargli le manovre di rianimazione, fino all'arrivo dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Il personale medico è subito subentrato ai presenti, ma purtroppo a nulla sono valsi i tentativi ed è stata solo possibile la constatazione del decesso. Sul posto anche il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Auronzo. 
San Vito di Cadore (BL), 31 - 07 - 25
Dopo il recupero di due ragazzi belgi lo scorso 19 luglio e la segnalazione di ulteriori passaggi successivi di persone, oggi un altro escursionista si è trovato bloccato sul sentiero 242 della Ferrata Berti, nel punto in cui la frana del Marcora continua a scaricare materiale. Benché infatti sia stata chiusa, anche con un'ordinanza del sindaco di San Vito di Cadore, in entrambi i punti di accesso, da Cortina e San Vito, e sebbene siano stati posizionati cartelli di avviso, continua il passaggio sull'itinerario attrezzato. Oggi alle 15.30 un escursionista inglese di 60 anni, partito in mattinata dal Passo Tre Croci, ha chiamato dicendo di trovarsi sulla Ferrata Berti e che cadevano sassi dall'alto. Risaliti alla sua posizione teorica, gli è stato detto di non spostarsi dal punto riparato in cui si trovava e di attendere l'arrivo dei soccorsi, poiché al momento la montagna era nascosta dalle nuvole. Per decidere la strategia del recupero era necessaria la posizione esatta dell'escursionista, si è dovuto quindi attendere che si alzassero le nubi. Falco 2, arrivato per un eventuale ricognizione e atterrato in attesa, è poi stato dirottato su un'altra missione. Quando le nuvole si sono spostate, il Soccorso alpino di San Vito di Cadore ha purtroppo appurato che l'escursionista si trovava proprio al centro della frana, a 2.400 metri di altitudine. Una squadra di tre tecnici si è messa a disposizione per un eventuale trasporto in quota e da Treviso è arrivato Leone, che si è alzato subito approfittando della buona visibilità per una ricognizione. Arrivato nelle vicinanze dell'escursionista, alle 17.30 circa l'equipaggio è riuscito, con una rapida operazione di precisione, a recuperarlo dopo aver calato di una ventina di metri il tecnico di elisoccorso con il verricello. Il soccorritore ha agganciato subito l'uomo e l'elicottero si è allontanato immediatamente. L'escursionista è stato trasportato al campo base e affidato ai soccorritori.
 
Belluno, 31 - 07 - 25
Questa mattina alle 9.45 la Centrale del 118 è stata allertata per un alpinista colto da malore all'attacco delle vie della Torre Quarta Bassa delle Cinque Torri. Calati con un verricello di 50 metri, tecnico di elisoccorso e medico hanno valutato le condizioni del 25enne di Lomagna (LC), che è stato caricato a bordo e trasportato per accertamenti all'ospedale di Belluno. Verso le 11.15 Falco è stato inviato sul Monte Gial, a Lamon, dove una 80enne di Vazzola (TV) si era sentita poco bene. L'anziana è stata accompagnata a seguito del lieve malore a Feltre per gli opportuni approfondimenti. Alla stessa ora una coppia di turisti di Venezia contattava il 118 poiché, nel tentativi di liberarlo da un recinto elettrificato dove era rimasto incastrato, il loro cane impaurito lì aveva morsi ed era scappato. Una squadra del Soccorso alpino di San Vito di Cadore è intervenuta in supporto all'ambulanza nella zona tra Cancia e le Cascate di Borca di Cadore. Mentre il personale sanitario medicava la donna, il compagno è riuscito a recuperare il cane. 
Falco è poi volato lungo la Ferrata Bepi Martini al Campanile dei Colesei, nel comune di Comelico Superiore, per un escursionista che si era procurato un trauma toracico. Recuperato con il verricello, l'infortunato è stato portato a Belluno. L'elicottero ha issato a bordo anche una donna che si trovava con lui e che è stata lasciata al Rifugio Lunelli. 
Malcesine (VR), 31 - 07 - 25
Ieri sera attorno alle 22 la Centrale del 118 ha attivato il Soccorso di Verona a seguito della segnalazione dei Carabinieri, per due donne tedesche in difficoltà, bloccate sul sentiero numero 634 del Monte Baldo, versante lago. Madre e figlia si erano attardate e non riuscivano più a muoversi a causa dell'oscurità. La madre aveva quindi contattato il marito che le aspettava a Malcesine, il quale aveva lanciato l'allarme. Mentre una squadra si preparava - un soccorritore di Verona e uno di Ala - assieme al Soccorso alpino di Riva del Garda, l'elicottero di Trento ha effettuato un sorvolo, individuandole e recuperandole con il verricello. Le due escursioniste sono state lasciate a Navene. 
Belluno, 30 - 07 - 25
Verso mezzogiorno la Centrale del 118 ha attivato il Soccorso alpino di Auronzo per un escursionista sudcoreano  di 52 anni, che si trovava a Forcella Lavaredo con un trauma alla caviglia. Una squadra della Guardia di finanza ha raggiunto l'infortunato e lo ha trasportato al rendez vous con l'ambulanza a Misurina. A seguito della segnalazione di alcuni passanti che dalla strada vedevano una persona sventolare una giacca e chiedere aiuto, alle 16.30 circa è stato attivato il Soccorso alpino di Livinallongo. Una squadra si è portata a Masarei, da dove era arrivata l'indicazione, e un'altra è partita per scendere dall'alto, mentre sopraggiungeva l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Individuata la 27enne di Cisterna di Latina, bloccata sopra salti di roccia in località Rudemont, il tecnico di elisoccorso l'ha recuperata con un verricello di 20 metri e portata a Masarei, per affidarla ai soccorritori. La ragazza, che stava bene, seppur impaurita e con alcune escoriazioni, ha raccontato di aver perso la traccia del sentiero, fino a rimanere bloccata. Contemporaneamente l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano è intervenuto nella zona del Nuvolau, per una turista portoghese di 52 anni, che si era fatta male a un piede. La donna è stata trasportata al Codivilla. 
Belluno, 29-07-25
Ha purtroppo perso la vita l'escursionista recuperato in condizioni molto gravi, dopo essere caduto dal sentiero 514 che conduce al Rifugio Pian de Fontana. Il 79enne austriaco, che stava procedendo in discesa con un gruppo di persone, aveva perso l'equilibrio in un ripido tratto del tracciato ed era caduto una ventina di metri sul versante verticale tra le rocce affioranti ruzzolando più a valle. I compagni erano scesi da lui, lanciando l'allarme verso le 13.45. Sul posto l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha sbarcato in hovering equipe sanitaria e tecnico di elisoccorso. Valutata la gravità delle sue condizioni a causa di un possibile politrauma, l'uomo, che era incosciente, è stato imbarellato e spostato in elicottero sulla piazzola soprastante il Rifugio, dove medico e infermiere gli hanno praticato le prime cure urgenti. Una volta a bordo in direzione dell'ospedale di Belluno, lo stato dell'infortunato si è ulteriormente aggravato. Giunti al pronto soccorso si è poi potuto solamente constatarne il decesso.
Alla stessa ora sono scattate altre due emergenze. Partita dal Rifugio Monte Agudo assieme a un bambino di 7 anni per una passeggiata, un'escursionista 54enne di San Pietro di Cadore (BL) aveva perso l'orientamento e, molto preoccupata, aveva chiesto aiuto al 118. Geolocalizzato il punto in cui si trovavano, a 200 metri di distanza, una squadra del Soccorso alpino di Auronzo e della Guardia di finanza li ha individuati e riaccompagnati al Rifugio. Il Soccorso alpino della Val di Zoldo è stato attivato a seguito della chiamata di un 79enne di Padova, che, persa la traccia del sentiero numero 525 che sale al Rifugio Sora'l Sass, non era più in grado di ritrovare il percorso. Risaliti alle coordinate del punto e in contatto telefonico con lui, i soccorritori lo hanno raggiunto e riaccompagnato sul sentiero, per poi scendere assieme in Val Pramper, dove l'uomo è rientrato autonomamente a Pralongo. Attivato anche il Soccorso alpino di Cortina, per un'escursionista di 63 anni di Faenza (RA) che si era fatta male. Mentre stava camminando in compagnia di un'altra persona lungo il sentiero 439, tra il Rifugio Averau e lo Scoiattoli, messo male un piede, la donna aveva riportato un trauma alla caviglia e non era più in grado di proseguire da sola. Una squadra della Guardia di finanza la ha raggiunta in jeep, le ha prestato prima assistenza, per poi caricarla a bordo e trasportarla al Codivilla. 
 

Nelle prossime ore è previsto un abbassamento delle temperature che, concomitante con le intense perturbazioni previste, porterà neve a 2.900/3.000 metri. Il calo termico potrebbe inoltre dare origine al fenomeno del verglass, una sottile pellicola di ghiaccio invisibile che ricopre la roccia, rendendo insidiosi pareti e sentieri. Consigliamo di prestare la massima attenzione sia agli alpinisti che agli escursionisti, specie a chi si dovesse trovare impegnato in lunghi trekking in quota, sprovvisto di ramponi e dell’attrezzatura richiesta in alta montagna. Le caratteristiche “invernali” possono infatti creare notevoli difficoltà a chiunque si trovi ad altitudini elevate, non escluse le squadre di soccorso.

Nei giorni scorsi sono state numerose le richieste di aiuto da parte di persone investite da pioggia e maltempo. Ricordiamo che i fulmini non rappresentano l’unico pericolo legato ai temporali e alle forti perturbazioni.

- Qualsiasi terreno diventa molto più scivoloso: le praterie alpine con erba alta, la roccia bagnata, il sottobosco di foglie, il suolo fangoso  

- Sono possibili e frequenti smottamenti e frane, che modificano il tracciato dei sentieri, causano la caduta di piante, rendono inaccessibili interi tratti dei percorsi

- Anche i corsi d’acqua minori, semplici ruscelli attraversati senza alcun problema all’andata, si ingrossano con gli apporti dei versanti e possono riempirsi all’inverosimile rendendo impossibile guadarli. Inoltre sulle pareti possono formarsi cascate istantanee, che ostacolano il passaggio e fanno cadere materiale dall’alto

- Sui ghiaioni è facile che i segnali, come gli ometti, si smuovano o siano celati da materiale di scorrimento.

- Non è inconsueta l’improvvisa comparsa di nebbie.

- La prolungata permanenza sotto la pioggia può rendere inefficaci protezioni impermeabili. Restare a lungo bagnati e al freddo può far insorgere condizioni di ipotermia

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