2008
Auronzo di Cadore (BL), 09-12-08
Partito per un'escursione con le ciaspole sul monte Piedo, nel bosco ha smarrito il sentiero per scendere a valle ed è rimasto bloccato in un canale innevato sopra pericolosi salti di roccia, sul confine tra il comune di Auronzo e quello di Santo Stefano di Cadore. I.D.B., 62 anni, residente ad Auronzo, ha quindi chiamato la moglie che ha lanciato l'allarme attorno alle 14.30. Una squadra del Soccorso alpino di Auronzo si è preparata a partire da Cima Gogna, così come un'altra della Stazione della Val Comelico era pronta a risalire il versante da Santo Stefano, presenti anche i finanzieri. In contatto telefonico con l'uomo, i soccorritori sono riusciti a circoscrivere la zona dove poteva trovarsi e l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore lo ha subito individuato durante la ricognizione dall'alto. Imbarcato in hovering, l'escursionista è stato trasportato fino a Cima Gogna.
Pubblicato in
2008
Valle di Cadore (BL), 09-12-08
Come affrontare le gite sulla neve, quale attrezzatura adottare, come leggere i bollettini meteo, saranno alcuni dei temi affrontati dal Soccorso alpino della Stazione di Pieve di Cadore, durante una serata dedicata all'escursionismo invernale. L'incontro, ospitato giovedì prossimo, 11 dicembre, alle 21 nella sala consiliare del municipio di Valle di Cadore, si suddivide in due momenti. Nella prima parte i soccorritori illustreranno i comportamenti da tenere sulla neve, dall'utilizzo dell'Arva e dei dispositivi di autosoccorso, alla preparazione dei materiali, alla lettura delle previsioni meteo. Con l'occasione sarà data un'infarinatura di nivologia, in previsione di alcune uscite che la Stazione farà con scialpinisti, ciaspolatori e appassionati di fuoripista, invitati a prove pratiche di uso dell'Arva. La seconda parte della serata sarà incentrata sulla prima traversata invernale delle Marmarole del 2007, nelle immagini e nei racconti dei protagonisti.
In allegato, la locandina dell'evento.
Pubblicato in
2008
Auronzo di Cadore (BL), 08-12-08
E' morto l'escursionista trovato in fin di vita nella notte. Lo avevano trovato incosciente attorno alle 22.30 le squadre del Soccorso alpino di Auronzo, incastrato in un buco nel ghiaccio, semisommerso dall'acqua. S.R., 56 anni, (non è nota la residenza) era stato con una comitiva di toscani a fare un giro con le ciaspe sotto le Tre Cime di Lavaredo. Al momento di rientrare nel primo pomeriggio, nella discesa dal rifugio Auronzo a malga Rin Bianco, è rimasto indietro e ha proseguito il giro per conto proprio. I compagni di escursione lo hanno visto l'ultima volta alle 15.30. Più tardi preoccupati dalla prolungata assenza, gli amici hanno lanciato l'allarme. Alle 20 circa le squadre del Soccorso alpino hanno risalito il percorso e i soccorritori si sono divisi seguendo le varie tracce sulla neve lasciate dalle ciaspe, anche con l'aiutro di un quod cingolato. Qualche ora più tardi le torce hanno individuato l'uomo, ormai in grave stato di ipotermia. L'escursionista aveva attraversato un ponte di neve e ghiaccio sopra un torrente, quando ai suoi piedi si è aperto un buco, in cui l'uomo è precipitato, rimanendo incastrato. I tecnici lo hanno immediatemente recuperato, mentre un medico anestesista del Soccorso alpino e un infermiere tentavano tutte le manovre di rianimazione. Nel contempo dal Centro mobile di coordinamento e dalla centrale operativa del Suem partivano le richieste per avere un elicottero abilitato al volo notturno per condurre l'uomo a Treviso nel reparto specializzato e un'ambulanza immediatamente sul luogo. Da Istrana era a pronto a partire un velivolo dell'aeronautica militare che purtroppo, per la nebbia persistente su tutta Treviso non è potuto intervenire. E' stata allora l'ambulanza a trasportare l'escursionista in condizioni disperate all'ospedale, dove purtroppo è morto. Presenti anche alcuni agenti del Corpo forestale dello Stato.
Pubblicato in
2008
Belluno, 07-12-08
Tre gli interventi del Soccorso alpino di oggi. Prima delle 16, uno sciatore ceko, B.M., 40 anni, è uscito di pista, finendo in un ruscello non distante dal rifugio Capanna Bill, nel comune di Rocca Pietore. Il soccorso piste e il personale sanitario dell'ambulanza sopraggiunta sul luogo dell'incidente hanno chiesto l'intervento dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Il ferito è stato imbarcato sul velivolo, atterrato poco distante e trasportato all'ospedale di Belluno, con sospetti politraumi e un principio di ipotermia. Sempre alle 16, è stata allertata la Stazione del Soccorso alpino di Cortina, poichè due ragazzi di Legnago (VE), C.G., 26 anni, e N.M., 27 anni anni, allontanatisi per sciare in neve fresca dalla pista Tofanina, gruppo delle Tofane, si erano persi e con il buio non riuscivano più a tornare indietro. Le squadre, tenendosi in contatto telefonico con i giovani, li hanno individuati dall'alto e, dopo averli raggiunti, li hanno riaccompagnati a valle. A Selva di Cadore, infine, alle 17 è partita una ricerca per individuare 3 quattordicenni di San Donà di Piave (VE) che si sono smarriti nel buio, seguendo una via errata mentre scendevano da Fortazza a Santa Fosca. Due squadre della Stazione del Soccorso alpino della Val Fiorentina, con il servizio piste, seguendo le indicazioni date dai ragazzini al cellulare, capito dove si trovavano, li hanno presto rintracciati e riportati dai loro genitori
Pubblicato in
2008
Recoaro Terme (VI), 05-12-08
I tecnici del Soccorso alpino di diverse Stazioni sono stati e saranno impegnati nel corso della settimana in operazioni di addestramento, relative all'evacuazione di impianti a fune. L'attività è stata svolta nel comprensorio sciistico della Conca d'Oro-Recoaro Mille, comune di Recoaro Terme (VI), in occasione della messa in funzione della nuova seggiovia di Monte Falcone, un impianto a due posti, che si sviluppa da 1.020 a 1.680 metri di quota, con campate che hanno un'altezza media di 18 metri.
La Stazione di Recoaro-Valdagno, competente per territorio per gli interventi di emergenza, svolge anche servizio invernale ed estivo di assistenza ai vari impianti presenti nella zona e ha organizzato due momenti di esercitazione tecnica, interessando l'intera Delegazione del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico del Veneto della XI° Zona Prealpi Venete, con partecipazione diretta della Stazione di Schio e Arsiero e con volontari provenienti da tutta la zona.
Lunedì scorso si è svolto un addestramento sugli impianti per verificare procedure e tempistica dell'evacuazione, mentre domani verrà effettuato il collaudo del Piano della Sicurezza predisposto per la funivia, con particolare riferimento alle manovre di evacuazione. Verrà quindi simulato un blocco totale dell'impianto a fune con la necessità di procedere al recupero di tutti i passeggeri presenti. Alle manovre di lunedì hanno preso parte 20 tecnici delle Stazioni di Recoaro-Valdagno, Schio, Arsiero, coordinati da un istruttore nazionale Cnsas e da alcuni istruttori regionali del Veneto, mentre per la prova di sgombero di domani sarà impegnata una cinquantina di soccorritori appartenenti a tutte le Stazioni della Delegazione, comprese Asiago, Padova e Verona.
Con l'occasione il Soccorso alpino rimarca lo stato di allerta relativo al rischio valanghe, seguito alle copiose nevicate di questi giorni. Consiglia la massima prudenza a tutti gli appasionati che si apprestino al fuoripista, dallo scialpinismo, alla gita con le ciaspe, invitando chi si recherà in montagna a consultare sempre il bollettino neve e a informarsi delle condizioni dei luoghi di destinazione delle proprie gite da guide alpine, Cai, Soccorso alpino.
I tecnici del Soccorso alpino di diverse Stazioni sono stati e saranno impegnati nel corso della settimana in operazioni di addestramento, relative all'evacuazione di impianti a fune. L'attività è stata svolta nel comprensorio sciistico della Conca d'Oro-Recoaro Mille, comune di Recoaro Terme (VI), in occasione della messa in funzione della nuova seggiovia di Monte Falcone, un impianto a due posti, che si sviluppa da 1.020 a 1.680 metri di quota, con campate che hanno un'altezza media di 18 metri.
La Stazione di Recoaro-Valdagno, competente per territorio per gli interventi di emergenza, svolge anche servizio invernale ed estivo di assistenza ai vari impianti presenti nella zona e ha organizzato due momenti di esercitazione tecnica, interessando l'intera Delegazione del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico del Veneto della XI° Zona Prealpi Venete, con partecipazione diretta della Stazione di Schio e Arsiero e con volontari provenienti da tutta la zona.
Lunedì scorso si è svolto un addestramento sugli impianti per verificare procedure e tempistica dell'evacuazione, mentre domani verrà effettuato il collaudo del Piano della Sicurezza predisposto per la funivia, con particolare riferimento alle manovre di evacuazione. Verrà quindi simulato un blocco totale dell'impianto a fune con la necessità di procedere al recupero di tutti i passeggeri presenti. Alle manovre di lunedì hanno preso parte 20 tecnici delle Stazioni di Recoaro-Valdagno, Schio, Arsiero, coordinati da un istruttore nazionale Cnsas e da alcuni istruttori regionali del Veneto, mentre per la prova di sgombero di domani sarà impegnata una cinquantina di soccorritori appartenenti a tutte le Stazioni della Delegazione, comprese Asiago, Padova e Verona.
Con l'occasione il Soccorso alpino rimarca lo stato di allerta relativo al rischio valanghe, seguito alle copiose nevicate di questi giorni. Consiglia la massima prudenza a tutti gli appasionati che si apprestino al fuoripista, dallo scialpinismo, alla gita con le ciaspe, invitando chi si recherà in montagna a consultare sempre il bollettino neve e a informarsi delle condizioni dei luoghi di destinazione delle proprie gite da guide alpine, Cai, Soccorso alpino.
Pubblicato in
2008
MALORE NEL BOSCO
Scritto da Michela Canova
Pedavena (BL), 02-12-08
Una squadra del Soccorso alpino di Feltre è intervenuta nel pomeriggio in aiuto di un giovane al lavoro nei boschi non distante da passo Croce d'Aune. Quattro tecnici, allertati dopo le 16, hanno raggiunto E.F., 30 anni, di Pedavena, colpito da malore e già affiancato dal personale sanitario di un'ambulanza. Dopo essere stato caricato su una barella, il trentenne è stato trasportato fino alla strada e affidato al mezzo che lo ha condotto all'ospedale di Feltre.
Pubblicato in
2008
RECUPERATI ESCURSIONISTI DISPERSI
Scritto da Michela Canova
Tambre (BL), 25-11-08
Partiti domenica in direzione del rifugio Semenza con l'intenzione di passare la notte in bivacco, due escursionisti sono rimasti bloccati ieri da una tempesta di neve, rischiando di rimanere feriti nel tentativo di scendere a valle. Ieri sera i famigliari di F.P., 56 anni, originario di Cortina, ma residente in Germania, e R.P., 39 anni, residente a San Pietro di Feletto (TV), avevano allertato i carabinieri di Conegliano, preoccupati per il mancato rientro. La chiamata era poi stata girata ai colleghi dell'Alpago che avevano richiesto l'intervento del Soccorso alpino. Due squadre sono quindi salite ieri nella notte per cercare la macchina, un furgone, a malga Cate e a Col Indes, dove è stata ritrovata parcheggiata sotto la neve sul pian delle Lastre. Questa mattina alle 7.30 una quindicina di soccorritori delle Stazioni di Alpago, Belluno, Longarone e Prealpi Trevigiane si è ritrovata a col Indes, per inziare il sopralluogo dividendo in settori il territorio da perlustrare. Nel frattempo l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, imbarcato un tecnico dell'Alpago, ha effettuato una ricognizione dall'alto e fuori dal bivacco invernale non distante dal rifugio Semenza ha visto le racchette dei due uomini, che si sono mostrati non appena sentito il rumore del velivolo. Gli escursionisti, che erano in buone condizioni, sono stati recuperati in hovering e trasportati al campo base dove il medico, dopo una prima visita, ha deciso di trasferirli all'ospedale di Belluno, per gli opportuni controlli. Dai racconti fatti ai soccorritori, i due erano partiti domenica, attrezzati con sacco a pelo e vestiti per la notte, e avevano raggiunto senza difficoltà il bivacco, lungo il sentiero battuto da numerose persone. Svegliatisi ieri mattina con la forte nevicata, avevano tentato di scendere a valle non appena il tempo si era calmato. Il più giovane però, perso l'equilibrio, era scivolato per 200 metri. Il suo compagno, non sentendolo rispondere, si era sporto cadendo a sua volta. Fortunatamente non si erano fatti male, ma avevano constatato il rischio di proseguire oltre e l'impossibilità di utilizzare il cellulare, poichè lì non c'è copertura telefonica. Dal luogo in cui si trovavano, avevano impiegato 5 ore per tornare al bivacco, aiutandosi con le piccozze sul ripido pendio innevato. Dopo una seconda notte in montagna, oggi il ritrovamento.
Partiti domenica in direzione del rifugio Semenza con l'intenzione di passare la notte in bivacco, due escursionisti sono rimasti bloccati ieri da una tempesta di neve, rischiando di rimanere feriti nel tentativo di scendere a valle. Ieri sera i famigliari di F.P., 56 anni, originario di Cortina, ma residente in Germania, e R.P., 39 anni, residente a San Pietro di Feletto (TV), avevano allertato i carabinieri di Conegliano, preoccupati per il mancato rientro. La chiamata era poi stata girata ai colleghi dell'Alpago che avevano richiesto l'intervento del Soccorso alpino. Due squadre sono quindi salite ieri nella notte per cercare la macchina, un furgone, a malga Cate e a Col Indes, dove è stata ritrovata parcheggiata sotto la neve sul pian delle Lastre. Questa mattina alle 7.30 una quindicina di soccorritori delle Stazioni di Alpago, Belluno, Longarone e Prealpi Trevigiane si è ritrovata a col Indes, per inziare il sopralluogo dividendo in settori il territorio da perlustrare. Nel frattempo l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, imbarcato un tecnico dell'Alpago, ha effettuato una ricognizione dall'alto e fuori dal bivacco invernale non distante dal rifugio Semenza ha visto le racchette dei due uomini, che si sono mostrati non appena sentito il rumore del velivolo. Gli escursionisti, che erano in buone condizioni, sono stati recuperati in hovering e trasportati al campo base dove il medico, dopo una prima visita, ha deciso di trasferirli all'ospedale di Belluno, per gli opportuni controlli. Dai racconti fatti ai soccorritori, i due erano partiti domenica, attrezzati con sacco a pelo e vestiti per la notte, e avevano raggiunto senza difficoltà il bivacco, lungo il sentiero battuto da numerose persone. Svegliatisi ieri mattina con la forte nevicata, avevano tentato di scendere a valle non appena il tempo si era calmato. Il più giovane però, perso l'equilibrio, era scivolato per 200 metri. Il suo compagno, non sentendolo rispondere, si era sporto cadendo a sua volta. Fortunatamente non si erano fatti male, ma avevano constatato il rischio di proseguire oltre e l'impossibilità di utilizzare il cellulare, poichè lì non c'è copertura telefonica. Dal luogo in cui si trovavano, avevano impiegato 5 ore per tornare al bivacco, aiutandosi con le piccozze sul ripido pendio innevato. Dopo una seconda notte in montagna, oggi il ritrovamento.
Pubblicato in
2008
Arsiero (VI), 24-11-08
Partito venerdì sera per passare un paio di giorni in una baita in valle di Campoluzzo, un escursionista di Thiene, R.D.F., 59 anni, doveva rientrare in mattinata. Non avendo più avuto sue notizie (l'uomo era senza cellulare) e preoccupati che gli fosse successo qualcosa dopo la copiosa nevicata della notte, oggi verso mezzogiorno i famigliari hanno chiesto l'intervento del Soccorso alpino di Arsiero. Una squadra è risalita con il fuoristrada fino a passo Coe sul confine trentino per poi percorrere in discesa la vecchia strada dell'alpeggio verso valle di Campoluzzo, con quasi mezzo metro di neve. Una volta raggiunta la macchina dell'escursionista bloccata nella coltre e il sentiero che conduce alla baita, i tecnici hanno individuato le tracce lasciate dall'uomo che aveva abbandonato l'abitazione per tornare a valle e le hanno seguite per appurare non si trovasse in difficoltà. Giunti in prossimità delle contrade alte, hanno verificato che era passato di là parlando con alcuni boscaioli. Verso le 16 lo hanno infine raggiunto e l'allarme è rientrato.
Pubblicato in
2008
INTERROTTE RICERCHE A SAGRON MIS
Scritto da Michela Canova
Sagron Mis (TN), 23-11-08
Stanno rientrando le squadre del Soccorso alpino bellunese che oggi hanno preso parte alla ricerca di S.M., 35 anni, di Sagron Mis, scomparso da ieri dalla baita in cui si trovava, non distante da passo Cereda, e sulla cui scomparsa non è ancora stata fatta luce. Una ventina di tecnici delle Stazioni di Agordo, Val Biois, Belluno e Longarone, con due unità cinofile, hanno perlustrato in mattinata la zona di Gosaldo al confine con il luogo della sparizione, mentre nel pomeriggio sono state portate in quota, sul Col di Luna e in valle di Domadore, dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Era presente anche il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino. Alla ricerca, coordinata dalla base trentina a Sagron, hanno contribuito un centinaio di persone.
Pubblicato in
2008
Belluno, 20-11-08
Si sono succeduti ieri due momenti di addestramento delle Stazioni del Soccorso alpino bellunese. In mattinata, a partire dalle 8, 25 tecnici di Alpago, San Vito di Cadore, Longarone e Belluno, hanno effettuato manovre di imbarco e sbarco con due elicotteri 205 dell'esercito, con base a Casarsa della Delizia. Fissato il campo base nella nuova area di atterraggio dei deltaplani a Tignes, nel comune di Pieve d'Alpago, le squadre si sono alternate sui due mezzi, che le hanno trasportate sulle nevi del monte Dolada, dopo una lezione teorica per apprendere le tecniche di avvicinamento e operatività. Con un elicottero hanno messo in pratica imbarchi in hovering e sbarchi utilizzando lo 'spezzone', sistema di calata con la corda in uso nelle operazioni militari. Con il secondo velivolo, hanno invece effettuato sbarchi e recuperi con il verricello.
Altro scenario quello scelto per l'esercitazione notturna svoltasi sulla parete dei Falchi, in comune di Ponte nelle Alpi, cui hanno preso parte le Stazioni di Longarone, Belluno e Pieve di Cadore, coadiuvati dal Centro mobile di coordinamento. Per una ventina di soccorritori divisi in gruppi sono stati ipotizzati due scenari di intervento, con la simulazione del recupero di due cordate in difficoltà, una bloccata dulla ferrata, una in pericolo sulla via six-seven. Illuminati dal faro in dotazione alla Stazione di Pieve di Cadore, i tecnici hanno raggiunto gli 'alpinisti incrodati', recuperando i 'feriti' calati con le barelle e aiutando gli altri a scendere a valle. Hanno seguito le manovre anche il viceprefetto Roberta Verrusio e rappresentanti di polizia e carabinieri.
Pubblicato in
2008
Valstagna (VI), 17-11-08
Con una cerimonia ufficiale, mercoledì prossimo, 19 novembre, alle 10.30, all'entrata della grotta dell'Elefante Bianco in località Ponte Subiolo, verranno apposte alcune targhe che invitano alla prudenza gli spelosubacquei che si apprestino all'immersione, suggerendo comportamenti da tenere e le opportune attrezzature.
Dopo i numerosi incontri promossi dalla prefettura di Vicenza, con il coinvolgimento di enti e associazioni, a partire dal Corpo nazionale Soccorso alpino e spelologico, sono state individuate le procedure da far osservare agli appassionati, che verranno invitati a seguirle da apposite tabelle poste all'esterno e sott'acqua, all'ingresso dei cunicoli sommersi.
La decisione è stata presa in seguito all'ennesimo, recente, incidente, che ha portato a 8 il numero delle vittime, ed è una delle prime azioni volte a prevenire questo tipo di emergenze. E' stato infatti promosso anche un disciplinare ad uso delle persone che intendano effettuare immersioni nella grotta dell'Elefante Bianco, alle quali verrà richiesto di informare gli organi preposti quando intendano avventurarsi sott'acqua. Sarà quindi chiesto a speleosub e sub di inviare un fax al numero 0424.99983 (sede del Museo Parolini di Oliero, gestito dalla Federazione spelosubacquea del Veneto) almeno 10 giorni prima della data prevista per l'immersione.
A causa delle copiose precipitazioni, che rendono impraticabile la grotta sommersa per la ridotta visibilità, l'affissione della targa sott'acqua dovrà essere quasi sicuramente rimandata. Alla cerimonia parteciperanno oltre ai tecnici speleosub del Cnsas, tutti gli enti e forze dell'ordine che hanno collaborato alla realizzazione dell'evento.
Pubblicato in
2008
Longarone (BL), 12-11-08
In seguito alla segnalazione di una donna che ha visto una sagoma, assimilabile al corpo di un uomo, galleggiare sulle acque del Piave all'altezza di Faè, il Soccorso alpino è stato chiamato assieme ai Vigili del fuoco per verificare l'indicazione. Le squadre della Stazione di Longarone hanno controllato le rive del fiume partendo dalla zona a monte del ponte di Provagna, fino alla diga di Soverzene, senza rinvenire alcuna traccia. I Vigili del fuoco sono tuttora impegnati nella ricerca con i gommoni.
Pubblicato in
2008
San Pietro di Cadore (BL), 11-11-08
Stava tagliando alberi con altre due persone lungo un ripido versante della Val Visdende, quando un tronco, cadendo, lo ha travolto procurandogli la frattura di una gamba. Attorno alle 14 i suoi compagni hanno chiesto l'intervento del 118 e sul posto è stata inviata una squadra del Soccoroso alpino della Val Comelico con i finanzieri di Auronzo di Cadore. L'uomo, D.F. 48 anni, di Santo Stefano di Cadore, è stato raggiunto sul luogo dell'incidente, circa 600 metri sopra la strada. Dopo avergli immobilizzato la gamba, i soccorritori lo hanno caricato in barella, mentre sopraggiungeva l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore. Imbarcato con un verricello di una quarantina di metri, l'infortunato è stato trasportato all'ospedale di Belluno.
Pubblicato in
2008
Brentino Belluno (VR), 11-11-08
Si è concluso a mezzanotte l'intervento in aiuto di una coppia di Pescantina, 39 anni lui, 30 lei, che si era persa sul monte Cimo, val d'Adige. Ieri i due erano partiti con l'intenzione di effettuare un percorso ad anello, risalendo gli 800 metri di dislivello che da Brentino portano al santuario di Spiazzi e da lì proseguire seguendo il sentiero naturalistico in direzione Canale. Senza tener conto che alle 17 è già buio e, con l'itinenarario non ben segnalato, la coppia si è trovata presto in difficoltà ed è tornata sui propri passi. Ha poi deciso per una scorciatoia, finendo bloccata tra due pareti, in una zona scoscesa. L'allarme è scattato nel tardo pomeriggio. Una squadra della Stazione del Soccorso alpino di Verona si è subito diretta sul sentiero indicato dagli escursionisti, ovvero il percorso naturalistico, mentre in realtà i due si trovavano in tutt'altro posto. Altri soccorritori si sono quindi aggiunti ai primi e sono riusciti a individuare il punto in cui si trovavano l'uomo e la donna. Per avvicinarsi, dato il luogo impervio e difficile, le squadre sono state supportate dal potente faro di una fotoelettrica dei Vigili del fuoco di Vicenza. I soccorritori si sono quindi arrampicati, li hanno raggiunti e aiutati a scendere a valle.
Pubblicato in
2008
Sedico (BL), 09-11-08
Partito con il suo cane non distante da Candaten per raggiungere forcella San Giorgio, sulle Pale di San Giorgio, un escursionista ha smarrito il sentiero e attorno alle 16 ha chiesto l'intervento del 118. Da Pieve di Cadore è decollato l'elicottero del Suem che si è diretto subito sul luogo. Fortunatamente l'equipaggio è riuscito a individuarlo prima che facesse buio, bloccato su una ripida scarpata tra le rocce. Sbarcato il tecnico del Soccorso alpino, il ragazzo, A.S., 29 anni, di Valdagno (VI), è stato assicurato, mentre il cane è stato caricato in uno zaino, per essere entrambi imbarcati con un verricello di 10 metri e trasportati a valle. In località La Stanga erano pronti a intervenire 10 soccorritori della Stazione di Belluno.
Pubblicato in
2008
CACCIATORE MUORE COLTO DA INFARTO
Scritto da Michela Canova
Pieve di Cadore (BL), 06-11-08
Un cacciatore di Pieve di Cadore, M.S., 59 anni, è stato colto da malore, mentre con due amici si trovava a 50 metri da forcella Piria, sul monte Antelao. Attorno alle 11 è stato chiesto l'intervento del 118, che ha inviato l'eliambulanza del Suem. Giunto in prossimità del luogo del malore, a circa 2.100 metri di altitudine, l'elicottero ha sbarcato in hovering il personale sanitario e il tecnico del Soccorso alpino a bordo. L'uomo, che era cosciente e parlava, è stato stabilizzato, caricato sulla barella e imbarcato. Durante il viaggio verso l'ospedale di Belluno, le sue condizioni si sono però aggravate ed è andato in arresto cardiaco. L'elicottero è subito atterrato nella piazzola di Forno di Zoldo, che stava sorvolando, e medico e infermiere lo hanno rianimato. Le condizioni dell'infortunato si sono ristabilite e il volo è ripreso. Una volta raggiunto l'ospedale San Martino, mentre lo stavano trasportando in pronto soccorso, il cuore dell'uomo si è nuovamente fermato, ma purtroppo questa volta a nulla sono valse le manovre di rianimazione.
Pubblicato in
2008

