2015
Cortina d'Ampezzo (BL), 13-07-15
Verso le 15 la moglie di un turista francese che lo attendeva sotto Cima Fanis, al rientro dalla ferrata Tomaselli, non vedendolo arrivare ha lanciato l'allarme al 118. Dopo aver valutato un eventuale ritardo, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato per una ricognizione dall'alto, senza però alcun esito. Quando il Soccorso alpino di Cortina e della Guardia di finanza hanno raggiunto Passo Falzarego per iniziare la ricerca si sono imbattuti nell'uomo, C.R., 57 anni, probabilmente lì da tempo che, dopo aver in realtà percorso la Cengia Veronesi, era sceso direttamente al parcheggio e, senza cellulare, non aveva potuto avvisare la moglie. I soccorritori hanno quindi chiamato la donna e le sono andati incontro in jeep.
Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR), 13-07-15
È stato ritrovato a Bolzano, e sta bene, il quattordicenne uscito dalla propria abitazione a Sant'Ambrogio di Valpolicella sabato senza far più sapere niente di sé. La notizia è arrivata poco fa al Soccorso alpino di Verona, il cui intervento era stato chiesto oggi per perlustrare le zone impervie e boschive dove il ragazzo è solito passeggiare con il proprio cane. Le squadre, che si erano suddivise nella zona di Ca' verde, stanno quindi rientrando.
La Valle Agordina (BL), 13-07-15
Questa mattina alle 5.30 è scattato l'allarme per il mancato rientro di tre torrentisti ungheresi, che ieri alle 7.30 avevano iniziato a scendere la forra della Val Clusa, concordando con amici in Ungheria che li avrebbero avvertiti una volta usciti. Telefonata mai arrivata al paese di origine e che ha fatto preoccupare chi aspettava notizie. Dall'Ungheria è quindi partito l'sos nella notte, arrivato a un tecnico del Soccorso speleologico del Friuli Venezia Giulia (ungherese di nascita) e girato al Gruppo forre del Veneto, che si è subito messo in moto. Contattato il Soccorso alpino di Agordo, competente per territorio, è stato innanzitutto deciso di verificare la presenza dell'auto dei tre torrentisti, che si sarebbe dovuta trovare in località La Muda, mentre una squadra di 5 tecnici di forra convergeva verso la Val Clusa assieme al Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino. Una pattuglia dei carabinieri ha quindi percorso da Sedico la statale agordina fino quasi all'ingresso di Agordo, non rinvenendo traccia della macchina parcheggiata. Contestualmente, una volta risaliti ai numeri di telefono dei tre uomini, dalla centrale operativa del Suem di Pieve di Cadore hanno iniziato a chiamare i cellulari, che risultavano spenti. Sono stati inoltre controllati gli ingressi delle forre vicine, per escludere i tre torrentisti avessero optato per una discesa diversa da quella della Val Clusa, e preallertati i tecnici di forra di Verona e Trento. Pochi minuti prima che l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore decollasse per trasportare in quota le squadre per intraprendere la discesa della gola, gli operatori che continuavano a tentare di chiamare i tre hanno finalmente ottenuto risposta, quando sono stati riaccesi i cellulari. I torrentisti ungheresi, che si trovavano in Trentino e stavano bene, hanno detto di aver spedito un messaggio a conclusione della forra (non arrivato a destinazione), e di essersi poi rimessi in macchina. L'allarme è quindi rientrato. Il Soccorso alpino e speleologico del Veneto invita i frequentatori della montagna ad avvisare dei propri spostamenti alla partenza e all'arrivo da una gita, specie se impegnativa e in particolar modo quando famigliari e amici sono in attesa di un riscontro che, non ricevuto, può far muovere i soccorsi, sempre pronti a intervenire in caso di emergenza.
Auronzo di Cadore (BL), 12-07-15
Alle 20.30 circa l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato verso i Cadini di Misurina, per un escursionista incrodato tra Forcella della Neve e Forcella del Diavolo. L'uomo, sbagliato sentiero, era sceso per un ripido canale, bloccandosi sopra un salto di roccia, dove era stato inoltre colpito alle ginocchia da una scarica di sassi. Dopo avere perlustrato la zona, l'equipaggio è riuscito a individuarlo in punto impossibile da avvicinare. Sbarcato il più vicino possibile, il tecnico del Soccorso alpino e lo ha aiutato a risalire per quaranta metri lungo il ghiaione, fin quando l'eliambulanza è riuscita a recuperare entrambi con un verricello di una quindicina di metri, per rientrare a Pieve di Cadore a scadenza effemeridi. Pronto a intervenire il Soccorso alpino di Auronzo.
NUMEROSI INTERVENTI SULLE DOLOMITI
Scritto da Michela CanovaBelluno, 12-07-15
Attorno alle 14 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto sul Terzo spigolo della Tofana di Rozes, poiché, all'altezza dell'ottavo tiro, un diciassettenne di Spresiano (TV), era stato colpito da una scarica di sassi. L'infortunato, con contusioni al ginocchio, e i due compagni di cordata illesi sono stati recuperati in tre rotazioni con un verricello di 10 metri. Il giovane rocciatore è stato accompagnato all'ospedale di Cortina. Successivamente l'eliambulanza è stata inviata dal 118 sul Cason di Formin. Lì, verso la fine della via Menardi-Alverà a circa 2.200 metri di quota, uno scalatore sloveno, A.J., 46 anni, rottosi un appiglio, era volato. L'alpinista e il compagno sono stati raggiunti dal tecnico del Soccorso alpino dell'equipaggio calato con un verricello di 20 metri. L'uomo è stato condotto al Codivilla per un probabile trauma alla schiena. L'elicottero è infine decollato in direzione del Rifugio Vandelli, dove un'escursionista di Paese (TV), L.P., 53 anni, che stava scendendo verso Passo Tre Croci, era scivolata sul sentiero, 300 metri circa sopra la scaletta. Sbarcato nelle vicinanze, il tecnico del Soccorso alpino ha prestato le prime cure alla donna, aiutato da un operatore del 118 che si trovava per caso sul luogo. Recuperata con un verricello di 10 metri, l'infortunata è stata trasportata all'ospedale di Cortina. Allertato nei tre casi anche il Soccorso alpino di Cortina per un eventuale supporto nelle operazioni. La Stazione del Soccorso alpino di Livinallongo infine è stata attivata dal 118 per un turista straniero, caduto con la mountain bike mentre scendeva con un gruppo di persone da Porta Vescovo, Arabba. I soccorritori hanno caricato in barella l'uomo assieme al personale dell'ambulanza, che poi lo ha accompagnato, con un probabile trauma alla gamba, all'ospedale di Cavalese.
CADE CON LA MOUNTAIN BIKE
Scritto da Michela CanovaVò (PD), 12-07-15
Poco prima delle 14 il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Padova, per un ciclista di Cittadella (PD) che, caduto con la propria mountain bike lungo il Sentiero Lorenzoni sul Monte Venda, si era procurato una sospetta lussazione di un gomito. Raggiunto l'infortunato, i soccorritori assieme ai vigili del fuoco lo hanno portato fino all'ambulanza, diretta all'ospedale di Abano, per poi accompagnare l'amico con cui si trovava all'automobile.
INTERVENTO PER CADUTA DAL FIENILE
Scritto da Michela CanovaLivinallongo del Col di Lana (BL), 12-07-15
Attorno a mezzogiorno il 118 è stato contattato per un uomo caduto un paio di metri dalla scala del fienile, in una baita sopra il rifugio Burz, ad Arabba. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è quindi atterrato nelle vicinanze, per imbarcare W.P., 45 anni, di Livinallongo del Col di Lana (BL), e trasportarlo all'ospedale di Belluno per un trauma da caduta.
Cortina d'Ampezzo (BL), 11-07-15
Attorno alle 18.30 il 118 è stato allertato per un'escursionista che, al rientro dalla ferrata Dibona sul Cristallo, non riusciva più a proseguire, affaticata e con dolori alle ginocchia. Una squadra del Soccorso alpino di Cortina si è quindi diretta in jeep in Val Padeon, dove termina il tratto attrezzato, e ha raggiunto P.D., 51 anni, di Conegliano (TV), che si trovava con il marito, per accompagnarla alla macchina. La coppia si è poi allontanata autonomamente.
Belluno, 11-07-15
Poco prima delle 15, una squadra del Soccorso alpino della Val Fiorentina si è recata in jeep al Rifugio Città di Fiume, nel comune di Borca di Cadore, dove un'escursionista bellunese, M.P., 38 anni, di Forno di Zoldo, era stata colpita alla testa da un oggetto spostato dal vento. La donna è stata quindi accompagnata al parcheggio e da lì si è allontanata autonomamente. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è invece decollato in direzione di Forcella d'Oltro, Gosaldo, per un turista bolognese, G.M., 55 anni, infortunatosi a una gamba dopo essere scivolato. L'uomo, che si trovava con la moglie tra la forcella e il Bivacco Menegazzi, è stato recuperato con un verricello, per essere poi affidato all'ambulanza diretta all'ospedale di Agordo. La donna è scesa con i soccorritori trentini, sopraggiunti nel frattempo. Allertata anche la Stazione del Soccorso alpino di Agordo.
Taibon Agordino (BL), 10-07-15
Mentre stava scalando, all'altezza del diedro sotto la prima cengia della Via Cassin alla Torre Trieste un alpinista belga, A.M., 35 anni, è rimasto ferito a un piede da una lastra di roccia staccatasi dalla parete. Scattato l'allarme attorno alle 11, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha effettuato la ricognizione individuando il punto dell'incidente. Dopo un tentativo di avvicinamento con il verricello, reso vano dalla conformazione della parete, il recupero del rocciatore infortunato e del suo compagno di cordata è stato portato a termine dall'eliambulanza utilizzando un gancio baricentrico di 85 metri. L'alpinista è stato quindi trasportato all'ospedale di Agordo. Pronta a intervenire in supporto alle operazioni anche una squadra del Soccorso alpino di Agordo.
Belluno, 10-07-15
Poco prima di mezzanotte, il Soccorso alpino di Belluno è stato allertato per un infortunio al Bivacco Medassa, sotto il Pelf, a 1.340 metri di altitudine. Un ragazzo, infatti, che aveva raggiunto ieri il piccolo ricovero sul Gruppo della Schiara con tre amici per passare la notte e rientrare a valle questa mattina, era scivolato sui sassi esterni e si era procurato un taglio sulla testa. Contattato il 118, era stato così deciso l'invio di una squadra. Cinque soccorritori si sono prima avvicinati in jeep dal Col di Roanza per le gallerie, per poi proseguire a piedi. I tre ragazzi, che nel frattempo avevano fatto una prima medicazione al compagno, L.C., 19 anni, di Padova, stavano iniziando a scendere con lui. La squadra li ha incrociati a 20 minuti di distanza dal bivacco e li ha aiutati a tornare fino alla strada, per poi accompagnare il giovane escursionista fino al pronto soccorso di Belluno, dove sono arrivati alle 3.30.
NUMEROSI INTERVENTI IN MONTAGNA
Scritto da Michela CanovaBelluno, 09-07-15
Impegnativa giornata per il Suem 118 e il Soccorso alpino, con numerosi interventi sulle montagne bellunesi. Alle 13.20, il Soccorso alpino di Cortina ha raggiunto in jeep un escursionista di Brescia, G.B., 65 anni, che, scivolato sul sentiero numero 410 di Col Druscè, si era procurato un trauma alla gamba. I soccorritori lo hanno accompagnato all'ospedale di Cortina. Alle 15, l'elicottero di Bolzano è intervenuto sulle Tre Cime di Lavaredo per due alpinisti infortunatisi in due diverse vie: il primo per un sasso cadutogli sul braccio sull'ultimo tiro dello Spigolo Giallo, Cima Piccola; il secondo volato sulla Preuss, Piccolissima, e recuperato con un possibile politrauma. I due rocciatori sono stati trasportati a San Candido e a Bressanone. Presente personale del Soccorso alpino di Auronzo. L'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano è invece stato inviato sul Peralba, dove un escursionista che stava scendendo dal sentiero attrezzato sul versante ovest è caduto, rompendosi una gamba. Sul posto il Soccorso alpino di Sappada. L'eliambulanza dell'Aiut Alpin si è successivamente diretta sotto le Tre Cime, in Val del Aga, per un tuturista con un trauma alla gamba. Sempre ad Auronzo, il Soccorso alpino sta andando incontro in Val Giralba a un'escursionista bloccata dalla fatica.
Roana (VI), 09-07-15
Tre giorni e due notti in grotta per una cinquantina di soccorritori della VI Delegazione speleologica Veneto - Trentino Alto Adige, del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, per simulare il recupero di un infortunato a 480 metri di profondità. Teatro dell'addestramento dello scorso fine settimana, dal 3 al 5 luglio, la grotta Giacominerloch, in località Cesuna, uno degli abissi storici dell'Altopiano di Asiago che arriva a toccare una profondità di 530 metri, ma che è tuttora in esplorazione da parte degli speleologi veneti. Coordinata all'esterno dalla direzione della delegazione, nella notte tra venerdì e sabato ha preso il via la tre giorni di esercitazione, con l'ingresso delle prime squadre di tecnici, sia veneti, che trentini, per la disposizione di una linea telefonica dal campo base, situato all'ingresso grotta, fino al luogo dell'infortunio. Quindi è iniziata la discesa delle varie squadre di tecnici con le attrezzature necessarie per attrezzare il recupero: barella, corde e materiali tecnici. Il trasporto verso l'uscita del 'ferito' è cominciato alle 10 di sabato ed è stato abbastanza impegnativo a causa delle caratteristiche della grotta, che presenta una morfologia complessa, con un'alternanza di pozzi verticali, meandri, passaggi stretti e fangosi che rendono ostica la normale progressione speleologica e molto difficile il transito della barella. Il recupero dell'infortunato si è concluso alle 14 di domenica, con il passaggio finale della barella lungo la voragine d'ingresso profonda circa 70 metri, avvenuto mediante un sistema di corde e carrucole manovrato da una quindicina di soccorritori. I tecnici hanno invece operato senza soluzione di continuità, alternandosi in due squadre di recupero fino alle 15,30, momento dell'uscita dell'ultimo soccorritore. In media ogni tecnico ha lavorato per circa 12 ore continuative in grotta, in condizioni rese molto disagevoli dalla presenza di fango e acqua. L'evento è stato particolarmente importante per testare l'operatività della struttura in interventi complessi e in grotte impegnative e per fornire interessanti spunti di riflessione sulle nuove tecniche e metodologie che si stanno sviluppando, al fine di rendere più efficace e veloce un recupero di un infortunato in profondità.
FRANA ACQUABONA, FATTA LA BONIFICA
Scritto da Michela CanovaCortina d'Ampezzo (BL), 08-07-15
Le squadre del Soccorso alpino di Cortina assieme ai vigili del fuoco e alla Guardia di finanza hanno effettuato una bonifica sulla frana caduta in località Acquabona lungo la statale Alemagna. Pur ostacolati dall'acqua e con pause dovute al riprendere della colata di materiale, hanno effettuato una prima ricerca con Recco e Metal detector, così come con due unità cinofile della Guardia di finanza, per escludere la presenza di macchine rimaste investite. Al momento le ruspe stanno provvedendo allo sgombero del materiale.
Cortina d'Ampezzo (BL), 08-07-15
Una macchina è rimasta coinvolta dalla massa detritica caduta nella nuova frana in località Acquabona. La donna che si trovava alla guida è scesa e si è arrampicata su una pianta rimanendo isolata. Scattato l'allarme in suo aiuto il 118 ha inviato i vigili del fuoco e una squadra del Soccorso alpino di Cortina, mentre decollava l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Raggiunta, la guidatrice è stata aiutata a scendere e, poiché era sotto shock, è stata accompagnata in ambulanza in via precauzionale all'ospedale di Pieve di Cadore.
Torri del Benaco (VR), 07-07-15
Poco prima delle 20 il Soccorso alpino di Verona è stato allertato dal 118 per intervenire nei boschi di Prada, dove un ragazzo di 27 anni di Cavaion Veronese era stato trovato senza vita. Una volta che il medico dell'equipaggio dell'elicottero di Verona emergenza, atterrato nelle vicinanze, ha constatato il decesso, i soccorritori hanno trasportato la salma fino alla strada per poi affidarla al carro funebre. Presenti anche i carabinieri di Torri.

