GIACOMINERLOCH: 3 GIORNI DI ADDESTRAMENTO IN GROTTA

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Roana (VI), 09-07-15
Tre giorni e due notti in grotta per una cinquantina di soccorritori della VI Delegazione speleologica Veneto - Trentino Alto Adige, del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, per simulare il recupero di un infortunato a 480 metri di profondità. Teatro dell'addestramento dello scorso fine settimana, dal 3 al 5 luglio, la grotta Giacominerloch, in località Cesuna, uno degli abissi storici dell'Altopiano di Asiago che arriva a toccare una profondità di 530 metri, ma che è tuttora in esplorazione da parte degli speleologi veneti. Coordinata all'esterno dalla direzione della delegazione, nella notte tra venerdì e sabato ha preso il via la tre giorni di esercitazione, con l'ingresso delle prime squadre di tecnici, sia veneti, che trentini, per la disposizione di una linea telefonica dal campo base, situato all'ingresso grotta, fino al luogo dell'infortunio. Quindi è iniziata la discesa delle varie squadre di tecnici con le attrezzature necessarie per attrezzare il recupero: barella, corde e materiali tecnici. Il trasporto verso l'uscita del 'ferito' è cominciato alle 10 di sabato ed è stato abbastanza impegnativo a causa delle caratteristiche della grotta, che presenta una morfologia complessa, con un'alternanza di pozzi verticali, meandri, passaggi stretti e fangosi che rendono ostica la normale progressione speleologica e molto difficile il transito della barella. Il recupero dell'infortunato si è concluso alle 14 di domenica, con il passaggio finale della barella lungo la voragine d'ingresso profonda circa 70 metri, avvenuto mediante un sistema di corde e carrucole manovrato da una quindicina di soccorritori. I tecnici hanno invece operato senza soluzione di continuità, alternandosi in due squadre di recupero fino alle 15,30, momento dell'uscita dell'ultimo soccorritore. In media ogni tecnico ha lavorato per circa 12 ore continuative in grotta, in condizioni rese molto disagevoli dalla presenza di fango e acqua. L'evento è stato particolarmente importante per testare l'operatività della struttura in interventi complessi e in grotte impegnative e per fornire interessanti spunti di riflessione sulle nuove tecniche e metodologie che si stanno sviluppando, al fine di rendere più efficace e veloce un recupero di un infortunato in profondità.

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