La Valle Agordina (BL), 13-07-15
Questa mattina alle 5.30 è scattato l'allarme per il mancato rientro di tre torrentisti ungheresi, che ieri alle 7.30 avevano iniziato a scendere la forra della Val Clusa, concordando con amici in Ungheria che li avrebbero avvertiti una volta usciti. Telefonata mai arrivata al paese di origine e che ha fatto preoccupare chi aspettava notizie. Dall'Ungheria è quindi partito l'sos nella notte, arrivato a un tecnico del Soccorso speleologico del Friuli Venezia Giulia (ungherese di nascita) e girato al Gruppo forre del Veneto, che si è subito messo in moto. Contattato il Soccorso alpino di Agordo, competente per territorio, è stato innanzitutto deciso di verificare la presenza dell'auto dei tre torrentisti, che si sarebbe dovuta trovare in località La Muda, mentre una squadra di 5 tecnici di forra convergeva verso la Val Clusa assieme al Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino. Una pattuglia dei carabinieri ha quindi percorso da Sedico la statale agordina fino quasi all'ingresso di Agordo, non rinvenendo traccia della macchina parcheggiata. Contestualmente, una volta risaliti ai numeri di telefono dei tre uomini, dalla centrale operativa del Suem di Pieve di Cadore hanno iniziato a chiamare i cellulari, che risultavano spenti. Sono stati inoltre controllati gli ingressi delle forre vicine, per escludere i tre torrentisti avessero optato per una discesa diversa da quella della Val Clusa, e preallertati i tecnici di forra di Verona e Trento. Pochi minuti prima che l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore decollasse per trasportare in quota le squadre per intraprendere la discesa della gola, gli operatori che continuavano a tentare di chiamare i tre hanno finalmente ottenuto risposta, quando sono stati riaccesi i cellulari. I torrentisti ungheresi, che si trovavano in Trentino e stavano bene, hanno detto di aver spedito un messaggio a conclusione della forra (non arrivato a destinazione), e di essersi poi rimessi in macchina. L'allarme è quindi rientrato. Il Soccorso alpino e speleologico del Veneto invita i frequentatori della montagna ad avvisare dei propri spostamenti alla partenza e all'arrivo da una gita, specie se impegnativa e in particolar modo quando famigliari e amici sono in attesa di un riscontro che, non ricevuto, può far muovere i soccorsi, sempre pronti a intervenire in caso di emergenza.

