2013
SOCCORSO SCIALPINISTA IN TOFANA
Scritto da Michela Canova
Cortina d'Ampezzo (BL), 15-12-13
Scendendo dal rifugio Giussani lungo il Valon Tofana, uno scialpinista di Pieve di Cadore (BL), M.D.P., 68 anni, è caduto sbattendo malamente. Attorno alle 12.20 l'uomo, che era in compagnia, ha allertato lui stesso il 118. Sul posto è quindi stato inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore con il tecnico del Soccorso alpino e il medico, che ha presto individuato I'll luogo dell'incidente. Imbarellato, l'infortunato è stato imbarcato e trasportato all'ospedale di Belluno, con sospetti traumi al bacino e a una spalla. Pronto a intervenire in piazzola il personale del Soccorso alpino di Cortina.
Scendendo dal rifugio Giussani lungo il Valon Tofana, uno scialpinista di Pieve di Cadore (BL), M.D.P., 68 anni, è caduto sbattendo malamente. Attorno alle 12.20 l'uomo, che era in compagnia, ha allertato lui stesso il 118. Sul posto è quindi stato inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore con il tecnico del Soccorso alpino e il medico, che ha presto individuato I'll luogo dell'incidente. Imbarellato, l'infortunato è stato imbarcato e trasportato all'ospedale di Belluno, con sospetti traumi al bacino e a una spalla. Pronto a intervenire in piazzola il personale del Soccorso alpino di Cortina.
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2013
SOCCORSO SUL GRAPPA
Scritto da Michela Canova
Borso del Grappa (TV), 15-12-13
Si è concluso attorno alle 22.30 l'intervento che ieri nel tardo pomeriggio ha visto scattare l'allarme per un'emergenza sul monte Grappa. Durante una passeggiata con alcuni amici, infatti, P.H., 38 anni, originario della Romania e residente a Rosa' (VI), era scivolato dal sentiero che attraversa il bosco in località Camol, rotolando per una cinquantina di metri, con il rischio di cadere ancora più in basso sul ripido versante. Allertata alle 18.25, una squadra del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa, che stava prestando assistenza a una manifestazione non distante, si è subito portata sul luogo, raggiunta poco dopo da un secondo gruppo: 11 soccorritori, compresi medico e infermiere di Stazione. Gli amici dell'escursionista sono andati loro incontro, per poi indicare il punto in cui l'uomo era caduto. Dai richiami, l'infortunato è stato individuato e raggiunto dai soccorritori calatisi da lui. Dopo averlo medicato e imbarellato, lo hanno sollevato per contrappeso fino al sentiero, per poi trasportarlo alla strada, dove attendeva l'ambulanza per accompagnarlo all'ospedale di Castelfranco, con una probabile frattura alla gamba e trauma al bacino.
Si è concluso attorno alle 22.30 l'intervento che ieri nel tardo pomeriggio ha visto scattare l'allarme per un'emergenza sul monte Grappa. Durante una passeggiata con alcuni amici, infatti, P.H., 38 anni, originario della Romania e residente a Rosa' (VI), era scivolato dal sentiero che attraversa il bosco in località Camol, rotolando per una cinquantina di metri, con il rischio di cadere ancora più in basso sul ripido versante. Allertata alle 18.25, una squadra del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa, che stava prestando assistenza a una manifestazione non distante, si è subito portata sul luogo, raggiunta poco dopo da un secondo gruppo: 11 soccorritori, compresi medico e infermiere di Stazione. Gli amici dell'escursionista sono andati loro incontro, per poi indicare il punto in cui l'uomo era caduto. Dai richiami, l'infortunato è stato individuato e raggiunto dai soccorritori calatisi da lui. Dopo averlo medicato e imbarellato, lo hanno sollevato per contrappeso fino al sentiero, per poi trasportarlo alla strada, dove attendeva l'ambulanza per accompagnarlo all'ospedale di Castelfranco, con una probabile frattura alla gamba e trauma al bacino.
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2013
Feltre (BL), 14-12-13
Scendendo dal sentiero che da Costa Solana porta al Pian dei violini, in Valle di San Martino, un'escursionista feltrina, M.S., 54 anni, è scivolata sul terreno umido, mettendo male il piede. Passate le 16.30 è scattato l'allarme al 118, che ha allertato la Stazione del Soccorso alpino di Feltre, che ha inviato 13 soccorritori. Avvicinatisi in auto, i tecnici hanno poi proseguito a piedi per circa tre quarti d'ora, fino a raggiungere a 800 metri di quota l'infortunata, che si trovava con un'altra persona. Dopo averle stabilizzato l'arto, i soccorritori hanno imbarellato la donna e, mentre una squadra precedeva la barella per attrezzare con le corde il sentiero esposto e insidioso, la hanno trasportata a valle. Arrivati a Vignui attorno alle 20.20, l'escursionista, con una sospetta frattura alla caviglia, è stata affidata all'ambulanza diretta all'ospedale di Feltre.
Scendendo dal sentiero che da Costa Solana porta al Pian dei violini, in Valle di San Martino, un'escursionista feltrina, M.S., 54 anni, è scivolata sul terreno umido, mettendo male il piede. Passate le 16.30 è scattato l'allarme al 118, che ha allertato la Stazione del Soccorso alpino di Feltre, che ha inviato 13 soccorritori. Avvicinatisi in auto, i tecnici hanno poi proseguito a piedi per circa tre quarti d'ora, fino a raggiungere a 800 metri di quota l'infortunata, che si trovava con un'altra persona. Dopo averle stabilizzato l'arto, i soccorritori hanno imbarellato la donna e, mentre una squadra precedeva la barella per attrezzare con le corde il sentiero esposto e insidioso, la hanno trasportata a valle. Arrivati a Vignui attorno alle 20.20, l'escursionista, con una sospetta frattura alla caviglia, è stata affidata all'ambulanza diretta all'ospedale di Feltre.
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2013
Belluno, 13-12-13
Dicembre mese di intenso aggiornamento per il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi. Si stanno svolgendo in questo mese, infatti, numerosi momenti di addestramento e formazione destinati alle diverse figure operative, nonché i corsi di apprendimento per i neo soccorritori, una ventina, che hanno superato le selezioni d'ingresso. Nel corso della recente assemblea annuale, svoltasi in novembre a Pedavena, tutti i capi e vicecapo delle Stazioni del Soccorso alpino Veneto hanno approvato il nuovo Piano formativo regionale inserito nello statuto, che disciplina le fasi formative cui si devono periodicamente sottoporre i soccorritori. I 18 tecnici di elisoccorso, che si alternano quotidianamente nelle basi di Pieve di Cadore e Treviso, hanno appena concluso l'aggiornamento e riqualifica triennale riguardante la parte roccia, mentre sono semestrali quelle con l'elicottero. Anche i 20 istruttori regionali, compresi i due nazionali, che sono stati impegnati complessivamente per 217 giornate/uomo in una sessantina di appuntamenti formativi (con circa 4 istruttori per ognuno), hanno portato a termine il proprio aggiornamento. Riguardo alla figura dell'istruttore regionale, inoltre, stanno proseguendo le selezioni per aumentarne il numero. Al momento i candidati sono 15 e, una volta promossi, parteciperanno a 10 giorni di formazione sui diversi ambiti di intervento e insegnamento. Infine, grazie alla convenzione stipulata tra Arpav e Soccorso alpino, 20 soccorritori hanno preso parte al corso per osservatore nivologico.
Dicembre mese di intenso aggiornamento per il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi. Si stanno svolgendo in questo mese, infatti, numerosi momenti di addestramento e formazione destinati alle diverse figure operative, nonché i corsi di apprendimento per i neo soccorritori, una ventina, che hanno superato le selezioni d'ingresso. Nel corso della recente assemblea annuale, svoltasi in novembre a Pedavena, tutti i capi e vicecapo delle Stazioni del Soccorso alpino Veneto hanno approvato il nuovo Piano formativo regionale inserito nello statuto, che disciplina le fasi formative cui si devono periodicamente sottoporre i soccorritori. I 18 tecnici di elisoccorso, che si alternano quotidianamente nelle basi di Pieve di Cadore e Treviso, hanno appena concluso l'aggiornamento e riqualifica triennale riguardante la parte roccia, mentre sono semestrali quelle con l'elicottero. Anche i 20 istruttori regionali, compresi i due nazionali, che sono stati impegnati complessivamente per 217 giornate/uomo in una sessantina di appuntamenti formativi (con circa 4 istruttori per ognuno), hanno portato a termine il proprio aggiornamento. Riguardo alla figura dell'istruttore regionale, inoltre, stanno proseguendo le selezioni per aumentarne il numero. Al momento i candidati sono 15 e, una volta promossi, parteciperanno a 10 giorni di formazione sui diversi ambiti di intervento e insegnamento. Infine, grazie alla convenzione stipulata tra Arpav e Soccorso alpino, 20 soccorritori hanno preso parte al corso per osservatore nivologico.
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2013
CACCIATORE MUORE COLTO DA MALORE
Scritto da Michela Canova
San Gregorio nelle Alpi (BL), 11-12-13
Il Soccorso alpino di Feltre è stato allertato poco prima delle 17 dal 118, chiamato dai compagni di un cacciatore colto da malore in località La Pertega. Una decina di soccorritori hanno raggiunto dopo una camminata di circa 40 minuti il luogo del malore, lungo un sentiero tra le rocce sopra i 1.300 metri di quota, e lì il personale medico dell'ambulanza giunto con le squadre ha solamente potuto constatare il decesso dell'uomo, L.V., 64 anni, di San Gregorio nelle Alpi (BL). Ricomposta, la salma è stata caricata in barella, per essere trasportata fino alla strada di Alconis e affidata al carro funebre diretto alla cella mortuaria. Presenti anche i carabinieri.
Il Soccorso alpino di Feltre è stato allertato poco prima delle 17 dal 118, chiamato dai compagni di un cacciatore colto da malore in località La Pertega. Una decina di soccorritori hanno raggiunto dopo una camminata di circa 40 minuti il luogo del malore, lungo un sentiero tra le rocce sopra i 1.300 metri di quota, e lì il personale medico dell'ambulanza giunto con le squadre ha solamente potuto constatare il decesso dell'uomo, L.V., 64 anni, di San Gregorio nelle Alpi (BL). Ricomposta, la salma è stata caricata in barella, per essere trasportata fino alla strada di Alconis e affidata al carro funebre diretto alla cella mortuaria. Presenti anche i carabinieri.
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2013
INCIDENTE IN PISTA
Scritto da Michela Canova
Alleghe (BL), 04-12-13
Attorno alle 11, uno sciatore di Cittadella (PD), U.Z., 70 anni, è caduto mentre scendeva lungo le piste del Coldai, sbattendo la testa. Subito l'infortunato è stato raggiunto dall'assistenza piste del Soccorso alpino, per poi essere medicato e imbarcato sull'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, atterrato nel frattempo nelle vicinanze. L'uomo è stato quindi accompagnato all'ospedale di Belluno con un sospetto trauma cranico.
Attorno alle 11, uno sciatore di Cittadella (PD), U.Z., 70 anni, è caduto mentre scendeva lungo le piste del Coldai, sbattendo la testa. Subito l'infortunato è stato raggiunto dall'assistenza piste del Soccorso alpino, per poi essere medicato e imbarcato sull'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, atterrato nel frattempo nelle vicinanze. L'uomo è stato quindi accompagnato all'ospedale di Belluno con un sospetto trauma cranico.
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2013
BOSCAIOLO CADE DA UN ALBERO
Scritto da Michela Canova
Santo Stefano di Cadore (BL), 03-12-13
Durante i lavori in un bosco sopra Campitello di Cadore, questa mattina un boscaiolo è caduto per diversi metri da un albero, sbattendo con violenza al suolo. L'allarme, lanciato dai compagni, è scattato passate da poco le 9. Sul posto il 118 ha inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che, dopo aver individuato tra la vegetazione il luogo dell'incidente, ha sbarcato il medico e il tecnico del Soccorso alpino utilizzando un verricello di 30 metri. L'uomo, R.C.S., 41 anni, di Santo Stefano di Cadore (BL), medicato e imbarellato, è stato recuperato sempre con un verricello, per essere trasportato all'ospedale di Belluno, con un probabile politrauma.
Durante i lavori in un bosco sopra Campitello di Cadore, questa mattina un boscaiolo è caduto per diversi metri da un albero, sbattendo con violenza al suolo. L'allarme, lanciato dai compagni, è scattato passate da poco le 9. Sul posto il 118 ha inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che, dopo aver individuato tra la vegetazione il luogo dell'incidente, ha sbarcato il medico e il tecnico del Soccorso alpino utilizzando un verricello di 30 metri. L'uomo, R.C.S., 41 anni, di Santo Stefano di Cadore (BL), medicato e imbarellato, è stato recuperato sempre con un verricello, per essere trasportato all'ospedale di Belluno, con un probabile politrauma.
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2013
SCIVOLA SULLA STRADA GHIACCIATA
Scritto da Michela Canova
Domegge di Cadore (BL), 01-12-13
Mentre camminava lungo una strada silvopastorale in località Muz, non distante dal lago del Centro Cadore, A.C., 49 anni, di Domegge di Cadore (BL), è scivolato su una lastra di ghiaccio, procurandosi un sospetto trauma alla gamba. Una squadra del Soccorso alpino del Centro Cadore, allertata dal 118 dopo mezzogiorno e mezza, si è avvicinata con la jeep per poi proseguire a piedi fino al luogo dell'incidente. L'infortunato è quindi stato riaccompagnato alla strada e affidato all'ambulanza che lo ha accompagnato all'ospedale di Pieve di Cadore.
Mentre camminava lungo una strada silvopastorale in località Muz, non distante dal lago del Centro Cadore, A.C., 49 anni, di Domegge di Cadore (BL), è scivolato su una lastra di ghiaccio, procurandosi un sospetto trauma alla gamba. Una squadra del Soccorso alpino del Centro Cadore, allertata dal 118 dopo mezzogiorno e mezza, si è avvicinata con la jeep per poi proseguire a piedi fino al luogo dell'incidente. L'infortunato è quindi stato riaccompagnato alla strada e affidato all'ambulanza che lo ha accompagnato all'ospedale di Pieve di Cadore.
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2013
Rocca Pietore (BL), 26-11-13
Ieri pomeriggio, poco prima delle 15, è scattato l'allarme per uno sciatore che si era perso scendendo dalla Marmolada. Salito, infatti, con le pelli di foca assieme a due amici fino a Punta Rocca, R.R., 49 anni, di Vicenza, si era separato da loro durante la discesa e, a causa della bufera di vento in corso che limitava la visibilità, aveva perso l'orientamento. Dopo aver scavato una buca nella neve per ripararsi, aveva quindi chiamato il 118 che lo aveva messo in contatto con il Soccorso alpino della Val Pettorina. Dalla descrizione del percorso, due soccorritori hanno capito che era sceso verso il Canalone della vecchia bellunese e, date allo scialpinista indicazioni sulla direzione da prendere, gli sono andati incontro, finchè non lo hanno incrociato. La Società Funivia Tofana-Marmolada aveva gentilmente messo a disposizione della squadra il gatto delle nevi, se ne fosse servito l'utilizzo.
Ieri pomeriggio, poco prima delle 15, è scattato l'allarme per uno sciatore che si era perso scendendo dalla Marmolada. Salito, infatti, con le pelli di foca assieme a due amici fino a Punta Rocca, R.R., 49 anni, di Vicenza, si era separato da loro durante la discesa e, a causa della bufera di vento in corso che limitava la visibilità, aveva perso l'orientamento. Dopo aver scavato una buca nella neve per ripararsi, aveva quindi chiamato il 118 che lo aveva messo in contatto con il Soccorso alpino della Val Pettorina. Dalla descrizione del percorso, due soccorritori hanno capito che era sceso verso il Canalone della vecchia bellunese e, date allo scialpinista indicazioni sulla direzione da prendere, gli sono andati incontro, finchè non lo hanno incrociato. La Società Funivia Tofana-Marmolada aveva gentilmente messo a disposizione della squadra il gatto delle nevi, se ne fosse servito l'utilizzo.
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2013
Belluno, 25-11-13
In considerazione delle recenti precipitazioni abbondanti sulle cime dolomitiche, il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi invita i frequentatori della montagna all'estrema prudenza. Si ricorda a scialpinisti, ciaspolatori, camminatori, di consultare sempre il bollettino neve e valanghe dell'Arpav con le indicazioni sul grado di rischio e le modalità per la corretta interpretazione date da Aineva. Da oggi a mercoledì il grado di rischio sulle Dolomiti e sulle Prealpi Venete rimarrà 3, marcato. Da giovedì il pericolo sarà probabilmente moderato su tutto il territorio montano, ma la probabilità di distacchi di valanghe a lastroni rimarrà alta specie oltre il limite del bosco.
Dal prossimo fine settimana le unità cinofile da valanga del Soccorso alpino saranno presenti presso la centrale del Suem di Pieve di Cadore, garantendo la presenza di cane e conduttore quotidianamente a partire dal 7 dicembre. Le unità cinofile che si altreneranno in centrale sono una quindicina. Oltre all'unità cinofila di turno, la prima a partire con l'elicottero in caso di emergenza, tutte le altre saranno sempre reperibili, fornendo ogni giorno la propria posizione in modo da essere velocemente raggiungibili e operative.
Si invitano, inoltre, tutte le persone che si muovono sulla neve fuori pista a dotarsi dei dispositivi di autosoccorso e segnalazione: Artva, pala e sonda.
In caso di bisogno il numero da contattare è quello del Suem 118. Di seguito si riportano le informazioni da dare all'operatore per facilitare l'intervento dei soccorsi.
A. Fornire precisi dati identificativi dell’infortunato/i (nome, cognome, residenza) quando possibile ed eventuale numero telefonico dell’apparecchio da cui viene effettuata la chiamata.
B. Luogo dell’incidente o riferimenti che possano rendere facilmente identificabile il posto.
C. Descrizione sommaria dell’incidente con precisazione dell’ora in cui è accaduto.
D. Precisazione sul numero degli infortunati e sulle loro condizioni.
E. Descrizione sulle condizioni meteorologiche del luogo e, in particolare, lo stato della visibilità.
F. Esistenza di ostacoli in zona con particolare riferimento ad elettrodotti e teleferiche, ed ogni altro cavo sospeso che possa risultare di qualche impedimento.
In particolare fornire all’operatore SUEM 118/CNSAS:
A. Numero esatto o presunto delle persone travolte.
B. Numero esatto o presunto delle persone sepolte.
C. Marca e modello di apparato ARVA e/o altra tecnologia.
D. Presenza di eventuali testimoni in grado di fare un’esatta anamnesi dell’accaduto:
- avvenuta effettuazione di ricerca vista – udito - ARVA;
- descrizione sommaria della valanga (dimensioni e caratteristiche) e punto del - travolgimento e/o scomparsa (DX, SN, ALTO, BASSO, ecc.);
- oggetti già estratti e loro localizzazione come da punto precedente;
- altre notizie e particolari che possano facilitare l’intervento.
Anche quest'anno, infine, Soccorso alpino, Collegio delle guide alpine, Cai, torneranno nel corso della stagione invernale con le iniziative di Montagna amica e sicura, per sensibilizzate le persone di ogni età a migliorare in sicurezza le uscite sulla neve.
In considerazione delle recenti precipitazioni abbondanti sulle cime dolomitiche, il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi invita i frequentatori della montagna all'estrema prudenza. Si ricorda a scialpinisti, ciaspolatori, camminatori, di consultare sempre il bollettino neve e valanghe dell'Arpav con le indicazioni sul grado di rischio e le modalità per la corretta interpretazione date da Aineva. Da oggi a mercoledì il grado di rischio sulle Dolomiti e sulle Prealpi Venete rimarrà 3, marcato. Da giovedì il pericolo sarà probabilmente moderato su tutto il territorio montano, ma la probabilità di distacchi di valanghe a lastroni rimarrà alta specie oltre il limite del bosco.
Dal prossimo fine settimana le unità cinofile da valanga del Soccorso alpino saranno presenti presso la centrale del Suem di Pieve di Cadore, garantendo la presenza di cane e conduttore quotidianamente a partire dal 7 dicembre. Le unità cinofile che si altreneranno in centrale sono una quindicina. Oltre all'unità cinofila di turno, la prima a partire con l'elicottero in caso di emergenza, tutte le altre saranno sempre reperibili, fornendo ogni giorno la propria posizione in modo da essere velocemente raggiungibili e operative.
Si invitano, inoltre, tutte le persone che si muovono sulla neve fuori pista a dotarsi dei dispositivi di autosoccorso e segnalazione: Artva, pala e sonda.
In caso di bisogno il numero da contattare è quello del Suem 118. Di seguito si riportano le informazioni da dare all'operatore per facilitare l'intervento dei soccorsi.
A. Fornire precisi dati identificativi dell’infortunato/i (nome, cognome, residenza) quando possibile ed eventuale numero telefonico dell’apparecchio da cui viene effettuata la chiamata.
B. Luogo dell’incidente o riferimenti che possano rendere facilmente identificabile il posto.
C. Descrizione sommaria dell’incidente con precisazione dell’ora in cui è accaduto.
D. Precisazione sul numero degli infortunati e sulle loro condizioni.
E. Descrizione sulle condizioni meteorologiche del luogo e, in particolare, lo stato della visibilità.
F. Esistenza di ostacoli in zona con particolare riferimento ad elettrodotti e teleferiche, ed ogni altro cavo sospeso che possa risultare di qualche impedimento.
In particolare fornire all’operatore SUEM 118/CNSAS:
A. Numero esatto o presunto delle persone travolte.
B. Numero esatto o presunto delle persone sepolte.
C. Marca e modello di apparato ARVA e/o altra tecnologia.
D. Presenza di eventuali testimoni in grado di fare un’esatta anamnesi dell’accaduto:
- avvenuta effettuazione di ricerca vista – udito - ARVA;
- descrizione sommaria della valanga (dimensioni e caratteristiche) e punto del - travolgimento e/o scomparsa (DX, SN, ALTO, BASSO, ecc.);
- oggetti già estratti e loro localizzazione come da punto precedente;
- altre notizie e particolari che possano facilitare l’intervento.
Anche quest'anno, infine, Soccorso alpino, Collegio delle guide alpine, Cai, torneranno nel corso della stagione invernale con le iniziative di Montagna amica e sicura, per sensibilizzate le persone di ogni età a migliorare in sicurezza le uscite sulla neve.
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2013
Vo' (PD), 21-11-13
È stato trovato senza vita, in una vasca per la raccolta dell'acqua profonda 6 metri, Giuliano Spagnolo, 63 anni, di Vo' (PD), la cui scomparsa era stata segnalata ieri dai famigliari dopoché l'uomo, partito in mattinata per lavorare nella propria vigna, non era rientrato all'ora di pranzo. Ieri erano subito partite le ricerche nella zona di Zovon, dove erano stati rinvenuti i suoi attrezzi, ma non lui, né il suo cane. Circa 65 persone tra Soccorso alpino di Padova, Protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri, avevano setacciato l'area fino a notte fonda, per riprendere questa mattina -altrettante persone - anche con l'ausilio di un elicottero per una ricognizione dall'alto. Attorno a mezzogiorno la segnalazione della presenza di un cane annegato nella vasca ha spostato le squadre a una cinquantina di metri di distanza da dove l'uomo curava il vigneto, e, purtroppo, sul fondo del serbatoio è stato rinvenuto il corpo. All'origine del fatale incidente è probabile sia stato il tentativo da parte sua di aiutare ad uscire dall'acqua la bestiola caduta nella vasca.
È stato trovato senza vita, in una vasca per la raccolta dell'acqua profonda 6 metri, Giuliano Spagnolo, 63 anni, di Vo' (PD), la cui scomparsa era stata segnalata ieri dai famigliari dopoché l'uomo, partito in mattinata per lavorare nella propria vigna, non era rientrato all'ora di pranzo. Ieri erano subito partite le ricerche nella zona di Zovon, dove erano stati rinvenuti i suoi attrezzi, ma non lui, né il suo cane. Circa 65 persone tra Soccorso alpino di Padova, Protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri, avevano setacciato l'area fino a notte fonda, per riprendere questa mattina -altrettante persone - anche con l'ausilio di un elicottero per una ricognizione dall'alto. Attorno a mezzogiorno la segnalazione della presenza di un cane annegato nella vasca ha spostato le squadre a una cinquantina di metri di distanza da dove l'uomo curava il vigneto, e, purtroppo, sul fondo del serbatoio è stato rinvenuto il corpo. All'origine del fatale incidente è probabile sia stato il tentativo da parte sua di aiutare ad uscire dall'acqua la bestiola caduta nella vasca.
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2013
Alleghe (BL), 16-11-13
Una frana di grandi dimensioni si è staccata attorno alle 15.20 dal versante nord ovest della Civetta. Un testimone, che ha assistito all'evento, ha lanciato l'allarme al 118. Sul posto è stato inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore per effettuare una ricognizione e verificare l'eventuale presenza di persone coinvolte. Durante il sopralluogo della zona interessata dalla frana, il cui distacco è avvenuto 400 metri circa sopra lo zoccolo basale, sulla parete a destra della Cima Su Alto, sono state individuate delle tracce di escursionisti a piedi con le racchette, ma è stato escluso il coinvolgimento di alcuno.
Una frana di grandi dimensioni si è staccata attorno alle 15.20 dal versante nord ovest della Civetta. Un testimone, che ha assistito all'evento, ha lanciato l'allarme al 118. Sul posto è stato inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore per effettuare una ricognizione e verificare l'eventuale presenza di persone coinvolte. Durante il sopralluogo della zona interessata dalla frana, il cui distacco è avvenuto 400 metri circa sopra lo zoccolo basale, sulla parete a destra della Cima Su Alto, sono state individuate delle tracce di escursionisti a piedi con le racchette, ma è stato escluso il coinvolgimento di alcuno.

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2013
SOCCORSO SCIALPINISTA
Scritto da Michela Canova
Canazei (TN), 16-11-13
Al rientro da un trasferimento a Trento, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è stato inviato dal 118 sotto Pian dei Fiacconi, Marmolada, dove uno scialpinista di Cencenighe (BL), U.P., 64 anni, era caduto, procurandosi una sospetta frattura a un piede. L'infortunato, recuperato a circa 2.300 metri di quota dall'equipaggio dell'eliambulanza atterrata poco distante, è stato trasportato all'ospedale di Belluno.
Al rientro da un trasferimento a Trento, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è stato inviato dal 118 sotto Pian dei Fiacconi, Marmolada, dove uno scialpinista di Cencenighe (BL), U.P., 64 anni, era caduto, procurandosi una sospetta frattura a un piede. L'infortunato, recuperato a circa 2.300 metri di quota dall'equipaggio dell'eliambulanza atterrata poco distante, è stato trasportato all'ospedale di Belluno.
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2013
SCIVOLA SUL GRETO DEL TORRENTE
Scritto da Michela Canova
Verona, 10-11-13
Durante un'escursione con una comitiva lungo il Vajo di Mezzane, G.C., 76 anni, di Verona, è scivolato sul greto del torrente, sbattendo con la testa al suolo. Attorno a mezzogiorno il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Verona, che ha inviato una squadra sul luogo dell'incidente. I compagni dell'infortunato, andati incontro ai soccorritori, li hanno guidati fino dall'uomo, che presentava un'escoriazione sulla fronte. Dopo averlo imbarellato, la squadra ha trasportato l'escursionista per circa 45 minuti a spalla e, raggiunta la jeep, i soccorritori lo hanno infine accompagnato sulla strada per affidarlo all'ambulanza diretta all'ospedale.
Durante un'escursione con una comitiva lungo il Vajo di Mezzane, G.C., 76 anni, di Verona, è scivolato sul greto del torrente, sbattendo con la testa al suolo. Attorno a mezzogiorno il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Verona, che ha inviato una squadra sul luogo dell'incidente. I compagni dell'infortunato, andati incontro ai soccorritori, li hanno guidati fino dall'uomo, che presentava un'escoriazione sulla fronte. Dopo averlo imbarellato, la squadra ha trasportato l'escursionista per circa 45 minuti a spalla e, raggiunta la jeep, i soccorritori lo hanno infine accompagnato sulla strada per affidarlo all'ambulanza diretta all'ospedale.
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2013
RITROVATI I RESTI DI UN CORPO AD ASIAGO, SI TRATTEREBBE DI UN UOMO SCOMPARSO NEL 2012
Scritto da Michela Canova
Asiago (VI), 09-11-13
Questa mattina due cacciatori che percorrevano una traccia in un bosco della frazione di Sasso, si sono imbattuti prima in uno zaino e, poco dopo, nei poveri resti del corpo di un uomo. Avvisato il Corpo forestale dello Stato e i carabinieri, è stato allertato il Soccorso alpino di Asiago per provvedere al recupero. I soccorritori, guidati dai cacciatori lungo un sentiero che non viene frequentato da anni, hanno raggiunto il luogo del rinvenimento, uno spuntone di roccia che dà su un salto di roccia di un centinaio di metri, e lì, tra la vegetazione hanno provveduto a ricomporre e imbarellare i resti, per poi trasportarli sulla strada e da lì alla cella mortuaria. Dall'analisi dei documenti rinvenuti e dagli oggetti, si chiude con questo triste epilogo la scomparsa finora senza traccia di un uomo. Si tratterebbe, infatti, di Claudio Guidolin, 52 anni, di Rosà (VI), uscito di casa assieme alla propria cagnolina, uno zainetto sulle spalle, il 13 marzo del 2012. Con i poveri resti dell'uomo, i soccorritori hanno trovato anche quelli del suo cane.
Questa mattina due cacciatori che percorrevano una traccia in un bosco della frazione di Sasso, si sono imbattuti prima in uno zaino e, poco dopo, nei poveri resti del corpo di un uomo. Avvisato il Corpo forestale dello Stato e i carabinieri, è stato allertato il Soccorso alpino di Asiago per provvedere al recupero. I soccorritori, guidati dai cacciatori lungo un sentiero che non viene frequentato da anni, hanno raggiunto il luogo del rinvenimento, uno spuntone di roccia che dà su un salto di roccia di un centinaio di metri, e lì, tra la vegetazione hanno provveduto a ricomporre e imbarellare i resti, per poi trasportarli sulla strada e da lì alla cella mortuaria. Dall'analisi dei documenti rinvenuti e dagli oggetti, si chiude con questo triste epilogo la scomparsa finora senza traccia di un uomo. Si tratterebbe, infatti, di Claudio Guidolin, 52 anni, di Rosà (VI), uscito di casa assieme alla propria cagnolina, uno zainetto sulle spalle, il 13 marzo del 2012. Con i poveri resti dell'uomo, i soccorritori hanno trovato anche quelli del suo cane.
Pubblicato in
2013
La Valle Agordina (BL), 09-11-13
Sono stati recuperati nella notte dal Soccorso alpino di Agordo i due escursionisti francesi bloccati ieri pomeriggio dalla neve sulla Moiazza. I due, in vacanza da giorni nell'Agordino, dopo aver salito altre ferrate sulle Dolomiti, avevano deciso di concludere con la Costantini alla Moiazza e ieri mattina erano partiti, attrezzati sì, ma non per affrontare la veste invernale che si sono trovati di fronte. Arrivati in cresta, malgrado la neve, hanno infatti deciso di proseguire, con una piccola piccozza, un paio di ramponi e dieci metri di corda in due, per continuare il giro a ovest. A 2.700 metri di altitudine però, il ghiaccio e la nebbia hanno fatto subito loro intendere che era impossibile andare oltre. Come tornare sui loro passi. Contattato il 118, i due hanno detto di trovarsi a quella quota, senza poter però indicare la direzione presa. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, prima della scadenza delle effemeridi, è riuscito a sbarcare 4 soccorritori a 2.600 metri di altitudine, al limitare delle nubi. La squadra è risalita e, trovate le tracce nella neve, le ha seguite per una quarantina di minuti, rinvenendo i due amici sulla Cengia Angelini. Il primo pensiero è stato quello di avanzare sulla ferrata, verso il bivacco Moiazza e scendere da Framont. Il buio, il ghiaccio, 20 centimetri di neve, e soprattutto la nebbia, però si dimostravano ostacoli pericolosi. I soccorritori hanno quindi intrapreso la discesa verso il bivacco Grisetti, sul Van Moiazza, nel versante zoldano. Sotto la pioggia, il percorso di rientro è stato impegnativo. I due escursionisti sono stati assicurati e calati dalla forcella sul pendio. Una volta deciso il versante, una seconda squadra è andata loro incontro, in modo da orientarli nella nebbia verso il sentiero e per portare bevande calde. All'altezza del Grisetti, le due squadre si sono incrociate e sono tornate assieme al passo Duran. L'intervento si è concluso attorno alle 23.
Sono stati recuperati nella notte dal Soccorso alpino di Agordo i due escursionisti francesi bloccati ieri pomeriggio dalla neve sulla Moiazza. I due, in vacanza da giorni nell'Agordino, dopo aver salito altre ferrate sulle Dolomiti, avevano deciso di concludere con la Costantini alla Moiazza e ieri mattina erano partiti, attrezzati sì, ma non per affrontare la veste invernale che si sono trovati di fronte. Arrivati in cresta, malgrado la neve, hanno infatti deciso di proseguire, con una piccola piccozza, un paio di ramponi e dieci metri di corda in due, per continuare il giro a ovest. A 2.700 metri di altitudine però, il ghiaccio e la nebbia hanno fatto subito loro intendere che era impossibile andare oltre. Come tornare sui loro passi. Contattato il 118, i due hanno detto di trovarsi a quella quota, senza poter però indicare la direzione presa. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, prima della scadenza delle effemeridi, è riuscito a sbarcare 4 soccorritori a 2.600 metri di altitudine, al limitare delle nubi. La squadra è risalita e, trovate le tracce nella neve, le ha seguite per una quarantina di minuti, rinvenendo i due amici sulla Cengia Angelini. Il primo pensiero è stato quello di avanzare sulla ferrata, verso il bivacco Moiazza e scendere da Framont. Il buio, il ghiaccio, 20 centimetri di neve, e soprattutto la nebbia, però si dimostravano ostacoli pericolosi. I soccorritori hanno quindi intrapreso la discesa verso il bivacco Grisetti, sul Van Moiazza, nel versante zoldano. Sotto la pioggia, il percorso di rientro è stato impegnativo. I due escursionisti sono stati assicurati e calati dalla forcella sul pendio. Una volta deciso il versante, una seconda squadra è andata loro incontro, in modo da orientarli nella nebbia verso il sentiero e per portare bevande calde. All'altezza del Grisetti, le due squadre si sono incrociate e sono tornate assieme al passo Duran. L'intervento si è concluso attorno alle 23.
Pubblicato in
2013

