2006

La Valle Agordina (BL), 29-06-06

E' caduto mentre stava scendendo da passo Duran verso Agordo ferendosi gravemente. Un ciclista tedesco, S.K., 37 anni, ha perso il controllo della bicicletta durante il Jeantex transalp tour, sbattendo violentemente a terra lungo la statale nei pressi di malga Caleda. La chiamata al Suem 118 è arrivata attorno alle 13.40. L'elicottero di Pieve di Cadore ha sbarcato medico e tecnico di elisoccorso utilizzando un verricello di 10 metri. L'uomo, visitato e stabilizzato, è stato recuperato allo stesso modo, per essere trasportato d'urgenza all'ospedale di Belluno con un sospetto trauma alla colonna.

Longarone (BL), 27-06-06
E' stato ritrovato oggi verso le 15 Gianfranco Da Col, 48 anni di Longarone, in località col di Perapizzola, a circa 800 metri di quota, nel versante che si affaccia sul Maè di fronte all'abitato di Pirago. Disidratato, stanco e con escoriazioni sul corpo dovute probabilmente ad una caduta, ma cosciente, Da Col è stato subito visitato dal medico del Suem di Pieve di Cadore, sbarcato con il verricello dall'elicottero per oltrepassare la fitta vegetazione. Non era troppo distante dal luogo dove domenica era stato incrociato da un conoscente attorno alle 14, un'ora circa dopo essere uscito dalla propra abitazione. Il luogo del rinvenimento era stato perlustrato già ieri da una squadra del Soccorso alpino, ma l'uomo - come da lui stesso raccontato - non era lì, perchè si spostava lungo i sentieri. Le sue ricerche, cominciate domenica sera e proseguite per tutta la giornata di ieri, erano riprese questa mattina alle 8, quando dal Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino erano state distribuite alle squadre le zone prioritarie da battere a pettine. Tra queste la numero 1, prossima al punto dell'ultimo avvistamento. E' lì che alle 9.30 è stata ritrovata una felpa, riconosciuta dalla moglie non appena arrivata al campo base. La superficie d'indagine è stata quindi circoscritta. Alcune squadre più vicine sono state immediatamente inviate in quel punto, mentre altre venivano portate in quota dall'elicottero, per perlustrare dall'alto il versante e alcuni canali. Alle 15 la notizia del ritrovamento. All'infortunato sono state prestate le prime cure dal personale sanitario. L'uomo è stato poi imbarellato e recuperato dal tecnico di elisoccorso con il verricello, per poi essere trasportato all'ospedale di Belluno per i dovuti accertamenti. Grande soddisfazione da parte del Soccorso alpino per la collaborazione tra tutti gli enti che hanno partecipato all'intervento e che ha permesso l'esito positivo. Oggi erano presenti 54 persone tra Soccorso alpino - Stazioni di Longarone, Pieve di Cadore, Belluno, Prealpi Trevigiane, Vigili del fuoco, Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato e volontari di protezione civile dei gruppi di Longarone, Ospitale, Cadore e Soverzene, 3 unità cinofile del Soccorso alpino, 2 della Guardia di finanza e 1 dei Servizi forestali regionali. Nella mattinata è stata, inoltre, effettuata una ricognizione dall'alto con l'elicottero della Guardia di finanza.
Longarone (BL), 26-06-06
Le ricerche di Gianfranco Da Col, 48 anni, di Longarone, al momento non hanno ancora dato esito positivo. A partire da questa mattina alle 6, oltre 70 persone sono impegnate per cercare di rintracciare l'uomo, uscito di casa ieri alle 13. Un testimone afferma di averlo visto poco dopo nei pressi del cimitero di Pirago e un'altra persona ne ha segnalato la presenza all'ingresso della valle che porta in Cajada. Ieri il suo cellulare risultava libero fino alle 19 e 10. Dopo probabilmente si è scaricata la batteria. Anche in questa occasione non è arrivato il permesso dalla procura per rintracciare la cella telefonica e il luogo da cui il cellulare emette segnali. Un passaggio che faciliterebbe le operazioni, restringendo il campo di indagine, senza disperdere forze e tempo. Da Col al momento della scomparsa indossava un paio di jeans grigio chiaro al ginocchio, una t-shirt bianca con la pubblicità di una ditta di ottica, una felpa legata in vita ed un paio di scarponcini da escursionismo. Le squadre dei soccorritori hanno a lungo perlustrato i versanti della sinistra e destra orografica del torrente Maè, a partire da Soffranco, il torrente Desedan e la zona della Cajada. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore e quello dei Vigili del fuoco hanno inoltre effettuato due perlustrazioni dall'alto, sopra Cajada, casera Becola, pala Stanga, Belvedere, mentre le squadre speleologiche del Soccorso alpino e quella fluviale dei Vigili del fuoco ispezionavano tutta la gola del Maè fino alla confluenza con il Piave. Già ieri, a partire dalle 20.30, fino alle 2.30, 24 volontari hanno setacciato la zona prossima alla scomparsa e le casere sopra Rizzapol, con alcune calate dalla passerella di Igne fino al greto del torrente sottostante. Il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino da dove sono state organizzate tutte le operazioni è posto da ieri sera nel piazzale del circolo Stella alpina, che da questa mattina alle 6 si è messo gentilmente a disposizione dei volontari. Alla ricerca che si concluderà fra poco e, se necessario, riprenderà domani mattina hanno partecipato 15 tecnici del Soccorso alpino delle Stazioni di Longarone, Alpago, Belluno e Prealpi Trevigiane, 17 vigili del fuoco, 11 tecnici del Soccorso speleologico Veneto, 6 rappresentanti del Corpo forestale dello Stato, 7 della Guardia di finanza e 9 volontari di protezione civile. Erano, inoltre, presenti 2 unità cinofile del Soccorso alpino, 2 della Guardia di finanza, una del Corpo forestale dello Stato e una del Soccorso alpino pusterese.
Vodo di Cadore (BL), 26-06-06
Ieri sera, poco prima delle 22, alcune persone hanno osservato la scia di un razzo rosso di emergenza lanciato nella notte tra il monte Penna e rifugio Venezia e temendo fosse una richiesta d'aiuto hanno allertato il Soccorso alpino. Per verificare non ci fosse nessuno in difficoltà, una squadra di 6 tecnici della Stazione di San Vito di Cadore ha percorso a piedi l'intera zona che dal Rifugio porta a malga Ciauta fino all'una e mezza, senza trovare alcun riscontro alla segnalazione. Probabilmente il razzo è stato sparato da una delle numerose baite presenti.
Longarone (BL), 26-06-06
Sono riprese questa mattina alle 6 le ricerche dell'uomo allontanatosi ieri nel primo pomeriggio dalla propria abitazione, senza dare più alcuna notizia. Uscito di casa verso le 13 con abbigliamento da montagna, G.D.C., 48 anni di Longarone, sarebbe stato visto l'ultima volta a Pirago da dove sono partite le squadre del Soccorso alpino che hanno setacciato l'intera zona fino alle 2.30 di questa notte. L'allarme per il mancato rientro è stato dato dalla moglie al 118 dopo le 20.30. Le squadre del Soccorso alpino di Longarone, competente per territorio, e Alpago - 24 volontari - con i Vigili del fuoco hanno perlustrato nella notte tutte le casere di Rizzapol, calandosi anche dalla passerella nella gola del Maè, senza rinvenire alcuna traccia dello scomparso. Alle 6, dal Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino posto a Pirago, sono ricominciate le ricerche. Al momento sono presenti 55 tecnici. Oltre alle squadre delle Stazioni di Longarone e Belluno, 3 squadre del Soccorso alpino e speleologico del Veneto che stanno percorrendo la stretta forra del Maè, da Soffranco alla passerella di Igne e dalla passerella fino a ponte Muda, ed una squadra del soccorso fluviale dei Vigili del fuoco, che sta indagando il tratto tra la Muda e la confluenza del Piave. Danno il loro contributo anche due unità cinofile della Guardia di finanza ed una del Bergrettung, Soccorso alpino sudtirolese, conosciuta per l'abilità nel rinvenire le tracce del cane utilizzato, un bloodhound, segugio di Sant'Ubaldo.
Taibon Agordino (BL), 24-06-06
Un uomo di Venezia, G.C., 48 anni, è scivolato sul greto di un torrente. Dopo una passeggiata al rifugio Vazzoler con la famiglia, la decisione di andare a guardare le cascate del torrente vicino. dove l'uomo ha perso l'equilibrio sui sassi viscidi ed ha sbattuto con la schiena a terra. La figlia, scesa a Capanna Trieste, ha chiamato il Soccorso alpino verso le 16.30. La Stazione di Agordo ha subito mandato una squadra di 4 tecnici, che ha raggiunto in jeep l'infortunato sulla strada. Imbarellato, è stato accompagnato all'ospedale di Agordo, per i dolori alla gamba che lamentava.
Cortina d'Ampezzo (BL), 24-06-06
Secondo di cordata, un giovane alpinista austriaco, H.B. 29 anni, ha perso un appiglio ed è volato per una quindicina di metri, sbattendo sulla parete. Con un amico stava risalendo lo spigolo della Fiames, quinto grado, ed erano a due terzi della via quando è avvenuto l'incidente. Attorno a mezzogiorno una cordata che stava arrampicando poco distante ha lanciato l'allarme al 118. Dall'elicottero di Pieve di Cadore, il tecnico di elisoccorso ha recuperato il giovane utilizzando un gancio baricentrico di 50 metri. L'alpinista è stato quindi accompagnato all'ospedale di Brunico con un sospetto trauma lombale.

Paderno del Grappa (TV), 24-06-06

E' partita venerdì pomeriggio alle 15.30, e si concluderà nella notte, un'imponenete esercitazione che ha coinvolto tre Delegazioni speleologiche del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico: VI del veneto, III della Toscana e XII dell'Emilia Romagna. Un'ottantina di tecnici si sono alternati nelle diverse fasi di recupero di una persona che, nella simulazione, si è infortunata a una profondità di 430 metri nell'abisso Spaurasso di Cima Grappa. La grotta, poco distante dal sacrario militare, è conosciuta da una quindicina di anni. Esplorata dal Gruppo Geo di Bassano, ha uno sviluppo di 2 mila metri e un dislivello verticale di 600. E' caratterizzata da una serie di pozzi profondi e da meandri stretti e articolati. L'intervento è stato un momento di verifica del moduilo operativo delle tre realtà che nei casi di operazioni di soccorso di questo tipo si trovano spesso a cooperare. Interventi a tali profondità richiedono l'impegno di decine e decine di volontari anche per diverse giornate consecutive. Nell'addestramento si sono succedute in continua rotazione le squadre che, tra avvicinamento e progressioni, hanno svolto turni di 15-16 ore. Durante tutta l'operazione, che si concluderà attorno alla mezzanotte di oggi, non c'è mai stato un momento di sosta. La maggior parte del personale tecnico opera direttamente in grotta, una squadra si occupa degli aspetti logistici e un'altra del coordinamento. Dalla sala base vengono aggiornati gli spostamenti di minuto in minuto, registrate le ore di entrata, uscita e permanenza, gli incarichi e il tipo di lavoro. Le comunicazioni tra coordinamento e tecnici in grotta avvengono via cavo, con particolari cornette telefoniche. La linea deve essere allestita fino al punto in cui si trova l'infortunato e per tutta la parte interessata dalle operazioni. In questi giorni ha richiesto quasi 2 mila metri di filo. E' inoltre stato testato un nuovo sistema di comunicazione via radio che ha permesso di stabilire contatti fino a una profondità di 380 metri. Il recupero è partito poco sotto il pozzo del Gran Babau dove, a gruppi di tre, hanno trasportato la barella, un nuovo prototipo più confortevole e caratterizzata da migliore gestione tecnica. Una squadra è composta da una ventina di tecnici, suddivisi in attrezzisti, che precedono la barella, barellieri e il caposquadra che coordina le operazioni in grotta e si interfaccia all'esterno con il campo base. Nell'abisso Spaurasso, una delle grotte più frequentate della zona, fino ad oggi non sono mai stati registrati incidenti. Direzione e coordinamento degli interventi speleologici devono essere il più omogenei possibile, anche per questo esercitazioni interregionali si ripetono più volte durante l'anno. Risale ai primi di giugno l'ultimo soccorso al quale hanno collaborato diverse Delegazioni speleo (Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Lombardia) impegnate nel recupero del corpo di un giovane speleosub, morto nella risorgiva della Pollaccia in Garfagnana.

Belluno, 23-06-06

Tra il Consorzio del Bim e il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico è stato siglato un accordo della durata di 5 anni, che permetterà di affinare la reciproca collaborazione e di sviluppare in modo compiuto il progetto e le azioni del Cnsas, recentemente intraprese per ottimizzare le operazioni di ricerca persone disperse. La possibilità di accedere alla banca dati cartografica del Bim, attraverso la rete Ip net provinciale, e di poter essere coadiuvati tecnicamente sulla produzione e sul miglioramento della cartografia e di altri supporti, garantirà anche un sensibile risparmio di risorse umane e materiali. Il protocollo prevede anche che vi siano l'implementazione e la correzione digitalizzata della sentieristica e dei toponimi o oronimi desueti in via di estinzione. Fattore che connota un'azione storico-culturale importante per il nostro territorio. Soddisfazione viene espressa dai responsabili del Cnsas bellunese, che esprimono un ringraziamento al presidente Giovanni Piccoli per la collaborazione resa a una realtà del territorio importante come il Soccorso alpino, che, grazie al contributo tecnico proposto, potrà procedere a un'azione più qualificata dal punto di vista tecnologico, in un settore di intervento davvero complesso, quale è quello della ricerca delle persone disperse.

Forno di Zoldo (BL), 18-06-06
Si è allontanata dalla casa di riposo, dopo avere cenato attorno alle 17. Dopo averla cercata, il personale ha chiamato i carabinieri, che alle 19 hanno chiesto l'intervento del Soccorso alpino. Una decina di tecnici delle Stazioni Val di Zoldo e Longarone ha iniziato a perlustrare le zone boscate nei pressi dell'istituto e, in poco meno di un'ora è riuscita a rintracciarla. La donna, L.D.F., 81 anni, di Forno di Zoldo, incolume sebbene in stato confusionale, è stata subito accompagnata all'infermeria della casa di riposo.

Belluno, 18-06-06

Partiti ieri dal rifugio Settimo alpini dove avevano pernottato, lasciando chiavi e documenti, 4 alpinisti tedeschi, due donne e due uomini, non vi hanno fatto ritorno questa notte. Preoccupato per il mancato rientro il gestore ha dato l'allarme in mattinata. I 4, intenzionati a fare il giro della Schiara, alle 14 erano passati dal rifugio Bianchet. Lì sono stati sconsigliati di proseguire visto il temporale imminente. Loro, chieste informazioni sul percorso di ritorno al Settimo, via Marmol, si sono avviati per tornare sui loro passi. Dopo un'ora si è scatenata una tempesta di pioggia. Questa mattina la chiamata del gestore del Settimo. Una squadra del Soccorso alpino dell Stazione di Longarone ha cominciato ad avvicinarsi dalla val del Grisol, dalla parte di Soffranco, mentre sono state messe in preallerta le altre Stazioni. Viste le precarie condizioni del tempo, l'elicottero del Suem, preso a bordo un tecnico bellunese, ha fatto un rapido sopralluogo individuandoli incolumi alla base della ferrata, raggiunta probabilmente dopo aver passato la notte in una delle malghe  a nord della Schiara. Due tecnici di Longarone, che si trovavano sul Pelf, e uno di Belluno già al Settimo sono andati loro incontro per riaccompagnarli al rifugio.

Auronzo di Cadore (BL), 18-06-06

Risalendo la Glowacz, una via difficile sulla parete sud della Piccola, un alpinista francese si è ferito a una mano. Il suo compagno poco prima delle 14 ha chiamato il 118, dicendo che l'amico si era fratturato due dita e che si trovavano a circa 50 metri dalla vetta. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato per raggiungere il luogo dell'incidente, ma le nuvole hanno impedito l'avvicinamento. Una squadra del Soccorso alpino della Stazione di Auronzo si è allora diretta sulle Tre Cime di Lavaredo. I due alpinisti hanno nel frattempo proseguito, raggiunto la vetta e cominciato a scendere per la via normale, incontrati poi dai soccorritori. Alla base, C.P.L., 30 anni, è stato imbarcato in hovering dall'elicottero e trasportato al Codivilla di Cortina.

Teolo (PD), 18-06-06

E' stata molto probabilmente l'errata posizione durante un passaggio in parete a causare la possibile lussazione del ginocchio a una giovane, che stava prendendo parte a un corso di roccia. La ragazza, A.Z., 16 anni, di Vigonza, si trovava nella palestra del Sasso 'Denti della Vecchia' in località Castelnuovo, quando è avvenuto l'incidente. Sul luogo, poco prima delle 14, è stata inviata una squadra del Soccorso alpino della Stazione di Padova, 9 tecnici tra i quali un medico e un infermiere. Raggiunta e visitata, la giovane è stata stabilizzata e caricata su una barella portantina. I volontari la hanno quindi trasportata a spalla per circa 300 metri fino alla strada più vicina, dove attendeva l'ambulanza che la ha accompagnata all'ospedale di Abano per i dovuti accertamenti.

Zoldo Alto (BL), 16-06-06
E' stato rintracciato attorno alle 17 vicino ad una piccola baita a forcella Grava, Renzo Cason, 55 anni, residente a Pecol, che da ieri alle 13 non dava più notizie di sé. La zona sopra le sorgenti del torrente Maè è stata più volte battuta dalle squadre, oggi, durante le ricerche e la baita era stata controllata al suo interno anche ieri sera, ma l'uomo si spostava in continuazione. La richiesta di intervento è arrivata ieri in serata dalla moglie, preoccupata per il mancato rientro del marito. Fino alle 2 di questa mattina, 25 volontari delle Stazioni di Valle di Zoldo e Longarone, con una decina di Vigili del fuoco, effettivi e volontari, più un gruppo di amici e conoscenti dell'uomo hanno setacciato le pendici del Civetta e le zone attorno al rifugio gestito da Cason, senza rinvenirne traccia. A partire dalle 6 di oggi, le squadre hanno ripreso le ricerche fissando il campo base nel piazzale della seggiovia di Pecol, dove si è fermato il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino, che ha delimitato le zone da sondare, affidandole a rotazione alle squadre. Erano presenti 45 volontari del Soccorso alpino delle Stazioni di Valle di Zoldo - competente per territorio - Longarone, Alleghe, Auronzo, Val Biois, Feltre, Belluno e Pedemontana del Grappa con 3 unità cinofile, 12 Vigili del fuoco, 6 rappresentanti della Guardia di finanza, con un'unità cinofila, e 2 unità cinofile del Corpo forestale dello Stato. Ad aiutare nelle ricerche anche due unità cinofile del Soccorso alpino sudtirolese, con i Bloodhound, segugi da traccia. Il Soccorso alpino, che ha coordinato le operazioni, ringrazia le forze dell'ordine che hanno collaborato alla buona riuscita dell'intervento.
Zoldo Alto (BL), 16-06-06
Ancora nessuna traccia di Renzo Cason, uscito dalla propria abitazione a piedi ieri attorno all'una e mai più rientrato. L'uomo, 55 anni, residente a Pecol di Zoldo, titolare del rifugio 'Baita Civetta' vicino alle piste da sci, non è solito allontanarsi per lungo tempo da casa. La moglie ieri in serata, non vedendolo rientrare, ha dato l'allarme. Fino alle 2 di notte le squadre del Soccorso alpino, 25 volontari delle Stazioni di Zoldo e Longarone, 9 tra Vigili del fuoco effettivi e volontari, più un gruppo di amici e conoscenti, lo hanno cercato nelle zone prossime al luogo della scomparsa. Questa mattina a partire dalle 6, la macchina delle ricerche si è rimessa in moto. Il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino, base delle operazioni, è posto nel piazzale della seggiovia di Pecol. Da lì vengono coordinate le squadre che, a rotazione, stanno setacciando con una ricerca di precisione le zone alla base del Civetta. L'ultimo avvistamento risale al primo pomeriggio, quando un ragazzo che lavora sugli impianti lo ha visto ad un centinaio di metri dall'abitazione. Il cellulare di Cason ha squillato a lungo, senza che lui rispondesse. Poi è entrata in funzione la segreteria. Purtroppo non è data la possibilità di rintracciare le celle telefoniche e quindi la località dalla quale è partito l'ultimo segnale. Al momento partecipano alla ricerca 35 volontari del Soccorso alpino delle Stazioni Valle di Zoldo - competente per territorio - Longarone, Alleghe, Auronzo, Feltre, Pedemontana del Grappa, mentre sono in arrivo altri tecnici di Val Biois, Pieve di Cadore e Belluno. Sono anche presenti una quindicina tra Vigili del fuoco, effettivi e volontari e rappresentanti del Corpo forestale dello Stato. I soccorsi si stanno inoltre muovendo con 5 unità cinofile, 3 del del Soccorso alpino e 2 del CfS.

Zoldo Alto (BL), 15-06-06

Sono in corso le ricerche di un uomo, R.C., 55 anni, residente a Pecol, che da oggi alle 13, uscito di casa a piedi, non dà più notizia di sé. Una ventina di volontari del Soccorso alpino di Valle di Zoldo e Longarone, assieme ai Vigili del fuoco e ad amici e conoscenti, lo stanno cercando attorno all'abitato e alla base del Civetta.

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