2006
Non hanno dato alcun esito le ricerche di Paolo Di Lena, 66 anni, di Padova, scomparso lunedì scorso durante un'escursione con le racchette da sci. Questa mattina, a partire dalle 7.30 i volontari del Soccorso alpino di Belluno e Trento hanno concentrato la ricerca sopra malga Vallazza, dove l'uomo ha parcheggiato la propria macchina, sul bordo strada, e dove il capogruppo di una gita di scialpinismo lo ha incontrato lunedì scorso alle 11. La segnalazione è arrivata ieri sera. Di Lena era diretto ai laghi di Juribrutto, un itinerario classico. L'uomo che lo ha visto ha poi notato, al ritorno, che le sue tracce tornavano indietro, verso la sinistra orografica del versante e verso forcella Vallazza. Oggi il Soccorso alpino trentino ha concentrato l'indagine sopra la malga e la zona destra, mentre i soccorritori bellunesi sulla sinistra. Le squadre sono salite con le pelli di foca e con l'elicottero dei Vigili del fuoco di Trento. E' stato anche ritrovato un berretto, poi risultato di un'altra persona. La ricerca, di concerto tra Soccorso alpino bellunese e trentino, è stata sospesa alle 15. Riprenderà qualora arrivino segnalazioni di eventuali testimoni. Per i primi giorni di aprile, con condizioni di sicurezza maggiori ed il manto nevoso ridotto, verrà organizzata un'esercitazione sul luogo con la partecipazione di numerosi tecnici di entrambi i Soccorsi. Oggi erano presenti 22 tecnici del Soccorso alpino bellunese - Stazioni di Val Biois, Agordo, Val Pettorina e Alleghe - 30 tecnici trentini - Stazioni di San Martino, Tesero e Moena- 4 persone della polizia di Moena,5 della Guradia di finanza, tre del Corpo forestale dello Stato, 5 unità cinofile da valanga. Gli elicotteri dei Vigili del fuoco di Trento e della Guardiadi finanza di Bolzano hanno effettuato numerosi sopralluoghi in quota. La base bellunese è stata posta nel Centro mobile di coordinamento, mentre quella trentina nel Centro visite del Parco di Paneveggio.
Si sono appena concluse senza esito, per oggi, le ricerche di Paolo Di Lena, 66 anni, residente a Padova. Da questa mattina alle 7.30, una vasta area sopra passo Valles, tra le province di Trento, per la maggior parte, e Belluno è stata percorsa dai volontari del Soccorso alpino, 22 tra trentini e bellunesi, dalla Guardia di finanza, 14 persone, e dai rappresentanti di polizia e carabinieri, per cercare qualche traccia dell'uomo che da lunedì non dà più notizia di sé. Quattro elicotteri, del Suem 118 di Pieve, due della Guardia di finanza e uno dei Vigili del fuoco di Trento, hanno ripetuto numerosi sopralluoghi, trasportando anche le squadre dei soccorritori in quota. Sei valanghe sono state bonificate, alcune con sondaggi di precisione e con le sei unità cinofile presenti. Quelle con il fronte maggiore, un centinaio di metri per 8 di profondità, verranno ripercorse anche domani e , se necessario, nei prossimi giorni. Dall'indagine portata avanti dal Cnsas e dai carabinieri risulta che l'uomo non avesse Arva con sè e non abbia lasciato alcuna indicazione del luogo in cui si sarebbe diretto. Domani mattina, a partire dalle 7.30, le ricerche riprenderanno sia sul versante bellunese che su quello trentino.
Roana (VI), 09-03-06
Ancora senza esito le ricerche di Mario Tosetto, 78 anni di Mirano, che manca da casa dal 14 febbraio scorso. Questa mattina a partire dalle 8.30 12 tecnici del Soccorso alpino della Stazione di Asiago si sono nuovamente calati lungo la parete sottostante il vecchio forte del monte Verena, a 2.020 metri di altitudine, dove si presume possa essere scivolato l'anziano. le condizioni di sicurezza sono state tali da consentire l'intervento che nei giorni scorsi non è stato possibile per il marcato rischio di valanghe. Preparati gli ancoraggi, i tecnici sono scesi in 5 e hanno iniziato la ricerca utilizzando metal detector e Recco, strumento in grado di rintracciare anche i telefoni cellulari (l'uomo dovrebbe averlo con sé). Alcuni segnali sono stati verificati, procedendo con i sondaggi, ma senza alcun riscontro. Sotto il forte infatti sono presenti anche residuati bellici. E' stata ripercorsa la parte più pendente, circa 60 gradi, dove era stato rinvenuto il binocolo, e la parte sottostante, 45 gradi, dove le masse nevose arrivano anche a tre metri di spessore, scendendo per un centinaio di metri e lungo i 20 metri in cui si allarga il canalone. Al di sotto parte un salto di roccia quasi verticale e probabilmente l'anziano è precipitato da lì. In questa zona sottostante purtroppo la neve si è accumulata per le precipitazioni e le cadute spontanee per diversi metri e non è possibile, almeno per il momento, pensare a un'ulteriore ricerca. La macchina dell'anziano, si ricorda, è stata rinvenuta nel piazzale del rifugio Verenetta la sera del 20 febbraio e il giorno successivo sono cominciate le ricerche, interrotte per il pericolo di valnghe. Una ha investito quel giorno gli stessi soccorritori impegnati in cordata nelle ricerche. Successivamente sono stati effettuati due sopralluoghi con l'elicottero e una squadra del Soccorso alpino si è avvicinata al pendio dal basso, senza però rinvenire altre tracce. Oggi era presente anche il genero dell'uomo e i carabinieri.
Tre elicotteri, Suem 118 di Belluno e Trento e uno della Guardia di finanza, stanno effettuando ripetute ricognizioni sopra passo Valles, tra le province di Belluno e Trento, alla ricerca di qualche traccia lasciata da Paolo Di Lena, 66 anni, residente a Padova, scomparso da più giorni. L'ultimo contatto con la famiglia risale a lunedì, quando l'uomo, che frequentemente si muove anche per più giorni per escursioni di scialpinismo o con le ciaspe, ha telefonato alla moglie. Poi più niente. Ieri, preoccupata dal prolungato silenzio, la donna ha richiesto l'intervento dei soccorsi. Nella macchina, ritrovata a passo Valles, ci sono gli sci. Probabilmente l'uomo si è mosso con le racchette da neve. A passo Valles sono impegnate circa 40 persone, tra volontari del Soccorso alpino di Belluno e Trento e rappresentanti della Guardia di finanza, con 6 unità cinofile. E' presenta anche il Centro di coordinamento mobile del Cnsas di Belluno.
SCIATORE SOCCORSO NELLA NOTTE
Scritto da Michela CanovaLusiana (VI), 09-03-06
Durante un giro con il figlio, uno sciatore trevigiano, M.T., è caduto procurandosi una distorsione al ginocchio che gli ha impedito il rientro con gli sci di fondo. In tarda serata l'allarme alla Stazione del Soccorso alpino di Asiago. Verso le 21, tre tecnici sono partiti con due motoslitte diretti in località Bivio Italia, dove si trovavano i due. Raggiunti, gli sciatori sono stati riaccompagnati alla macchina. L'intervento si è concluso attorno a mezzanotte.
Roana (VI), 09-03-06
Sono riprese questa mattina le ricerche di M.T., 78 anni, di Mirano (VE), scomparso lo scorso febbraio da casa. La macchina dell'uomo era stata ritrovata nel piazzale del rifugio Verenetta, a 1.650 metri di altitudine, nel complesso sciistico del monte Verena. Nella prima giornata di ricerca era stato ritrovato il binocolo, 50 metri sotto il punto panoramico a 2.020 metri di quota, dove sorge il forte Verena. Purtroppo dal ripido pendio sotto cui stavano sondando i tecnici del Soccorso alpino legati in cordate si è staccata una valanga che li ha investiti, costringendoli a rientrare. Oggi la situazione di sicurezza sembra essere maggiore e le squadre sono tornate a calarsi nel dirupo.
E' in corso la ricerca di una persona nella zona di passo Valles. L'uomo di Padova, esperto escursionista e scialpinista, che manca da casa da lunedì, è solito muoversi per più giorni, ma ieri sera i figli, non avendo più contatti con lui da giorni, hanno chiamato il 118. Dalle 7 sono in corso le ricerche. La macchina è parcheggiata a passo Valles. La zona è molto vasta e sono presenti diverse slavine. L'elicotero sta effettuando delle ricognizioni dall'alto per cercare di delimitare un'eventuale zona primaria. Oltre alle squadre del Soccorso alpino bellunese, con le unità cinofile, sono presenti il Soccorso alpino trentino, Vigili del fuoco e guardia di finanza.
VALANGA SUL PORDOI IERI SERA
Scritto da Michela CanovaE' caduta a circa 500 metri dal passo Pordoi la valanga che ieri ha interessato una ventina di metri di sede stradale. L'allarme dal 118 è arrivato alla Stazione del Soccorso alpino di Livinallongo verso le 22.30. Sul posto è arrivata una squadra di due tecnici per verificare non vi vossero coinvolte vetture di passaggio. La squadra ha bonificato la massa nevosa - profonda in media un metro e mezzo - effettuando sondaggi su tutta la superficie che hanno dato esito negativo. Allertate anche due unità cinofile e le Stazioni limitrofe, fatte rientare non appena è cessato l'allarme.
Recoaro Terme (BL), 06-03-06
Si sono conclusi ieri i tre giorni di esercitazione in valanga che hanno coinvolto oltre 60 tecnici del Soccorso alpino dell'XI Delegazione Prealpi Venete. L'addestramento, sia teorico che pratico, rientra nel piano formativo dei volontari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico ed è quanto mai importante in questo periodo in cui si sono verificate numerose emergenze dovute alle valanghe, che hanno provocato diverse vittime, l'ultima ieri sulle nevi di Arabba. Venerdì scorso 18 soccorritori, tra tecnici di elisoccorso e tecnici di nuova formazione, hanno assistito alle lezioni tenute da istruttori nazionale e regionali del Cnsas, mentre sabato è stata la volta di 55 volontari di provare le varie metodologie di intervento. In località Le Montagnole sono state ripetute le ricerche con Arva e Recco, ancoraggi sulla neve, prove di sensibilità al sondaggio rapido e di precisione, e strategie operative, con l'organizzazione di ricerca complessa su valanga. Un intervento in valanga si può risolvere in breve tempo, quando chi rimane in superficie provvede all'autosoccorso e lancia tempestivamente l'allarme. Purtroppo però talvolta sono necessari più giorni - come recentemente successo in Friuli Venezia Giulia sulle slavine del monte Crostis e a Sella Nevea - la presenza di decine di soccorritori, con le unità cinofile, e i tempi ristretti rendono la ricerca di persone travolte dalla neve uno degli interventi più impegnativi. Ieri, a causa del maltempo e dei conseguenti rischi per la sicurezza dei partecipanti, la simulazione prevista sulle nevi delle Montagnole è stata rinviata e sono state proseguite le lezioni teoriche. Sono stati affrontati temi quali le statistiche relative ad eventi in valanga, i principali errori su simulazione di ricerca complessa e la medicazione di persone travolte. Ai tre giorni hanno partecipato tecnici Cnsas delle Stazioni di Recoaro-Valdagno, Arsiero, Schio, Asiago, Verona e Padova e alcuni tecnici della VI Delegazione speleologica. Visto il permanere di situazioni di marcato rischio valanghe al di sopra del limite boschivo in tutte le Prealpi Vicentine, il Soccorso alpino invita alla massima prudenza, sconsigliando escursioni fuori pista. Si ricorda inoltre di contattare il 118, numero unico di emergenza, in caso di necessità.
E' morto il giovane sciatore norvegese, originario di Seul, F.R., 28 anni, rimasto coinvolto dalla valanga caduta al passo Pordoi. A nulla sono valsi i prolungati tentativi di rianimazione, messi in atto dal personale sanitario dal momento del disseppellimento e trasporto e successivamente all'ospedale di Agordo, dove i medici ne hanno decretato la morte.
E' stato trasportato all'ospedale di Agordo lo sciatore norvegese, ma nato a Seul, di 28 anni rimasto travolto da una valanga sopra il passo Pordoi. Con un amico della stessa nazionalità stava scendendo in fuori pista dal Belvedere verso Arabba. L'amico, distante da lui, lo ha visto sprofondare nella neve e ha lanciato l'allarme che è arrivato ai soccorritori poco dopo le 12. La nebbia ha impedito all'elicottero del Suem di Pieve di Cadore di avvicinarsi. Sul posto sono arrivate la polizia di Moena del soccorso piste e le squadre del Soccorso alpino delle Stazioni di Livinallongo, Selva di Cadore e Val Pettorina, con 3 unità cinofile, compresa una del Soccorso alpino dell'Alto Adige. L'amico, illeso, ma sotto shock, ha cominciato la ricerca. Il giovane è stato trovato dai soccorritori, che lo hanno rintracciato con l'Arva. Si trovava sotto 3 metri di neve. Dopo l'estrazione dalla neve, il personale sanitario ha immediatamente cominciato la rianimazione, proseguita anche all'arrivo dell'automedica che ha trasportato lo sciatore all'ospedale di Agordo. Il giovane è rimasto sotto la coltre per oltre un'ora. L'amico, infatti, non ha chiamato subito il 118, ma l'albergo dove erano ospitati. La valanga ha un fronte di un centinaio di metri ed è lunga più di 200 e i soccorritori, accertatisi che non vi sia nessun altro coinvolgimento, ne stanno delimitando la superficie. Il rischio valanghe rimane più che marcato e il Soccorso alpino invita alla massima prudenza, sconsigliando escursioni in fuori pista e ricordando che, in emergenza, è fondamentale chiamare il 118. La valanga caduta a Misurina, Auronzo, non ha fortunatamente coinvolto nessuno. L'allarme è scattato attorno alle 12.30, quando alcuni sciatori hanno visto cadere la massa nevosa sulla pista Mazzorana. L'intera superficie è stata bonificata e controllata dalle squadre del Soccorso alpino delle Stazioni di Auronzo, Cortina e Centro Cadore, con l'aiuto delle unità cinofile, di Arva e Recco.
VALANGHE AD ARABBA E MISURINA
Scritto da Michela CanovaLivinallongo del Col di Lana (BL), 05-03-06
Una valanga è caduta nei pressi di passo Pordoi e ci sarebbe una persona travolta. Al momento, vista l'impossibilità di atterrare dell'elicottero, le squadre del Soccorso alpino con le unità cinofile stanno raggiungendo il posto. Sembra inoltre ci sia un'altra valanga a Misurina.
CADE CON IL PARAPENDIO
Scritto da Michela CanovaBorso del Grappa (BL), 03-03-06
E' caduto con il proprio parapendio poco dopo il decollo da Col del Puppolo, a circa 1.100 metri di altitudine, finendo una trentina di metri sotto la sede stradale. L'allarme alla Stazione del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa è arrivato attorno alle 13.40. In principio pareva che l'uomo, O.B., 40 anni, russo, si trovasse vicino alla strada e fosse facilmente raggiungibile. Sul posto si è recata l'ambulanza con un medico del Soccorso alpino che ha però immediatamente chiamato una squadra in supporto, poichè il ferito era in realtà più sotto nella scarpata. Tre tecnici e un altro medico sono arrivati poco dopo, scendendo a piedi lungo il pendio. L'uomo è stato visitato e stabilizzato. L'elicottero del Suem di Treviso ha sbarcato tecnico di elisoccorso e medico con il verricello. Imbarellato il ferito che lamentava dolori nella zona lombale e addominale, è stato spostato con un gancio baricentrico di 25 metri e imbarcato per essere trasportato all'ospedale di Treviso per gli opportuni controlli.
Per il secondo anno consecutivo gli studenti dell'istituto professionale per i servizi commerciali "Fermi" di Pelos di Cadore hanno invitato la Stazione del Soccorso alpino del Centro Cadore a spiegare cos'è il Soccorso alpino, come opera, gli ambiti di intervento, partecipando alla loro autogestione. Ieri l'invito è stato prontamente accolto. "Abbiamo cercato in primo luogo di trasmettere ai ragazzi la nostra passione e il nostro amore per la montagna", sottolineano i volontari, ospitati per l'occasione nella palestra dell'istituto "mediante immagini dei vari sport che vi si possono praticare, come arrampicata sportiva, alpinismo, scalata di cascate di ghiaccio, trekking, dry tooling, sci alpinismo. Poi abbiamo spiegato cos'è il Cnsas, la sua opera di prevenzione e soccorso, su quali terreni si muove, le sue competenze, da chi è costituito, qual è l'iter per entrare a farne parte e l'importante collaborazione con il Suem 118". Per approfondire le diverse tematiche sono stati illustrati i materiali e l'attrezzatura utilizzati negli interventi, con diapositive in power point e video delle esercitazioni della Stazione del Centro Cadore. "L'interesse degli studenti è stato molto alto, anche perchè alcuni hanno dimostrato una discreta conoscenza del Soccorso alpino e ci sono state rivolte domande sulle modalità di chiamata del 118 per richiedere l'intervento del Cnsas, su come si svolgono le operazioni, dalla chiamata al recupero degli infortunati". Al termine, si è svolta una piccola esercitazione pratica di ricerca di un travolto da valanga sui prati adiacenti all'istituto, con l'uso dell'Arva, che ha coinvolto anche gli allievi dell'Ipssc di Pelos. "La speranza è quella di aver fatto apprezzare un po' di più le belle montagne che circondano il Centro Cadore", concludono i tecnici, "e la certezza è quella di aver fatto comprendere ai ragazzi l'importanza e il ruolo fondamentale della nostra istituzione nel soccorso in montagna e ambiente ostile".
Recoaro Terme (VI), 02-03-06
Oltre 60 tecnici del Soccorso alpino delle Stazioni Recoaro-Valdagno, Arsiero, Schio, Asiago, Verona e Padova, dell'XI Delegazione Prealpi Venete del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, prenderanno parte a partire da domani a tre giorni di esercitazione, per approfondire le operazioni di intervento in valanga. Domani e sabato saranno dedicati alla formazione. In particolare nella giornata di domani, 19 tra tecnici di elicoccorso e tecnici appena formati, con l'aiuto di un istruttore nazionale, si confronteranno con i nuovi apparecchi Arva e con le più recenti procedure adoperate nelle emergenze a seguito di slavine. Sabato saranno i volontari iscritti negli ultimi tre anni ad avvicinarsi alle manovre in valanga, seguendo il corso del piano formativo, quali sondaggio e sensibilità e utilizzo dell'Arva. Da queste giornate di formazione emergeranno le figure dei direttori di valanga, che coordineranno tutte le forze in campo. Alla parte teorica sarà affiancata una parte pratica che si svolgerà in località Le Montagnole dove, domenica, sarà messa in atto una simulazione a cui parteciperanno più di 60 volontari, con il personale sanitario del Soccorso alpino e un'unità cinofila da valanga. Un testimone allerterà in prima mattina il Suem 118, che farà arrivare sul luogo dell'ipotetica valanga (saranno 6 le persone disperse) i primi tecnici reperibili, che procederanno alla ricreca veloce, per poi richiamare in successione le squadre della Stazione competente per territorio, Recoaro-Valdagno, e quelle limitrofe. Delimitata la zona investita dalla valanga, si procederà con i sondaggi dei luoghi prioritari, dove si formano gli accumuli nevosi, per poi proseguire fino alla bonifica dell'intera superficie, analizzando anche la parte sanitaria: dall'estrazione dei feriti dalla neve, ai passaggi di rianimazione, al trasporto.
Sono stati 66 i tecnici del Soccorso alpino che domenica scorsa hanno preso parte all'ultima esercitazione interstazione, svoltasi in Nevegal. Nei pressi di località Casera sono stati simulati quattro diversi scenari legati all'emergenza in valanga. Dalla chiamata del Suem 118, che ha allertato per prima la Stazione di competenza territoriale, Belluno, e a ruota le altre limitrofe, sono state provate tutte le manovre richieste in questo complesso intervento. Nebbia e nevischio hanno contribuito a rendere ancora più reale le manovre e i tempi richiesti, come se si trattasse di un'operazione in cui l'elicottero non può portare il primo contributo. L'operatore con l'Arva e un'unità cinofila hanno provveduto alla prima ricerca veloce. Di seguito ciascun direttore di valanga - diverso per ognuna delle quattro ipotesi messe in atto - ha proceduto nelle varie fasi. Tra le prime, delimitare la valanga, mettendo in risalto le zone primarie di accumulo, istituire un cancelletto per il censimento dei presenti, mandare una vedetta di controllo per avvertire di eventuali altri distacchi. Al coordinatore dei cinofili vengono deputati i movimenti dei binomi cane e conduttore, mentre il Centro di coordinamento mobile provvede a segnare le zone da verificare e verificate e prepara le squadre di sondatori e spalatori che si daranno il cambio nella ricerca. Tutti gli oggetti ritrovati in superficie vengono segnalati e l'intera superficie viene battuta, fino al rivenimento e recupero di ogni disperso, alla presenza di un medico rianimatore, e alla bonifica finale. "Durante le 4 esercitazioni sono emerse numerose variabili, situazioni particolari che possono accadere in valanga, che saranno inserite alla fine del protocollo valanghe, attualmente in fase di stesura", spiega il presidente del Soccorso alpino Veneto Fabio Bristot, "in tarda primavera verranno organizzate simulazioni interstazione anche per la ricerca di superficie". All'esercitazione hanno preso parte 66 tecnici delle Stazioni di Belluno, Longarone, Alpago, Feltre, Prealpi Trevigiane e Pedemontana del Grappa, 6 unità cinofile, personale sanitario del Soccorso alpino ed il Centro di coordinamento mobile.

