Belluno, 01-03-06
Sono stati 66 i tecnici del Soccorso alpino che domenica scorsa hanno preso parte all'ultima esercitazione interstazione, svoltasi in Nevegal. Nei pressi di località Casera sono stati simulati quattro diversi scenari legati all'emergenza in valanga. Dalla chiamata del Suem 118, che ha allertato per prima la Stazione di competenza territoriale, Belluno, e a ruota le altre limitrofe, sono state provate tutte le manovre richieste in questo complesso intervento. Nebbia e nevischio hanno contribuito a rendere ancora più reale le manovre e i tempi richiesti, come se si trattasse di un'operazione in cui l'elicottero non può portare il primo contributo. L'operatore con l'Arva e un'unità cinofila hanno provveduto alla prima ricerca veloce. Di seguito ciascun direttore di valanga - diverso per ognuna delle quattro ipotesi messe in atto - ha proceduto nelle varie fasi. Tra le prime, delimitare la valanga, mettendo in risalto le zone primarie di accumulo, istituire un cancelletto per il censimento dei presenti, mandare una vedetta di controllo per avvertire di eventuali altri distacchi. Al coordinatore dei cinofili vengono deputati i movimenti dei binomi cane e conduttore, mentre il Centro di coordinamento mobile provvede a segnare le zone da verificare e verificate e prepara le squadre di sondatori e spalatori che si daranno il cambio nella ricerca. Tutti gli oggetti ritrovati in superficie vengono segnalati e l'intera superficie viene battuta, fino al rivenimento e recupero di ogni disperso, alla presenza di un medico rianimatore, e alla bonifica finale. "Durante le 4 esercitazioni sono emerse numerose variabili, situazioni particolari che possono accadere in valanga, che saranno inserite alla fine del protocollo valanghe, attualmente in fase di stesura", spiega il presidente del Soccorso alpino Veneto Fabio Bristot, "in tarda primavera verranno organizzate simulazioni interstazione anche per la ricerca di superficie". All'esercitazione hanno preso parte 66 tecnici delle Stazioni di Belluno, Longarone, Alpago, Feltre, Prealpi Trevigiane e Pedemontana del Grappa, 6 unità cinofile, personale sanitario del Soccorso alpino ed il Centro di coordinamento mobile.

