2006
Valli del Pasubio (VI), 26-04-06
E' stato trovato senza vita il giovane escursionista partito lunedì scorso per un giro sul Pasubio. Nell'ultima chiamata alla famiglia, lunedì sera attorno alle 21, ha detto di trovarsi nei pressi di un rifugio, perfettamente attrezzato con zaino, tenda e sacco a pelo. Dopo, più nessuna notizia. Questa mattina alle 8.10 è arrivata la richiesta di intervento dai genitori, preoccupati per l'assenza di notizie. Una squadra del Soccorso alpino della Stazione di di Schio, con un soccorritore trentino, dopo aver contatato i gestori dei diversi rifugi ha delimitato una zona di ricerca tra il rifugio Papa e il bivacco Cima Pasubio. I soccorritori hanno presto individuato la macchina parcheggiata nei pressi di Bocchetta Campiglia. L'elicottero di Verona Emergenza, con a bordo tre tecnici del Soccorso alpino, ha cominciato la ricognizione dei numerosi canali della zona, proseguita poi dall'elicottero dei Vigili del fuoco di Trento, che ha portato in quota anche una decina di volontari della Stazione di Rovereto. Poco prima dell'una due soccorritori hanno visto oggetti e materiale a terra lungo un canale innevato in val Camossara e hanno chisto all'elicottero di sorvolare la zona. Più in basso, a circa 1.800 metri di quota, bloccato tra le strette pareti si trovava il corpo di Luca Piccinato, 32 anni, di Verona. L'elicottero di Verona Emergenza ha quindi imbarcato i tecnici della Stazione di Schio per calarli con un verricello di una trentina di metri fino al luogo del rinvenimento. la salma è stata ricomposta e caricata in una barella per essere trasportata al centro del canale, in un punto più semplice per le operazioni di imbarco sull'elicottero. di lì è stata poi portata fino al carro funebre che attendeva al rifugio Balasso, dove era allestita la base. Alla ricerca hanno partecipato 12 tecnici del Soccorso alpino della Stazione di Schio e 10 della Stazione di Rovereto.
MUORE TRAVOLTO DA UN ALBERO
Scritto da Michela CanovaE' stato colpito in pieno petto da un albero, mentre con il padre stava tagliando alberi, in val de Calt, 200 metri sotto la strada che porta al rifugio Ai Boz. Alle 9.30 circa l'allarme al Suem 118, che ha inviato sul luogo dell'incidente l'elicottero di Pieve di Cadore con medico e tecnico di elisoccorso ed una squadra del Soccorso alpino della Stazione di Belluno. L'elicottero ha prima imbarcato un volontario della Stazione di Feltre, perchè indicasse velocemente la zona da raggiungere. Tecnici e medico sono stati sbarcati utilizzando un verricello di 40 metri. Per l'uomo, M.D.S., 46 anni di Tiago non c'è stato niente da fare e il medico ne ha constatato il decesso. Avuto il permesso di rimuovere il corpo, la salma è stata ricomposta e caricata sulla barella portata dalla squadra di Belluno. Con un gancio baricentrico di 50 metri è stata quindi trasportata dall'elicottero fino alla strada.
Durante la discesa in fuori pista del canalone Adriana, versante nord del gruppo del Cristallo, uno sciatore è stato colpito alla testa da un sasso. Malgrado il casco, il ragazzo ha perso i sensi ed è scivolato a valle per circa 200 metri. La sua compagna ha dato l'allarme al Suem 118 poco dopo mezzogiorno. Data l'impossibilità per l'elicottero di Pieve di Cadore di avvicinarsi, vista la nebbia presente, è intervenuto l'elicottero dell'Aiut Alpine Dolomites di Bolzano, che ha prima imbarcato un tecnico del Soccorso alpino della Stazione di Cortina perchè lo conducesse velocemente sul posto. Il soccorritore è stato calato con il medico ed il tecnico di elisoccorso, a circa 1.750 metri di quota, utilizzando un verricello. Lo sciatore, S.R, 34 anni, nato a Imola, è stato imbarellato ed imbarcato per essere trasportato all'ospedale di Belluno con un presunto trauma cranico.
SCIATORE SI FERISCE PER UNA CADUTA
Scritto da Michela CanovaUno sciatore tedesco ha riportato un probabile trauma alla colonna, conseguente ad una caduta sulle piste delle 5 Torri. Attorno alle 12.30 la richiesta di intervento al Suem 118 che ha subito inviato l'elicottero di Pieve di Cadore. L'uomo, K.K.D., 59 anni è stato raggiunto dal personale medico e dal tecnico di elisoccorso che lo hanno imbarellato ed imbarcato per condurlo all'ospedale di Belluno.
Borso del Grappa (TV), 15-04-06
Si sono scontrati in volo un delptaplano e un parapendio, entrambi condotti da due piloti tedeschi, e sono ricaduti nel bosco sottostante, in località Costone della Chiesa, più o meno all'altezza del sesto tornante che porta sul Grappa. Attorno alle 15 l'allarme al 118. Sul posto sono sopraggiunti con un primo mezzo due medici e un infermiere del Soccorso alpino della Pedemontana del Graoppa, presto raggiunti da altri tre tecnici. Il primo ad essere soccorso per alcune ferite sul volto il pilota del deltaplano bloccato su una pianta, poi condotto in ambulanza al pronto soccorso di Castelfranco. Più complicato il recupero del secondo conduttore, fortunatamente illeso, ma sospeso a 5 metri da terra sui rami di un albero lungo un pendio. I soccorritori si sono serviti di una scala di 4 metri per raggiungerlo, liberarlo, assicurarlo, issandolo con un paranco e aiutandolo a scendere. L'uomo è stato quindi riaccompagnato alla propria macchina.
Mentre scendeva con altri tre compagni dal gruppo del Cristallo, versante nord, uno sciatore è caduto e si è procurato una lesione al ginocchio che gli ha impedito di proseguire. Attorno alle 11 la chiamata al Suem 118 che ha inviato sul posto, a quota 2.400 circa, l'elicottero di Pieve di Cadore con medico e tecnico di elisoccorso. Per raggiungere l'uomo, G.M.B., 42 anni di Pistoia, fermo nel canalone Adriana, il tecnico del Soccorso alpino si è calato utilizzando un verricello di 10 metri. Con la stessa tecnica lo sciatore è stato poi imbarcato sul mezzo per essere trasportato all'ospedale di Cortina con un presunto trauma al ginocchio.
Uno sciatore trentino, A.G., 54 anni, si è ferito ad una gamba durante la discesa della pista nera di Porta Vescovo, a circa 2.300 metri di altitudine. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato poco prima di mezzogiorno ed è atterrato nelle vicinanze dell'incidente. L'uomo, medicato ed imbarellato, è stato imbarcato sul mezzo dal personale sanitario e dal tecnico di elisoccorso ed è stato quindi portato all'ospedale di Bressanone, con una sospetta frattura al femore.
PRECIPITA CON IL PARAPENDIO
Scritto da Michela CanovaBorso del Grappa (TV), 13-04-06
Si stava allenando con il proprio parapendio in previsione della gara internazionale di volo libero, in calendario sabato prossimo, quando è precipitato. Attorno alle 13 i compagni lo hanno visto salire a vite e ricadere a terra in località Prai de Borso, fermadosi immobile. Immediata la chiamata al Suem 118, che ha subito inviato l'elicottero con a bordo il personale medico e il tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio. Il mezzo, che ha raggiunto il luogo malgrado le numerosissime vele presenti, è stato poi raggiunto dal fuoristrada e dall'ambulanza del Soccorso alpino della Stazione della Pedemontana del Grappa, con a bordo 4 tecnici, tra i quali 2 medici e un infermiere. L'uomo, W.P.J., 33 anni, residente in Polonia, levatosi l'imbrago, era fermo sul prato per i dolori causati dalla caduta. visitato e medicato, è stato trasportato a spalla con la barella fino all'elicottero. Imbarcato, è stato poi condotto all'ospedale di Treviso con una sospatta frattura al bacino.
Asiago (BL), 09-04-06
E' scivolata per circa 200 metri mentre con alcuni compagni stava effettuando una gita di scialpinismo. La caduta della donna, I.C., 67 anni, di Thiene, è avvenuta durante la risalita di cima Portule poco prima delle 10.30. Tre tecnici del Soccorso alpino della Stazione di Asiago, testimoni del fatto, hanno raggiunto la donna e chiesto l'intervento dell'elicottero di Verona Emergenza. I soccorritori hanno poi aiutato medico e tecnico di elisoccorso ad imbarcare in hovering l'infortunata, che è poi stata trasportata all'ospedale di Asiago, con una possibile lussazione a una spalla.
Poco prima di mezzogiorno un'imponente valanga si è staccata da Punta Penia, sul gruppo della Marmolada, a circa 3.200 metri di altitudine, trascinando con sé il primo di due scialpinisti che in quel momento stavano ridiscendendo il versante.
Immediatamente il compagno ha lanciato l'allarme al 118, che ha inviato sul posto l'elicotero del Suem di Pieve di Cadore e quello di Trento, mentre venivano allertate le squadre del Soccorso alpino bellunese - Stazioni di Val Pettorina, Livinallongo, Alleghe, Selva di Cadore - e trentino - Stazioni Alta Fassa e Centro Fassa. Due scialpinisti, che si trovavano nelle vicinanze, hanno assistito al distacco e sono subito scesi sulla valanga cominciando la ricerca del disperso con il proprio apparecchio Arva in ricezione. Individuatolo, a circa 3.000 metri di quota, hanno cominciato a scavare per estrarlo dalla coltre di neve.
Lo sciatore, E.G., 30 anni di Feltre, si trovava sotto un metro e mezzo di neve e vi è rimasto per circa 20 minuti. All'arrivo dell'elicottero di Pieve di Cadore, decollato pochi minuti dopo mezzogiorno, personale sanitario e tecnico di elisoccorso hanno completato il disseppellimento e approntato le prime cure all'uomo, che respirava ed era cosciente, prima di imbarcarlo e trasportarlo all'ospedale di Trento per accertamenti.
La valanga, lunga circa 600 metri per 200 di fronte, è stata quindi bonificata dall'Arva dell'elicottero di Trento e dai soccorritori presenti, una decina in tutto con quattro unità cinofile, due bellunesi e due trentine, con esito negativo. Anche i testimoni hanno confermato che non vi fossero altre persone coinvolte.
VALANGA IN MARMOLADA
Scritto da Michela CanovaUna valanga di grosse dimensioni si è staccata dalla Marmolada e avrebbe coinvolto alcune persone, una delle quali è già stata ritrovata. Al momento stanno intervenendo gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore e Trento e le squadre del Soccorso alpino di Belluno, con le Stazioni di Val Pettorina, Alleghe, Selva di Cadore, Livinallongo, con due unità cinofile, e le squadre del Trentino.
Volpago del Montello (BL), 04-04-06
Nella tarda serata di ieri le squadre del Soccorso alpino, 9 tecnici, sono state allertate per la ricerca di una persona, dopo che i famigliari di un ragazzo ne avevano segnalato la scomparsa da casa. Il ragazzo è stato rintracciato in seguito in un bosco di Volpago del Montello, in evidente stato confusionale. I tecnici delle Stazioni di Prealpi Trevigiane e Pedemontana del Grappa, con il supporto del Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino, hanno affiancato i carabinieri e il personale del 118, fino a quando attorno a mezzanotte, data la problematicità della situazione, non è stato deciso di intervenire con un Tso. Il giovane è stato quindi caricato sulla barella per essere trasportato all'ambulanza e successivamente all'ospedale.
Pieve di Cadore (BL), 04-04-06
Ha lasciato la macchina parcheggiata a lato del ponte Cadore e si è lanciato nel vuoto, tra le 23.30 e mezzanotte. Un passante, vedendo l'auto con le luci accese abbandonata, ha lanciato l'allarme. Le squadre del Soccorso alpino di Pieve di Cadore (una decina di tecnici) e i Vigili del fuoco hanno raggiunto dal sentiero sottostante il corpo di F.F., 25 anni, di Pieve. Ricomposta, la salma è stata affidata al carro funebre per il trasporto alla cella mortuaria.
La simulazione di un terremoto, con tutte le conseguenze ad esso legate, è stata al centro di un'esercitazione che ieri mattina a partire dalle 6.30 ha coinvolto 120 volontari delle associazioni e degli enti appartenenti al comprensorio della Comunità montana Cadore, Longaronese, Zoldano. Promossa dal Coordinamento delle associazioni di protezione civile, alla simulazione hanno preso parte le squadre del Soccorso alpino delle Stazioni di Longarone (una ventina di tecnici) Zoldo, Alpago, Prealpi trevigiane e Belluno (9 tecnici) con un'unità cinofila di superficie, i gruppi di Protezione civile e antincendio boschivo di Longarone, Castellavazzo, Soverzene, Zoldo, il gruppo Ana di Ponte nelle Alpi, Soverzene Emergenza, radio Pala alta, con la collaborazione di carabinieri di Longarone, polizia municipale - di tutti i Comuni coinvolti - e Corpo forestale dello Stato. Montato il campo base, sono state suddivise le squadre a seconda dei vari ambiti di intervento ed emergenza. L'acqua del Piave è stata utilizzata per "spegnere" un incendio causato dalla caduta di un traliccio, sono stati messi in sicurezza gli argini lesionati dall'innondazione provocata dall'ipotetica rottura di una diga. Il Centro di coordinamento mobile ha monitorato e verificato le emergenze che via via si presentavano, organizzando di conseguenza gli interventi, inoltrati tramite maglia radio curata da Emergenze radio Pala alta. Il Soccorso alpino, affiancato da alcune squadre di protezione civile ha effettuato la ricerca di alcuni dispersi ed ha provveduto al recupero di un ferito caduto in un dirupo, sulla parete del "salto del lupo" a Fortogna, allestendo una calata di 100 metri e una teleferica altrettanto lunga, posta a 40 metri di altezza. La partecipazione di tanti volontari ha soddisfatto pienamente i responsabili dei vari gruppi, che faranno tesoro dell'esperienza nel gestire le problematiche e le situazioni di emergenza. Fondamentale, è stato ribadito da tutti, la sinergia tra le diverse realtà che si dimostra sempre di basilare importanza.
Cavaion (VR), 03-04-06
Si è tolta la vita la donna scomparsa ieri dalla propria abitazione a Cavaion. Il corpo è stato individuatao in una zona impervia di un bosco nei pressi dell'abitazione, durante la ricognizione dall'alto dell'elicottero dei carabinieri. Per il recupero della salma, attorno a mezzogiorno è stato chiesto l'intervento di una squadra del Soccorso alpino di Verona. I tecnici hanno raggiunto e ricomposto il corpo che, imbarellato, è stato trasportato fino al carro funebre e poi alla cella mortuaria di Caprino.
San Dorligo della Valle (TS), 03-04-06
La realtà operativa non è la medesima, ma le tecniche di intervento sì. Per un confronto sulle manovre e uno scambio di informazioni tecniche, si è svolta ieri mattina in località Cascata in val Rosandra, a Trieste, un'esercitazione tra le Stazioni del Soccorso alpino di Trieste e Sappada. Nella simulazione, che ha coinvolto una ventina di volontari di entrambe le Stazioni, è stato messo in atto il recupero di un ferito grave, rimasto bloccato a metà parete. I volontari, suddivisi in tre squadre, lo hanno raggiunto e il medico rianimatore della Stazione di Trieste ha provveduto alla medicazione. Imbarellato, il "ferito" è stato calato lungo il centinaio di metri della parete. Con precisi ancoraggi la barella è stata poi fatta passare sopra il Rosandra, per essere recuparata dall'alto del versante opposto, utilizzando la tecnica del contrappeso. Ogni Stazione, per situazione orografica e tipologia di interventi, opera in modo diverso, con le stesse tecniche, standardizzate a livello nazionale, affinate a seconda dell'ambito.
Nel territorio dell'Altopiano, come ha ricordato il capo stazione di Trieste Andrea Orlini, la particolarità degli interventi, fatti anche sulle pareti lungocosta, ha spinto a perfezionare i recuperi dall'alto, mentre in montagna, spiega il capo stazione di Sappada, Rodolfo Selenati, sono frequenti le calate degli infortunati verso il basso.
In entrambi i casi, negli ultimi anni, si sono moltiplicate le ricerche di persone disperse, uno degli interventi più complessi, che richiede anche diversi giorni e l'impegno di un numero elevato di volontari. Gli interventi complessivi del 2005 sono stati 25 per la Stazione di Sappada e 21 per quella di Trieste. Sempre ieri, due unità cinofile del Soccorso alpino bellunese, una di Sappada e l'altra dell'Alpago, hanno partecipato ad un'esercitazione in Slovenia nell'ambito degli incontri Alpe-Adria che si svolgono periodicamente, coinvolgendo i Soccorsi alpini di Slovenia, Austria e Italia. Ieri una ventina di unità cinofile dei tre paesi hanno messo in pratica le diverse tecniche di intervento in valanga.
L'invito del Soccorso alpino, in vista della bella stagione e dell'inizio delle escursioni all'aria aperta, è rivolto sempre alla massima prudenza, all'informarsi preventivamente sulla destinazione della gita, senza sopravvalutare le proprie capacità, e al vestirsi con abbigliamento adeguato. In caso di necessità, inoltre, ricorda di chiamare sempre il 118, numero unico di emergenza.

