2012
Gallio (VI), 19-09-12
È morto quasi sicuramente per un malore V.R., 56 anni, di Gallio (VI), il cui corpo senza vita è stato casualmente rinvenuto nel pomeriggio da un fungaiolo nei boschi in località Termine. L'uomo, uscito questa mattina a sua volta in cerca di funghi, era riverso tra gli alberi. Gli agenti della Forestale, arrivati per primi sul posto, hanno chiesto l'intervento del Soccorso alpino di Asiago poco prima delle 17. I soccorritori, ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, hanno ricomposto la salma, l'hanno imbarellata e trasportata a spalla tra la vegetazione per circa 400 metri, per poi accompagnarla in jeep fino alla strada provinciale, dove attendeva il carro funebre diretto alla cella mortuaria.
È morto quasi sicuramente per un malore V.R., 56 anni, di Gallio (VI), il cui corpo senza vita è stato casualmente rinvenuto nel pomeriggio da un fungaiolo nei boschi in località Termine. L'uomo, uscito questa mattina a sua volta in cerca di funghi, era riverso tra gli alberi. Gli agenti della Forestale, arrivati per primi sul posto, hanno chiesto l'intervento del Soccorso alpino di Asiago poco prima delle 17. I soccorritori, ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, hanno ricomposto la salma, l'hanno imbarellata e trasportata a spalla tra la vegetazione per circa 400 metri, per poi accompagnarla in jeep fino alla strada provinciale, dove attendeva il carro funebre diretto alla cella mortuaria.
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2012
MUORE PRECIPITANDO DA UNA FERRATA
Scritto da Michela Canova
Cortina d'Ampezzo (BL), 19-09-12
È stato individuato questa mattina in una fessura della roccia il corpo senza vita di S.W., 71 anni, un turista tedesco non rientrato ieri da un'escursione sulla ferrata Ettore Bovero al Col Rosà, nel gruppo delle Tofane. L'uomo, in vacanza con la moglie in Val Badia, ieri era partito da solo dal camping Olimpia di Fiames, mentre lei lo avrebbe atteso a Cortina. La donna lo ha aspettato a lungo preoccupata, finchè il gestore del campeggio non ha allertato il Soccorso alpino di Cortina, poco prima delle 20. Dal racconto della moglie, l'escursionista, che aveva già percorso sia in salita che in discesa la stessa ferrata due anni fa, aveva lasciato il cellulare in macchina e non aveva la pila con sé. I soccorritori si sono quindi divisi in squadre: una ha risalito la ferrata fino in vetta, un'altra ha raggiunto il Col Rosà dal sentiero solitamente utilizzato per il rientro, altre hanno controllato le strade sottostanti. Nella notte hanno continuato a chiamare a gran voce l'uomo, che peraltro indossava abbigliamento blu e grigio poco visibile, senza ricevere mai risposta. Questa mattina, alle prime luci, è decollato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che non ha però potuto sorvolare l'area per la presenza della nebbia, riuscendo invece a trasportare in vetta le squadre non appena si è aperto un varco. I soccorritori sono scesi per i diversi canali e per le vie d'accesso alla cima, finchè uno di loro, raggiunto un sentiero sotto passo Posporcora, ha individuato con il cannocchiale il corpo dell'uomo in una fessura tra le rocce, una trentina di metri sotto l'attacco della ferrata. Poichè la scarsa visibilità ha continuato a impedire l'intervento dell'eliambulanza, la salma, ottenuto il nulla osta per la rimozione dalla magistratura, è stata recuperata dalle squadre, elitrasportate in quota sopra le nuvole e poi ridiscese, che, dopo averla imbarellata, l'hanno calata fino al sentiero sottostante, per poi portarla alla jeep e da lì al carro funebre, diretto alla camera mortuaria di Cortina. Da una prima ricostruzione, l'uomo, che ha perso la vita precipitando per una trentina di metri, potrebbe essere scivolato dopo aver completato il rientro in discesa della ferrata. Presente questa mattina anche la Guardia di finanza, che alla ricerca nella notte ha preso parte con due finanzieri, uno dei quali, conduttore con il cane, ha risalito il sentiero di rientro della ferrata del Col Rosà assieme alla squadra.
È stato individuato questa mattina in una fessura della roccia il corpo senza vita di S.W., 71 anni, un turista tedesco non rientrato ieri da un'escursione sulla ferrata Ettore Bovero al Col Rosà, nel gruppo delle Tofane. L'uomo, in vacanza con la moglie in Val Badia, ieri era partito da solo dal camping Olimpia di Fiames, mentre lei lo avrebbe atteso a Cortina. La donna lo ha aspettato a lungo preoccupata, finchè il gestore del campeggio non ha allertato il Soccorso alpino di Cortina, poco prima delle 20. Dal racconto della moglie, l'escursionista, che aveva già percorso sia in salita che in discesa la stessa ferrata due anni fa, aveva lasciato il cellulare in macchina e non aveva la pila con sé. I soccorritori si sono quindi divisi in squadre: una ha risalito la ferrata fino in vetta, un'altra ha raggiunto il Col Rosà dal sentiero solitamente utilizzato per il rientro, altre hanno controllato le strade sottostanti. Nella notte hanno continuato a chiamare a gran voce l'uomo, che peraltro indossava abbigliamento blu e grigio poco visibile, senza ricevere mai risposta. Questa mattina, alle prime luci, è decollato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che non ha però potuto sorvolare l'area per la presenza della nebbia, riuscendo invece a trasportare in vetta le squadre non appena si è aperto un varco. I soccorritori sono scesi per i diversi canali e per le vie d'accesso alla cima, finchè uno di loro, raggiunto un sentiero sotto passo Posporcora, ha individuato con il cannocchiale il corpo dell'uomo in una fessura tra le rocce, una trentina di metri sotto l'attacco della ferrata. Poichè la scarsa visibilità ha continuato a impedire l'intervento dell'eliambulanza, la salma, ottenuto il nulla osta per la rimozione dalla magistratura, è stata recuperata dalle squadre, elitrasportate in quota sopra le nuvole e poi ridiscese, che, dopo averla imbarellata, l'hanno calata fino al sentiero sottostante, per poi portarla alla jeep e da lì al carro funebre, diretto alla camera mortuaria di Cortina. Da una prima ricostruzione, l'uomo, che ha perso la vita precipitando per una trentina di metri, potrebbe essere scivolato dopo aver completato il rientro in discesa della ferrata. Presente questa mattina anche la Guardia di finanza, che alla ricerca nella notte ha preso parte con due finanzieri, uno dei quali, conduttore con il cane, ha risalito il sentiero di rientro della ferrata del Col Rosà assieme alla squadra.
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2012
Cison di Valmarino (TV), 17-09-12
Scendendo da un sentiero in cresta che passa dietro Castel Brando, un'escursionista di Conegliano (TV), F.T., 48 anni, ha perso di vista l'amico con cui stava camminando e, giunta in un tratto particolarmente esposto, si è bloccata per la paura. Attorno alle 17.30 ha quindi chiamato il 118, che ha allertato il Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane. I soccorritori hanno risalito il sentiero e, dopo aver trovato l'escursionista nel frattempo raggiunta dall'amico, l'hanno riaccompagnata a valle.
Scendendo da un sentiero in cresta che passa dietro Castel Brando, un'escursionista di Conegliano (TV), F.T., 48 anni, ha perso di vista l'amico con cui stava camminando e, giunta in un tratto particolarmente esposto, si è bloccata per la paura. Attorno alle 17.30 ha quindi chiamato il 118, che ha allertato il Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane. I soccorritori hanno risalito il sentiero e, dopo aver trovato l'escursionista nel frattempo raggiunta dall'amico, l'hanno riaccompagnata a valle.
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2012
DONNA MUORE SUL GRAPPA
Scritto da Michela Canova
Possagno (TV), 17-09-12
Escursionista scivola in un canale per oltre cinquanta metri e muore sul Grappa. L'incidente è avvenuto oggi attorno alle 16, quando, mentre marito e moglie stavano percorrendo il sentiero militare del Gratarol, non distante da località Archeson, la donna è scivolata all'improvviso, cadendo in un ripido canale laterale e rotolando tra gli alberi per decine di metri. L'uomo l'ha subito raggiunta, allertando con il cellulare il 118, che ha inviato l'elicotterro di Treviso emergenza, una squadra del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa e personale medico del Suem di Crespano. Al medico, sopraggiunto a circa 1.050 metri di quota, non è rimasto che constatare il decesso di S.G., 59 anni, residente ad Arquà Petrarca (PD), dovuto ai traumi riportati. Dopo che i soccorritori hanno aperto un varco tra la vegetazione per facilitare le manovre, l'eliambulanza, utilizzando un verricello di una ventina di metri, ha recuperato per primo l'uomo, per poi tornare in una seconda rotazione a prendere la barella con il corpo della donna, trasportato poi a Malga Archeson per essere affidato al carro funebre.
Escursionista scivola in un canale per oltre cinquanta metri e muore sul Grappa. L'incidente è avvenuto oggi attorno alle 16, quando, mentre marito e moglie stavano percorrendo il sentiero militare del Gratarol, non distante da località Archeson, la donna è scivolata all'improvviso, cadendo in un ripido canale laterale e rotolando tra gli alberi per decine di metri. L'uomo l'ha subito raggiunta, allertando con il cellulare il 118, che ha inviato l'elicotterro di Treviso emergenza, una squadra del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa e personale medico del Suem di Crespano. Al medico, sopraggiunto a circa 1.050 metri di quota, non è rimasto che constatare il decesso di S.G., 59 anni, residente ad Arquà Petrarca (PD), dovuto ai traumi riportati. Dopo che i soccorritori hanno aperto un varco tra la vegetazione per facilitare le manovre, l'eliambulanza, utilizzando un verricello di una ventina di metri, ha recuperato per primo l'uomo, per poi tornare in una seconda rotazione a prendere la barella con il corpo della donna, trasportato poi a Malga Archeson per essere affidato al carro funebre.
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2012
RECUPERATO CORPO CACCIATORE
Scritto da Michela Canova
Voltago Agordino (BL), 17-09-12
Ottenuto dalla magistratura in nulla osta per la rimozione, il corpo di F.P., 48 anni, residente a Voltago Agordino (BL), morto presumibilmente per un incidente di caccia, è stato recuperato dalle squadre del Soccorso alpino di Agordo. Una volta ricomposta, la salma dell'uomo, che si trovava in un bosco in località Poi, a cavallo tra i territori di Voltago e Rivamonte, è stata imbarellata e trasportata a spalla dai soccorritori per una ventina di minuti fino alla jeep e di lì alla strada, per poi essere accompagnata nella cella mortuaria di Rivamonte.
Ottenuto dalla magistratura in nulla osta per la rimozione, il corpo di F.P., 48 anni, residente a Voltago Agordino (BL), morto presumibilmente per un incidente di caccia, è stato recuperato dalle squadre del Soccorso alpino di Agordo. Una volta ricomposta, la salma dell'uomo, che si trovava in un bosco in località Poi, a cavallo tra i territori di Voltago e Rivamonte, è stata imbarellata e trasportata a spalla dai soccorritori per una ventina di minuti fino alla jeep e di lì alla strada, per poi essere accompagnata nella cella mortuaria di Rivamonte.
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2012
Falcade (BL), 17-09-12
Ieri in serata, durante il rientro dal rifugio Mulaz nell'alta valle del Focobon, un escursionista di Bologna, L.M., 78 anni, si è attardato nella discesa e, al buio senza pila, è uscito dal sentiero smarrendosi. L'uomo ha chiesto aiuto al 118 e le squadre del Soccorso alpino della Val Biois sono risalite lungo l'itinerario per cercare di rintracciarlo e trarlo in salvo. In contatto telefonico con l'anziano, i soccorritori hanno cercato di capire dalle sue indicazioni il punto dove poteva trovarsi, difficile da individuare anche per la presenza di nebbia. Alle prime luci del giorno l'uomo è stato ritrovato, a circa 2.200 metri di altitudine, sopra un costone roccioso. Una volta raggiunto dalla squadra, l'uomo, affaticato dalla notte all'addiaccio, è stato rifocillato con bevande calde e qualcosa da mangiare, poi, assicurato con una corda, è stato aiutato a superare il tratto impegnativo, riportato sul sentiero e accompagnato a Passo Valles, dove aveva la macchina.
Ieri in serata, durante il rientro dal rifugio Mulaz nell'alta valle del Focobon, un escursionista di Bologna, L.M., 78 anni, si è attardato nella discesa e, al buio senza pila, è uscito dal sentiero smarrendosi. L'uomo ha chiesto aiuto al 118 e le squadre del Soccorso alpino della Val Biois sono risalite lungo l'itinerario per cercare di rintracciarlo e trarlo in salvo. In contatto telefonico con l'anziano, i soccorritori hanno cercato di capire dalle sue indicazioni il punto dove poteva trovarsi, difficile da individuare anche per la presenza di nebbia. Alle prime luci del giorno l'uomo è stato ritrovato, a circa 2.200 metri di altitudine, sopra un costone roccioso. Una volta raggiunto dalla squadra, l'uomo, affaticato dalla notte all'addiaccio, è stato rifocillato con bevande calde e qualcosa da mangiare, poi, assicurato con una corda, è stato aiutato a superare il tratto impegnativo, riportato sul sentiero e accompagnato a Passo Valles, dove aveva la macchina.
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2012
Voltago Agordino (BL), 17-09-12
È stato trovato poco prima delle 9 il corpo senza vita di F.P., 48 anni, residente a Voltago Agordino (BL), un cacciatore per il cui mancato rientro ieri sera erano partite le ricerche. L'uomo era uscito di casa attorno alle 5 diretto a caccia in località Poi. La figlia lo ha atteso a lungo e, arrivata la sera, preoccupata ha lanciato l'allarme verso le 21. Le squadre del Soccorso alpino di Agordo, con Alleghe e Belluno, unità cinofile e Centro mobile di coordinamento, hanno iniziato a perlustrare i boschi della zona senza rinvenirne traccia fino alle 2.30. Alle prime luci hanno ripreso a setacciare i pendii, finchè l'uomo è stato ritrovato steso schiena a terra tra gli alberi, il fucile accanto. Sul posto è stato accompagnato il medico per la constatazione del decesso, sulle cui cause è in corso una valutazione dell'autorità giudiziaria. Oggi erano presenti una sessantina di persone. Oltre ai soccorritori, vigili del fuoco, finanzieri e Polizia provinciale.
È stato trovato poco prima delle 9 il corpo senza vita di F.P., 48 anni, residente a Voltago Agordino (BL), un cacciatore per il cui mancato rientro ieri sera erano partite le ricerche. L'uomo era uscito di casa attorno alle 5 diretto a caccia in località Poi. La figlia lo ha atteso a lungo e, arrivata la sera, preoccupata ha lanciato l'allarme verso le 21. Le squadre del Soccorso alpino di Agordo, con Alleghe e Belluno, unità cinofile e Centro mobile di coordinamento, hanno iniziato a perlustrare i boschi della zona senza rinvenirne traccia fino alle 2.30. Alle prime luci hanno ripreso a setacciare i pendii, finchè l'uomo è stato ritrovato steso schiena a terra tra gli alberi, il fucile accanto. Sul posto è stato accompagnato il medico per la constatazione del decesso, sulle cui cause è in corso una valutazione dell'autorità giudiziaria. Oggi erano presenti una sessantina di persone. Oltre ai soccorritori, vigili del fuoco, finanzieri e Polizia provinciale.
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2012
DUE INTERVENTI IN MONTAGNA
Scritto da Michela Canova
Belluno, 16-09-12
Una squadra del Soccorso alpino della Val Fiorentina è intervenuta in aiuto di un'escursionista veneziana, C.C., 49 anni, di Mira, procuratasi un trauma alla caviglia sul sentiero che dal rifugio Città di Fiume porta a Borca di Cadore. I soccorritori si sono avvicinati in jeep, per poi proseguire a piedi, l'hanno raggiunta e poi accompagnata alla macchina. Da lì verso la strada, dove attendeva l'ambulanza diretta all'ospedale di Agordo.
A Cortina d'Ampezzo, invece, un quattordicenne di San Candido (BZ) è stato colto da crisi di panico, dopo un tratto con le funi della ferrata Dibona al Cristallo, incapace di proseguire. Il ragazzino, accompagnato da un adulto, è stato recuperato dall'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore utilizzando un verricello e accompagnato all'ospedale di Cortina, poichè lamentava dolori dovuti a una scivolata.
Una squadra del Soccorso alpino della Val Fiorentina è intervenuta in aiuto di un'escursionista veneziana, C.C., 49 anni, di Mira, procuratasi un trauma alla caviglia sul sentiero che dal rifugio Città di Fiume porta a Borca di Cadore. I soccorritori si sono avvicinati in jeep, per poi proseguire a piedi, l'hanno raggiunta e poi accompagnata alla macchina. Da lì verso la strada, dove attendeva l'ambulanza diretta all'ospedale di Agordo.
A Cortina d'Ampezzo, invece, un quattordicenne di San Candido (BZ) è stato colto da crisi di panico, dopo un tratto con le funi della ferrata Dibona al Cristallo, incapace di proseguire. Il ragazzino, accompagnato da un adulto, è stato recuperato dall'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore utilizzando un verricello e accompagnato all'ospedale di Cortina, poichè lamentava dolori dovuti a una scivolata.
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2012
Pedavena (BL), 16-09-12
Lo ha trovato steso su un prato, si è seduto accanto a lui e ha iniziato ad abbaiare per avvertire il suo conduttore. Così il cane di un'unità cinofila del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi ha segnalato, questa mattina alle 9 circa, il ritrovamento di R.L., 80 anni, un frate vissuto a lungo a Genova, ora ospite della Casa di riposo Padre Colbe di Pedavena (BL), per la cui scomparsa ieri sera erano scattate le ricerche. L'assenza dell'anziano, uscito probabilmente per una passeggiata, era stata notata nel tardo pomeriggio. Dal momento che poteva essersi allontanato con uno dei molti conoscenti senza ricordarsi di firmare il registro delle uscite, i responsabili della struttura lo avevano atteso a lungo, per poi allertare il 118. Alle 21.45 erano quindi state attivate le squadre del Soccorso alpino di Feltre che, con il supporto del Centro mobile di coordinamento, dei soccorritori di Belluno e delle unità cinofile, presenti anche i vigili del fuoco, avevano iniziato a perlustrare l'area collinare attorno all'edificio. Col passare delle ore sono quindi arrivate le segnalazioni di una ragazza e di un uomo che lavorava con il trattore: entrambi avevano visto l'anziano verso le sette di sera camminare lungo una strada asfaltata nelle vicinanze. In quella zona all'alba si sono concentrati i soccorritori, fino al ritrovamento, 300 metri in linea d'aria con la Casa di riposo. L'uomo, che, disorientato, aveva dormito sotto una vigna, nel tentativo di rialzarsi era scivolato sul prato in discesa, dove il cane lo ha individuato. Stava bene, ma per precauzione è stato affidato a un'ambulanza che lo ha accompagnato all'ospedale di Feltre per i controlli del caso. Alle squadre già in ricerca oggi si stavano unendo i soccorritori di Longarone e delle Prealpi Trevigiane ed erano sul posto anche i finanzieri.
Lo ha trovato steso su un prato, si è seduto accanto a lui e ha iniziato ad abbaiare per avvertire il suo conduttore. Così il cane di un'unità cinofila del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi ha segnalato, questa mattina alle 9 circa, il ritrovamento di R.L., 80 anni, un frate vissuto a lungo a Genova, ora ospite della Casa di riposo Padre Colbe di Pedavena (BL), per la cui scomparsa ieri sera erano scattate le ricerche. L'assenza dell'anziano, uscito probabilmente per una passeggiata, era stata notata nel tardo pomeriggio. Dal momento che poteva essersi allontanato con uno dei molti conoscenti senza ricordarsi di firmare il registro delle uscite, i responsabili della struttura lo avevano atteso a lungo, per poi allertare il 118. Alle 21.45 erano quindi state attivate le squadre del Soccorso alpino di Feltre che, con il supporto del Centro mobile di coordinamento, dei soccorritori di Belluno e delle unità cinofile, presenti anche i vigili del fuoco, avevano iniziato a perlustrare l'area collinare attorno all'edificio. Col passare delle ore sono quindi arrivate le segnalazioni di una ragazza e di un uomo che lavorava con il trattore: entrambi avevano visto l'anziano verso le sette di sera camminare lungo una strada asfaltata nelle vicinanze. In quella zona all'alba si sono concentrati i soccorritori, fino al ritrovamento, 300 metri in linea d'aria con la Casa di riposo. L'uomo, che, disorientato, aveva dormito sotto una vigna, nel tentativo di rialzarsi era scivolato sul prato in discesa, dove il cane lo ha individuato. Stava bene, ma per precauzione è stato affidato a un'ambulanza che lo ha accompagnato all'ospedale di Feltre per i controlli del caso. Alle squadre già in ricerca oggi si stavano unendo i soccorritori di Longarone e delle Prealpi Trevigiane ed erano sul posto anche i finanzieri.
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2012
MUORE DOPO 200 METRI DI CADUTA
Scritto da Michela Canova
Posina (VI), 15-09-12
Scendendo dal monte Gamonda verso la Val Posina assieme alla figlia e ad altre due persone, T.L., 76 anni, di Thiene (VI), è inciampata, cadendo in un tratto esposto dell'itinerario. La donna non è riuscita a fermarsi ed è rotolata in un canale per circa 200 metri. La figlia ha subito chiamato aiuto e sul posto si sono dirette due squadre del Soccorso alpino di Arsiero e l'elicottero di Verona emergenza. I soccorritori a piedi hanno raggiunto il luogo dell'incidente e sono scesi dove si trovava il corpo, a 900 metri di altitudine, assieme a un medico, che ha constatato il decesso della donna dovuto ai traumi riportati, mentre l'eliambulanza, dopo un sopralluogo, sbarcava nelle vicinanze un altro soccorritorein supporto alle operazioni. Una volta ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma ricomposta è stata imbarellata e recuperata dall'elicottero utilizzando un verricello, per essere poi trasportata a valle, accompagnata nella cella mortuaria e affidata ai famigliari.
Scendendo dal monte Gamonda verso la Val Posina assieme alla figlia e ad altre due persone, T.L., 76 anni, di Thiene (VI), è inciampata, cadendo in un tratto esposto dell'itinerario. La donna non è riuscita a fermarsi ed è rotolata in un canale per circa 200 metri. La figlia ha subito chiamato aiuto e sul posto si sono dirette due squadre del Soccorso alpino di Arsiero e l'elicottero di Verona emergenza. I soccorritori a piedi hanno raggiunto il luogo dell'incidente e sono scesi dove si trovava il corpo, a 900 metri di altitudine, assieme a un medico, che ha constatato il decesso della donna dovuto ai traumi riportati, mentre l'eliambulanza, dopo un sopralluogo, sbarcava nelle vicinanze un altro soccorritorein supporto alle operazioni. Una volta ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma ricomposta è stata imbarellata e recuperata dall'elicottero utilizzando un verricello, per essere poi trasportata a valle, accompagnata nella cella mortuaria e affidata ai famigliari.
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2012
Borca di Cadore (BL), 15-09-12
Scendendo dal rifugio Venezia, sotto il Pelmo, in direzione di Borca di Cadore, una coppia di escursionisti, P.F., 27 anni, di Asti, lui, C.S., 26 anni, di Revigliasco d'Asti (AT), lei, sono usciti dal sentiero, finendo bloccati sopra salti di roccia, incapaci di proseguire o tornare sui propri passi. Scattato l'allarme al 118 poco prima delle 16, sul posto si è diretta una squadra del Soccorso alpino di San Vito di Cadore, in contatto telefonico con i due. Dopo averli individuati, i soccorritori hanno aiutato i ragazzi a superare il ripido tratto predisponendo delle corde, per poi raggiungere a piedi una casera e da lì spostarsi in fuoristrada a valle.
Scendendo dal rifugio Venezia, sotto il Pelmo, in direzione di Borca di Cadore, una coppia di escursionisti, P.F., 27 anni, di Asti, lui, C.S., 26 anni, di Revigliasco d'Asti (AT), lei, sono usciti dal sentiero, finendo bloccati sopra salti di roccia, incapaci di proseguire o tornare sui propri passi. Scattato l'allarme al 118 poco prima delle 16, sul posto si è diretta una squadra del Soccorso alpino di San Vito di Cadore, in contatto telefonico con i due. Dopo averli individuati, i soccorritori hanno aiutato i ragazzi a superare il ripido tratto predisponendo delle corde, per poi raggiungere a piedi una casera e da lì spostarsi in fuoristrada a valle.
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2012
Borca di Cadore (BL), 15-09-12
Infortunatasi a un ginocchio ieri durante un'escursione, dopo aver passato la notte al rifugio Città di Fiume, questa mattina F.C., 74 anni, di Trieste, non è più stata in grado di rimettersi in cammino. Una squadra del Soccorso alpino della Val Fiorentina ha quindi raggiunto la donna in fuoristrada, per poi accompagnarla al passo Staulanza.
Infortunatasi a un ginocchio ieri durante un'escursione, dopo aver passato la notte al rifugio Città di Fiume, questa mattina F.C., 74 anni, di Trieste, non è più stata in grado di rimettersi in cammino. Una squadra del Soccorso alpino della Val Fiorentina ha quindi raggiunto la donna in fuoristrada, per poi accompagnarla al passo Staulanza.
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2012
ANZIANO SI LANCIA DA UN PONTE
Scritto da Michela Canova
San Tomaso Agordino (BL), 15-09-12
Le squadre del Soccorso alpino di Alleghe hanno recuperato il corpo senza vita di un anziano, lanciatosi nel vuoto dal ponte di Avoscan. L'allarme è scattato attorno alle 8.30, lanciato da una passante che aveva visto l'uomo scavalcare il parapetto. I soccorritori hanno guadato il torrente, raggiunto L.D.R., 81 anni, di San Tomaso Agordino (BL) e, ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, ne hanno ricomposto la salma, per trasportarla al di là del corso d'acqua fino alla strada e affidarla al carro funebre.
Le squadre del Soccorso alpino di Alleghe hanno recuperato il corpo senza vita di un anziano, lanciatosi nel vuoto dal ponte di Avoscan. L'allarme è scattato attorno alle 8.30, lanciato da una passante che aveva visto l'uomo scavalcare il parapetto. I soccorritori hanno guadato il torrente, raggiunto L.D.R., 81 anni, di San Tomaso Agordino (BL) e, ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, ne hanno ricomposto la salma, per trasportarla al di là del corso d'acqua fino alla strada e affidarla al carro funebre.
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2012
SOCCORSA COPPIA IN DIFFICOLTÀ
Scritto da Michela Canova
Cortina d'Ampezzo (BL), 14-09-12
Cercando di scendere da Son Forca verso Rio Gere, una coppia di escursionisti, un uomo e una donna, ha sbagliato versante incamminandosi verso la Val Padeon. Accortisi dell'errore, poco prima delle 19, hanno contattato il 118. Una squadra del Soccorso alpino di Cortina è risalita in jeep da Rio Gere, un'altra dalla Val Padeon, finchè non li hanno rintracciati sulla forcella e li hanno riaccompagnati a valle.
Cercando di scendere da Son Forca verso Rio Gere, una coppia di escursionisti, un uomo e una donna, ha sbagliato versante incamminandosi verso la Val Padeon. Accortisi dell'errore, poco prima delle 19, hanno contattato il 118. Una squadra del Soccorso alpino di Cortina è risalita in jeep da Rio Gere, un'altra dalla Val Padeon, finchè non li hanno rintracciati sulla forcella e li hanno riaccompagnati a valle.
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2012
Cesiomaggiore (BL), 14-09-12
Lanciano un Sos con un dispositivo satellitare che indica le coordinate Gps e dal Texas parte l'allarme che in breve attiva il Soccorso alpino bellunese. Pur con un messaggio che ha fatto il giro del mondo, nel primo pomeriggio un'escursionista neozelandese infortunatasi sulle Vette Feltrine è stata velocemente individuata e recuperata. La donna, W.K., 57 anni, della Nuova Zelanda, il compagno connazionale di un anno più vecchio e un amico statunitense si trovavano un centinaio di metri sotto il bivacco Feltre sul Pian della Regina, gruppo del Cimonega, a circa 1.800 metri di quota, quando lei è caduta, ruzzolando a terra. L'amico della coppia, cardiopatico, ha lanciato l'allarme utilizzando un dispositivo salvavita. Dal 911 del Texas, l'Sos è stato girato alla Guardia costiera italiana, quindi al Comando operazioni aeree di Poggio Renatico che ha infine allertato Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi e 118 di Pieve di Cadore. Individuato il luogo dell'incidente dalle coordinate, sul posto è stato inviato l'elicottero di Treviso emergenza. L'equipaggio ha subito rintracciato la coppia, che nel frattempo aveva raggiunto il bivacco mentre l'amico scendeva a valle. Dopo essere atterrati nelle vicinanze della struttura, i soccorritori hanno prestato le prime cure all'infortunata, l'hanno imbarellata e trasportata assieme al compagno fino all'ospedale di Belluno, per una sospetta frattura alla spalla.
Lanciano un Sos con un dispositivo satellitare che indica le coordinate Gps e dal Texas parte l'allarme che in breve attiva il Soccorso alpino bellunese. Pur con un messaggio che ha fatto il giro del mondo, nel primo pomeriggio un'escursionista neozelandese infortunatasi sulle Vette Feltrine è stata velocemente individuata e recuperata. La donna, W.K., 57 anni, della Nuova Zelanda, il compagno connazionale di un anno più vecchio e un amico statunitense si trovavano un centinaio di metri sotto il bivacco Feltre sul Pian della Regina, gruppo del Cimonega, a circa 1.800 metri di quota, quando lei è caduta, ruzzolando a terra. L'amico della coppia, cardiopatico, ha lanciato l'allarme utilizzando un dispositivo salvavita. Dal 911 del Texas, l'Sos è stato girato alla Guardia costiera italiana, quindi al Comando operazioni aeree di Poggio Renatico che ha infine allertato Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi e 118 di Pieve di Cadore. Individuato il luogo dell'incidente dalle coordinate, sul posto è stato inviato l'elicottero di Treviso emergenza. L'equipaggio ha subito rintracciato la coppia, che nel frattempo aveva raggiunto il bivacco mentre l'amico scendeva a valle. Dopo essere atterrati nelle vicinanze della struttura, i soccorritori hanno prestato le prime cure all'infortunata, l'hanno imbarellata e trasportata assieme al compagno fino all'ospedale di Belluno, per una sospetta frattura alla spalla.
Pubblicato in
2012
Belluno, 14-09-12
In Fiera a Longarore dal 28 al 30 settembre. Il Cai, il Soccorso alpino e le Guide alpine, insieme, in fiera a Longarone a rappresentare alcune voci importanti delle Dolomiti, quelle della passione, della sicurezza e della solidarietà. Una presenza prestigiosa che assume una valenza ancor più significativa per il fatto che tre protagonisti della montagna si ritroveranno all’interno di un unico grande spazio espositivo dove comunicheranno le loro specificità. Una grande casa comune che assume un valore storico dal momento che sia le Guide che il Soccorso sono nati in seno al movimento di passioni, di vocazioni, di idee e di progetti investiti sulla montagna che il Club alpino italiano da 150 anni sta promuovendo.
L’idea della casa comune è frutto anche di un’esperienza unitaria molto più recente che Cai, Guide alpine e Soccorso alpino del Veneto e del Friuli Venezia Giulia stanno animando da tempo. Un esempio per tutti è rappresentato da “MontagnAmica e Sicura” il progetto dedicato all’informazione e alla formazione per prevenire gli incidenti in montagna, che da due anni li trova impegnati sul territorio e che durante l’estate appena conclusa ha coinvolto centinaia di ragazzi di Azione Cattolica e del movimento scoutistico che hanno scelto le Dolomiti per i loro campi estivi.
Nello stand troveranno spazio le testimonianze storiche, quelle che raccontano i 150 anni di attività del Cai e le grandi salite sulle Dolomiti realizzate dalle Guide alpine. E ci saranno le novità informatiche e tecnologiche del Cai regionale e della Regione del Veneto a servizio dei rifugi alpini e a supporto di un modernissimo progetto di promozione turistica denominato “sentieri tematici e parlanti”.
Sul versante della solidarietà, oltre al Cnsas, sarà presente anche un punto informativo di Dolomiti Emergency e su altri temi di collaborazione ci saranno degli spazi per la Fondazione Unesco e per le rappresentanze dei CARD (Club Alpini Regione Dolomitica).
In Fiera a Longarore dal 28 al 30 settembre. Il Cai, il Soccorso alpino e le Guide alpine, insieme, in fiera a Longarone a rappresentare alcune voci importanti delle Dolomiti, quelle della passione, della sicurezza e della solidarietà. Una presenza prestigiosa che assume una valenza ancor più significativa per il fatto che tre protagonisti della montagna si ritroveranno all’interno di un unico grande spazio espositivo dove comunicheranno le loro specificità. Una grande casa comune che assume un valore storico dal momento che sia le Guide che il Soccorso sono nati in seno al movimento di passioni, di vocazioni, di idee e di progetti investiti sulla montagna che il Club alpino italiano da 150 anni sta promuovendo.
L’idea della casa comune è frutto anche di un’esperienza unitaria molto più recente che Cai, Guide alpine e Soccorso alpino del Veneto e del Friuli Venezia Giulia stanno animando da tempo. Un esempio per tutti è rappresentato da “MontagnAmica e Sicura” il progetto dedicato all’informazione e alla formazione per prevenire gli incidenti in montagna, che da due anni li trova impegnati sul territorio e che durante l’estate appena conclusa ha coinvolto centinaia di ragazzi di Azione Cattolica e del movimento scoutistico che hanno scelto le Dolomiti per i loro campi estivi.
Nello stand troveranno spazio le testimonianze storiche, quelle che raccontano i 150 anni di attività del Cai e le grandi salite sulle Dolomiti realizzate dalle Guide alpine. E ci saranno le novità informatiche e tecnologiche del Cai regionale e della Regione del Veneto a servizio dei rifugi alpini e a supporto di un modernissimo progetto di promozione turistica denominato “sentieri tematici e parlanti”.
Sul versante della solidarietà, oltre al Cnsas, sarà presente anche un punto informativo di Dolomiti Emergency e su altri temi di collaborazione ci saranno degli spazi per la Fondazione Unesco e per le rappresentanze dei CARD (Club Alpini Regione Dolomitica).
Pubblicato in
2012

