2012
Cison di Valmarino (TV), 22-01-12
Questo pomeriggio cinque signore in passeggiata hanno notato un deltaplano molto vicino al versante della montagna sopra l'abitato di Mura. Dopo averlo perso di vista, sicure fosse caduto al suolo, hanno allertato il 118. Sul posto è stato inviato l'elicottero di Treviso emergenza che, dopo aver imbarcato un tecnico del Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane, ha effettuato un sopralluogo nella zona indicata, mentre una squadra di soccorritori si raggruppava a valle pronta a partire. La perlustrazione ha però avuto esito negativo. Chieste informazioni ai piloti nel punto di atterraggio, nessuno è risultato mancare all'appello e uno di loro ha spiegato di essersi trovato nella zona segnalata dalle donne, con il proprio deltaplano, nell'orario coincidente con la segnalazione. L'allarme è quindi rientrato.
Questo pomeriggio cinque signore in passeggiata hanno notato un deltaplano molto vicino al versante della montagna sopra l'abitato di Mura. Dopo averlo perso di vista, sicure fosse caduto al suolo, hanno allertato il 118. Sul posto è stato inviato l'elicottero di Treviso emergenza che, dopo aver imbarcato un tecnico del Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane, ha effettuato un sopralluogo nella zona indicata, mentre una squadra di soccorritori si raggruppava a valle pronta a partire. La perlustrazione ha però avuto esito negativo. Chieste informazioni ai piloti nel punto di atterraggio, nessuno è risultato mancare all'appello e uno di loro ha spiegato di essersi trovato nella zona segnalata dalle donne, con il proprio deltaplano, nell'orario coincidente con la segnalazione. L'allarme è quindi rientrato.
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2012
Verona, 19-01-12
Preceduti dai palombari del Comando subacquei e incursori della Marina militare, che hanno aperto nuovi varchi lungo il relitto della Costa Concordia, questo pomeriggio due speleosub del Soccorso alpino e speleologico Veneto si sono nuovamente immersi all'interno della nave, perlustrando per 72 minuti corridoi e ambienti, dal centro verso prua, fino alla porta tagliafuoco che si apre sugli alloggi degll'equipaggio. "Siamo partiti alle 15.20, sempre in coppia con i palombari del Comsubin - il coordinatore degli speleosub veneti Giuseppe Minciotti racconta l'esplorazione - abbiamo percorso corridoi dove la visibilità era accettabile, entrando in una cabina e altri ambienti interni". Lungo il tragitto gli speleosub hanno srotolato una sagola, il 'filo d'Arianna', che permetterà ai sub che li seguiranno di ritrovare il percorso segnalato senza difficoltà. "Abbiamo individuato due accessi, uno sul teatro, già visto ieri, e un altro su una cabina passeggeri, dove siamo entrati - prosegue Giuseppe Minciotti - a fine immersione, siamo arrivati all'ingresso degli alloggi dell'equipaggio che potranno essere velocemente raggiunti dagli speleosub che scenderanno dopo di noi". Questa sera altri due speleosub veneti, un vicentino e un veronese, dovrebbero arrivare all'isola del Giglio per sostituire i colleghi che rientreranno.
Preceduti dai palombari del Comando subacquei e incursori della Marina militare, che hanno aperto nuovi varchi lungo il relitto della Costa Concordia, questo pomeriggio due speleosub del Soccorso alpino e speleologico Veneto si sono nuovamente immersi all'interno della nave, perlustrando per 72 minuti corridoi e ambienti, dal centro verso prua, fino alla porta tagliafuoco che si apre sugli alloggi degll'equipaggio. "Siamo partiti alle 15.20, sempre in coppia con i palombari del Comsubin - il coordinatore degli speleosub veneti Giuseppe Minciotti racconta l'esplorazione - abbiamo percorso corridoi dove la visibilità era accettabile, entrando in una cabina e altri ambienti interni". Lungo il tragitto gli speleosub hanno srotolato una sagola, il 'filo d'Arianna', che permetterà ai sub che li seguiranno di ritrovare il percorso segnalato senza difficoltà. "Abbiamo individuato due accessi, uno sul teatro, già visto ieri, e un altro su una cabina passeggeri, dove siamo entrati - prosegue Giuseppe Minciotti - a fine immersione, siamo arrivati all'ingresso degli alloggi dell'equipaggio che potranno essere velocemente raggiunti dagli speleosub che scenderanno dopo di noi". Questa sera altri due speleosub veneti, un vicentino e un veronese, dovrebbero arrivare all'isola del Giglio per sostituire i colleghi che rientreranno.
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2012
Calalzo di Cadore (BL), 18-01-12
Il corpo senza vita di un uomo è stato trovato questo pomeriggio nel lago del Centro Cadore. A seguito della richiesta dei carabinieri, nel primo pomeriggio il Soccorso alpino ha effettuato un sopralluogo lungo le sponde del lago cadorino, per verificare l'eventuale presenza di un uomo scomparso. I soccorritori di Pieve di Cadore e del Centro Cadore hanno quindi iniziato, attorno alle 14.30, la perlustrazione dello specchio d'acqua e, verso le 16.30, hanno scorto parte del corpo che emergeva dal lago ghiacciato in località Lagole. La salma è stata estratta dal ghiaccio, recuperata e affidata al carro funebre. L'uomo ha perso la vita dopo essere caduto una trentina di metri più in alto. Al momento non è certa la sua identità.
Il corpo senza vita di un uomo è stato trovato questo pomeriggio nel lago del Centro Cadore. A seguito della richiesta dei carabinieri, nel primo pomeriggio il Soccorso alpino ha effettuato un sopralluogo lungo le sponde del lago cadorino, per verificare l'eventuale presenza di un uomo scomparso. I soccorritori di Pieve di Cadore e del Centro Cadore hanno quindi iniziato, attorno alle 14.30, la perlustrazione dello specchio d'acqua e, verso le 16.30, hanno scorto parte del corpo che emergeva dal lago ghiacciato in località Lagole. La salma è stata estratta dal ghiaccio, recuperata e affidata al carro funebre. L'uomo ha perso la vita dopo essere caduto una trentina di metri più in alto. Al momento non è certa la sua identità.
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2012
Verona, 18-01-12
Quest'oggi nuovi movimenti della Costa Concordia hanno fatto scattare l'allarme sicurezza e tutto il personale impegnato nelle ricerche, sia nella parte aerea, che in quella sommersa del relitto, è stato fatto allontanare. Sono state sospese così le nuove perlustrazioni previste per oggi all'interno della nave. Sta invece proseguendo il supporto alle operazioni degli speleosub veneti, che si stanno immergendo per scandagliare la zona di mare compresa tra il relitto e la costa dell'isola del Giglio. Arrivati in 7 lunedì, gli speleosub della VI Delegazione del Soccorso alpino e speleologico Veneto - quattro veronesi, due vicentini, un trentino - il primo giorno non hanno potuto operare poichè lo spostamento del relitto aveva obbligato la direzione delle operazioni a evacuare la nave. Ieri gli incursori della marina hanno aperto tre varchi sulla linea del bagnasciuga della Costa Concordia, facendo esplodere delle microcariche a prua, a poppa e nel centro. "Ogni varco è stato affidato a una squadra - spiega Giuseppe Minciotti, coordinatore degli speleosub veneti - a noi è toccato quello centrale. Siamo scesi in due riprese e ci siamo trovati in una tromba di comunicazione tra l'ultimo piano della nave e quello inferiore, largo 5 metri e lungo una quarantina. La visibilità era nulla. Non riuscivi a vederti la mano". Forse a causa del rimescolamento di oggetti e sostanze, e del pulviscolo in sospensione, in quel punto non era possibile vedere niente, rispetto ai venti metri di visibilità all'esterno del relitto. "Impensabile avanzare alla cieca. Appoggiati gli autorespiratori, ci siamo mossi a pelo d'acqua e abbiamo raggiunto la zona del teatro, verso prua, e il locale della piscina. Lì non abbiamo potuto proseguire perchè le porte tagliafuoco erano abbattute", continua Giuseppe Minciotti. La ricognizione si è conclusa ieri dopo le 19, con l'auspicio di poter immergersi oggi in altri compartimenti, dove magari le condizioni di visibilità fossero accettabili. Questa mattina però gli incursori della marina erano pronti ad aprire nuovi varchi sullo scafo, quando sono stati fatti rientrare per nuovi movimenti della Costa Concordia e nessuno è rimasto sul relitto. Quattro speleosub veneti resteranno all'isola del Giglio almeno fino a domani.
Quest'oggi nuovi movimenti della Costa Concordia hanno fatto scattare l'allarme sicurezza e tutto il personale impegnato nelle ricerche, sia nella parte aerea, che in quella sommersa del relitto, è stato fatto allontanare. Sono state sospese così le nuove perlustrazioni previste per oggi all'interno della nave. Sta invece proseguendo il supporto alle operazioni degli speleosub veneti, che si stanno immergendo per scandagliare la zona di mare compresa tra il relitto e la costa dell'isola del Giglio. Arrivati in 7 lunedì, gli speleosub della VI Delegazione del Soccorso alpino e speleologico Veneto - quattro veronesi, due vicentini, un trentino - il primo giorno non hanno potuto operare poichè lo spostamento del relitto aveva obbligato la direzione delle operazioni a evacuare la nave. Ieri gli incursori della marina hanno aperto tre varchi sulla linea del bagnasciuga della Costa Concordia, facendo esplodere delle microcariche a prua, a poppa e nel centro. "Ogni varco è stato affidato a una squadra - spiega Giuseppe Minciotti, coordinatore degli speleosub veneti - a noi è toccato quello centrale. Siamo scesi in due riprese e ci siamo trovati in una tromba di comunicazione tra l'ultimo piano della nave e quello inferiore, largo 5 metri e lungo una quarantina. La visibilità era nulla. Non riuscivi a vederti la mano". Forse a causa del rimescolamento di oggetti e sostanze, e del pulviscolo in sospensione, in quel punto non era possibile vedere niente, rispetto ai venti metri di visibilità all'esterno del relitto. "Impensabile avanzare alla cieca. Appoggiati gli autorespiratori, ci siamo mossi a pelo d'acqua e abbiamo raggiunto la zona del teatro, verso prua, e il locale della piscina. Lì non abbiamo potuto proseguire perchè le porte tagliafuoco erano abbattute", continua Giuseppe Minciotti. La ricognizione si è conclusa ieri dopo le 19, con l'auspicio di poter immergersi oggi in altri compartimenti, dove magari le condizioni di visibilità fossero accettabili. Questa mattina però gli incursori della marina erano pronti ad aprire nuovi varchi sullo scafo, quando sono stati fatti rientrare per nuovi movimenti della Costa Concordia e nessuno è rimasto sul relitto. Quattro speleosub veneti resteranno all'isola del Giglio almeno fino a domani.
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2012
Verona, 15-01-12
Una decina di speleosub della VI Delegazione speleologica sono partiti in direzione dell'Isola del Giglio. Preallertati ieri sera dal Soccorso alpino nazionale, hanno avuto stamane la conferma dell'allerta e, con mezzi provenienti da Verona, Vicenza e Trento si stanno dirigendo sul luogo dove si è rovesciata la nave della Costa Crociere per aiutare nella ricerca dei dispersi.
Una decina di speleosub della VI Delegazione speleologica sono partiti in direzione dell'Isola del Giglio. Preallertati ieri sera dal Soccorso alpino nazionale, hanno avuto stamane la conferma dell'allerta e, con mezzi provenienti da Verona, Vicenza e Trento si stanno dirigendo sul luogo dove si è rovesciata la nave della Costa Crociere per aiutare nella ricerca dei dispersi.
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2012
Asiago (VI), 15-01-12
Ieri sera la motoslitta con rimorchio, che trasportava alcuni sciatori dal rifugio Barricata verso le piste di fondo, si è rovesciata sulla piana di Marcesine e due persone sono rimaste ferite. Attorno alle 20.30, poichè è territorio di confine, il Soccorso alpino di Borgo ha chiesto il supporto dei soccorritori di Asiago nelle operazioni di recupero e trasporto. Cinque tecnici sono quindi saliti in motoslitta fino al parcheggio dell'edificio, dove era avvenuto l'incidente e dove stava arrivando anche la squadra trentina. Prima i soccorritori hanno immobilizzato e imbarellato un ragazzo (non sono note le generalitá), che aveva riportato conseguenze più pesanti, per trasportarlo in macchina per circa 5 chilometri fino alla strada sottostante e all'ambulanza, che lo ha accompagnato all'ospedale di Trento con un trauma al volto e alla spalla. Successivamente hanno caricato in barella una ragazza, V.D., 29 anni, di Genova. La sciatrice, con possibili contusioni, è stata portata a valle con la motoslitta. Affidata a una seconda ambulanza, ha raggiunto l'ospedale di Asiago, da cui è stata presto dimessa.
Ieri sera la motoslitta con rimorchio, che trasportava alcuni sciatori dal rifugio Barricata verso le piste di fondo, si è rovesciata sulla piana di Marcesine e due persone sono rimaste ferite. Attorno alle 20.30, poichè è territorio di confine, il Soccorso alpino di Borgo ha chiesto il supporto dei soccorritori di Asiago nelle operazioni di recupero e trasporto. Cinque tecnici sono quindi saliti in motoslitta fino al parcheggio dell'edificio, dove era avvenuto l'incidente e dove stava arrivando anche la squadra trentina. Prima i soccorritori hanno immobilizzato e imbarellato un ragazzo (non sono note le generalitá), che aveva riportato conseguenze più pesanti, per trasportarlo in macchina per circa 5 chilometri fino alla strada sottostante e all'ambulanza, che lo ha accompagnato all'ospedale di Trento con un trauma al volto e alla spalla. Successivamente hanno caricato in barella una ragazza, V.D., 29 anni, di Genova. La sciatrice, con possibili contusioni, è stata portata a valle con la motoslitta. Affidata a una seconda ambulanza, ha raggiunto l'ospedale di Asiago, da cui è stata presto dimessa.
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2012
Cortina d'Ampezzo (BL), 14-01-12
Questa mattina, attorno alle 7, il Soccorso alpino di Cortina è stato allertato, per alcuni segnali luminosi intermettenti nella zona di Ra Valles, che facevano temere si trattasse di qualcuno in difficoltà. Una squadra ha quindi raggiunto la base del versante e, con il cannocchila, ha appurato che si trattava di due persone che stavano scendendo verso valle in un canalino. Una volta aperta la funivia, sono saliti per un ulteriore accertamento e a quel punto hanno notato una figura allacciata al pilone dell'ex teleferica. Si trattava di un manichino legato con una corda. I soccorritori si sono quindi avvicinati al pilone e lo hanno recuperato, per consegnarlo alla polizia che indagherà sull'accaduto, causa di allarme per Soccorso alpino e forze dell'ordine.
Questa mattina, attorno alle 7, il Soccorso alpino di Cortina è stato allertato, per alcuni segnali luminosi intermettenti nella zona di Ra Valles, che facevano temere si trattasse di qualcuno in difficoltà. Una squadra ha quindi raggiunto la base del versante e, con il cannocchila, ha appurato che si trattava di due persone che stavano scendendo verso valle in un canalino. Una volta aperta la funivia, sono saliti per un ulteriore accertamento e a quel punto hanno notato una figura allacciata al pilone dell'ex teleferica. Si trattava di un manichino legato con una corda. I soccorritori si sono quindi avvicinati al pilone e lo hanno recuperato, per consegnarlo alla polizia che indagherà sull'accaduto, causa di allarme per Soccorso alpino e forze dell'ordine.
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2012
SCIVOLA NEL BOSCO
Scritto da Michela Canova
Limana (BL), 13-01-12
Mentre stava aiutando il marito a fare legna nei boschi in località Navenze, una sessantatreenne di Limana è inciampata ed è caduta sbattendo violentemente a terra. Allertato il 118, sul posto è stata inviata una squadra del Soccorso alpino di Belluno. Cinque soccorritori hanno raggiunto la donna e, dopo averle immobilizzato la gamba, l'hanno imbarellata e trasportata fino alla strada, dove attendeva l'ambulanza. L'infortunata è stata trasportata all'ospedale di Belluno, con una sospetta frattura al femore.
Mentre stava aiutando il marito a fare legna nei boschi in località Navenze, una sessantatreenne di Limana è inciampata ed è caduta sbattendo violentemente a terra. Allertato il 118, sul posto è stata inviata una squadra del Soccorso alpino di Belluno. Cinque soccorritori hanno raggiunto la donna e, dopo averle immobilizzato la gamba, l'hanno imbarellata e trasportata fino alla strada, dove attendeva l'ambulanza. L'infortunata è stata trasportata all'ospedale di Belluno, con una sospetta frattura al femore.
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2012
Livinallongo del Col di Lana (BL), 10-01-12
È stato individuato questa mattina, attorno alle 9, A.Z., 15 anni, il ragazzo russo che ieri pomeriggio si era perso sciando nella zona di Canazei, dopo essersi allontanato dai genitori. Ieri sera, poichè il giovane non era ancora rientrato in Val di Fassa, dove soggiorna con la famiglia, il Soccorso alpino di Canazei aveva richiesto anche l'intervento delle squadre di Livinallongo, per un sopralluogo sulle piste bellunesi. I soccorritori avevano quindi perlustrato nella notte i versanti di Arabba e del Passo Pordoi. Analizzando i passaggi lasciati dallo skipass, i soccorritori avevano poi stabilito che verso l'ora di chiusura degli impianti il ragazzino ieri sera si era diretto verso il Passo Gardena e lì si erano concentrate le ricerche. Questa mattina, fortunatamente, il giovane, che stava bene, è stato notato verso le 9 alla partenza della cabinovia di Selva, in procinto di rientrare da solo.
È stato individuato questa mattina, attorno alle 9, A.Z., 15 anni, il ragazzo russo che ieri pomeriggio si era perso sciando nella zona di Canazei, dopo essersi allontanato dai genitori. Ieri sera, poichè il giovane non era ancora rientrato in Val di Fassa, dove soggiorna con la famiglia, il Soccorso alpino di Canazei aveva richiesto anche l'intervento delle squadre di Livinallongo, per un sopralluogo sulle piste bellunesi. I soccorritori avevano quindi perlustrato nella notte i versanti di Arabba e del Passo Pordoi. Analizzando i passaggi lasciati dallo skipass, i soccorritori avevano poi stabilito che verso l'ora di chiusura degli impianti il ragazzino ieri sera si era diretto verso il Passo Gardena e lì si erano concentrate le ricerche. Questa mattina, fortunatamente, il giovane, che stava bene, è stato notato verso le 9 alla partenza della cabinovia di Selva, in procinto di rientrare da solo.
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2012
GRIDA NEL BOSCO, MA È UN FALSO ALLARME
Seren del Grappa (BL), 07-01-12
Questa mattina una coppia ha allertato il 118 poichè sentiva delle grida provenire da un bosco in località Rasai. Una squadra del Soccorso alpino di Feltre si è quindi recata sul posto per verificare la segnalazione. Poco dopo i soccorritori, dopo aver sentito la voce urlare, hanno scoperto che si trattava di una persona in cerca del proprio cane. L'allarme è quindi rientrato.
Seren del Grappa (BL), 07-01-12
Questa mattina una coppia ha allertato il 118 poichè sentiva delle grida provenire da un bosco in località Rasai. Una squadra del Soccorso alpino di Feltre si è quindi recata sul posto per verificare la segnalazione. Poco dopo i soccorritori, dopo aver sentito la voce urlare, hanno scoperto che si trattava di una persona in cerca del proprio cane. L'allarme è quindi rientrato.
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2012
PRUDENZA SULLA NEVE
Scritto da Michela Canova
Belluno, 05-02-12
Il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi invita i frequentatori della montagn
a d'inverno, sia i residenti che gli ospiti, a prestare la massima attenzione sulla neve, in particolare
Il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi invita i frequentatori della montagn
fuori pista. Ricorda pertanto a quanti vogliano avventurarsi sulla neve fresca con sci, ciaspe, scarponi, ramponi, di essere prudenti, informandosi preventivamente sui luoghi in cui intendano muoversi, di consultare i bollettini della neve dell'Arpav, di chiedere ulteriori informazioni a guide alpine e rifugi, evitando luoghi rischiosi. Invita altresì tutti a dotarsi dell'attrezzatura opportuna, a partire dagli strumenti di autosoccorso (Artva, pala e sonda), e a non affrontare itinerari al di sopra delle proprie capacità.
In caso di necessità il numero unico di emergenza è il 118. Dall'inizio di dicembre all'equipaggio del Suem di Pieve di Cadore è affiancata quotidianamente un'unità cinofila da valanga, che è la prima a intervenire con l'elicottero, non appena scatta l'allarme. La Delegazione conta 14 Unità cinofile da valanga operative che coprono i turni (più una del Corpo forestale dello Stato e 4 della Guardia di finanza). Al di là di quella di turno, tutte, ogni giorno, fanno sapere alla centrale operativa del Suem la propria disponibilità e l'eventuale zona di reperibilità, per essere imbarcate velocemente dall'elicottero in emergenza. Altre 4 unità cinofile da valanga stanno portando avanti il percorso formativo e presto 2 saranno operative con l'acquisizione del secondo brevetto previsto. Ogni quindici giorni le unità cinofile partecipano ad addestramenti nelle diverse vallate della provincia, coinvolgendo i soccorritori delle Stazioni di pertinenza.
Il Soccorso alpino invita a visitare il sito www.montagnamicaesicura, realizzato da Cai, Soccorso alpino e Guide alpine, con i consigli per frequentare in sicurezza la montagna in ogni periodo dell'anno e consiglia infine di aderire alle iniziative che verranno organizzate e pubblicizzate nelle prossime settimane nelle varie zone della provincia.
In caso di necessità il numero unico di emergenza è il 118. Dall'inizio di dicembre all'equipaggio del Suem di Pieve di Cadore è affiancata quotidianamente un'unità cinofila da valanga, che è la prima a intervenire con l'elicottero, non appena scatta l'allarme. La Delegazione conta 14 Unità cinofile da valanga operative che coprono i turni (più una del Corpo forestale dello Stato e 4 della Guardia di finanza). Al di là di quella di turno, tutte, ogni giorno, fanno sapere alla centrale operativa del Suem la propria disponibilità e l'eventuale zona di reperibilità, per essere imbarcate velocemente dall'elicottero in emergenza. Altre 4 unità cinofile da valanga stanno portando avanti il percorso formativo e presto 2 saranno operative con l'acquisizione del secondo brevetto previsto. Ogni quindici giorni le unità cinofile partecipano ad addestramenti nelle diverse vallate della provincia, coinvolgendo i soccorritori delle Stazioni di pertinenza.
Il Soccorso alpino invita a visitare il sito www.montagnamicaesicura, realizzato da Cai, Soccorso alpino e Guide alpine, con i consigli per frequentare in sicurezza la montagna in ogni periodo dell'anno e consiglia infine di aderire alle iniziative che verranno organizzate e pubblicizzate nelle prossime settimane nelle varie zone della provincia.
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2012
MUORE COLTO DA MALORE
Scritto da Michela Canova
Vigo di Cadore (BL), 04-02-12
Mentre stava passeggiando con un amico, a monte dello skilift di Casera Razzo, un uomo di Vigo di Cadore (BL), G.D.R.P., 56 anni, si è accasciato sulla neve, per un improvviso malore. Subito è stato lanciato l'allarme, passate da poco le 15, e due soccorritori della Stazione del Centro Cadore, che si trovavano sul posto, lo hanno raggiunto immediatamente con la motoslitta, iniziando le manovre di rianimazione. A loro si è presto unito il personale sanitario dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, atterrato poco distante. A lungo sono state praticate le procedure per rianimarlo, purtroppo inutilmente, e al medico non è rimasto che constatarne il decesso. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma è stata trasportata al passo con il toboga, per essere affidata al carro funebre in attesa sulla strada.
Mentre stava passeggiando con un amico, a monte dello skilift di Casera Razzo, un uomo di Vigo di Cadore (BL), G.D.R.P., 56 anni, si è accasciato sulla neve, per un improvviso malore. Subito è stato lanciato l'allarme, passate da poco le 15, e due soccorritori della Stazione del Centro Cadore, che si trovavano sul posto, lo hanno raggiunto immediatamente con la motoslitta, iniziando le manovre di rianimazione. A loro si è presto unito il personale sanitario dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, atterrato poco distante. A lungo sono state praticate le procedure per rianimarlo, purtroppo inutilmente, e al medico non è rimasto che constatarne il decesso. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma è stata trasportata al passo con il toboga, per essere affidata al carro funebre in attesa sulla strada.
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2012
Alleghe (BL), 04-01-12
Impegnati da lunedì nella scalata invernale di una via sulla Torre di Valgrande, a seguito delle nevicate delle notti scorse, due alpinisti sono stati recuperati questa mattina dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. I due rocciatori, B.B., 30 anni, di Tambre d'Alpago (BL), e F.V., 41 anni, di Lecco, dopo aver attrezzato la via il primo giorno, erano scesi per bivaccare. Durante la notte era però sceso un metro di neve, portando con sè il pericolo di distacchi. Gli alpinisti hanno quindi atteso che il manto si stabilizzasse per rientrare, ma questa mattina il rischio valanghe era ancora troppo elevato per tentare di spostarsi. Da qui la scelta di chiedere l'intervento del 118. Dopo averli individuati, l'elicottero li ha recuperati utilizzando un verricello di qualche metro e li ha trasportati fino alla piazzola dove attendeva una squadra del Soccorso alpino di Alleghe.
Impegnati da lunedì nella scalata invernale di una via sulla Torre di Valgrande, a seguito delle nevicate delle notti scorse, due alpinisti sono stati recuperati questa mattina dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. I due rocciatori, B.B., 30 anni, di Tambre d'Alpago (BL), e F.V., 41 anni, di Lecco, dopo aver attrezzato la via il primo giorno, erano scesi per bivaccare. Durante la notte era però sceso un metro di neve, portando con sè il pericolo di distacchi. Gli alpinisti hanno quindi atteso che il manto si stabilizzasse per rientrare, ma questa mattina il rischio valanghe era ancora troppo elevato per tentare di spostarsi. Da qui la scelta di chiedere l'intervento del 118. Dopo averli individuati, l'elicottero li ha recuperati utilizzando un verricello di qualche metro e li ha trasportati fino alla piazzola dove attendeva una squadra del Soccorso alpino di Alleghe.
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2012
Cison di Valmarino (TV), 02-01-12
Scendendo dal bivacco dei Loff due escursionisti di Revine Lago (TV), A.T., 39 anni, e D.R., 35 anni, hanno deciso di tagliare il sentiero per una scorciatoia, ma sono finiti incrodati in un ripido canale tra salti di roccia, impossibilitati a muoversi. Uno dei due ha cercato di calarsi oltre, fermandosi però una cinquantina di metri sotto l'amico. Fortunatamente in quel punto il cellulare aveva campo e l'uomo è riuscito a lanciare l'allarme al 118, dicendo di trovarsi non distante dal sentiero delle Scalette. Allertata la Stazione del Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane, una decina di soccorritori ha quindi iniziato a risalire il percorso indicato, salvo poi scoprire che i due avevano ridisceso in realtà tutt'altro itinerario, ovvero il sentiero della Costa del Vent. Dopo averli individuati al buio e sotto la pioggia, una squadra ha raggiunto e assicurato il primo, aiutandolo ad attraversare il canale fino al sentiero laterale. Un'altra squadra è scesa poi dal secondo e, dopo averlo imbragato, lo ha calato per circa 200 metri lungo il versante. Entrambi sono infine stati riaccompagnati a valle. L'intervento si è concluso poco prima delle 18.
Scendendo dal bivacco dei Loff due escursionisti di Revine Lago (TV), A.T., 39 anni, e D.R., 35 anni, hanno deciso di tagliare il sentiero per una scorciatoia, ma sono finiti incrodati in un ripido canale tra salti di roccia, impossibilitati a muoversi. Uno dei due ha cercato di calarsi oltre, fermandosi però una cinquantina di metri sotto l'amico. Fortunatamente in quel punto il cellulare aveva campo e l'uomo è riuscito a lanciare l'allarme al 118, dicendo di trovarsi non distante dal sentiero delle Scalette. Allertata la Stazione del Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane, una decina di soccorritori ha quindi iniziato a risalire il percorso indicato, salvo poi scoprire che i due avevano ridisceso in realtà tutt'altro itinerario, ovvero il sentiero della Costa del Vent. Dopo averli individuati al buio e sotto la pioggia, una squadra ha raggiunto e assicurato il primo, aiutandolo ad attraversare il canale fino al sentiero laterale. Un'altra squadra è scesa poi dal secondo e, dopo averlo imbragato, lo ha calato per circa 200 metri lungo il versante. Entrambi sono infine stati riaccompagnati a valle. L'intervento si è concluso poco prima delle 18.
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2012
MALORE IN PISTA
Scritto da Michela Canova
Zoldo Alto (BL), 02-01-12
Una sciatrice di Padova, A.D.P., 64 anni, colta da malore è caduta lungo la pista Foppe, sbattendo la testa a terra. In suo aiuto sono subito intervenuti i soccorritori del servizio piste, mentre da Pieve di Cadore sopraggiungeva l'elicottero del Suem. Imbarellata, è stata recuperata dal tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio utilizzando un verricello di 5 metri, per essere poi trasportata all'ospedale di Belluno per gli accertamenti del caso.
Una sciatrice di Padova, A.D.P., 64 anni, colta da malore è caduta lungo la pista Foppe, sbattendo la testa a terra. In suo aiuto sono subito intervenuti i soccorritori del servizio piste, mentre da Pieve di Cadore sopraggiungeva l'elicottero del Suem. Imbarellata, è stata recuperata dal tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio utilizzando un verricello di 5 metri, per essere poi trasportata all'ospedale di Belluno per gli accertamenti del caso.
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2012

