2012
Recoaro Valdagno (VI), 24-06-12
È al pronto soccorso di Verona l'alpinista rimasto schiacciato tra due massi, mentre scalava la guglia Il Milite sul monte Carega. L'uomo era stato investito da una scarica di sassi mentre, secondo di cordata, si trovava all'interno di una spaccatura della parete. Bloccato tra due massi, è stato liberato dai disostruttori della VI Delegazione speleologica, utilizzando delle microcariche per demolire il sasso sotto di lui, dopo aver vincolato il masso che gli teneva bloccate le gambe da sopra.
È al pronto soccorso di Verona l'alpinista rimasto schiacciato tra due massi, mentre scalava la guglia Il Milite sul monte Carega. L'uomo era stato investito da una scarica di sassi mentre, secondo di cordata, si trovava all'interno di una spaccatura della parete. Bloccato tra due massi, è stato liberato dai disostruttori della VI Delegazione speleologica, utilizzando delle microcariche per demolire il sasso sotto di lui, dopo aver vincolato il masso che gli teneva bloccate le gambe da sopra.
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2012
Recoaro Terme (VI), 24-06-12
È stato da poco estratto da sotto un masso l'alpinista rimasto imprigionato con le gambe da una scarica di sassi oggi attorno alle 14. L'uomo, di cui al momento non sono note le generalità, stava scalando una via della guglia Il milite, sul Carega, quando, secondo di cordata, è stato investito da una frana in un camino a circa 1.600 metri di quota. Sul posto l'equipaggio dell'eliambulanza di Verona emergenza, il Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno e una squadra di disostruttori della VI Delegazione speleologica del Soccorso alpino hanno da subito tentato di portarlo in salvo. L'alpinista è stato liberato utilizzando dei cuscinetti, che hanno permesso di tenere sollevato il masso mentre si scavava sotto per fare spazio. L'elicottero di Verona sta trasportando l'infortunato all'ospedale di Verona. Presenti anche i vigili del fuoco.
È stato da poco estratto da sotto un masso l'alpinista rimasto imprigionato con le gambe da una scarica di sassi oggi attorno alle 14. L'uomo, di cui al momento non sono note le generalità, stava scalando una via della guglia Il milite, sul Carega, quando, secondo di cordata, è stato investito da una frana in un camino a circa 1.600 metri di quota. Sul posto l'equipaggio dell'eliambulanza di Verona emergenza, il Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno e una squadra di disostruttori della VI Delegazione speleologica del Soccorso alpino hanno da subito tentato di portarlo in salvo. L'alpinista è stato liberato utilizzando dei cuscinetti, che hanno permesso di tenere sollevato il masso mentre si scavava sotto per fare spazio. L'elicottero di Verona sta trasportando l'infortunato all'ospedale di Verona. Presenti anche i vigili del fuoco.
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2012
ALPINISTA BLOCCATO DA UN MASSO
Scritto da Michela Canova
Recoaro Terme (VI), 24-06-12
Un alpinista è rimasto coinvolto da una scarica di sassi sulla guglia Il Milite, sul Carega, rimanendo bloccato da un masso. In questo momento l'equipaggio medico con tecnico del Soccorso alpino dell'elicottero di Verona emergenza sono sul posto accanto all'infortunato, mentre l'eliambulanza sta imbarcando un tecnico disostruttore del Soccorso speleologico per portarlo sul luogo dell'incidente, dove pianificare un intervento per spostare il masso.
Un alpinista è rimasto coinvolto da una scarica di sassi sulla guglia Il Milite, sul Carega, rimanendo bloccato da un masso. In questo momento l'equipaggio medico con tecnico del Soccorso alpino dell'elicottero di Verona emergenza sono sul posto accanto all'infortunato, mentre l'eliambulanza sta imbarcando un tecnico disostruttore del Soccorso speleologico per portarlo sul luogo dell'incidente, dove pianificare un intervento per spostare il masso.
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2012
INFORTUNIO SOPRA IL PASSO PORDOI
Scritto da Michela Canova
Livinallongo del Col di Lana (BL), 24-06-12
Durante un giro in mountain bike con alcuni amici sul sentiero 601 sopra il passo Pordoi, A.F., 38 anni, di Cavasso Nuovo (PN), è caduta e si procurata la sospetta frattura di un braccio. Sul posto si è diretto l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore che è atterrato poco distante dal luogo dell'incidente. Il personale medico ha prestato le prime cure all'infortunata, che è poi stata imbarcata e trasportata all'ospedale di Agordo.
Durante un giro in mountain bike con alcuni amici sul sentiero 601 sopra il passo Pordoi, A.F., 38 anni, di Cavasso Nuovo (PN), è caduta e si procurata la sospetta frattura di un braccio. Sul posto si è diretto l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore che è atterrato poco distante dal luogo dell'incidente. Il personale medico ha prestato le prime cure all'infortunata, che è poi stata imbarcata e trasportata all'ospedale di Agordo.
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2012
CADE CON LA MOUNTAIN BIKE
Scritto da Michela Canova
Galzignano Terme (PD), 24-06-12
Il Soccorso alpino di Padova è intervenuto oggi in aiuto di un biker caduto con la propria mountain bike lungo un sentiero in località Valsanzibio. L'uomo, G.C., una quarantina di anni, di Albignasego, era con un amico che ha lanciato l'allarme al 118, non appena è avvenuto l'incidente. I soccorritori hanno iniziato a cercare il luogo dove si trovava l'uomo, percorrendo l'itinerario da monte e da valle. Una volta individuato l'infortunato, con una sospetta frattura alla gamba, lo hanno imbarellato e trasportato a spalla all'ambulanza che lo ha accompagnato all'ospedale.
Il Soccorso alpino di Padova è intervenuto oggi in aiuto di un biker caduto con la propria mountain bike lungo un sentiero in località Valsanzibio. L'uomo, G.C., una quarantina di anni, di Albignasego, era con un amico che ha lanciato l'allarme al 118, non appena è avvenuto l'incidente. I soccorritori hanno iniziato a cercare il luogo dove si trovava l'uomo, percorrendo l'itinerario da monte e da valle. Una volta individuato l'infortunato, con una sospetta frattura alla gamba, lo hanno imbarellato e trasportato a spalla all'ambulanza che lo ha accompagnato all'ospedale.
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2012
Paderno del Grappa (TV), 23-06-12
Si è conclusa alle 3.30 di questa notte la ricerca di un ragazzo smarritosi nei boschi sopra San Liberale, con una brutta ferita alla gamba. Ieri M.M., 22 anni, di Bassano del Grappa, era uscito per una camminata, diretto alla Vedetta. Dopo essere salito un po', ha iniziato a seguire delle tracce che lo hanno portato distante dal sentiero. Si è quindi ritrovato in un punto scosceso, incapace di proseguire, è tornato sui suoi passi, ma è caduto sbattendo la testa e rompendosi un ginocchio. Il ragazzo ha chiesto aiuto a un amico, che ha allertato il 118 attorno alle 20. Le squadre del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa, con il supporto delle Stazioni di Prealpi Trevigiane, Feltre, Longarone e Alpago e del Centro mobile di coordinamento, seguendo le indicazioni date dal giovane, che insisteva a parlare della Vedetta e di 1.500 metri di altitudine, hanno iniziato a perlustrare il versante nella parte alta, come pure l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che è riuscito a sorvolare la zona prima della scadenza delle effemeridi, senza riuscire a individuarlo. Provando a farsi descrivere più nel dettaglio il percorso fatto, i soccorritori si sono però resi conto che il giovane si doveva trovare da tutt'altra parte e hanno iniziato a concentrarsi più in basso, verso San Liberale. Poco prima di mezzanotte il ragazzo si è fatto sentire da una squadra che lo stava chiamando ed è stato raggiunto tra la ripida vegetazione. Un infermiere gli ha prestato le prime cure, poi è stato imbarellato e sono iniziate le calate, assicurato con la corda, lungo 300 metri di bosco, con tratti verticali e salti di roccia, con i soccorritori che si alternavano nel trasporto. Arrivati a valle al fuoristrada, l'infortunato è stato trasportato fino all'ambulanza, che lo ha accompagnato all'ospedale di Castelfranco. All'intervento hanno preso parte una trentina di soccorritori.
Si è conclusa alle 3.30 di questa notte la ricerca di un ragazzo smarritosi nei boschi sopra San Liberale, con una brutta ferita alla gamba. Ieri M.M., 22 anni, di Bassano del Grappa, era uscito per una camminata, diretto alla Vedetta. Dopo essere salito un po', ha iniziato a seguire delle tracce che lo hanno portato distante dal sentiero. Si è quindi ritrovato in un punto scosceso, incapace di proseguire, è tornato sui suoi passi, ma è caduto sbattendo la testa e rompendosi un ginocchio. Il ragazzo ha chiesto aiuto a un amico, che ha allertato il 118 attorno alle 20. Le squadre del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa, con il supporto delle Stazioni di Prealpi Trevigiane, Feltre, Longarone e Alpago e del Centro mobile di coordinamento, seguendo le indicazioni date dal giovane, che insisteva a parlare della Vedetta e di 1.500 metri di altitudine, hanno iniziato a perlustrare il versante nella parte alta, come pure l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che è riuscito a sorvolare la zona prima della scadenza delle effemeridi, senza riuscire a individuarlo. Provando a farsi descrivere più nel dettaglio il percorso fatto, i soccorritori si sono però resi conto che il giovane si doveva trovare da tutt'altra parte e hanno iniziato a concentrarsi più in basso, verso San Liberale. Poco prima di mezzanotte il ragazzo si è fatto sentire da una squadra che lo stava chiamando ed è stato raggiunto tra la ripida vegetazione. Un infermiere gli ha prestato le prime cure, poi è stato imbarellato e sono iniziate le calate, assicurato con la corda, lungo 300 metri di bosco, con tratti verticali e salti di roccia, con i soccorritori che si alternavano nel trasporto. Arrivati a valle al fuoristrada, l'infortunato è stato trasportato fino all'ambulanza, che lo ha accompagnato all'ospedale di Castelfranco. All'intervento hanno preso parte una trentina di soccorritori.
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2012
MUORE SOTTO IL PICCOLO LAGAZUOI
Scritto da Michela Canova
Cortina d'Ampezzo (BL), 22-06-12
Un escursionista ha perso la vita sul gruppo del Lagazuoi per i traumi riportati in una caduta. F.B., 54 anni, fiorentino, stava percorrendo con una comitiva di una decina di persone il sentiero dei Kaiserjager, che dal passo Val Parola porta al Piccolo Lagazuoi, quando è scivolato su un piolo metallico del tratto attrezzato. L'uomo è caduto indietro sbattendo la testa sulla roccia ed è scivolato in basso ancora per qualche metro, senza più dare segni di vita. I compagni, attorno alle 17, hanno chiamato il 118 che ha chiesto l'intervento dell'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites. Purtroppo il medico, sbarcato non distante dal luogo dell'incidente, a circa 2.400 metri di quota, non ha potuto fare nulla. Ottenuto dalla magistratura in nulla osta per la rimozione, la salma è stata recuperata e trasportata a valle, per essere poi accompagnata nella cella mortuaria di Cortina. Sul posto personale del Soccorso alpino di Cortina e della Finanza.
Un escursionista ha perso la vita sul gruppo del Lagazuoi per i traumi riportati in una caduta. F.B., 54 anni, fiorentino, stava percorrendo con una comitiva di una decina di persone il sentiero dei Kaiserjager, che dal passo Val Parola porta al Piccolo Lagazuoi, quando è scivolato su un piolo metallico del tratto attrezzato. L'uomo è caduto indietro sbattendo la testa sulla roccia ed è scivolato in basso ancora per qualche metro, senza più dare segni di vita. I compagni, attorno alle 17, hanno chiamato il 118 che ha chiesto l'intervento dell'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites. Purtroppo il medico, sbarcato non distante dal luogo dell'incidente, a circa 2.400 metri di quota, non ha potuto fare nulla. Ottenuto dalla magistratura in nulla osta per la rimozione, la salma è stata recuperata e trasportata a valle, per essere poi accompagnata nella cella mortuaria di Cortina. Sul posto personale del Soccorso alpino di Cortina e della Finanza.
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2012
RAGAZZO MUORE ANNEGATO
Scritto da Michela Canova
Susegana (TV), 22-06-12
Un sedicenne è morto nel pomeriggio annegando nelle acque del Piave. Il giovane si era tuffato in un punto profondo del fiume, in località Ponte della Priula, senza più riemergere. Il 118, avvertito dagli amici del ragazzo, ha subito mandato sul posto l'elicottero di Treviso emergenza. Personale medico e tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio, sbarcati nei pressi del greto, si sono immediatamente lanciati in acqua nel tratto dove era scomparso il giovane e lo hanno individuato sul fondo. Dopo averlo portato a riva, hanno tentato a lungo ogni manovra per rianimarlo, ma purtroppo non è rimasto che constatarne il decesso.
Un sedicenne è morto nel pomeriggio annegando nelle acque del Piave. Il giovane si era tuffato in un punto profondo del fiume, in località Ponte della Priula, senza più riemergere. Il 118, avvertito dagli amici del ragazzo, ha subito mandato sul posto l'elicottero di Treviso emergenza. Personale medico e tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio, sbarcati nei pressi del greto, si sono immediatamente lanciati in acqua nel tratto dove era scomparso il giovane e lo hanno individuato sul fondo. Dopo averlo portato a riva, hanno tentato a lungo ogni manovra per rianimarlo, ma purtroppo non è rimasto che constatarne il decesso.
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2012
Auronzo di Cadore (BL), 22-06-12
Sono gravi le condizioni di un escursionista di Genova, G.A., 65 anni, scivolato dal sentiero che dal rifugio Locatelli porta alla Forcella Lavaredo. L'uomo, che si trovava con il figlio poco distante dalla forcella, è caduto rotolando per 150 metri lungo un ripido ghiaione. Scattato l'allarme, da poco passate le 13, il 118 ha inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, mentre sul luogo dell'incidente, a circa 2.350 metri, di quota si dirigevano anche due uomini del Soccorso alpino di Auronzo, che si trovavano già ai piedi delle Tre Cime. Dopo che il medico, sbarcato con il tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio nelle vicinanze, gli ha prestato le prime cure, l'infortunato è stato imbarellato e recuperato con un verricello di 20 metri, per essere trasportato all'ospedale di Belluno, con possibili gravi traumi alla testa e nel resto del corpo.
Sono gravi le condizioni di un escursionista di Genova, G.A., 65 anni, scivolato dal sentiero che dal rifugio Locatelli porta alla Forcella Lavaredo. L'uomo, che si trovava con il figlio poco distante dalla forcella, è caduto rotolando per 150 metri lungo un ripido ghiaione. Scattato l'allarme, da poco passate le 13, il 118 ha inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, mentre sul luogo dell'incidente, a circa 2.350 metri, di quota si dirigevano anche due uomini del Soccorso alpino di Auronzo, che si trovavano già ai piedi delle Tre Cime. Dopo che il medico, sbarcato con il tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio nelle vicinanze, gli ha prestato le prime cure, l'infortunato è stato imbarellato e recuperato con un verricello di 20 metri, per essere trasportato all'ospedale di Belluno, con possibili gravi traumi alla testa e nel resto del corpo.
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2012
San Bonifacio (VR), 22-06-12
Questa notte alle 2.15, il Soccorso alpino di Verona è stato allertato dal 118, in seguito alla segnalazione di scomparsa ai carabinieri da parte di una famiglia, preoccupata per il mancato rientro del figlio sedicenne. Il ragazzo, di San Bonifacio, era uscito in bicicletta e non era più tornato a casa. I genitori lo avevano sentito al cellulare, ma poi doveva essersi esaurita la batteria e non era più stato possibile contattarlo. Una squadra è quindi partita in direzione di Pian di Castagnè, una vasta zona collinare di viti e ulivi, dove il sedicenne poteva essersi diretto. I soccorritori hanno iniziato a percorrere con il fuoristrada le stradine sterrate, fermandosi e chiamandolo a voce, finchè alle 4.30 circa, il ragazzo, che non era ferito e si era addormentato sotto un ulivo non distante in linea d'aria dalla chiesa dell'abitato, ha risposto ai richiami. I soccorritori lo hanno quindi accompagnato dai carabinieri.
Questa notte alle 2.15, il Soccorso alpino di Verona è stato allertato dal 118, in seguito alla segnalazione di scomparsa ai carabinieri da parte di una famiglia, preoccupata per il mancato rientro del figlio sedicenne. Il ragazzo, di San Bonifacio, era uscito in bicicletta e non era più tornato a casa. I genitori lo avevano sentito al cellulare, ma poi doveva essersi esaurita la batteria e non era più stato possibile contattarlo. Una squadra è quindi partita in direzione di Pian di Castagnè, una vasta zona collinare di viti e ulivi, dove il sedicenne poteva essersi diretto. I soccorritori hanno iniziato a percorrere con il fuoristrada le stradine sterrate, fermandosi e chiamandolo a voce, finchè alle 4.30 circa, il ragazzo, che non era ferito e si era addormentato sotto un ulivo non distante in linea d'aria dalla chiesa dell'abitato, ha risposto ai richiami. I soccorritori lo hanno quindi accompagnato dai carabinieri.
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2012
SCIVOLA SUL SENTIERO
Scritto da Michela Canova
Alleghe (BL), 21-06-12
Un'escursionista tedesca, A.R., 46 anni, si è procurata un trauma alla caviglia, mentre con altre due persone stava percorrendo il sentiero che dal lago del Coldai porta al rifugio Tissi, sotto la Civetta. Contattato il 118, sul posto è stato inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Dopo che il medico dell'equipaggio le ha prestato le prime cure, l'infortunata è stata recuperata con un verricello di 5 metri dal tecnico del Soccorso alpino, per essere trasportata all'ospedale di Cortina.
Un'escursionista tedesca, A.R., 46 anni, si è procurata un trauma alla caviglia, mentre con altre due persone stava percorrendo il sentiero che dal lago del Coldai porta al rifugio Tissi, sotto la Civetta. Contattato il 118, sul posto è stato inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Dopo che il medico dell'equipaggio le ha prestato le prime cure, l'infortunata è stata recuperata con un verricello di 5 metri dal tecnico del Soccorso alpino, per essere trasportata all'ospedale di Cortina.
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2012
Comelico Superiore (BL), 20-06-12
Questa mattina attorno alle 8, una donna che pascolava le greggi ha sentito delle urla provenire più in alto, tra il rifugio Lunelli e il rifugio Berti. Ripetendosi anche più tardi il richiamo, e non riuscendo a capire la provenienza nè a distinguere le parole, allarmata ha chiamato il 118. Poco dopo le 9 una squadra del Soccorso alpino della Val Comelico, con due finanzieri, si è quindi diretta nella zona indicata e ha effettuato un lungo sopralluogo sui sentieri, osservando con il binocolo pareti e percorsi attrezzati. Verso l'una i soccorritori sono rientrati senza trovare alcun riscontro e l'allarme è rientrato.
Questa mattina attorno alle 8, una donna che pascolava le greggi ha sentito delle urla provenire più in alto, tra il rifugio Lunelli e il rifugio Berti. Ripetendosi anche più tardi il richiamo, e non riuscendo a capire la provenienza nè a distinguere le parole, allarmata ha chiamato il 118. Poco dopo le 9 una squadra del Soccorso alpino della Val Comelico, con due finanzieri, si è quindi diretta nella zona indicata e ha effettuato un lungo sopralluogo sui sentieri, osservando con il binocolo pareti e percorsi attrezzati. Verso l'una i soccorritori sono rientrati senza trovare alcun riscontro e l'allarme è rientrato.
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2012
Cortina d'Ampezzo (BL), 19-06-12
Un alpinista inglese, R.K., 26 anni, è stato investito da una scarica di sassi, mentre si trovava all'altezza del traverso sulla via Eotvos-Dimai, una classica della Tofana di Rozes. Ferito a un braccio, fermo in parete con la compagna di cordata, ha chiesto aiuto col cellulare attorno alle 19. Il 118 ha inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore che, dopo aver imbarcato un soccorritore della Stazione di Cortina per guidare velocemente il pilota sul luogo dell'incidente, ha effettuato una ricognizione, individuando la coppia a circa 2.800 metri di altitudine. I due giovani sono stati recuperati dal tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio, avvicinato alla parete dall'eliambulanza utilizzando un gancio baricentrico di 75 metri. Il ragazzo, con una sospetta frattura al braccio, è stato trasportato all'ospedale di Cortina.
Un alpinista inglese, R.K., 26 anni, è stato investito da una scarica di sassi, mentre si trovava all'altezza del traverso sulla via Eotvos-Dimai, una classica della Tofana di Rozes. Ferito a un braccio, fermo in parete con la compagna di cordata, ha chiesto aiuto col cellulare attorno alle 19. Il 118 ha inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore che, dopo aver imbarcato un soccorritore della Stazione di Cortina per guidare velocemente il pilota sul luogo dell'incidente, ha effettuato una ricognizione, individuando la coppia a circa 2.800 metri di altitudine. I due giovani sono stati recuperati dal tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio, avvicinato alla parete dall'eliambulanza utilizzando un gancio baricentrico di 75 metri. Il ragazzo, con una sospetta frattura al braccio, è stato trasportato all'ospedale di Cortina.
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2012
RECUPERATA ALPINISTA SUL BAFFELAN
Scritto da Michela Canova
Valli del Pasubio (VI), 19-06-12
Prima di cordata, un'alpinista è volata per una decina di metri a qualche tiro dall'uscita di una via sul Baffelan, a circa 1.650 metri di quota. Pur infortunata, P.R., 51 anni, di Verona, è riuscita con i compagni (erano tre cordate da 2) a raggiungere la cima, da dove però era impensabile per lei calarsi con le doppie fino alla base della parete. Inevitabile l'allerta al 118, che ha inviato sul posto l'elicottero di Verona emergenza, mentre si preparavano a intervenire, in caso di necessità, le squadre del Soccorso alpino di Schio e Recoaro-Valdagno. L'eliambulanza ha individuato il gruppo in vetta e ha sbarcato medico e tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio. Effettuate le prime cure, la donna è stata imbarellata e recuperata con un verricello di qualche metro, per essere trasportata all'ospedale di Verona con sospetti traumi all'anca e al femore.
Prima di cordata, un'alpinista è volata per una decina di metri a qualche tiro dall'uscita di una via sul Baffelan, a circa 1.650 metri di quota. Pur infortunata, P.R., 51 anni, di Verona, è riuscita con i compagni (erano tre cordate da 2) a raggiungere la cima, da dove però era impensabile per lei calarsi con le doppie fino alla base della parete. Inevitabile l'allerta al 118, che ha inviato sul posto l'elicottero di Verona emergenza, mentre si preparavano a intervenire, in caso di necessità, le squadre del Soccorso alpino di Schio e Recoaro-Valdagno. L'eliambulanza ha individuato il gruppo in vetta e ha sbarcato medico e tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio. Effettuate le prime cure, la donna è stata imbarellata e recuperata con un verricello di qualche metro, per essere trasportata all'ospedale di Verona con sospetti traumi all'anca e al femore.
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2012
Domegge di Cadore (BL), 18-06-12

Per iniziare i festeggiamenti dei 40 anni dalla fondazione della Stazione del Centro Cadore, ieri 18 soccorritori (un numero da record per la piccola vetta) sono saliti sulla cimadel Campanile di Toro, un simbolo assieme alla torre denominata Pupo del territorio del Cadore centrale, cui tutti i volontari sono molto legati.
La Stazione, nata nel 1972, ancora oggi vede la presenza di un suo fondatore e attivo soccorritore: Apollonio Da Deppo. Ieri i soccorritori hanno risalito il Campanile, posizionando corde fisse dall'attacco alla vetta, sistemando tutte le soste e le calate per la corda doppia, che ora risultano più dirette e sicure.
Oltre a rappresentare un momento di unione e di condivisione della stessa passione, la giornata aveva anche l'obiettivo di aiutare a rivalutare le due vette, con l'auspicio che in futuro sempre più turisti e appassionati possano avvicinarsi a queste cime dolomitiche meno note, ma pur sempre piccoli gioielli.
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2012
ALPINISTA VOLA IN PARETE
Scritto da Michela Canova
Cortina d'Ampezzo (BL), 17-06-12
Primo di cordata, un alpinista residente ad Arezzo, G.F., 59 anni, è volato per una ventina di metri sul terzo tiro della via Dallago alla Gusela del Nuvolau. All'allarme, lanciato prima da alcuni escursionisti di passaggio sotto la parete, poi dai compagni di cordata, ha risposto il 118 inviando sul luogo dell'incidente l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Dopo aver individuato l'infortunato, il tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio lo ha recuperato utilizzando un verricello di 25 metri. Medicato, l'uomo è stato trasportato all'ospedale di Belluno con sospetti traumi alla caviglia e a una spalla.
Primo di cordata, un alpinista residente ad Arezzo, G.F., 59 anni, è volato per una ventina di metri sul terzo tiro della via Dallago alla Gusela del Nuvolau. All'allarme, lanciato prima da alcuni escursionisti di passaggio sotto la parete, poi dai compagni di cordata, ha risposto il 118 inviando sul luogo dell'incidente l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Dopo aver individuato l'infortunato, il tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio lo ha recuperato utilizzando un verricello di 25 metri. Medicato, l'uomo è stato trasportato all'ospedale di Belluno con sospetti traumi alla caviglia e a una spalla.
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2012

