2019

San Zeno di Montagna (VR), 28 - 07 - 19
Attorno a mezzogiorno il Soccorso alpino di Verona è stato allertato dalla Centrale operativa del 118 per un'escursionista infortunatasi alle pendici del Monte Baldo. Scendendo in direzione di Pai lungo il sentiero numero 38, in un tratto reso molto scivoloso dal brecciolino bagnato dalla pioggia e probabilmente anche a causa di calzature con suola liscia, una ragazza ha messo male il piede, riportando una probabile distorsione della caviglia. La ragazza, B.B., 28 anni, di Viadana (MN), che si trovava con due amiche, dopo essere stata geolocalizzata  a circa 350 metri di quota, è stata raggiunta in mezz'ora a piedi da 8 soccorritori, tra i quali un medico, che le hanno prestato le prime cure. Recuperata con un verricello dall'eliambulanza di Verona emergenza, l'infortunata è stata poi trasportata all'ospedale di Peschiera.
Comelico Superiore (BL), 28 - 07 - 19
Questa mattina alle 7.30 l'eliambulanza dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano è stata inviata al Rifugio Berti al Popera, dove un'escursionista che si era fatta male non era più in grado di scendere in autonomia. La donna, una quarantaquattrenne, è stata imbarcata e trasportata all'ospedale con un probabile trauma al ginocchio.
Tambre d'Alpago (BL), 27 - 07 - 19
Ieri sera attorno alle 21.30 è scattato l'allarme per due escursionisti, attesi al Rifugio Semenza, che non si erano presentati, dopo il forte temporale scatenatosi sulle montagne dell'Alpago.  I due uomini, di 69 e 70 anni, veronesi, erano partiti per percorrere l'Alta via numero 7 e avevano come meta il Rifugio nella tappa dal Brut Pass. Fissato il campo base a Malga Cate, una squadra del Soccorso alpino dell'Alpago si è subito diretta in Val Salatis per poi salire il sentiero da lì. Una volta arrivati alla Casera a Pian del e Stele hanno visto fumo uscire dal camino ed hanno trovato  i due escursionisti. Per evitare il temporale i due erano scesi e si erano riparati per la notte, senza purtroppo poter avvertire nessuno per l'assenza di copertura telefonica. L'allarme è quindi rientrato.
Belluno, 26 - 07 - 19
Attorno alle 15 la Centrale del 118 è stata allertata da un ciclista bloccato in mezzo agli schianti sul Visentin. Partito con la propria mountain bike dal piazzale del Nevegal, l'uomo, 45 anni, di Venezia, aveva fatto un lungo giro: dalla Casera, lungo tutte le creste del Visentin, fino a Pian de le Femene. Al momento di tornare verso Tassei e Piandelmonte, il suo Gps gli aveva indicato una traccia alta per Casera Val Piana lungo un sentiero segnato rosso, con saliscendi e tratti esposti, finché si era ritrovato in mezzo agli schianti, 400 metri di diasivello più in basso rispetto a Forcella Zoppei. Scattato l'allarme, una squadra del Soccorso alpino di Belluno è partita in jeep per poi proseguire la ricerca a piedi seguendo le coordinate Gps fornite dall'uomo. Grazie al suono del fischietto in suo possesso, i soccorritori sono poi riusciti a individuarlo tra le piante abbattute. Un soccorritore è quindi tornato al fuoristrada, l'altro ha proseguito con il ciclista aiutandolo a portare la bicicletta. I due sono riusciti a raggiungere Casera Valpiana qualche minuto prima che si scatenasse la tempesta di grandine e fumini. Un terzo soccorritore è quindi andato a prenderli con un mezzo 4x4. L'uomo è stato infine riaccompagnato al piazzale del Nevegal alle 20. Vi ricordiamo che in tutta l'area tra Nevegal e Visentin permangono vaste zone con alberi atterra e sentieri compromessi. 
Belluno, 26 - 07 - 19
Attorno alle 13 la Centrale del 118 è stata allertata per un morso di vipera in Val Visdende, a Santo Stefano di Cadore. Un ragazzo austriaco, che aveva raggiunto con due amici Casera Chiastelin, al momento di appoggiare lo zaino a terra era stato morso a un dito. Individuato il punto grazie alle coordinate Gps, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha sbarcato in hovering medico, infermiere e tecnico di elisoccorso, per poi atterrare nelle vicinanze. Il giovane, 23 anni, è stato quindi imbarcato e trasportato all'ospedale di Belluno. In rientro dal San Martino, su richiesta della Centrale operativa di Udine, l'eliambulanza è stata inviata ad Aviano (PN), in supporto al Soccorso alpino friulano, già sul posto. Mentre con il marito e amici stava percorrendo il sentiero numero 993, sotto gli impianti di Piancavallo, un'escursionista di Aviano, C.B.B., 74 anni, messo male un piede aveva riportato possibili traumi a un ginocchio e alla caviglia. Trasportata con la barella in un punto agevole per il recupero, la donna è stata imbarcata con un verricello corto e poi accompagnata all'ospedale di Belluno. Il Soccorso alpino di Livinallongo è invece intervenuto sul Monte Padon, dove un ciclista tedesco, K.R., 74 anni, che stava scendendo con tre compagni, era smontato dalla bici per superare un tratto ripido e si era fatto male a un piede. Raggiunto con il quad dai soccorritori, l'uomo è stato di seguito portato alla jeep e da lì all'ambulanza, diretta all'ospedale.
Belluno, 25 - 07 - 19
Attorno alle 20 il Soccorso alpino del Centro Cadore è intervenuta in Val Frison, a Vogo di Cadore, dove due operai, che stavano facendo dei lavori sulle centraline elettriche, erano rimasti bloccati con l'auto da una frana. Andata loro incontro, una squadra li ha poi riaccompagnati a valle. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è invece intervenuto in località Costapiana, Valle di Cadore, per un uomo, allergico, punto da una vespa. Dopo averlo individuato, l'equipaggio lo ha recuperato con un verricello e trasportato all'ospedale di Pieve di Cadore.
Cortina d'Ampezzo (BL), 25 - 07 - 19
Attorno alle 13 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto lungo il Sentiero Dolomieu, nel punto che costeggia il Faloria, dove un'escursionista australiana, che stava scendendo, si era procurata un sospetto trauma alla caviglia. Sbarcati equipe medica e tecnico del Soccorso alpino, alla donna sono state prestate le prime cure. Recuperata con un verricello di 25 metri, l'infortunata è stata trasportata all'ospedale di Belluno.
Cortina d'Ampezzo (BL), 24 - 07 - 19
Alle 20.20 circa l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione del Col dei Bos per una cordata in difficoltà. Arrivati quasi all'uscita della Via Alverà, sull'ultimo tiro con passaggi molto aerei due alpinisti, lei australiana di 28 anni, lui inglese di 20, si sono spaventati e non sono stati più in grado di progredire. Recuperati dal tecnico di elisoccorso con due verricellate da 40 metri, i due rocciatori sono stati accompagnati al Col Gallina. 
Belluno, 24 - 07 - 19
Alle 15.30 un escursionista ottantenne di Rimini ha contattato il 118 perché si trovava in difficoltà. Percorrendo il sentiero numero 222 in Val Popena, aveva infatti sbagliato a seguire la traccia e, anziché tenere la sinistra, era andato dalla parte opposta iniziando a risalire la Val delle Baracche, finché giunto sotto il Cristallino non era più stato in grado di proseguire, nè ritornare sui propri passi. Geolocalizzato grazie all'applicazione per smartphone in dotazione al Soccorso alpino, l'uomo è stato individuato dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, imbarcato in hovering da tecnico di elisoccorso e accompagnato a Misurina. Su richiesta della Centrale di Trento, subito dopo l'eliambulanza e volata in Marmolada, dove un turista austriaco di 49 anni, era ruzzolato infortunandosi a un braccio. I compagni lo hanno aiutato a raggiungere Pian dei Fiacconi e lì è stato imbarcato dall'equipaggio per essere trasportato all'ospedale di Agordo. Infine, risaliti alle coordinate Gps del punto in cui si trovavano, l'elicottero è stato inviato a Perarolo di Cadore per due amici che si erano persi. I due ragazzi, entrambi di 23 anni e residenti a Ponte San Nicolò (PD), avevano raggiunto Forcella della Spalla sul Duranno con l'intenzione di scendere il sentiero numero 382 verso il Bivacco Baroni. Avevano però perso l'orientamento ed erano rimasti bloccati sopra salti di roccia a circa 2.050 metri di quota. Calato con un verricello, il tecnico del Soccorso alpino dell'equipaggio ha recuperato tutti e due con la stessa modalità. I due giovani sono quindi stati portati a Pieve di Cadore.

Scegliere escursioni e salite commisurate alla propria preparazione tecnica e alla propria condizione psico-fisica; non sopravvalutare mai le capacità individuali e considerare sempre i limiti di ciascuno. Preparare l’escursione, studiando il percorso con carte topografiche e guide e assumendo informazioni dalle locali previsioni meteo aggiornate. Ricordiamo che a seguito del passaggio di Vaia moltissimi sentieri risultano tuttora impraticabili, è quindi fondamentale rivolgersi alle Sezioni del Cai del posto, alle Guide alpine, ai gestori dei Rifugi. Sempre meglio essere in compagnia per contare sull’aiuto reciproco in caso di difficoltà. Verificare costantemente le condizioni del percorso; in caso di imprevisti (difficoltà elevate, pericoli ambientali, maltempo e altro) ricordare che una rinuncia non è mai disonorevole. Controllare lo zaino, che contenga un ricambio completo asciutto, cibo e soprattutto delle bevande. Un piccolo kit di pronto soccorso e una pila frontale non devono mancare. Vestirsi in modo appropriato con particolare attenzione alle calzature; sempre utile, anche nella bella stagione e a bassa quota, una giacca anti pioggia/vento e abbigliamento pesante. Attrezzarsi adeguatamente in relazione all’attività programmata, al percorso, alla quota e alla stagione. Lasciare detto ai familiari l’itinerario e la meta, non variarla se non per necessità e avvisare al rientro. Se ci si trovasse in difficoltà, non bisogna farsi prendere dal panico, ma mettersi in posizione di sicurezza e attendere i soccorsi. Non affidarsi mai unicamente a strumenti tecnologici (smartphone, gps, ecc.), sicuramente utili, ma non in grado di proteggere in assoluto dai guai.

In caso di bisogno in ambiente impervio e ostile - che manifesta comunque sempre un potenziale di pericolo per il rischio evolutivo - il numero da contattare in Veneto per allertare il Servizio sanitario e il Soccorso alpino e speleologioco è tuttora il 118, non essendo ancora stato attivato nella nostra regione il 112 quale numero unico di emergenza. Al 112 - che resta nelle zone di assenza di copertura l’unico attivabile - rispondono ancora i Carabinieri, che provvederanno subito a trasferire la chiamata al 118. Alla Centrale del 118 risponderà un operatore che, in base alla situazione in corso, stabilirà quale tipo di intervento, mezzi e personale siano necessari. Qualora si contatti il 118, bisogna cercare di non spostarsi dal luogo in cui ci si trova: si faciliterà l’individuazione da parte dei soccorritori; si potrebbe non essere più raggiungibili telefonicamente a poca distanza dal punto in cui prima c’era copertura; cambiando luogo si potrebbe addirittura peggiorare la propria situazione. Gli operatori del 118 chiederanno tutte le informazioni indispensabili, fornendo al contempo gli opportuni consigli in attesa dell’arrivo dei soccorsi.

Belluno, 23 - 07 - 19
Nel pomeriggio il Soccorso alpino di Cortina ha raggiunto il Rifugio Biella, dove attendeva un turista coreano cinquantanovenne, che lamentava dolori a un piede. I soccorritori lo hanno accompagnato in jeep al Rifugio Pederù e affidato al personale medico dell'ambulanza, che ha appurato anche una situazione generale di malore e lo ha trasportato all'ospedale di Brunico per le verifiche del caso. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è invece volato sulla forcella della Tofana di Mezzo. Due escursionisti, partiti dal Rifugio Giussani con l'intenzione di arrivare sul Lagazuoi, non erano infatti più in grado di proseguire. Individuati grazie alle coordinate Gps, A.L., 31 anni, di Lana (BZ), e D.H., 52 anni, di Merano (BZ), sono stati imbarcati in hovering e portati a valle. Poco prima delle 18 l'eliambulanza è stata inviata sulla Torre Venezia per una cordata di alpinisti russi che si erano infortunati a seguito di una scarica di sassi. L'uomo, V.S., 64 anni, e la donna, M.L., 56 anni, entrambi di San Pietroburgo, che si trovavano all'interno di un camibo sugli ultimi tiri della Via Tissi, sono stati recuperati con il verricello e trasportati all'ospedale di Belluno. Avendo riportato lui probabili traumi a caviglia e mano, lei politrauma al volto. Infine l'elicottero è volato sui Lastoni di Formin per un escursionista che si era fatto male a una caviglia ed è stato accompagnato all'ospedale di Agordo.
Tambre (BL), 23 - 07 - 19
Alle 13.20 il Soccorso alpino dell'Alpago è stato allertato dalla Centrale del 118 per una coppia di escursionisti di Ferrara in difficoltà in Cansiglio. I due, S.B., 30 anni, lui e A.P., 24 anni, lei, lasciata l'auto al parcheggio erano partiti dal giardino botanico lungo il Sentiero A, un percorso ad anello che li avrebbe riportati al punto di partenza. Lungo il tragitto, però, a causa degli schianti dovuti a Vaia avevano lasciato il tracciato e iniziato a seguire i segni blu sugli alberi, che in realtà segnalano le particelle delle piante da tagliare, e si erano persi. Una squadra di soccorritori dell'Alpago e delle Prealpi Trevigiane, in contatto telefonico con loro, li ha rintracciati poco dopo non distanti dal sentiero e in mezz'ora a piedi li ha riaccompagnati alla macchina.
Auronzo di Cadore (BL), 23 - 07 - 19
Verso le 12 la Centrale del 118 è stata allertata per il mancato rientro di una cercatrice di funghi nella zona del Monte Rusiana. Partita alle 7.15 dall'agriturismo di Pralongo, N.S, 69 anni, di Povegliano (TV), era d'accordo con il marito che sarebbe tornata verso le 10.30. Non vedendola più rientrare, l'uomo aveva dato l'allarme. Mentre le squadre del Soccorso alpino e del Sagf di Auronzo si portavano sul posto, una persona ha individuato il corpo senza vita della donna in fondo a una scarpata laterale della strada che sale a Pian de Sera. Forse a causa degli smottamenti causati dal passaggio di Vaia, la cercatrice di funghi era infatti scivolata fino al greto del torrente sottostante, riportando traumi fatali. Constatato il decesso, una volta ottenuto il nulla osta per la rimozione, la salma ricomposta e imbarellata e stata riportata sulla strada dai soccorritori, per poi essere accompagnata alla cella mortuaria.
Livinallongo del Col di Lana (BL), 23 - 07 - 19
Questa mattina verso le 10 la Centrale del 118 è stata allertata da un gruppo di ciclisti austriaci, il cui compagno era precipitato in  un canale nella zona del Viel del Pan. Subito è decollato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha geolocalizzato il punto dove era avvenuto l'incidente e ha sbarcato in hovering l'equipe medica e il tecnico del Soccorso alpino. I soccorrirori sono scesi dall'uomo ed hanno solamente potuto constatarne il decesso dovuto ai traumi riportati. Percorrendo in mountain bike il sentiero 601, l'uomo, 53 anni, di Villach, aveva perso il controllo della bici e, dopo un volo nel vuoto di una cinquantina di metri, era ruzzolato per altri 150. La salma, ricomposta e imbarellata, è stata recuperata dal tecnico di elisoccorso con un verricello, per essere poi trasportata alla camera mortuaria di Alba di Canazei.
Borso del Grappa (TV), 22 - 07 - 19
Poco prima delle 18 il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa è stato allertato da un passante che aveva visto un parapendio precipitare tra gli alberi, all'interno del settimo tornante della Strada Generale Giardino. Sei soccorritori si sono portati sul posto, non distante dalla strada, e con tecniche di tree-climbing hanno raggiunto la pilota, una donna tedesca di 57 anni, rimasta sospesa tra i rami di un abete a 5 metri da terra, senza riportare alcuna conseguenza. Dopo averla assicurata e liberata dai vincoli della vela, la squadra la ha calata al suolo. 
Belluno, 22 - 07 - 19
Attorno alle 15 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato verso la Cengia Gabriella, ad Auronzo di Cadore, dove, a circa metà percorso, un escursionista tedesco di 72 anni non era più in grado di procedere a causa della stanchezza. L'uomo, che si trovava con un gruppo di connazionali che hanno poi proseguito, è stato recuperato dal tecnico di elisoccorso, a circa 2.400 metri di altitudine, con un verricello di 70 metri e trasportato a valle. Verso  le 18 il Soccorso alpino della Val Biois è uscito per un incidente avvenuto in località Pecol di San Tomaso Agordino. Un escursionista era infatti caduto in una scarparta a bordo strada. L'uomo, T.V., 49 anni, tedesco, che si trovava assieme alla moglie, è stato poi recuperato con un probabile trauma alla gamba dall'elicottero di Pieve di Cadore, volato in seguito all'ospedale di Agordo. Infine l'eliambulanza del Suem è tornata ad Auronzo di Cadore, al Ciadin del Biso, nel Gruppo del Popera, su richiesta di E.P., 41 anni, di Camposampiero (PD), che si era perso uscendo dalla traccia, molto distante dal bivacco più vicino e dal fondovalle. Una volta geolocalizzato, l'uomo è stato recuperato in hovering e portato in Val Giralba.
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