2011
MALORE SUL SENTIERO
Scritto da Michela Canova
Ferrara di Monte Baldo (VR), 10-07-11
Un escursionista di Isola della Scala (VR), T.B., 49 anni, si è sentito male mentre con un amico percorreva il sentiero Ottaviani, che da malga Valfredda porta a Monte Baldo. Una squadra del Soccorso alpino di Verona, allertata dal 118, ha raggiunto l'uomo, sfinito dalla stanchezza e dal caldo, camminando per una mezz'ora, poi lo ha caricato in barella e trasportato fino alla strada, dove attendeva l'ambulanza per accompagnarlo all'ospedale per i dovuti accertamenti.
Un escursionista di Isola della Scala (VR), T.B., 49 anni, si è sentito male mentre con un amico percorreva il sentiero Ottaviani, che da malga Valfredda porta a Monte Baldo. Una squadra del Soccorso alpino di Verona, allertata dal 118, ha raggiunto l'uomo, sfinito dalla stanchezza e dal caldo, camminando per una mezz'ora, poi lo ha caricato in barella e trasportato fino alla strada, dove attendeva l'ambulanza per accompagnarlo all'ospedale per i dovuti accertamenti.
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2011
Selva di Progno (VR), 10-07-11
Una donna di Vicenza, N.P., 51 anni, è precipitata questa mattina per una quindicina di metri in una scarpata. Ferma a bordo della strada che porta al rifugio Revolto, il terreno sotto i suoi piedi ha ceduto all'improvviso e lei è caduta nel vuoto. Sul posto l'elicottero di Verona emergenza ha sbarcato il tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio e il medico. I due si sono calati e hanno individuato l'infortunata. Dopo averla raggiunta, l'hanno stabilizzata e caricata in barella per trasportarla in un punto accessibile all'eliambulanza, che l'ha recuperata con un verricello di 40 metri. La donna è stata trasportata all'ospedale di Borgo Trento con sospetti politraumi.
Una donna di Vicenza, N.P., 51 anni, è precipitata questa mattina per una quindicina di metri in una scarpata. Ferma a bordo della strada che porta al rifugio Revolto, il terreno sotto i suoi piedi ha ceduto all'improvviso e lei è caduta nel vuoto. Sul posto l'elicottero di Verona emergenza ha sbarcato il tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio e il medico. I due si sono calati e hanno individuato l'infortunata. Dopo averla raggiunta, l'hanno stabilizzata e caricata in barella per trasportarla in un punto accessibile all'eliambulanza, che l'ha recuperata con un verricello di 40 metri. La donna è stata trasportata all'ospedale di Borgo Trento con sospetti politraumi.
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2011
CONCLUSI INTERVENTI IN MONTAGNA
Scritto da Michela Canova
Belluno, 10-07-11
É una giovane di Bressanone (BZ) l'alpinista precipitata oggi sul primo tiro della Torre Wundt, sui Cadini di Misurina. E.S., 26 anni, è finita sul ghiaione sottostante riportando gravi traumi. La ragazza è stata recuperata dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore con un verricello e trasportata all'ospedale di Belluno. L'eliambulanza è poi intervenuta non distante da Malga Tuglia, a Forni Avoltri (UD), dove un'escursionista di Carpenedo (VE), T.A., 57 anni, ha perso la vita, dopo essere caduta. Una volta giunti sul posto, il medico ha solamente potuto constatare il decesso della donna. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma è stata recuperata con un verricello, per essere poi affidata alla Guardia di finanza. Il Soccorso alpino di Sappada ha individuato G.G., 43 anni, di Udine, sul monte Chiadenis. L'uomo, la cui scomparsa era stata segnalata dai famigliari preoccupati per il suo stato, aveva parcheggiato la macchina alle Sorgenti del Piave. I soccorritori, iniziate le ricerche, lo hanno rintracciato sul monte, visibilmente disorientato e in due lo hanno raggiunto. Richiesto l'intervento dell'elicottero, G.G., è stato trasportato a valle utilizzando un gancio baricentrico di 10 metri e accompagnato al rifugio Calvi.
I soccorritori di Sappada hanno inoltre supportato un'ambulanza arrivata per un malore accaduto alla Peralba Marathon. N.F., 16 anni, di Martignacco (UD), è stato portato all'ospedale per accertamenti. Infine, un ragazzo di Sedico (BL), F.D.B., 26 anni, si è sentito male mentre si trovava in Val Franzei, a Rocca Pietore. L'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites lo ha trasportato all'ospedale di Belluno.
É una giovane di Bressanone (BZ) l'alpinista precipitata oggi sul primo tiro della Torre Wundt, sui Cadini di Misurina. E.S., 26 anni, è finita sul ghiaione sottostante riportando gravi traumi. La ragazza è stata recuperata dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore con un verricello e trasportata all'ospedale di Belluno. L'eliambulanza è poi intervenuta non distante da Malga Tuglia, a Forni Avoltri (UD), dove un'escursionista di Carpenedo (VE), T.A., 57 anni, ha perso la vita, dopo essere caduta. Una volta giunti sul posto, il medico ha solamente potuto constatare il decesso della donna. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma è stata recuperata con un verricello, per essere poi affidata alla Guardia di finanza. Il Soccorso alpino di Sappada ha individuato G.G., 43 anni, di Udine, sul monte Chiadenis. L'uomo, la cui scomparsa era stata segnalata dai famigliari preoccupati per il suo stato, aveva parcheggiato la macchina alle Sorgenti del Piave. I soccorritori, iniziate le ricerche, lo hanno rintracciato sul monte, visibilmente disorientato e in due lo hanno raggiunto. Richiesto l'intervento dell'elicottero, G.G., è stato trasportato a valle utilizzando un gancio baricentrico di 10 metri e accompagnato al rifugio Calvi.
I soccorritori di Sappada hanno inoltre supportato un'ambulanza arrivata per un malore accaduto alla Peralba Marathon. N.F., 16 anni, di Martignacco (UD), è stato portato all'ospedale per accertamenti. Infine, un ragazzo di Sedico (BL), F.D.B., 26 anni, si è sentito male mentre si trovava in Val Franzei, a Rocca Pietore. L'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites lo ha trasportato all'ospedale di Belluno.
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2011
NUMEROSI INTERVENTI IN MONTAGNA
Scritto da Michela Canova
Belluno, 10-07-11
Questa mattina una squadra del Soccorso alpino di Agordo ha raggiunto in jeep il rifugio Vazzoler, dove una ragazza di Dolo, E.P., 28 anni, arrivata ieri sera con una comitiva ha manifestato problemi alle gambe che le impedivano di camminare. Già in serata infatti le si erano gonfiate le caviglie, con forti dolori, e a nulla erano valse le cure prestatele al rifugio. I soccorritori, chiamati in mattinata, la hanno quindi accompagnata al pronto soccorso di Agordo. Sullo Spiz Gallina il Soccorso alpino di Longarone è intervenuto con l'elicottero di Treviso emergenza in aiuto di G.F., 41 anni, che, mentre si trovava con un amico sopra una gola, è caduto procurandosi un trauma al braccio. Recuperato con il verricello, l'infortunato è stato trasportato all'ospedale di Belluno.
L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha invece recuperato una ragazza precipitata al primo tiro sulla Torre Wundt, Cadini di Misurina. L'alpinista, in gravi condizioni è stata trasportata all'ospedale di Belluno. A Sappada è in corso la ricerca di un uomo di Udine, la cui auto è stata rinvenuta alla Sorgenti del Piave. Il Soccorso alpino di Cortina ha infine accompagnato all'ospedale Codivilla un'escursionista scivolata non distante dal rifugio Averau. La donna ha riportato nell'urto una ferita sopra l'occhio.
Questa mattina una squadra del Soccorso alpino di Agordo ha raggiunto in jeep il rifugio Vazzoler, dove una ragazza di Dolo, E.P., 28 anni, arrivata ieri sera con una comitiva ha manifestato problemi alle gambe che le impedivano di camminare. Già in serata infatti le si erano gonfiate le caviglie, con forti dolori, e a nulla erano valse le cure prestatele al rifugio. I soccorritori, chiamati in mattinata, la hanno quindi accompagnata al pronto soccorso di Agordo. Sullo Spiz Gallina il Soccorso alpino di Longarone è intervenuto con l'elicottero di Treviso emergenza in aiuto di G.F., 41 anni, che, mentre si trovava con un amico sopra una gola, è caduto procurandosi un trauma al braccio. Recuperato con il verricello, l'infortunato è stato trasportato all'ospedale di Belluno.
L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha invece recuperato una ragazza precipitata al primo tiro sulla Torre Wundt, Cadini di Misurina. L'alpinista, in gravi condizioni è stata trasportata all'ospedale di Belluno. A Sappada è in corso la ricerca di un uomo di Udine, la cui auto è stata rinvenuta alla Sorgenti del Piave. Il Soccorso alpino di Cortina ha infine accompagnato all'ospedale Codivilla un'escursionista scivolata non distante dal rifugio Averau. La donna ha riportato nell'urto una ferita sopra l'occhio.
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2011
ALPINISTA VOLA SUL BAFFELAN
Scritto da Michela Canova
Valli del Pasubio (VI), 10-07-11
Un alpinista di Mantova, S.F., 54 anni, è volato sulla via Soldà al Pilastro del Monte Baffelan. L'uomo, primo di cordata, si trovava sul terzo tiro della via, assicurato da un'amica, quando è accaduto l'incidente. L'elicottero di Verona emergenza, ostacolato dalle nubi, non si è potuto avvicinare alla parete. L'infortunato è stato quindi raggiunto dalle squadre del Soccorso alpino di Schio e Recoaro-Valdagno. Dopo averlo calato alla base, i soccorritori lo hanno imbarellato e trasportato al fuoristrada. L'uomo è stato poi accompagnato all'ospedale di Valdagno con un sospetto trauma al braccio e un taglio alla mano.
Un alpinista di Mantova, S.F., 54 anni, è volato sulla via Soldà al Pilastro del Monte Baffelan. L'uomo, primo di cordata, si trovava sul terzo tiro della via, assicurato da un'amica, quando è accaduto l'incidente. L'elicottero di Verona emergenza, ostacolato dalle nubi, non si è potuto avvicinare alla parete. L'infortunato è stato quindi raggiunto dalle squadre del Soccorso alpino di Schio e Recoaro-Valdagno. Dopo averlo calato alla base, i soccorritori lo hanno imbarellato e trasportato al fuoristrada. L'uomo è stato poi accompagnato all'ospedale di Valdagno con un sospetto trauma al braccio e un taglio alla mano.
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2011
Caltrano (VI), 09-07-11
Una ragazza di Padova, C.T., una trentina di anni, è precipitata questo pomeriggio subito dopo essere decollata con il proprio parapendio da monte Sunio, finendo in una scarpata 200 metri sotto l'omonima malga. L'allarme è scattato attorno alle 16.30 e l'elicottero di Verona emergenza, una volta individuata la vela, ha sbarcato il tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio sul ripido pendio. Il soccorritore, raggiunto da un amico della ragazza, caduta da un'altezza di 15 metri e rimasta sospesa a testa in giù tra la vegetazione, la ha liberata dall'imbrago e assieme la hanno portata in un luogo dove è stata recuperata dall'elicottero con un verricello di una quindici metri e trasportata fino al campo di atterraggio. Lì il medico le ha prestato le prime cure urgenti, per il violento trauma alla testa causato anche dalla perdita del caschetto nell'urto, e poi è stata portata all'ospedale di Vicenza. Sul posto anche una squadra del Soccorso alpino di Arsiero pronta a intervenire in supporto alle operazioni se necessario.
Una ragazza di Padova, C.T., una trentina di anni, è precipitata questo pomeriggio subito dopo essere decollata con il proprio parapendio da monte Sunio, finendo in una scarpata 200 metri sotto l'omonima malga. L'allarme è scattato attorno alle 16.30 e l'elicottero di Verona emergenza, una volta individuata la vela, ha sbarcato il tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio sul ripido pendio. Il soccorritore, raggiunto da un amico della ragazza, caduta da un'altezza di 15 metri e rimasta sospesa a testa in giù tra la vegetazione, la ha liberata dall'imbrago e assieme la hanno portata in un luogo dove è stata recuperata dall'elicottero con un verricello di una quindici metri e trasportata fino al campo di atterraggio. Lì il medico le ha prestato le prime cure urgenti, per il violento trauma alla testa causato anche dalla perdita del caschetto nell'urto, e poi è stata portata all'ospedale di Vicenza. Sul posto anche una squadra del Soccorso alpino di Arsiero pronta a intervenire in supporto alle operazioni se necessario.
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2011
Lozzo di Cadore (BL), 09-07-11
Sono gravi le condizioni di un escursionista di Calalzo di Cadore (BL), S.D.M., 37 anni, scivolato sul ghiaione alla base della Torre Pian dei Buoi. L'uomo, che si trovava con un gruppo di persone, ha sbattuto violentemente la testa sui sassi. Immediato l'intervento dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha raggiunto il luogo dell'incidente. Dopo che il medico gli ha prestato le prime cure, l'escursionista è stato imbarellato e recuperato dell'eliambulanza ferma in volo stazionario, per essere trasportato all'ospedale di Belluno. Pronta a intervenire in supporto alle operazioni la Stazione del Soccorso alpino del Centro Cadore.
Sono gravi le condizioni di un escursionista di Calalzo di Cadore (BL), S.D.M., 37 anni, scivolato sul ghiaione alla base della Torre Pian dei Buoi. L'uomo, che si trovava con un gruppo di persone, ha sbattuto violentemente la testa sui sassi. Immediato l'intervento dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha raggiunto il luogo dell'incidente. Dopo che il medico gli ha prestato le prime cure, l'escursionista è stato imbarellato e recuperato dell'eliambulanza ferma in volo stazionario, per essere trasportato all'ospedale di Belluno. Pronta a intervenire in supporto alle operazioni la Stazione del Soccorso alpino del Centro Cadore.
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2011
Auronzo di Cadore (BL), 09-07-11
Un escursionista ha allertato il 118 questa mattina poichè aveva visto un ragazzo visibilmente disorientato, lontano dal sentiero che porta al bivacco De Toni, sul Col de l'Agnel, gruppo Croda dei Toni. Sul posto è stata inviata l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore che ha presto individuato I.S., 20 anni, triestino. Il giovane in difficoltà è stato raggiunto dal personale medico, imbarcato e trasportato all'ospedale per gli accertamenti del caso.
Un escursionista ha allertato il 118 questa mattina poichè aveva visto un ragazzo visibilmente disorientato, lontano dal sentiero che porta al bivacco De Toni, sul Col de l'Agnel, gruppo Croda dei Toni. Sul posto è stata inviata l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore che ha presto individuato I.S., 20 anni, triestino. Il giovane in difficoltà è stato raggiunto dal personale medico, imbarcato e trasportato all'ospedale per gli accertamenti del caso.
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2011
SGOMBERO IMPIANTI: CONVENZIONE TRA ENEL GREEN POWER E SOCCORSO ALPINO VAL BIOIS
Scritto da Michela Canova
Falcade (BL), 08-07-11
Si è svolta nei giorni scorsi la prima operazione di sgombero dell'impianto di risalita dell'Enel sul lago di Cavia, che permette al personale tecnico di raggiungere la diga e le strutture del bacino artificiale. Grazie a una convenzione firmata recentemente tra Enel Green Power e Soccorso alpino Val Biois, ogni anno l'impianto verrà evacuato secondo procedure specifiche stabilite di concerto con gli ingegneri dell'ente dopo una serie di incontri. Come deciso dalle prescrizioni, e in ottemperanza della legge che delega il Soccorso alpino a questa funzione, le squadre interverranno in caso di blocco o guasto del'impianto, emergenza già accaduta in passato in un paio di occasioni. Il Soccorso alpino ha inoltre messo in sicurezza il sentiero della diga, che rimarrà in costante manutenzione.
Si è svolta nei giorni scorsi la prima operazione di sgombero dell'impianto di risalita dell'Enel sul lago di Cavia, che permette al personale tecnico di raggiungere la diga e le strutture del bacino artificiale. Grazie a una convenzione firmata recentemente tra Enel Green Power e Soccorso alpino Val Biois, ogni anno l'impianto verrà evacuato secondo procedure specifiche stabilite di concerto con gli ingegneri dell'ente dopo una serie di incontri. Come deciso dalle prescrizioni, e in ottemperanza della legge che delega il Soccorso alpino a questa funzione, le squadre interverranno in caso di blocco o guasto del'impianto, emergenza già accaduta in passato in un paio di occasioni. Il Soccorso alpino ha inoltre messo in sicurezza il sentiero della diga, che rimarrà in costante manutenzione.
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2011
ALPINISTA VOLA IN PARETE
Scritto da Michela Canova
Cortina d'Ampezzo (BL), 08-07-11
Un alpinista trentino, S.F., 57 anni, di Panchià, è volato per alcuni metri sul secondo tiro di una via del Castelletto, sulle Tofane, rompendosi una caviglia. L'uomo, primo di cordata, era fermo in attesa che una cordata più alta progredisse, quando il chiodo su cui si teneva è uscito e lui è caduto per 7-8 metri mettendo male i piedi. I compagni, lanciato l'allarme al 118, lo hanno aiutato a calarsi fino a una cengia sottostante, dove è stato recuperato dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore con un verricello di una decina di metri, per essere trasportato all'ospedale di Cortina.
Un alpinista trentino, S.F., 57 anni, di Panchià, è volato per alcuni metri sul secondo tiro di una via del Castelletto, sulle Tofane, rompendosi una caviglia. L'uomo, primo di cordata, era fermo in attesa che una cordata più alta progredisse, quando il chiodo su cui si teneva è uscito e lui è caduto per 7-8 metri mettendo male i piedi. I compagni, lanciato l'allarme al 118, lo hanno aiutato a calarsi fino a una cengia sottostante, dove è stato recuperato dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore con un verricello di una decina di metri, per essere trasportato all'ospedale di Cortina.
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2011
Auronzo di Cadore (BL), 07-07-11
Sospeso nel vuoto a 300 metri dal ghiaione sottostante. Così è rimasto per ore questa notte un alpinista trevigiano, dopo aver sbagliato con il compagno la via di rientro dalla scalata sullo Spigolo Demuth alla Ovest delle Tre Cime di Lavaredo. I due rocciatori, D.B., 33 anni, di Castelfranco Veneto (TV), e E.T., 46 anni, di Vedelago (TV), avevano attaccato ieri la via di quinto grado sulla Ovest per terminare in cima dove avrebbero trovato la partenza per il rientro sulla normale. Gli alpinisti sono invece usciti sulla cengia alta e hanno preparato gli ancoraggi per le doppie sulla parete nord, completamente fuori via. Dopo aver iniziato la discesa, il primo si è trovato, in un tratto strapiombante, sospeso a sette metri dalla parete, con 300 metri di vuoto sotto di lui. Inutili i tentativi di riavvicinarsi alla roccia, come pure di risalire verso l'amico fermo su un piccolo terrazzino. Alle 23.30 hanno chiesto aiuto al 118. Le squadre del Soccorso alpino di Auronzo, con quelle di Dobbiaco, hanno raggiunto la forcella sottostante e, grazie al faro della Stazione di Pieve di Cadore, sono riusciti a individuare i rocciatori, che non avevano luci con loro. Poichè l'intervento al buio avrebbe richiesto molte ore per raggiungerli dall'alto, con rischi sia per i soccorritori, che per gli alpinisti, come la caduta di sassi, si è deciso di aspettare l'alba. Con la luce, le condizioni del tempo sono migliorate e l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore si è potuto avvicinare alla parete, mentre le squadre aspettavano alla base pronte ad operare in caso contrario. L'alpinista sospeso è stato recuperato dal tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio utilizzando un gancio baricentrico di 65 metri. Il suo compagno con uno di 15 metri. Entrambi sono stati trasportati sulla forcella, e lì affidati ai soccorritori. Il medico presente ha potuto verificare il loro stato: fortunatamente tutti e due stavano bene.
Sospeso nel vuoto a 300 metri dal ghiaione sottostante. Così è rimasto per ore questa notte un alpinista trevigiano, dopo aver sbagliato con il compagno la via di rientro dalla scalata sullo Spigolo Demuth alla Ovest delle Tre Cime di Lavaredo. I due rocciatori, D.B., 33 anni, di Castelfranco Veneto (TV), e E.T., 46 anni, di Vedelago (TV), avevano attaccato ieri la via di quinto grado sulla Ovest per terminare in cima dove avrebbero trovato la partenza per il rientro sulla normale. Gli alpinisti sono invece usciti sulla cengia alta e hanno preparato gli ancoraggi per le doppie sulla parete nord, completamente fuori via. Dopo aver iniziato la discesa, il primo si è trovato, in un tratto strapiombante, sospeso a sette metri dalla parete, con 300 metri di vuoto sotto di lui. Inutili i tentativi di riavvicinarsi alla roccia, come pure di risalire verso l'amico fermo su un piccolo terrazzino. Alle 23.30 hanno chiesto aiuto al 118. Le squadre del Soccorso alpino di Auronzo, con quelle di Dobbiaco, hanno raggiunto la forcella sottostante e, grazie al faro della Stazione di Pieve di Cadore, sono riusciti a individuare i rocciatori, che non avevano luci con loro. Poichè l'intervento al buio avrebbe richiesto molte ore per raggiungerli dall'alto, con rischi sia per i soccorritori, che per gli alpinisti, come la caduta di sassi, si è deciso di aspettare l'alba. Con la luce, le condizioni del tempo sono migliorate e l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore si è potuto avvicinare alla parete, mentre le squadre aspettavano alla base pronte ad operare in caso contrario. L'alpinista sospeso è stato recuperato dal tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio utilizzando un gancio baricentrico di 65 metri. Il suo compagno con uno di 15 metri. Entrambi sono stati trasportati sulla forcella, e lì affidati ai soccorritori. Il medico presente ha potuto verificare il loro stato: fortunatamente tutti e due stavano bene.
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2011
Chies d'Alpago (BL), 05-07-11
Dopo una notte di ricerca ostacolata dalla fitta nebbia, si è concluso all'alba l'impegnativo recupero del pilota ceco, K.Y., 50 anni, precipitato ieri con il proprio parapendio biposto sul monte Messer in Alpago. Con lui una ragazza, uscita illesa dall'impatto. L'allarme era stato lanciato nel primo pomeriggio proprio dalla donna, che aveva cercato di dare informazioni sul luogo in cui si trovavano, avvertendo che il compagno era ferito. I due, decollati dal monte Dolada sfruttando le forti termiche, dopo essere entrati in una nube all'improvviso, si erano trovati di fronte al versante del Messer e l'impatto con il ripido pendio d'erba era stato inevitabile. Impossibile l'avvicinamento dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore per la presenza di banchi di nebbia a partire da 1.600 metri di quota. L'eliambulanza è però riuscita a trasportare abbastanza in alto le squadre del Soccorso alpino radunatesi a Pian Formosa: una trentina di soccorritori delle Stazioni di Alpago, Belluno, Longarone e Prealpi Trevigiane, ai quali nella notte si sono aggiunti altri 15 tecnici. La ricerca ha presentato immediatamente molte difficoltà. Attorno a 1.800 metri di quota si sono iniziate a sentire le urla di richiamo della ragazza, ma i giochi dell'eco rendevano impossibile individuare la provenienza e il buio ha complicato ancor più l'individuazione, per i soccorritori distribuiti sui vari sentieri e lungo il pendio. Verso le 22.20 una squadra li ha finalmente ritrovati in una zona impervia a 1.920 metri di altitudine, poco sotto la cima. Il medico presente ha subito provveduto a stabilizzare l'infortunato, con una caviglia rotta e diversi traumi. Si è poi valutata la situazione. Il temporale in arrivo ha fatto desistere dall'intenzione di portarlo al bivacco Toffolon: si sarebbe dovuto risalire in vetta e i fulmini erano imminenti. Si è quindi deciso di calarlo a valle lungo il troi delle Gallinette. I soccorritori, con a fianco la ragazza, si sono quindi alternati nel trasporto della barella sulla discesa fino alle 4.30, quando hanno raggiunto un dosso, dove poco dopo è potuto arrivare l'elicottero, che ha recuperato la barella con un verricello di 10 metri, per accompagnare l'infortunato all'ospedale di Belluno. Il velivolo ha poi riportato a valle parte dell'attrezzatura e alcune squadre, mentre altre sono rientrate a piedi.
Dopo una notte di ricerca ostacolata dalla fitta nebbia, si è concluso all'alba l'impegnativo recupero del pilota ceco, K.Y., 50 anni, precipitato ieri con il proprio parapendio biposto sul monte Messer in Alpago. Con lui una ragazza, uscita illesa dall'impatto. L'allarme era stato lanciato nel primo pomeriggio proprio dalla donna, che aveva cercato di dare informazioni sul luogo in cui si trovavano, avvertendo che il compagno era ferito. I due, decollati dal monte Dolada sfruttando le forti termiche, dopo essere entrati in una nube all'improvviso, si erano trovati di fronte al versante del Messer e l'impatto con il ripido pendio d'erba era stato inevitabile. Impossibile l'avvicinamento dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore per la presenza di banchi di nebbia a partire da 1.600 metri di quota. L'eliambulanza è però riuscita a trasportare abbastanza in alto le squadre del Soccorso alpino radunatesi a Pian Formosa: una trentina di soccorritori delle Stazioni di Alpago, Belluno, Longarone e Prealpi Trevigiane, ai quali nella notte si sono aggiunti altri 15 tecnici. La ricerca ha presentato immediatamente molte difficoltà. Attorno a 1.800 metri di quota si sono iniziate a sentire le urla di richiamo della ragazza, ma i giochi dell'eco rendevano impossibile individuare la provenienza e il buio ha complicato ancor più l'individuazione, per i soccorritori distribuiti sui vari sentieri e lungo il pendio. Verso le 22.20 una squadra li ha finalmente ritrovati in una zona impervia a 1.920 metri di altitudine, poco sotto la cima. Il medico presente ha subito provveduto a stabilizzare l'infortunato, con una caviglia rotta e diversi traumi. Si è poi valutata la situazione. Il temporale in arrivo ha fatto desistere dall'intenzione di portarlo al bivacco Toffolon: si sarebbe dovuto risalire in vetta e i fulmini erano imminenti. Si è quindi deciso di calarlo a valle lungo il troi delle Gallinette. I soccorritori, con a fianco la ragazza, si sono quindi alternati nel trasporto della barella sulla discesa fino alle 4.30, quando hanno raggiunto un dosso, dove poco dopo è potuto arrivare l'elicottero, che ha recuperato la barella con un verricello di 10 metri, per accompagnare l'infortunato all'ospedale di Belluno. Il velivolo ha poi riportato a valle parte dell'attrezzatura e alcune squadre, mentre altre sono rientrate a piedi.
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2011
Chies d'Alpago (BL), 04-07-11
Banchi di nebbia fitta non hanno ancora permesso ai soccorritori di individuare il luogo preciso sul monte Messer dove nel pomeriggio è precipitato il parapendio biposto, occupato dal pilota e da una donna, entrambi cechi. Quando lei, incolume, ha lanciato l'allarme al 118, ha detto che il compagno sarebbe infortunato alla colonna vertebrale. I due sono decollati dal Dolada e per le forti termiche sono finiti contro il versante del Messer. Purtroppo in quel momento, a partire dai 1.600, metri si è alzata la nebbia, che ha impedito l'avvicinamento dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, la cui unica operatività è stata impiegata per portare più in alto possibile le squadre del Soccorso alpino, una trentina di tecnici delle Stazioni di Alpago, Belluno e Longarone. Attorno a 1.800 metri di quota i soccorritori sono riusciti a sentire le urla di richiamo della donna, ma oltre alla difficoltà di decifrarne la provenienza, anche le informazioni da lei date non sono risultate corrette. Le squadre sono distribuite in diversi punti, alcune stanno scendendo dalla vetta lungo il 'troi delle gallinette' verso bivacco Toffolon e poi a scendere a Pian Formosa, mentre altre si stanno spostando in direzione dei monti Paster e Brut Pas, su ripidi versanti erbosi. Con il buio, l'intervento sarà ancora più difficile e rischioso. Sul posto anche il faro portato dalla Stazione di Pieve di Cadore.
Banchi di nebbia fitta non hanno ancora permesso ai soccorritori di individuare il luogo preciso sul monte Messer dove nel pomeriggio è precipitato il parapendio biposto, occupato dal pilota e da una donna, entrambi cechi. Quando lei, incolume, ha lanciato l'allarme al 118, ha detto che il compagno sarebbe infortunato alla colonna vertebrale. I due sono decollati dal Dolada e per le forti termiche sono finiti contro il versante del Messer. Purtroppo in quel momento, a partire dai 1.600, metri si è alzata la nebbia, che ha impedito l'avvicinamento dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, la cui unica operatività è stata impiegata per portare più in alto possibile le squadre del Soccorso alpino, una trentina di tecnici delle Stazioni di Alpago, Belluno e Longarone. Attorno a 1.800 metri di quota i soccorritori sono riusciti a sentire le urla di richiamo della donna, ma oltre alla difficoltà di decifrarne la provenienza, anche le informazioni da lei date non sono risultate corrette. Le squadre sono distribuite in diversi punti, alcune stanno scendendo dalla vetta lungo il 'troi delle gallinette' verso bivacco Toffolon e poi a scendere a Pian Formosa, mentre altre si stanno spostando in direzione dei monti Paster e Brut Pas, su ripidi versanti erbosi. Con il buio, l'intervento sarà ancora più difficile e rischioso. Sul posto anche il faro portato dalla Stazione di Pieve di Cadore.
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2011
CADE CON LA MOUNTAIN BIKE
Scritto da Michela Canova
Teolo (PD), 04-07-11
Brutta caduta per un biker trentenne sui sentieri di Monte Grande, Colli Euganei nel tardo pomeriggio. L'uomo, di cui al momento sono note le iniziali, T.D., stava scendendo con la propria mountain bike, quando ne ha perso il controllo, finendo rovinosamente a terra. Attorno alle 19 ha lanciato l'allarme al 118, che ha inviato un'ambulanza e una squadra del Soccorso alpino di Padova. Sette soccorritori, tra i quali un infermiere, hanno raggiunto l'infortunato. Dopo averlo stabilizzato, lo hanno caricato sulla barella e trasportato a spalla per circa due chilometri, fino all'ambulanza diretta all'ospedale di Abano. Per lui si sospettano una frattura alla gamba e trauma al bacino.
Brutta caduta per un biker trentenne sui sentieri di Monte Grande, Colli Euganei nel tardo pomeriggio. L'uomo, di cui al momento sono note le iniziali, T.D., stava scendendo con la propria mountain bike, quando ne ha perso il controllo, finendo rovinosamente a terra. Attorno alle 19 ha lanciato l'allarme al 118, che ha inviato un'ambulanza e una squadra del Soccorso alpino di Padova. Sette soccorritori, tra i quali un infermiere, hanno raggiunto l'infortunato. Dopo averlo stabilizzato, lo hanno caricato sulla barella e trasportato a spalla per circa due chilometri, fino all'ambulanza diretta all'ospedale di Abano. Per lui si sospettano una frattura alla gamba e trauma al bacino.
Pubblicato in
2011
INDIVIDUATO PILOTA PARAPENDIO
Scritto da Michela Canova
Chies d'Alpago (BL), 04-07-11
Le squadre del Soccorso alpino sono riuscite a sentire i richiami dei due piloti di parapendio, uno dei quali ferito, precipitati a circa 1.800 metri di quota sul monte Messer in Alpago. La nebbia molto fitta e i giochi d'eco hanno creato parecchi problemi ai soccorritori nell'individuazione del luogo dell'incidente. Adesso dovranno raggiungere l'infortunato e trasportarlo in barella a spalla fino a valle, poichè l'elicottero non può avvicinarsi.
Le squadre del Soccorso alpino sono riuscite a sentire i richiami dei due piloti di parapendio, uno dei quali ferito, precipitati a circa 1.800 metri di quota sul monte Messer in Alpago. La nebbia molto fitta e i giochi d'eco hanno creato parecchi problemi ai soccorritori nell'individuazione del luogo dell'incidente. Adesso dovranno raggiungere l'infortunato e trasportarlo in barella a spalla fino a valle, poichè l'elicottero non può avvicinarsi.
Pubblicato in
2011
RAGAZZO ESCE DI STRADA CON L'APE
Scritto da Michela Canova
Comelico Superiore (BL), 04-07-11
Un quattordicenne di Comelico Superiore (BL), F.B., è uscito di strada con un'Ape, che si è fermata una ventina di metri più sotto in una scarpata in località Casamazzagno. Richiesto l'intervento dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, l'equipaggio ha raggiunto il ragazzino e, dopo averlo imbarellato, lo ha trasportato sulla strada, aiutato anche da una squadra del Soccorso alpino della Val Comelico, sopraggiunta nel frattempo. Imbarcato sull'eliambulanza, il giovane è stato trasportato all'ospedale di Belluno con sospetti politraumi.
Un quattordicenne di Comelico Superiore (BL), F.B., è uscito di strada con un'Ape, che si è fermata una ventina di metri più sotto in una scarpata in località Casamazzagno. Richiesto l'intervento dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, l'equipaggio ha raggiunto il ragazzino e, dopo averlo imbarellato, lo ha trasportato sulla strada, aiutato anche da una squadra del Soccorso alpino della Val Comelico, sopraggiunta nel frattempo. Imbarcato sull'eliambulanza, il giovane è stato trasportato all'ospedale di Belluno con sospetti politraumi.
Pubblicato in
2011

