2022

Agordo (BL), 08 - 07 - 22
Alle 11.38 un escursionista tedesco di passaggio sull'Alta via numero 1 nella zona di Forcella del Camp ha sentito un boato e visto una grande nuvola scendere nel canale dei Cantoi de Framont. È corso al Rifugio Carestiato a dare l'allarme e il gestore, componente del Soccorso alpino di Agordo, ha allertato il 118. Quel punto coincide con il rientro della Ferrata Costantini ed è percorso anche al contrario da chi lo sale da Malga Framont per arrivare al Bivacco Ghedini e in cima alla Moiazza sud. Concordato con la Centrale operativa, dopo aver imbarcato il soccorritore si è alzato in volo l'elicottero dell'Air Service Center, convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, che ha effettuato una lunga ricognizione, per escludere l'eventuale coinvolgimento di persone. A staccarsi un pilastro della parete della Moiazza sud, a circa 2.400 metri di quota, vicino alla Via alpinistica Spigolo di destra. Verificata tutta la parte vicino alla ferrata, compresa la parte alta come ulteriore assicurazione, e il canale. Sì escludono coinvolti.
Marmolada, in corso le operazioni di ricerca in quota
Venerdì 8 luglio 2022
 
Nell’area a valle del distacco del seracco di Punta Rocca, sulla Marmolada, sono in corso le operazioni di ricerca da terra, in stretto collegamento con il Centro di Protezione civile di Canazei, con Vigili del Fuoco volontari e Psicologi per i popoli.
 
In quota 14 donne e uomini di Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza con due unità cinofile, Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, Corpo Vigili del Fuoco permanente di Trento e la Squadra di Soccorso Alpino dell’Arma dei Carabinieri.
 
Le operazioni sono iniziate alle 6.15 e continueranno finché le condizioni meteo di sicurezza lo renderanno possibile. La stabilità del ghiaccio viene monitorata in diretta dagli esperti del Centro per la Protezione civile dell’Università di Firenze, che collaborano con l’Ufficio previsioni e pianificazione della Provincia autonoma di Trento, attraverso i dati raccolti da radar interferometrici e doppler.
Bosco Chiesanuova (VR), 07 - 07 - 22
Restano ancora senza esito le ricerche di Carmelo Busti, il 68enne di Illasi (VR), di cui non si sa più niente da mercoledì 29 giugno. Anche oggi una squadra del Soccorso alpino e una del Soccorso speleologico di Verona sono tornate a ribattere alcune zone nei dintorni di San Giorgio, dove è stata rinvenuta parcheggiata la sua macchina. È stati inoltre ampliato il raggio di indagine a zone fuori sentiero ancora non passate. Purtroppo nulla di nuovo è emerso. Al momento la ricerca si interrompe. Il Soccorso alpino di Verona resta a disposizione della prefettura, per ripartire qualora arrivassero segnalazioni o informazioni in grado di reindirizzare le squadre. 
Marmolada, concluse le operazioni di ricerca via terra
 
I 14 operatori con i 2 cani della Guardia di Finanza specializzati sono rientrati a Canazei al termine delle operazioni di ricerca via terra nell'area interessata dal distacco del ghiacciaio della Marmolada, a valle della colata. Nel corso delle ricerche ci sono stati dei ritrovamenti organici e di materiale tecnico. Il tutto è stato recuperato, trasportato a valle e consegnato per le analisi.
 
Coinvolti nelle operazioni via terra il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza con due unità cinofile, il Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco permanenti di Trento e il Soccorso Alpino dell'Arma dei Carabinieri.
 
La giornata ha avuto inizio questa mattina alle 5, con un primo momento di briefing. Verso le 6 l'elicottero ha portato in quota gli operatori per ispezionare la parte più bassa del distaccamento. L'operazione sul campo ha avuto inizio alle 6.30 e si è conclusa alle 9.15. 
Le operazioni si sono svolte con un controllo di sicurezza compatibile con la situazione esistente grazie a sistemi di controllo e valutazione della temperatura.

 

Sant'Anna d'Alfaedo (VR), 06 - 07 - 22
È stato purtroppo ritrovato senza vita il corpo di A.B., il 33enne di Sant'Anna d'Alfaedo (VR) le cui ricerche erano partite ieri nella zona di Fosse, a seguito della segnalazione dei familiari. Nel pomeriggio, dopo che una squadra ne aveva rinvenuto il cellulare in un'area particolarmente impervia, i soccorritori si sono concentrati nella zona finché, verso le 19, è stato ritrovato il corpo. Il ragazzo, dopo essere scivolato, era ruzzolato diversi metri nel Vajo di Peri, riportando traumi fatali. Sul posto il Soccorso alpino e speleologico il gruppo forre, raggiunti poi dalla Stazione alpina. Constatato il decesso da parte del medico della Stazione di Verona, la salma è stata ricomposta e imbarellata. Dopo aver aperto un varco tra la vegetazione per facilitare le operazioni, il recupero è stato effettuato dall'elicottero di Verona emergenza, utilizzando un verricello di 40 metri. La salma è stata trasportata a Borgo Roma. Hanno preso parte alle ricerche soccorritori provenienti da tutta la Delegazione Prealpi Venete, come dalle due Stazioni speleologiche di Verona e Vicenza, i Vigili del fuoco e la Protezione civile.
Marmolada, gli ultimi aggiornamenti
 
Si è tenuto poco fa a Canazei un breve punto stampa al termine di una riunione tecnica fra tutti i soggetti coinvolti nelle attività di soccorso e ricerca. Presenti il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, il presidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Maurizio Dellantonio, il comandante del RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) di Parma Giampietro Lago, il comandante del Gruppo della Guardia di Finanza Trento tenente colonnello Gianfranco Zarro, il comandante della stazione del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Passo Rolle Riccardo Manfredi e il sindaco di Canazei Giovanni Bernard.
 
"L'attenzione di tutte le istituzioni italiane per cercare di risolvere il più presto possibile questa gravissima tragedia è massima, come testimonia la presenza di tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di ricerca e la sinergia fra i soccorritori - ha esordito il presidente Fugatti nell'aprire la breve conferenza stampa - Oggi le operazioni sono proseguite con l'utilizzo dei droni che hanno individuato nuove salme. Le vittime accertate sono salite e nove, due in più rispetto a ieri, di cui quattro riconosciute dai familiari e cinque non ancora identificate. Non lasceremo nulla di intentato - ha concluso il presidente trentino - stiamo davvero facendo tutto il possibile per ritrovare i dispersi e per dare un nome alle persone travolte dalla valanga".
 
Accanto al presidente vi era anche il comandante del Ris di Parma, Lago che ha spiegato come l'obiettivo sia appunto identificare i soggetti che, con le modalità ordinarie, non possono essere identificati, mentre il comandante della Guardia di Finanza di Passo Rolle Manfredi ha chiarito come oggi i droni abbiamo individuato i ritrovamenti grazie allo "scioglimento della superficie della frana di diversi centimetri" e che l'operazione di recupero è stata effettuata da una squadra composta da persone dei diversi enti coinvolti, a dimostrazione della sinergia fra gli uomini e le donne coinvolti nel recupero. 
 
Quindi il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Dellantonio ha illustrato come avverrà l'attività di domani, con squadre di recupero sul terreno, supportate da un elicottero per "evacuare immediatamente le persone impegnate nella ricerca" in caso di pericolo o di movimento del ghiacciaio soprastante, che viene costantemente monitorato.
 
Infine il sindaco di Canazei ha ricordato che sabato 9 luglio è stata proclamata una giornata di lutto cittadino che coinvolgerà tutta la valle di Fassa e che vedrà alle 18 una celebrazione presieduta dall'arcivescovo di Trento monsignor Lauro Tisi e dal vescovo di Vicenza monsignor Beniamino Pizziol.

 

Verona, 06 - 07 - 22
Questa mattina, in accordo con la Prefettura e i Vigili del fuoco, non essendo emerse novità che possano stringere il campo di indagine nella ricerca di Carmelo Busti a San Giorgio in Lessinia, il Soccorso alpino di Verona, assieme alle altre Stazioni della delegazione Prealpi Venete, ha concentrato le forze a Fosse di Sant'Anna d'Alfaedo, dove da lunedì sera non si hanno più notizie di un 33enne del posto. I soccorritori stanno battendo tutti i sentieri e le aree attorno all'abitato, nonché gli itinerari che portano a Peri. Il Soccorso speleologico di Verona è Vicenza sta inoltre perlustrando le cavità carsiche presenti in numero elevato nella zona. Sul posto anche Vigili del fuoco e Protezione civile.
*Marmolada, chi non rispetta i divieti sarà denunciato*
Nella giornata di domani l’intervento in quota degli operatori con cani appositamente addestrati
 
Il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha firmato una nuova ordinanza attraverso la quale viene circoscritta l’area di chiusura del massiccio della Marmolada, in seguito al distacco di un seracco sotto Punta Rocca. Il divieto di accesso è limitato al versante nord con la forcella Marmolada (da Villetta Maria sentiero E618-E619, prossimità Rifugio Dolomia sentiero E618-Altavia n. 2-E606, piazzale Cima Undici sentiero E618-Altavia n. 2-E606, val Contrin 602-602A). Si puntualizza che il divieto di percorrenza lungo i sentieri elencati in precedenza interessa anche gli alpinisti che risalgono la parete sud-ovest della Marmolada. I trasgressori saranno denunciati, ai sensi dell’articolo 650 del Codice penale. L’accesso all’area è consentito dunque solo agli operatori autorizzati che stanno conducendo le ricerche in quota (oltre che ai rifugisti di Punta Penia e Capanna Ghiacciaio). La zona è controllata dal personale di Corpo forestale del Trentino e Polizia locale della Val di Fassa. Le operazioni sono riprese nella prima mattinata di oggi, con l’impiego di droni. Nella giornata di domani, i tecnici soccorritori di Soccorso alpino, Vigili del fuoco permanenti, Guardia di finanza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato effettueranno le ricerche via terra, con il supporto di cani appositamente addestrati. Le operazioni avverranno garantendo le condizioni di sicurezza degli operatori attraverso speciali tecnologie per il monitoraggio dei movimenti del ghiacciaio.

 

Bosco Chiesanuova (VR), 05 - 07 - 22
Sono purtroppo ancora senza esito le ricerche di Carmelo Busti, 68 anni, di Illasi (VR), uscito dalla propria abitazione alle 14 di mercoledì scorso, 29 giugno, per un'escursione e mai rientrato. Tra ieri e oggi sono state sorvolare vaste aree dagli elicotteri di Verona e Trento emergenza e dei Vigili del fuoco, nei dintorni di San Giorgio dove ieri è stata rinvenuta parcheggiata la sua auto. Le squadre a piedi hanno percorso sentieri e visionato zone boschive e strutture, purtroppo senza che nulla di nuovo emergesse. Sul posto Soccorso alpino di Verona e delle altre Stazioni della Delegazione Prealpi Venete, Vigili del fuoco, Protezione civile e Carabinieri, con diverse unità cinofile. La ricerca proseguirà domani.
Poco prima delle 14 il Soccorso alpino di Verona è stato attivato per una seconda Ricerca, riguardante un 33enne di Fosse di Sant'Anna d'Alfaedo, di cui non si sa più niente dalla notte. 
Bosco Chiesanuova (VR), 04 - 07 - 22
Sono in corso in queste ore, su attivazione della prefettura, le ricerce di un escursionista, che manca da casa da mercoledi scorso, 29 giugno, la cui macchina è stata ritrovata oggi nel piazzale di San Giorgio, in Lessinia. Carmelo Busti, 68 anni, di Illasi (VR), è uscito dalla propria abitazione verso le 14 ed è stato visto poco dopo. È un camminatore abituale e il suo cellulare risulta spento da giovedì.
Nel pomeriggio la Stazione del Soccorso alpino di Verona ha quindi iniziato le perlustrazioni nelle zone in cui potrebbe essersi diretto e l'elicottero di Verona emergenza ha effettuato un lungo sorvolo: San Giorgio -Malera - Rifugio Pertica - Ferrata Pojesi- sentiero delle creste - cima Carega - malga Sinel.
Due squadre hanno battuto il Vallone del Malera e il sentiero da San Giorgio al rifugio Pertica. Altre squadre stanno arrivando sul posto. Presenti anche i Vigili del fuoco.
Operative anche le unità cinofile molecolari. Chiunque abbia sue informazioni è pregato di contattare i Carabinieri.
Marmolada, 5 dispersi tutti di nazionalità italiana
Tutti i 5 punti di accesso alla montagna sono stato chiusi per motivi di sicurezza
 
Otto delle 13 persone che si temevano disperse sono state rintracciate dalla compagnia dei carabinieri di Cavalese, in collaborazione con le autorità della Provincia autonoma di Trento e della Regione Veneto. Scende dunque a 5 il numero delle persone – tutti di nazionalità italiana – di cui non si hanno notizie dal pomeriggio del 3 luglio, quando è avvenuto il crollo del ghiacciaio della Marmolada. Nel frattempo, continua l’azione di riconoscimento delle 7 vittime del crollo del 3 luglio scorso, accanto alle operazioni di monitoraggio e recupero. Al momento la situazione è questa: i familiari hanno riconosciuto l’ultimo degli 8 feriti coinvolti nel crollo del ghiacciaio della Marmolada che non era stato ancora identificato. Il numero dei ricoverati scende peraltro a 7: in giornata è infatti avvenuta una dimissione. Sono state inoltre riconosciute ufficialmente 4 vittime, tutte di nazionalità italiana, mentre altri due corpi sono in fase di riconoscimento (in attività di conferma dalle autorità consolari). Infine, attraverso articolate verifiche, sono stati individuati i proprietari e gli utilizzatori delle autovetture parcheggiate all’imbocco dei sentieri che portano al ghiacciaio. Tutti risultano negli elenchi in possesso delle forze dell’ordine.
 
Tutti i punti di accesso alla montagna sono chiusi per motivi di sicurezza. È dunque interdetto anche l’accesso all’area compresa tra Punta Serauta e la Forcella Marmolada, cui sia accede dalla Val Contrin, secondo quanto previsto dalle ordinanze dei tre Comuni di Canazei, San Giovanni di Fassa e Rocca Pietore (Belluno). Sul posto sono stati installati cartelli di divieto di accesso e transito. È stato inoltre disposto il presidio di Passo Fedaia da parte di Polizia locale e Corpo forestale del Trentino. Lo ha comunicato il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, al termine della riunione di coordinamento interforze, che si è tenuto questa mattina presso il centro operativo comunale. Il presidente del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico, Maurizio Dellantonio, incontrando la stampa ha confermato la prosecuzione delle operazioni di ricerca, che si svolgono per ora esclusivamente attraverso l’impiego di droni. La priorità è di garantire l’incolumità degli operatori sul campo. Le condizioni della parte superiore della montagna vengono monitorate dal personale della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento, anche attraverso l’impiego di interferometri e radar doppler, ossia speciali apparecchiature di monitoraggio che misurano i movimenti della parete ghiacciata.
Belluno, 05 - 07 - 22
È stato purtroppo ritrovato senza vita l'escursionista spagnolo, le cui ricerche erano state avviate ieri su richiesta del fratello, poiché non si era presentato a lavoro a Londra dove risiede. Javier G.H., 30 anni, era al termine della traversata dell'Alta via numero 1, che stava percorrendo in solitaria e, dopo 8 giorni di cammino, il primo luglio aveva pernottato al Rifugio Pramperet, partendo la mattina del 2 luglio alle 7 in direzione di Belluno, atteso invano per la sera in un albergo cittadino che aveva prenotato. Questa mattina in base alle analisi fatte durante la prima giornata di ricerche, sono state individuate delle zone primarie - Schiara, Valclusa, Erbandoi, Vallon de le Masnade - in cui sono state sbarcate le squadre trasportate in quota dall'elicottero di Dolomiti Emergency. La seconda rotazione ha portato i soccorritori nella zona degli Erbandoi, zona di sovrapposizione delle celle dei due ripetitori e più probabile direzione intrapresa dal ragazzo. L'elicottero della Protezione civile della Regione Veneto ha poi lasciato sulla Cima sud di Zità una squadra di soccorritori e Vigili del fuoco con un apparecchio Imsi Catcher portatile, per tentare l'individuazione del cellulare. L'elicottero ha poi proceduto a una ricognizione a tappeto lungo i canali verso la Valclusa, con a bordo un tecnico del Soccorso alpino di Belluno e uno del Soccorso alpino della Guardia di finanza. Ed è stato scendendo da uno di questi che, alle 9.40, in contemporanea con una squadra di soccorritori a piedi è stato individuato il corpo del ragazzo, mentre dalla Cima Sud di Zità veniva anche agganciato il segnale del cellulare. All'origine dell'incidente mortale il fatto che Javier non aveva imboccato il sentiero corretto verso la Forcella sud di Zità, ma aveva preso sbagliando la Costa del Barancion. Lì era scivolato ruzzolando per una cinquantina di metri. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma è stata imbarellata e recuperata dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore con un verricello di 10 metri, per essere trasportata al campo base alla Stanga e affidata al carro funebre, diretto alla Camera mortuaria de La Valle Agordina. Erano presenti oltre 30 persone e unità cinofile, del Soccorso alpino di Belluno, Agordo, Longarone e Feltre, del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Auronzo e Cortina, dei Vigili del fuoco. 
Marmolada, 7 vittime e 13 dispersi. Proseguono le ricerche
La visita del premier Draghi a Canazei: grazie agli operatori per la loro generosità, professionalità e coraggio
 
È di 7 vittime (di cui 3 identificate) il bilancio provvisorio della tragedia che ha interessato il ghiacciaio della Marmolada nel pomeriggio di ieri. Otto i feriti trasferiti negli ospedali di Trento, Bolzano, Belluno, Feltre e Treviso, di cui 2 in gravi condizioni. Attualmente sono 13 le persone disperse, il cui mancato rientro è stato denunciato dai familiari (una in meno rispetto quanto comunicato in precedenza, poiché un uomo di nazionalità austriaca è stato rintracciato nelle ultime ore). Dieci dispersi sono di nazionalità italiana e 3 di nazionalità ceca. Le autorità stanno ancora accertando la proprietà di 4 delle 16 auto parcheggiate nei pressi dei sentieri che portano al ghiacciaio: tutte hanno targhe straniere (1 tedesca, 2 ceche e una ungherese).
 
Le informazioni sono state fornite nel corso di una conferenza stampa presso il centro logistico della Protezione civile a Canazei, alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, dei presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano, Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e del capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. In mattinata le ricerche sull’area interessata dal distacco sono proseguite con l’impiego di droni e attraverso il sorvolo dell’elicottero di Trentino emergenza, fino all’arrivo di un temporale nella tarda mattinata.
 
Le ricerche - riprese nel pomeriggio - proseguiranno nei prossimi giorni nello stesso modo, poiché il rischio di ulteriori distacchi non permette di garantire l’intervento da terra. Viene confermata la chiusura dell’area con ordinanza del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, mentre sono in corso le indagini tecniche dei glaciologi della Provincia autonoma di Trento.
 
Il premier Draghi - che ha incontrato i familiari delle vittime e dei dispersi - ha voluto ringraziare tutti gli operatori impegnati nelle operazioni per la loro generosità, professionalità e coraggio: “Voglio esprimere la più sincera, affettuosa e accorata vicinanza alle famiglie delle vittime, dei feriti e dei dispersi, oltre che alle comunità che sono state colpite da questa tragedia. Questo è un dramma che certamente ha dell’incredibile, ma dipende dal deterioramento dell’ambiente e della situazione climatica. Oggi l’Italia piange queste vittime e tutte le italiane e gli italiani si stringono a loro con affetto. Il Governo deve ora riflettere su quanto è accaduto ed è chiamato ad assumere i provvedimenti necessari, perché quanto è accaduto possa essere evitato in futuro”.
 
Il presidente Fugatti ha ringraziato il premier per la visita sui luoghi della tragedia e - nel fare proprie le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ringraziato gli uomini e le donne che, con tempestività sono intervenuti in una situazione oggettivamente complessa: “Canazei, che in passato era già stata colpita da altre tragedie, sta vivendo un dolore particolarmente profondo”. Il presidente Zaia ha assicurato: “Le ricerche continueranno: lo dobbiamo ai familiari e a chi è ancora lassù”.
 
Il presidente Kompatscher ha rivolto un ringraziamento speciale ai soccorritori e un pensiero ai familiari delle vittime e dei dispersi.
 
Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio ha ricordato come “in questo momento difficile per il Paese, la risposta operativa è stata importante ed ha visto una collaborazione proficua tra forze diverse. Il sistema nazionale è a disposizione per supportare le attività in questa grande tragedia
Sedico (BL), 04 - 07 - 21
Sono in corso le ricerche di un escursionista spagnolo che stava percorrendo l'alta Via numero uno. Il trentenne, di nome Javier, arrivato da Londra, luogo in cui risiede, per la traversata dolomitica il primo luglio, al nono e ultimo giorno di camminata ha dormito al Rifugio Pramperet e da lì si è allontanato il 2 mattina alle 7 diretto a Belluno, dove aveva prenotato una camera per la sera in un albergo, ma non si è mai presentato. L'allarme è scattato oggi, lanciato dal fratello quando non si è presentato al lavoro. 
Al momento lo stanno cercando una ventina di soccorritori di Belluno, Agordo e Longarone lungo le diverse vie di uscita dall'Alta via: Valclusa, Moschesin, Forcella La Varetta, Costa dei Nas, Forcella Pongol, Creste Scalabras.
Javier è alto 1 metro e 85, indossa una giacca nera, porta una bandana e ha lo zaino. Chiunque lo avesse incrociato è pregato di chiamare i Carabinieri.

Sono sei le vittime accertate della valanga. Diciotto persone sono state fatte evacuare dalla cime di Punta Rocca e sono state fatte rientrare tutte quelle che si trovavano più in basso. Al momento si stanno verificando le auto parcheggiate per cercare di capire se e quanti manchino ancora all'appello. La Marmolada è interdetta al pubblico al momento. Alle 18.30 si terrà una conferenza stampa a Canazei per fare il punto della situazione. Un elicottero con a bordo personale dell'Arpav e del Soccorso alpino sta effettuando una ricognizione dall'alto.

Rocca Pietore (BL), 03 - 07 - 22
È purtroppo ancora provvisorio il bilancio delle vittime e dei feriti, a seguito del distacco del seracco dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca. Una valanga di neve, ghiaccio e roccia che nel suo passaggio ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano diverse cordate, alcune travolte. Al momento sono stati recuperati 8 feriti - 2 trasportati all'ospedale di Belluno, uno più grave a Treviso, 5 a Trento - e purtroppo 5 persone sono state rinvenute senza vita. Non si sa ancora il numero definitivo di alpinisti coinvolti. Per il rischio di nuovi distacchi, l'elicottero di Trento sta provvedendo alla bonifica dell'area con la Daisy Bell e scongiurare così il più possibile il pericolo per gli operatori. Sul posto gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore, di Dolomiti Emergency di Cortina, di Trento, della Protezione civile della Regione Veneto, dell'Air service center e le stazioni del Soccorso alpino bellunese e trentino.  
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