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Mercoledì, 30 Settembre 2020 18:46

ADDESTRAMENTO CONGIUNTO TECNICI E SANITARI IN SISILLA

Recoaro Terme (VI), 30 - 09 - 20
Quando è l'ospedale ad arrivare dal paziente. Gli aspetti tecnici si sono coniugati alla perfezione con le manovre sanitarie nel secondo anno dell'esercitazione congiunta tra le Scuole sanitaria e alpina del Soccorso alpino e speleologico Veneto, tenutasi sabato scorso al Rifugio Campogrosso. Scenario delle manovre le pareti della Sisilla. Cinque squadre da 4 soccorritori, 2 tecnici e 2 sanitari per squadra, provenienti da tutte le Stazioni del Servizio regionale veneto del Cnsas, sono state impegnate in altrettanti scenari (dal bosco ripido, alla ferrata, alla scarpata) in rapidissima sequenza: 50 minuti di scenario con valutazione e trattamento sanitario, imbarellamento ed evacuazione, 10 minuti di debriefing e cambio. Infine è stata simulata una grande emergenza con incidente in falesia da risolvere tutti assieme. 
In totale hanno preso parte all'addestramento 10 tecnici, 15 sanitari, 5 figuranti. 
I volontari sono partiti da tutto il Veneto, qualcuno all'alba rientrando a notte fonda, pur di partecipare con entusiasmo a questo importante momento di formazione e confronto. A causa delle disposizioni antiCovid, al posto delle previste due giornate, le dirigenze delle Scuole hanno dovuto concentrare in un solo giorno il programma, rispettando le norme vigenti. Anziché annullarla, è stato deciso di formularla con un inevitabile impegno maggiore, ma i risultati hanno ripagato appieno gli sforzi organizzativi fatti, consentendo una giornata intensa e proficua.
"Esprimiamo grande soddisfazione per la nutrita partecipazione - è il commento della direzione della Scuola sanitaria -  Abbiamo tecnici e sanitari molto preparati, ma è solo lavorando insieme e unendo i due aspetti che si riesce a portare direttamente dall'infortunato un soccorso di alto livello".
Già in programma la prima edizione invernale.
Hanno assistito alle operazioni il vicepresidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto Giovanni Busato, il delegato dell'XI Zona Prealpi Venete Alberto Barbirato, il vicedelegato della II Zona Dolomiti Bellunesi Mario Brunello. Presenti il soccorritore e assessore Paolo Asnicar, in rappresentanza del Comune di Recoaro Terme, il direttore facente funzione del Suem di Verona Adriano Valerio con due colleghi dell'elisoccorso che hanno valutato il lavoro dei sanitari del Soccorso alpino, contribuendo con consigli e suggerimenti per migliorare l'attività.
Pubblicato in 2020
Gallio (VI), 27 - 09 - 20
C'è grande soddisfazione nel giorno di chiusura del 31° corso Unità cinofile ricerca superficie, Ucrs, e Unità cinofile ricerca molecolare, Ucrm, del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, che, dal 19 settembre ad oggi, ha visto 50 binomi, cane e conduttore, provenienti da tutta Italia mettersi alla prova per accedere al brevetto di Classe A (27 allievi) e Classe B (15 allievi), più 6 unità cinofile molecolari. 
Classe A, suddivisa in Puppy, con i cuccioli da 3 a 6 mesi alla prima esperienza di addestramento, che hanno già manifestato propensione a questo tipo di attività, e i cani dai 6 ai 24 mesi sulle cui capacità operative, ricerca e motivazione si concentrano gli istruttori. La Classe A si basa sulla formazione a partire dal cucciolo, con esercizi e preparazione propedeutica alla formazione operativa vera e propria che si ottiene l'anno successivo. Classe B, cani oltre 18 mesi dove il lavoro si sviluppa sull'interazione del binomio cane - conduttore rapportato agli scenari operativi. 
Quattro gli ambiti di verifica predisposti: 1) gallerie e luoghi bui, tunnel bunker; 2) terreni articolati, frane, schianti, pietraie; 3) anfratti, sassi, grotte; 4) bosco. Questi gli scenari scelti dove 
 ambientare le simulazioni di interventi:  Monte Corno e Camporossignolo a Lusiana, Turcio ad Asiago, Boscon e Cesuna a Roana, le Melette E Campomulo a Gallio. Ogni binomio ha inoltre dovuto superare prove tecniche, come l'utilizzo del Gps, l'allestimento di ancoraggi e corde fisse, la capacità di movimentazione in tutti gli ambienti, le comunicazioni radio e con la base operativa, imbarchi, trasferimenti e sbarchi con l'elicottero, mezzo di Elitellina messo a disposizione dalla Protezione civile della Regione Veneto, convenzionata con il Soccorso alpino e speleologico Veneto. L'iter formativo preparatorio è stato completato dagli allievi mediante lezioni in videoconferenza e momento pratici nei diversi poli nazionali. A Gallio sono state approfondite inoltre la parte veterinaria (primo soccorso sul cane e conoscenze della capacità olfattiva) e la gestione della responsabilità legale legata agli interventi.
Presenti infine 11 aspiranti tecnici unità cinofile, una nuova figura di supporto agli istruttori nazionali nelle regioni di appartenenza. 
Adriano Favre, responsabile tecnico nazionale delle sette scuole del Cnsas: "Per consolidata tradizione i corsi si itinerano in varie parti dell'arco alpino, per la prima volta siamo in Veneto, sull'Altopiano dei Sette Comuni, territorio che si è prestato molto bene alle necessità addestrative e, a dispetto di quello che può apparire, per niente banale per tutte le insidie che si celano all'interno dei boschi. Il corso è stato caratterizzato da elevati contenuti tecnici: un plauso per il grande impegno profuso, ricordando che dura 365 giorni all'anno. Un grazie particolare al Servizio regionale Veneto, alle autorità locali, per l'accoglienza e il supporto. Ipotizziamo già di tornare sull'Altopiano il prossimo anno per la 32a edizione". 
Christian Giudici, responsabile 31° corso Ucrs - Ucrm: "Questa prima volta in Veneto è andata benissimo, grazie all'appoggio del Soccorso alpino e speleologico Veneto sia per la logistica, che per l'impiego dei volontari a supporto, nonostante ci sia stato in contemporanea un intervento lungo e difficile, la ricerca a Rotzo, dove abbiamo potuto a nostra volta dare un contributo alla Delegazione, inviando diverse unità cinofile operative. Per quanto riguarda le verifiche, il corso è stato assai intenso, sviluppato su più campi, compresi quello tecnico e legale, e ha dimostrato che la formazione sviluppata a livello nazionale ha raggiunto alti livelli, grazie all'impegno dimostrato dai conduttori nei vari poli nazionali".
Rodolfo Selenati, presidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto: "Siamo orgogliosi che abbiano chiesto al nostro Servizio di ripetere l'evento il prossimo anno, onorati di avere ospitato i binomi che da oggi diventeranno operativi e metteranno a disposizione le loro competenze nelle loro regioni e pronti per la prossima edizione. L'unico cruccio è stato l'evento ancora purtroppo irrisolto della ricerca a Rotzo, accaduto negli stessi giorni per cui abbiamo messo a disposizione tutte le nostre forze. Il corso è andato molto bene. Rongraziamo i nostri soccorritori che si sono prestati come figuranti, il Comune di Gallio e il Soccorso alpino di Asiago per l'organizzazione e i numerosi sponsor che hanno supportato l'evento".
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Pubblicato in 2020
Lunedì, 21 Settembre 2020 18:53

SETTE NUOVI OPERATORI PER IL SOCCORSO IN FORRA

Belluno, 21 - 09 - 20
Sette nuovi operatori per il Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto. Dopo due intensi giorni di verifiche in Val del Mus a Sedico e in Cajada a Longarone, questo fine settimana sette soccorritori, provenienti dalle Stazioni di tutta la regione, hanno superato l'esame ciascuno per il proprio livello formativo, permettendo da oggi al servizio regionale di poter contare su un tecnico di soccorso in forra, un operatore soccorso in forra e 5 operatori forra, secondo le qualifiche operative previste.
L'iter di formazione contempla un addestramento sia nella gestione sanitaria, con approccio in base alle condizioni del ferito, che in quella tecnica, viste le peculiarità del luogo in cui le squadre sono chiamate ad operare, ovvero le strette e acquatiche gole scavate dai torrenti di montagna, in cui sempre più viene praticata la disciplina del canyoning. Di seguito, raggiungimento dell'infortunato, stabilizzazione e trasporto con la barella Canyon, galleggiante e stagna. Un presidio appositamente studiato dal Cnsas per la movimentazione in forra, al cui interno viene alloggiato e assicurato il paziente. Fase successiva: il trasporto dell'infortunato lungo la gola fino all'uscita, assecondando con calate le cascate e i salti presenti al suo interno. La giornata di sabato è stata anche occasione di approfondimento riguardo alle procedure da mettere in atto in periodo Covid, che sono state osservate durante i momenti formativi, come in quelli conviviali. Ieri si è svolto un vero e proprio simulato di un reale intervento. Una volta avute le informazioni sulle persone coinvolte, il gruppo di soccorritori ha organizzato il recupero, individuando il ferito, cui hanno prestato le prime cure per un politrauma da caduta, e il suo compagno. Imbarellato l'infortunato, le squadre hanno quindi trasportato entrambi fino all'uscita della forra. Si è dimostrata fondamentale la continua attività addestrativa dei volontari, che permette un alto livello tecnico per intervenire con la massima professionalità quando chiamati. Erano presenti due istruttori regionali forra e due istruttori nazionali della Scuola di soccorso in forra del Cnsas.
Pubblicato in 2020
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Gallio (VI), 16-09-20
Con il loro gioco, salvano la vita. Cinquanta unità cinofile da ricerca di superficie del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico provenienti da tutta Italia, a partire da sabato prossimo 19 settembre, si metteranno alla prova per una settimana sull'Altopiano dei Sette Comuni. Giunto alla 31a edizione, si svolgerà infatti, per la prima volta in Veneto, il Corso unità cinofile ricerca superficie, Ucrs, e unità cinofile ricerca molecolari, Ucrm, che al suo termine permetterà l'operatività nelle regioni di appartenenza dei binomi cane-conduttore appena brevettati. Tre le classi esaminate: Puppy, con in cuccioli da 3 a 6 mesi alla prima esperienza di addestramento, che hanno già manifestato propensione a questo tipo di attività; Classe A, cani dai 6 ai 24 mesi sulle cui capacità operative, ricerca e motivazione si concentrano gli istruttori; Classe B, cani oltre 18 mesi dove il lavoro si sviluppa sull'interazione del binomio cane - conduttore rapportato agli scenari operativi. Tutte le unità cinofile partecipanti hanno già preso parte a moduli formativi, hanno seguito lezioni teoriche in videoconferenza e nei prossimi giorni approfondiranno l'aspetto veterinario. Il corso è suddiviso in due parti, dal 19 al 22 settembre saranno valutati Puppy e Classe A (28 allievi), dal 23 al 27 la Classe B (15 allievi) che concluderà il proprio percorso domenica mattina con un esame orale e scritto. Per il secondo anno saranno inoltre presenti le unità cinofile da ricerca molecolari, con 6 allievi.
Ogni istruttore nazionale seguirà una squadra che dovrà cimentarsi in ciascuno dei 5 scenari predisposti: 1) gallerie e luoghi bui, tunnel bunker; 2) terreni articolati, frane, schianti, pietraie; 3) anfratti, sassi, grotte; 4) bosco; 5) ritrovamenti in acqua. ogni binomio dovrà inoltre superare prove tecniche, come l'utilizzo del Gps, l'allestimento di ancoraggi e corde fisse, la capacità di movimentazione in tutti gli ambienti. 
Tra le località individuate per le simulazioni il Monte Corno e Campo Rossignolo a Lusiana, Turcio ad Asiago, Boscon e Cesuna a Roana. 
Quest'anno verranno poi introdotte le nuove figure dei tecnici di unità cinofili, con il compito di affiancare gli istruttori regionali e collaborare con loro per gli aspetti gestionali in loro assenza. 
I soccorritori dell'XI Delegazione Prealpi Venete contribuiranno come figuranti a rendere ancora più realistici gli scenari delle ricerche.
 
Gli organi di informazione sono invitati a partecipare alla conclusione del corso il 27 settembre alle 12 all'Hotel Gaarten di Gallio.
Pubblicato in 2020

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