2019

Valbrenta (VI), 05 - 12 - 19
Da questa mattina le ricerche di Paolo Tramontini, 67 anni, di Mestre (VE), scomparso martedì dopo essere partito per una camminata nella zona della Valsugana, si stanno concentrando sopra Rivalta, dove, da una attendibile segnalazione pervenuta ieri, l'uomo sarebbe stato visto di passaggio attorno alle 9 da un testimone. Fissato il campo base a Valstagna, dopo aver prelevato campioni di vestiario dalla sua abitazione, in mattinata sono stati fatti lavorare 4 cani molecolari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico verso due sentieri che da Rivalta portano sul massiccio del Grappa. Alcune squadre hanno quindi iniziato a percorrerli dal basso, mentre altre due sono state trasportate in quota dall'elicottero di Treviso emergenza per perlustrarli dall'alto verso valle. Sul versante dell'Altopiano di Asiago, i soccorritori si stanno muovendo sui due sentieri della Valgadena e una squadra della Protezione civile sta visionando un tratto dell'Alta via del tabacco. Sul posto stanno anche volando i droni del Soccorso alpino e dei Vigili del fuoco. Sono presenti una cinquantina di persone tra Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa e di Asiago, Vigili del fuoco, Protezione civile e carabinieri.
Santo Stefano di Cadore (BL), 05 - 12 - 19
Ieri sera passate le 23, su richiesta della Centrale dei Carabinieri, il Soccorso alpino della Val Comelico, assieme al Sagf di Auronzo di Cadore, ha avviato la ricerca di un uomo, C.Z., 59 anni, di Casale sul Sile (TV), non rientrato da un'escursione. Parlando col gestore della Baita Pian dei Osei - che aveva parlato con lui la mattina verso le 8 e, vedendo l'auto ancora parcheggiata, aveva fatto scattare l'allarme - e con la figlia dell'uomo, andata a cercare sul computer del padre eventuali destinazioni in montagna in evidenza, i soccorritori hanno capito la sua probabile meta: il Bivacco Caimi, in Valle del Cornon, Campolongo, percorrendo il sentiero numero 334. Una squadra si è quindi incamminata e dopo una ventina di minuti un soccorritore ha notato le tracce di una scivolata dal sentiero. Attrezzata la calata, i tecnici sono scesi lungo il pendio di neve dura per un centinaio di metri, poi da un salto di 40 per seguire ancora il pendio per altri 50 metri, finché non si sono imbattuti nel corpo senza vita dell'escursionista. Dal momento che il recupero notturno del corpo sarebbe stato impegnativo e rischioso, in accordo con la magistratura, questa mattina l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha provveduto ad imbarcare la salma, dopo aver caricato a bordo un soccorritore della Val Comelico e uno del Sagf in supporto alle operazioni e per i rilievi del caso. Sbarcati con un verricello di una trentina di metri, i soccorritori hanno affiancato il tecnico di elisoccorso nelle manovre. La salma, ricomposta e imbarellata, è stata poi trasportata a Campolongo e affidata al carro funebre.
Valbrenta (VI), 04 - 12 - 19
Stanno rientrando le ultime squadre che da ieri sera stanno cercando Paolo Tramontini, 67 anni, di Mestre (VE), di cui non si hanno più notizie da quando ieri mattina è partito in treno da Mestre in direzione della Valsugana per un'escursone, senza lasciar detto dove era diretto. Nel pomeriggio, dopo alcune segnalazioni che lo darebbero alle 8 e successivamente nella zona di Cismon del Grappa, le perlustrazioni si sono concentrate lungo i sentieri che salgono sul Monte Grappa, sorvolato anche dall'elicottero dei Vigili del fuoco. Purtroppo a nulla sono a valsi fino ad ora gli sforzi di ritrovarlo. Le ricerche riprenderanno domani alle prime luci.
Erano presenti: Soccorso alpino di Asiago e Pedemontana del Grappa, Carabinieri forestali, Carabinieri delle Stazioni di Enego e Solagna, Vigili del fuoco di Asiago e Vicenza con nucleo Tas ed elicottero, i cinofili dell'Anc. Paolo è alto un metro e 70 circa, di corporatura robusta, calvo, con barba grigia medio lunga. Indossa giacca e pantaloni tecnici neri e ha uno zaino verde marca Ospery. Chiunque lo avesse incontrato in treno, per strada o lungo i sentieri è pregato di contattare i carabinieri.
Valbrenta (VI), 04 - 12 - 19
Sono in corso da ieri in tarda serata le ricerche di un uomo partito ieri mattina da Mestre in treno in direzione Valsugana, dove di consueto va a camminare - nelle zone del comune di Valbrenta, Cismon del Grappa, al confine con Trento - senza indicare la propria destinazione e senza più dare notizie di sé. Paolo Tramontini, 67 anni, di Mestre (VE), è solito mandare messaggi durante la giornata alla moglie, che ieri però, non avendo da lui alcuna notizia e suonando libero il telefono alle 19 quando lo ha chiamato, preoccupata dal prolungato silenzio ha dato l'allarme. Su richiesta della Prefettura, le ricerche sono state subito avviate da tutti gli enti predisposti e si sono protratte fino a notte fonda lungo le principali strade e sentieri che salgono in quota, sia nel versante di Enego, che del Grappa, quindi con l'intervento del Soccorso alpino di Asiago e della Pedenontana del Grappa. L'ultima cella agganciata dal suo cellulare risulta essere quella di Lazzaretti. Al momento si stanno risalendo i percorsi che da Costa di Valstagna portano all'Altopiano dei Sette Comuni e sono presenti: Soccorso alpino di Asiago, Carabinieri forestali, Carabinieri delle Stazioni di Enego e Solagna, Vigili del fuoco di Asiago e Vicenza con nucleo Tas ed elicottero, i cinofili dell'Anc. Paolo è alto un metro e 70 circa, di corporatura robusta, calvo, con barba grigia medio lunga. Indossa giacca e pantaloni tecnici neri e ha uno zaino verde marca Ospery. Chiunque lo avesse incontrato in treno, per strada o lungo i sentieri è pregato di contattare i carabinieri.
Borgo Valbelluna (BL), 03 - 12 - 19
Attorno alle 13.30 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Belluno per una escursionista che si era fatta male nella zona di Forcella Foran, a Mel. La donna, E.S., 52 anni, trevigiana, che si trovava con altre persone, era partita da Cison di Valmarino (TV), aveva raggiunto il Bivacco dei Lof, per proseguire fino a Cima Vallon Scuro ed arrivare a Forcella Foran dove, messo male un piede, si era procurata un sospetto trauma alla caviglia. Una squadra del Soccorso alpino di Belluno e Feltre è partita dal Bellunese e ha raggiunto la donna. Stabilizzata, l'escursionista è stata poi portata al fuoristrada e da lì al rendez vous con i soccorritori delle Prealpi Trevigiane, che la hanno trasportata a Cison alla propria auto, con cui si è allontanata autonomamente.
Gallio (VI), 30 - 11 - 19
Questa mattina poco prima delle 11 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Asiago per uno scialpinista che, scendendo da Cima Mandriolo, durante una curva aveva messo male un piede riportando un probabile trauma al ginocchio. Una squadra si è avvicinata il più possibile con i fuoristrada per poi proseguire in motoslitta e ultimare il tratto finale con sci e pelli di foca. Una volta raggiunto, M.T., 59 anni, di Chiuppano (VI), è stato stabilizzato e caricato in barella, per essere trasportato a ritroso fino alla motoslitta e da lì alle auto. L'infortunato e stato poi accompagnato al piazzale del Rifugio Valformica per essere affidato all'ambulanza diretta all'ospedale di Asiago.
Teolo (PD), 29 - 11 - 19
Alle 14.15 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Padova per recuperare un anziano - di cui non si avevano più notizie da ieri - finito con la macchina in mezzo a un bosco. L'uomo, D.Z., 84 anni, di Lozzo Atestino (PD), si era allontanato in auto dalla propria abitazione ed era stato visto l'ultima volta da alcuni amici in una trattoria del Monte Venda, dove, partita la segnalazione nel tardo pomeriggio di ieri, Carabinieri e Protezione civile avevano iniziato a cercare l'auto. Ricerca proseguita nella notte e anche oggi, finché due motociclisti che passavano lungo il sentiero che dal Monte Vendolo scende a Vo Euganeo si sono imbattuti in lui e hanno dato l'allarme. L'anziano, che aveva imboccato la strada bianca che poi si trasforma in uno scosceso sentiero, era stato costretto a bloccarsi in mezzo agli alberi. Dopo aver passato la notte in macchina, aveva poi tentanto di muoversi a piedi alle prime luci, ma era scivolato riportando qualche contusione e si era fermato dove si trovava. Una squadra di soccorritori, compresa un'infermiera che gli ha prestato le prime cure, ha raggiunto l'uomo, lo ha imbarellato e trasportato verso valle per una trentina di minuti, per poi affidarlo all'ambulanza diretta all'ospedale di Schiavonia.
Roana (VI), 26 - 11 - 19
Questa mattina alle 8.30 il Soccorso alpino di Asiago è stato allertato dai Carabinieri forestali di Roana, per un escursionista che non riusciva più a camminare a causa di un principio di congelamento ai piedi. Il giovane, F.C., ventenne di Vicenza, era partito ieri dai Larici ed era salito al Baito dell'Orsara, dove aveva passato la notte. Scendendo di prima mattina verso Malga Meatta, i suoi scarponi leggeri si erano bagnati nella neve e il ragazzo lamentava insensibilità ai piedi ghiacciati. L'escursionista è stato raggiunto dai Carabinieri forestali - sul posto anche quelli di Asiago - che hanno iniziato a scendere con lui lentamente, mentre una squadra di soccorrirori andava loro incontro. Una volta a valle, in via precauzionale è stato accompagnato all'ospedale di Asiago.
Cortina d'Ampezzo (BL), 25 - 11 - 19
Passato da poco mezzogiorno l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione del Faloria, per un probabile trauma cranico riportato da uno snowboarder. Una volta sul posto l'equipe sanitaria e il tecnico di elisoccorso sono sbarcati dall'eliambulanza, atterrata nelle vicinanze del luogo dove si trovava C.D.., 25 anni, di Padova, che era stato già recuperato e imbarellato dal personale dell'assistenza piste dei carabinieri. Il giovane, che era salito con gli impianti, uscito in fuori pista aveva percorso la cresta da dove era scivolato nel vuoto da un'altezza di 20-30 metri. L'abbondante neve fresca alla base del salto ne aveva fortunatamente attutito la caduta. Valutato dal personale medico, lo sciatore è stato imbarcato e trasportato all'ospedale di Belluno con un possibile trauma cranico, escoriazioni e un taglio sulla testa.

ROMA, 18 novembre - “Caro Presidente, è con profonda emozione che voglio presentarLe il personale del Soccorso Alpino e Speleologico: uomini e donne di tutt’Italia, oggi a Roma per incontrarLa e farLe sentire il nostro affetto e la nostra profonda riconoscenza”. Con queste parole il Presidente Nazionale del CNSAS, Maurizio Dellantonio, ha presentato oggi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella più di cinquanta operatori del Soccorso Alpino e Speleologico, arrivati al Quirinale da tutt’Italia per omaggiare Mattarella.

“Saluto con affetto e stima tutti i membri del Soccorso Alpino e Speleologico - ha detto il Presidente della Repubblica, rivolgendosi ai soccorritori presenti – Il Soccorso Alpino è l’immagine di un’Italia positiva, altruista, pronta ad aiutare il prossimo. Incarna appieno i valori del volontariato e della solidarietà, rappresentando ai livelli più alti in nostro Paese. Voglio ringraziare personalmente tutti gli uomini e le donne del Soccorso Alpino e Speleologico, le loro famiglie e rivolgo anche un pensiero ai caduti in servizio, mentre si adoperavano per aiutare il prossimo in difficoltà”, ha proseguito il Presidente Mattarella.

“In occasione del 65° Anniversario di Fondazione del Corpo che ho la responsabilità di rappresentare, - aveva detto precedentemente il Presidente del CNSAS Dellantonio rivolgendosi al Presidente della Repubblica - ritengo sia azione importante ricordare i soccorritori, le loro famiglie, che si sono impegnati e si impegnano ogni giorno, senza soluzione di continuità e con coefficienti di rischio oltremodo marcati, per garantire un pubblico servizio che viene reso in stretta sinergia con il ‘Sistema 118’. Un servizio che è strategico quanto fondamentale per il nostro Paese e per le sue comunità, nei luoghi e nelle località più impervie dell’Italia, spesso le più fragili. Un impegno quotidiano oneroso e spesso doloroso – ha continuato il Presidente del Soccorso Alpino, rivolto a Mattarella e a tutti i presenti – quello compiuto anche con il sacrificio personale del nostro personale, come testimoniano le Medaglie d’Oro al Valor Civile conferite al CNSAS il 26 settembre 1968 e il 26 maggio 1969, la Medaglia d’Oro al Valor Civile del 30 aprile2010, oltre a quelle conferite ai singoli soccorritori, in vita e alla memoria, e la Medaglia d’Oro della Protezione Civile conferita il 9 novembre 2010"

Una storia che parte da lontano

L’incontro fra Presidenza della Repubblica e CNSAS è nato anche nel segno dell’anniversario dei 65 anni dalla formazione, formalmente avvenuta il 12 dicembre 1954 per volontà del Consiglio Centrale del Club Alpino Italiano, dando avvio a un’organizzazione strutturata a livello nazionale che metteva a sistema quelle forme di aiuto e solidarietà che da sempre erano presenti nelle comunità di montagna.

Sessantacinque anni dopo, grazie all’impegno, alla passione e alla dedizione dei componenti del Soccorso Alpino e Speleologico, la pioneristica organizzazione di un tempo è via via cresciuto nella propria istituzionalizzazione, divenendo il punto di riferimento a livello nazionale per il soccorso in montagna, in ambiente ipogeo e, in genere, per il soccorso in ambiente ostile e impervio.

Soccorso Alpino: leggi ad hoc e normative ampliate nel tempo

La Repubblica Italiana ha riconosciuto le peculiarità del Soccorso Alpino e Speleologico, affidandogli importanti responsabilità e prerogative. Fra le principali leggi che regolano l’operato del CNSAS ricordiamo, in particolare, nel vigente ordinamento la L. 26 gennaio1963, n. 91, la L. 21 marzo 2001, n. 74, la L. 27 dicembre 2002, n. 289 e la L. 26 febbraio 2010, n.26. Numerose le leggi regionali, che regolano e finanziano il Soccorso Alpino e Speleologico e altrettanto numerose le normative e gli accordi deliberati con i Sistemi Sanitari delle Regioni, in primis per il delicato compito di elisoccorso.

L’organico: stazioni di soccorso in tutt’Italia

Il CNSAS è una realtà presente su tutto il territorio nazionale. Conta circa 7mila tecnici, donne e uomini che dedicano il loro tempo per essere formati e certificati tecnicamente e per essere sempre pronti ad intervenire – h:24, 365 giorni all’anno – dove viene chiesto.

Nel 2018 il numero record di interventi: ma la crescita è costante sin dalla nascita

Più di 9mila sono stati gli interventi di soccorso effettuati solo nel corso del 2018 (esattamente 9554), con il salvataggio e recupero di quasi 9500 persone: operazioni che hanno visto coinvolti nel complesso 40.270 soccorritori, operanti in scenari ed ambienti dove la preparazione e la competenza del singolo deve saper coniugarsi con la sicurezza basilare al lavoro d’Con questo impegno severo che si è sviluppato di anno in anno, sino ad oggi, il CNSAS ha effettuato

Nella sua storia il Soccorso Alpino ha svolto complessivamente 169.836 missioni di soccorso censite, traendo in salvo o recuperando 186.564 persone, di cui 58.820 illesi che si trovavano in imminente pericolo di vita o in forte difficoltà tecnica, 109.891 feriti con vari codici di gravità, 15.711 persone decedute e ricercando 2.051 persone disperse (dati al 31.12.2018).

La Protezione Civile

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è stato in prima linea in tutte le principali calamità italiane degli ultimi anni. Dal terremoto de L’Aquila al sisma del Centro Italia del 2016 e 2017, passando per la Valanga di Rigopiano o l’attuale attività di questi giorni per il maltempo che flagella parte delle Regioni italiane. In passato il Soccorso Alpino si è distinto in tantissimi contesti di emergenza, nazionale e internazionale, fra cui il disastro del Vajont, le alluvioni in Sardegna, il terremoto in Nepal e tante altre situazioni dove la popolazione civile è stata pesantemente colpita da disastri naturali e artificiali. 

Taibon Agordino (BL), 17 - 11 - 19
A seguito del controllo della strada della Valle di San Lucano, in vista dell'emanazione dell'ordinanza di chiusura del sindaco per il pericolo di frane e valanghe a partire dalla mezzanotte di ieri, in fondo a Col di Prà è stata rinvenuta una macchina parcheggiata. Attorno alle 21 è stato quindi allertato il Soccorso alpino di Agordo, per cercare di individuarne gli occupanti prima dell'acuirsi del maltempo da allerta rossa. Risaliti al proprietario residente a Oderzo (TV), è stata rintracciata la moglie, che ha confermato l'intenzione del marito di passare la notte con amici in montagna, senza conoscerne però la meta. I soccorritori hanno subito contattato il Cai di Salgareda, proprietario di Casera Malgonera, una delle 5 che si trovano nella valle, venendo a sapere che effettivamente alcune persone avevano fatto richiesta per passarci la notte. Una squadra si è quindi portata con la jeep fino a Pont, per poi risalire a piedi, con la pioggia fino a circa 1.200 metri di quota, sotto la neve fino ai 1.500 metri della casera. Lungo il percorso, a mezzanotte e mezza, i soccorritori si sono imbattuti anche in una frana con alberi abbattuti che, quando sono saliti i 4 escursionisti alle 13 - hanno saputo poi - non c'era. Raggiunta la casera la squadra ha trovato i 4 amici e li ha avvisati della situazione e dell'alto rischio di smottamenti in tutta la vallata. Gli escursionisti, trevigiani cinquantenni, hanno quindi deciso di rientrare e sono scesi assieme ai soccorritori. L'intervento si è concluso alle 3.
Lusiana (VI), 16 - 11 - 19
Su richiesta del Soccorso alpino di Lavarone allertato per primo, attorno alle 14 una squadra di soccorritori di Asiago si è portata sulla vetta di Cima Mandriolo, dove il cane di una coppia di escursionisti si era sporto su un cornicione di neve, che era ceduto facendolo precipitare e scomparire. Il proprietario, E.P., 43 anni, di Camposampiero (PD), nel tentativo di recuperarlo era a sua volta scivolato per alcuni metri, riuscendo fortunatamente a fermarsi e a risalire. Una volta sul posto i soccorritori hanno attrezzato le calate e sono scesi con le corde per un centinaio di metri lungo il ripido versante caratterizzato da piccoli salti e affioramenti rocciosi, senza purtroppo riuscire a rinvenire traccia dell'animale. Ormai buio, le squadre sono dovute rientrare. Sul posto anche i Vigili del fuoco di Asiago e volontari di Lavarone.
Cortina d'Ampezzo (BL), 15 - 11 - 19
In mancanza di elementi oggettivi che possano dare maggiori indicazioni, concordato tra tutti gli enti presenti oggi, è stato deciso di interrompere al momento le ricerche del ragazzo di 23 anni, che questa mattina attorno alle 7 aveva chiamato il 112 - poi girato alla Centrale del Suem di Pieve di Cadore - dicendo di essersi perso nei boschi a Cortina. Durante l'unica chiamata, fatta con un numero non visibile, il giovane aveva detto di essere partito alle due di notte dalla casa di un cugino, da cui era ospite in località Pierosà, per seguire dei cinghiali e di essersi smarrito. Aveva parlato del Lago di Tamarin, aggiungendo che aveva batteria nel cellulare, ma senza dare il numero o coordinate. Chiusa la telefonata non si era più fatto sentire. Venticinque soccorritori tra Soccorso alpino, Sagf, Carabinieri e Vigili del fuoco hanno a lungo scandagliato l'area del Lago di Tamarin, Rifgio Mietres, ex Rifugio Col Tondo, muovendosi con sci e pelli di foca, quad e motoslitta, senza però ottenere riscontri. Anche le indagini dei carabinieri non hanno fatto emergere alcun dato in più. Nella via dove il ragazzo diceva di essere ospite non risiede nessuno che possa conoscerlo e anche per il nome da lui fornito non è stato trovato corrispettivo. Il Soccorso alpino resta disponibile per riprendere la ricerca, qualora arrivassero ulteriori segnalazioni.
Cortina d'Ampezzo (BL), 15 - 11 - 19
Questa mattina attorno alle 7 il 112 ha passato alla Centrale del Suem la chiamata di un ventitreenne che diceva di essersi perso in un bosco sotto la neve a Cortina. Durante la chiamata il ragazzo ha detto di essere partito attorno alle 2 da una strada di Pierosà per seguire dei cinghiali e di aver camminato finché si era smarrito, ma non è stato in grado di dare numero di telefono né elementi utili alla geolocalizzazione, se non citare il Lago di Tamarin. Caduta la linea, per gli operatori non è stato più possibile ricontattarlo e lui non ha più chiamato. Una ventina di persone, tra Soccorso alpino, Sagf, Carabinieri e Vigili del fuoco ha iniziato, e continua, a perlustrare l'area attorno al Rifugio Mietres e il Lago di Tamarin, senza alcun riscontro. I carabinieri stanno inoltre verificando le informazioni date dal chiamante rispetto alla via da cui sarebbe partito. 
 
Longarone (BL), 10 - 11- 19
Poco prima delle 16 la Centrale del 118 è stata allertata per un giovane ciclista caduto dalla propria mountain bike in località Muda Maè, sopra la passerella di Igne. Il ragazzo, un sedicenne di Longarone (BL), stava scendendo con un amico, quando ha preso un dosso ed è caduto a terra sbatttendo il volto e perdendo i sensi. Individuato il luogo dell'incidente, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha sbarcato in hovering nelle vicinanze l'equipe medica e il tecnico di elisoccorso, che hanno subito prestato le prime cure all'infortunato tornato in sé. Una volta imbarellato, il ragazzo è stato recuperato con un verricello di qualche metro, per essere trasportato all'ospedale di Belluno con probabili trauma cranico e facciale. L'amico è stato riaccompagnato a valle da una squadra del Soccorso alpino di Longarone arrivata sul posto per eventuale supporto.
Crespadoro (VI), 10 - 11 - 19
Passando lungo la strada che da Campodalbero porta a Marana, questa mattina il gestore del Rifugio Bertagnoli si è accorto di un'auto in una scarpata, una cinquantina di metri più in basso. Sceso, ha trovato il conducente, un anziano, sdraiato a terra, cosciente e in buone condizioni, sebbene in stato confusionale.Tornato dove c'era copertura telefonica, il gestore ha lanciato l'allarme, attorno alle 8.20. Una squadra del Soccorso alpino di Recoaro - Valdagno si è portata sul posto, aiutando il personale dell'ambulanza a scendere nella scarpata della Val Bianca, mentre sopraggiungevano altri soccorritori e i Vigili del fuoco. All'uomo, R.R., 83 anni, vicentino, che probabilmente aveva avuto l'incidente già ieri, sono state prestate le prime cure per un probabile trauma alla gamba ed escoriazioni varie. Imbarellato, è stato sollevato per contrappeso fino alla strada e affidato all'ambulanza diretta all'ospedale di Arzignano.
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