PROVATE LE TECNICHE DI INTERVENTO IN VALANGA

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Falcade (BL), 18-01-06
Oltre 50 tecnici del Soccorso alpino del comprensorio agordino hanno partecipato all'esercitazione in valanga, svoltasi domenica scorsa a passo Valles. A partire dalle 8.30 sono stati messi in pratica tutti i passaggi che realmente coinvolgono le squadre di soccorritori al momento dell'allarme per la caduta di una slavina e per la scomparsa di persone travolte. Per dar modo di far provare a tutti i presenti le diverse manovre di ricerca, sono state ipotizzate tre valanghe con 4 sciatori rimasti coinvolti e un superstite, testimone degli eventi. Ogni situazione ha avuto il proprio direttore di valanga, ovvero il coordinatore delle operazioni da cui dipendono tutti i movimenti dei soccorritori presenti, individuato nei capistazione della Val Biois - competente per territorio - e di Agordo e in un tecnico della Stazione Val di Zoldo. A partire dalla richiesta di aiuto al 118, sul posto sono arrivati i primi tecnici reperibili, con l'unità cinofila di turno a Pieve di Cadore ed il medico. In emergenza, è l'equipaggio dell'elicottero - medico, tecnico di elisoccorso e unità cinofila - il primo a raggiungere la valanga. L'utilizzo del mezzo aereo è di fondamentale importanza perchè, statistiche alla mano, il grafico della sopravvivenza dei sepolti in valanga mostra la percentuale maggiore, il 90%, nei primi 18 minuti. Successivamente le probabilità diminuiscono: dai 18 ai 35 minuti si ha il 34 % di sopravvivenza, dai 35 ai 90 il 28 %. Sopra i 90 minuti, il 7 %. Ovviamente nei primi 18 minuti è importantissimo l'autosoccorso e la capacità dei compagni rimasti fuori valanga di individuare e aiutare chi è rimasto sepolto. Per ogni persona travolta dalla neve dovrebbe intervenire un elicottero con un medico rianimatore, proveniente anche dalle basi limitrofe a Pieve di Cadore, Treviso, Bolzano, Trento. Nella simulazione si è dimostrato fondamentale l'intervento delle unità cinofile da valanga, che ormai da anni si addestrano confrontandosi anche con le realtà confinanti. Tra le ultime esercitazioni interzona, una con l'Alpenverein Sudtirol e una in Austria, per la ricerca di superficie. A marzo sarà la Slovenia ad ospitare un'esercitazione internazionale per la ricerca in valanga. Domenica sono stati utilizzati i dispositivi Arva - che ogni praticante di fuori pista dovrebbe sempre portare con sé - e Recco. Le squadre, dopo l'individuazione di persone e oggetti, si sono suddivise seguendo le procedure d'obbligo, dalla spalatura, al recupero dell'infortunato, al trasporto, all'ulteriore sondaggio, alla bonifica finale della valanga. Alla giornata hanno partecipato i tecnici delle Stazioni di Val Biois, Agordo, Val Pettorina, Livinallongo, Alleghe e Val Di Zoldo, più i rappresentanti della Guardia di Finanza e i medici del Sococrso alpino. Nelle prossime settimane si svolgeranno altre due esercitazioni interstazione. La prima coinvolgerà i tecnici di Cortina e Cadore, la seconda le Stazioni di Sappada e Comelico.

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