Sappada (BL), 14-02-06
Come in un intervento reale domenica scorsa a Cima Sappada si sono provate le manovre di recupero di persone travolte da valanga. Il Soccorso alpino di Belluno, con le Stazioni di Sappada, Val Comelico, Auronzo e Centro Cadore e la Stazione friulana confinante di Forni Avoltri hanno applicato in tre diverse simulazioni tutte le operazioni che effettivamente si susseguono in tale emergenza. Una cinquantina di tecnici, con 6 unità cinofile da valanga e il personale sanitario, a partire dalle 8, si sono alternati nelle varie fasi. L'ipotesi messa in atto è stata quella di una slavina che ha coinvolto 5 scialpinisti, con un superstite testimone dell'evento che ha fatto scattare l'allarme. Dalla centrale del 118 è stato allertato il capostazione pertinente per territorio - Sappada - e successivamente con il nuovo, veloce sistema di allerta con sms i tecnici della Stazione locale e di quelle contermini.
La prima ricerca veloce, fin tanto che non arrivano le squadre chiamate a intervenire, viene portata a termine dall'unità cinofila di turno e da un tecnico con l'Arva. mano a mano che sopraggiungono i soccorritori, ogni dettaglio deve essere seguito alla perfezione. Un direttore di valanga coordina le varie fasi. Viene posizionata una vedetta per verificare l'eventuale distacco di altre masse nevose che possano mettere in pericolo la zona ed è istituito un 'cancelletto', dove un tecnico prende nota di tutti i presenti. Il testimone viene allontanato dal luogo, visitato e interrogato per avere più notizie possibili riguardo ai compagni, mentre le squadre cominciano i sondaggi e le unità cinofile proseguono nella ricerca.
Ogni ritrovamento - sia di materiali che di persone - viene segnalato e registrato. Spesso, infatti, l'intervento dura più giorni e devono essere ben chiare le manovre eseguite, per evitare pedite di tempo e l'inutile ripetersi di segnalazioni. Ogni marcatura dei cani e ogni possibile oggetto individuato dalle sonde viene verificato. Nel punto indicato si concentrano gli spalatori e il medico (per ogni travolto deve essere presente un rianimatore). Importanti anche le tecniche di estrazione dalla neve, spiegate domenica da un'infermiera della Stazione di Auronzo. La ricerca in valanga è di sicuro l'intervento più complesso, per la necessità di tempi molto ristretti di soccorso e l'impiego di un numero elevato di volontari, come è stato anche sottolineato dai tecnici della Stazione di Forni Avoltri, che il 13 dicembre scorso sono stati impegnati più giorni sul monte Crostis a Ravascleto. In quell'occasione decine di volontari - erano presenti anche 3 unità cinofile bellunesi - hanno scandagliato la slavina che aveva travolto una coppia di escursionisti. Per dar modo di ripeterle e prendere sempre più confidenza con le manovre, la simulazione è stata ripetuta tre volte. Fondamentale la collaborazione interstazione. Per ognuna si sono alternati tre direttori di valanga delle Stazioni di Sappada, Auronzo e Centro Cadore. Nelle prossime settimane verranno organizzate altre due importanti simulazioni. A Cortina con le Stazioni del Cadore e in Alpago, dove si riuniranno 6 Stazioni.

