Rocca Pietore (BL), 14-08-05
E' stato un intervento molto pericoloso, e tecnicamente difficile, quello che 28 tecnici del Soccorso alpino hanno affrontato questa notte. Ieri nel tardo pomeriggio al 118 è arrivata la chiamata di 4 alpinisti, bloccati da una tormenta a pochi tiri dalla fine della via Don Quixote, sulla parete sud della Marmolada. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è subito decollato, ma l'avvicinamento alla parete è stato impedito da fitti banchi di nebbia. Le squadre del Soccorso alpino delle Stazioni di Val Pettorina, Val Biois, Alleghe e Selva di Cadore hanno quindi pianificato il recupero dall'alto. Le condizioni del tempo erano quasi proibitive, in basso la pioggia, in vetta neve, temperature sotto lo zero e pochi metri di visibilità. I tecnici hanno cominciato la salita del versante nord, utilizzando la funivia ed il gatto delle nevi, per poi proseguire a piedi fino alla cresta, ad oltre 3.000 metri di altitudine. C.T., 32 anni, di Alzano Lombardo, D.C., 30 anni, G.B., 30 anni, entrambi di Carlazzo (Como), e O.B., 44 anni, di Vignate (Milano), si trovavano a circa 200 metri dalla vetta. I tecnici del Soccorso alpino si sono preparati per la calata, attrezzando gli ancoraggi e sono scesi in due riprese, recuperando due alpinisti alla volta. Mentre si stava svolgendo l'intervento, verso mezzanotte, è arrivata una seconda chiamata di soccorso per due alpinisti, un uomo e una donna, A.T., 34 anni, di Padova, e M.V., 37 anni di Abano Terme, che avevano cercato riparo all'interno del tunnel della funivia, dopo essere usciti dalla Don Quixote mentre nevicava.
Le squadre, accompagnate da un infermiera della val Biois, li hanno subito rintracciati, rifocillati e dato loro abbigliamento di ricambio. Ad entrambi sono stati riscaldati gli arti inferiori, per la presenza di sintomi di ipotermia. L'intervento si è concluso attorno alle 4, grazie all'efficiente lavoro di squadra delle diverse Stazioni dell'Agordino e alla disponibilità dei gestori della funivia. L'avvicinamento dei soccorritori a piedi e il trasporto di tutto il materiale necessario avrebbe richiesto almeno 6 ore e sarebbe stato molto più rischioso per la presenza di crepacci.
Le squadre, accompagnate da un infermiera della val Biois, li hanno subito rintracciati, rifocillati e dato loro abbigliamento di ricambio. Ad entrambi sono stati riscaldati gli arti inferiori, per la presenza di sintomi di ipotermia. L'intervento si è concluso attorno alle 4, grazie all'efficiente lavoro di squadra delle diverse Stazioni dell'Agordino e alla disponibilità dei gestori della funivia. L'avvicinamento dei soccorritori a piedi e il trasporto di tutto il materiale necessario avrebbe richiesto almeno 6 ore e sarebbe stato molto più rischioso per la presenza di crepacci.

