ESERCITAZIONE NAZIONALE IN FORRA

Scritto da
La Valle Agordina (BL), 17-07-05
Si è conclusa oggi l'esercitazione nazionale in forra organizzata dalla VI zona Delegazione speleologica del Cnsas, con la collaborazione di: II zona Bellunese, IX Delegazione speleologica Lombardia, Commissione forre nazionale del Soccorso alpino, Parco nazionale Dolomiti Bellunesi, Suem 118.
Tre giorni di attività per realizzare un importante momento di addestramento per le squadre impegnate nel recupero di persone in difficoltà, in ambienti molto difficili, spesso irraggiungibili dall'alto, quali quelli disegnati dall'erosione dei torrenti. Profonde gole, tra le quali la Val Clusa. Il torrentismo a tutti gli effetti è ormai diventato una disciplina che richiama un numero sempre più elevato di praticanti. In caso di emergenza, il soccorso in forra richiede un grande dispiegamento di personale e le manovre, molto complesse, possono durare anche decine di ore.
La Val Clusa dunque è stata il teatro naturale in cui si è sviluppata l'esercitazione di 15 ore: quota di partenza 940 metri, quota di arrivo 465, dislivello 575 metri e sviluppo di 3.500 metri. Il campo base è stato posto venerdì ad Agre, Sedico, grazie all'ospitalità della locale azienda agricola e del Corpo forestale dello Stato.
Qui sono state allestite le tende ed il centro operativo, dove il settore logistico ha seguito ogni singolo passaggio delle squadre in forra, controllando contatti radio ed eventuali imprevisti. Alle 17.30 si sono svolte alcune manovre di sbarco ed imbarco del personale e dei mezzi con l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore e sono stati portati in quota i 350 chili di materiale necessario per la disecsa. Sabato alle 3.30 la prima squadra si è preparata a partire dal campo base, alle 4.30. Dopo la risalita di avvicinamento a piedi sul sentiero che porta alla forra, alle 6.30 sono entrati nel canyon. Dopo un'ora è stato raggiunto il "ferito", visitato, medicalizzato, stabilizzato e caricato nella barella utilizzata in forra. Ed è cominciato il vero e proprio recupero.
La prima squadra, composta da 19 tecnici ha trasportato la barella lungo salti e cascate, effettuando numerose calate in condizioni particolarmente difficili, dovute alle piogge del giorno precedente, con temperature sui 12 gradi.
Alle 12.30, la seconda squadra di 22 tecnici si è calata per 130 metri di dislivello, dando il cambio nel trasporto alla prima. La squadra ha poi proseguito il percorso, arrivando al punto prescelto per l'uscita attorno alle 18.
L'infortunato viene sempre portato in un luogo più agevole possibile, dove normalmente l'elicottero può avvicinarsi o, se non altro, calare i tecnici di elisoccorso per il recupero dall'alto. Alle 19, gli ultimi soccorritori sono rientrati al campo base, dove si è svolta la riunione di verifica.
All'esercitazione hanno partecipato in tutto una cinquantina di tecnici, tra operativi e logistici, provenienti da Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria. Nel pomeriggio di ieri, l'intervento è stato illustrato nei dettagli anche al presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Guido De Zordo, che ha seguito con attenzione la chiusura dei lavori. Il presidente ha apprezzato e compreso l'impegno e la professionalità espressa, ribadendo la necessità di sinergia e collaborazione tra Soccorso alpino e speleologico e Parco, in termini di sicurezza, prevenzione ed informazione, per i fruitori dell'area protetta.

Informativa sulla privacy e Termini di utilizzo

Leggere con attenzione prima di utilizzare questo sito.

Il sito è di proprietà di CNSAS VENETO  ,
 L'utilizzo del sito comporta l'accettazione dei Termini e delle Condizioni dell'Informativa sulla Privacy.