2020

Canale d'Agordo (BL), 13 - 12 - 20
Alle 14.45 circa la Centrale del 118 è stata allertata per un uomo scivolato sul ghiaccio, mentre si trovava all'esterno di Capanna Comelle il Val di Gares. Nelle vicinanze del luogo dell'incidente è presto atterrato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha sbarcato l'equipe medica attivatasi per le prime cure a M.C., 52 anni, di Pesaro, a seguito del probabile trauma cranico e facciale riportati nell'urto a terra. L'infortunato è stato quindi trasportato all'ospedale di Belluno. Presente in supporto alle operazioni anche il Soccorso alpino della Val Biois.
Pieve del Grappa (BL), 13 - 12 - 20
Questa mattina alle 10.40 circa è scattato l'allarme per un'escursionista sentitasi male sul Monte Grappa, mentre con il compagno e amici stava salendo lungo il sentiero numero 151, che parte dalla Valle di San Liberale a Paderno. Poiché non si conosceva esattamente il punto in cui si trovava N.B., 40 anni, di Campodarsego (PD), è partito un mezzo del Suem di Pieve del Grappa con a bordo un medico, seguito dalla jeep del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa, avvicinatisi il più possibile. Fortunatamente, a un centinaio di metri di distanza a piedi, i soccorritori hanno poi incrociato la donna che stava scendendo aiutata dagli altri, a 630 metri di quota. Dopo una prima valutazione sul posto, l'escursionista è stata accompagnata all'ambulanza e da lì trasportata in ospedale per gli approfondimenti del caso.

09 dicembre 2020,

A seguito delle straordinarie nevicate di questi giorni, quest’anno nel post emergenza meteo e in periodo Covid più che mai, vi invitiamo alla massima prudenza nelle vostre attività all’aria aperta. Il nostro appello è rivolto come sempre ai frequentatori abituali della montagna in veste invernale, ma soprattutto a quanti, anche a seguito della chiusura degli impianti e in alternativa ad altre attività precluse dai regolamenti antiCovid in vigore, vi si avventureranno per la prima volta o con poca esperienza alle spalle. Dalla riapertura post lockdown di maggio, per tutta l’estate, fino a questo autunno, data l’elevata affluenza sui nostri monti, gli interventi nel 2020 hanno raggiunto un numero mai registrato in precedenza, con tante emergenze legate a un approccio purtroppo superficiale, all’impreparazione, a inadeguati abbigliamento e attrezzatura. Il timore è che un’analoga situazione si manifesti nelle prossime settimane, con scialpinisti, ciaspolatori, escursionisti alle prime armi, che possano mettersi in situazioni di rischio.

Sulla neve non esitate a contattare Guide Alpine e istruttori del Cai per avere informazioni e verificare la possibilità di effettuare attività o seguire corsi in esterno, compatibilmente con le norme antiCovid vigenti. Non muovetevi mai senza avere controllato il bollettino meteo e neve/valanghe, informatevi dettagliatamente sulla vostra meta, dotatevi dei dispositivi di autosoccorso – Artva, pala e sonda – in qualsiasi luogo al di fuori delle piste battute, indossate abbigliamento e calzature appropriate, scegliete itinerari alla vostra portata fisica e psicologica.

Attenzione inoltre alle scivolate sul ghiaccio a qualsiasi quota. Le basse temperature quotidiane originano sottili strati di brina, sufficienti a rendere insidioso terreno, sassi e radici. Dove la neve non è arrivata, specie nelle esposizioni a nord, gli affioramenti d'acqua si trasformano in scivoli pericolosi. Siate prudenti lungo ogni itinerario, anche quelli più familiari, fermatevi non appena percepite che qualcosa non va e tornate sui vostri passi. Ricordate che ramponcini, catenelle e similari, sono adatti solo alle strade pianeggianti o ai terreni con lieve pendenza. In tutti gli altri casi indossate sempre i ramponi, bloccandoli, come specificato per ciascuna marca, agli opportuni scarponi. A quote elevate su percorsi impegnativi, ai ramponi unite la piccozza e partite solo se avete familiarità con le tecniche alpinistiche e la movimentazione in ambiente invernale. Non dimenticate che in questi mesi le ore di luce sono poche, rientrate presto e, in ogni caso, portate con voi pile e frontali. Indossate abbigliamento termico a strati e caricate nello zaino un cambio. Evitate di muovervi da soli, avvertite della vostra meta, dell'orario di rientro e se siete in ritardo. In caso di necessità contattate il 118.

Osservate sempre le disposizioni anti-Covid previste a livello nazionale e regionale, ricordando che in questo momento il comparto sanitario è già impegnato a fronteggiare l'emergenza nazionale in corso.

Longarone (BL), 12 - 12 - 20
Attorno alle 16.50 il Soccorso alpino di Longarone è stato allertato dalla Centrale del Suem, a seguito della richiesta di una ragazza, che si era imbattuta in un escursionista fattosi male sopra Podenzoi. L'uomo, M.L., 54 anni, di Longarone (BL), era salito fino a Casera Busnich, a 1.560 metri di quota, e durante il rientro lungo il sentiero era scivolato sbattendo il volto a terra. Dopo averlo incrociato casualmente, la ragazza aveva iniziato a scendere assieme a lui, chiamando contestualmente il 118. Tre soccorritori sono quindi partiti per andare incontro ai due e, dopo averli raggiunti, hanno aiutato l'infortunato a tornare a valle. L'uomo si è poi allontanato con i propri mezzi.
Ponte nelle Alpi (BL), 11 - 12 - 20
Alle 15.30 circa la Centrale del 118 è stata allertata da due uomini bloccati dalla neve ghiacciata, che dicevano di trovarsi poco sopra il Bivacco Scalon sul Monte Dolada e di vedere l'abitato di Soccher, da dove erano partiti la mattina alle 10. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è subito decollato, ma durante la ricognizione sopra il bivacco non li ha visti. Mentre otto tecnici del Soccorso alpino di Longarone e Alpago si preparavano per avviare a piedi la ricerca, in contatto telefonico con i due la Centrale è riuscita a dare qualche indicazione in più all'equipaggio quando gli escursionisti hanno finalmente visto l'elicottero. Molto distante, dal momento che erano in un'altra valle rispetto a quella dove credevano di trovarsi. Saliti da Soccher con racchette, scarpe da trail e tuta da corsa in montagna, i due amici bellunesi, R.P., 61 anni, e V.V., 71 anni, avevano mancato il bivacco, che sorge a 1.150 metri, proseguendo a sinistra erano arrivati sotto la Cresta di Campigol in Valpora, nel versante che dà su Longarone, e l'abitato che vedevano era Soverzene e non Soccher. Si erano fermati, completamente fuori dal sentiero, quando avevano iniziato a scivolare, uno per una cinquantina di metri fermato da una pianta. Individuati dall'eliambulanza nella boscaglia, a quota 1.300, i due sono stati recuperati dal tecnico di elisoccorso con due verricelli da 50 metri e sono stati trasportati fino al campo sportivo di Soccher, dove le squadre di soccorritori erano pronte a partire, qualora l'elicottero non fosse riuscito a completare il recupero.
Pieve del Grappa (TV), 10 - 12 - 20
È stata rintracciata e recuperata dal Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa Maya, l'husky di due anni scappata ieri durante una passeggiata sul Monte Grappa. Mentre con una coppia di Padova si trovava lungo il sentiero numero 151, che da San Liberale sale al Pian della Bala, il cane aveva iniziato a strattonare il guinzaglio, probabilmente per l'odore di un camoscio, finché non era riuscito a lacerare la pettorina lanciandosi verso l'alto nel bosco di un ripido canale. I due proprietari hanno tentato di seguirne i guaiti chiamandola, costretti però a rientrare quando si sono resi conto che la situazione era molto pericolosa. Alle 16.50 è quindi stato allertato il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa, che, valutata l'impossibilità di individuarla oramai buio sotto la pioggia, questa mattina alle 7 ha inviato una squadra sul luogo dove era stata vista l'ultima volta. Con un drone i quattro soccorritori hanno tentato di sorvolare l'area. Ostacolati però dalla copertura arborea hanno quindi proseguito a piedi. A un certo punto Maya ha risposto ai richiami e un soccorritore l'ha individuata: era adagiata su una cengia esposta cento metri più sopra. Il tecnico si è fatto raggiungere da altri due soccorritori e con tecniche alpinistiche e ramponi ai piedi per il terreno congelato è salito da lei. Poiché era impaurita e in continuo movimento, non senza fatica è riuscito ad avvicinarla e a imbragarla. Agganciata a un soccorritore, Maya è stata così calata per quattro riprese fino al sentiero sottostante, dove è stata riconsegnata ai suoi padroni.

Selva di Progno (VR), 09 - 12 - 20

Attorno alle 13 il Soccorso alpino di Verona è stato allertato per una persona in difficoltà sul Monte Torla. Partito per un giro con le ciaspe, un  quarantenne di Illasi (VR) si era infatti trovato con il peggioramento del tempo in una bufera si neve, non distante dal Rifugio Torla e, per non rischiare di mettersi in situazione di pericolo, aveva contattato il gestore, che aveva lanciato l'allarme. Un soccorritore è subito partito con sci e pelli di foca e ha raggiunto la struttura, dove nel frattempo aveva trovato ricovero il ciaspolatore, mentre una squadra si avvicinava con il quad dopo aver ricevuto informazioni sulle condizioni del percorso. Caricato a bordo del mezzo, l'uomo è stato riaccompagnato alla macchina. 
Belluno, 08 - 12 - 20
Sono state recuperate questa mattina nove persone rimaste isolate dalla neve sul Pian della Sussistenza, sopra Passo San Pellegrino. Ieri era scattato l'allarme, lanciato dal gestore del Residence che si trovava bloccato da tre giorni con sei ospiti, tra i quali un bambino, di Marcon (VE), e di Falzé di Piave (TV), ed era terminato il carburante del gruppo elettrogeno. In serata il Soccorso alpino della Val Biois era inoltre stato attivato per una coppia isolata con il proprio cane a Baita Vescovado, sempre Pian della Sussistenza. Questa mattina tre gatti delle nevi della Società impianti Ski Area San Pellegrino, sono riusciti a salire da Falcade, hanno raggiunto il Residence e in due viaggi hanno caricato a bordo gli occupanti per trasportarli in località Caverson, dove attendevano il Soccorso alpino della Val Biois e i Vigili del fuoco per accompagnarli a Caviola. Uno dei gatti si è poi recato alla baita in aiuto della coppia e del loro cane, per poi affidarli ai soccorritori sempre in attesa al Caverson.
Il Soccorso alpino della Val Fiorentina si sta muovendo dal Passo Falzarego verso Passo Giau, non potendo salire direttamente per il rischio valanghe, poiché ci sono alcune persone bloccate dentro un albergo e un uomo isolato in una baita. Questa mattina, su richiesta dell'Arpav e della Sala operativa regionale, il Soccorso alpino ha inoltre effettuato delle verifiche dei siti valanghivi e dei versanti percorsi da Vaia nella zona di Rocca Pietore e Livinallongo del Col di Lana, mediante il sorvolo dei droni, per registrare dati oggettivi delle condizioni e monitorarne l'evoluzione. Tutte le Stazioni del Soccorso alpino dei comuni in cui sono in corso le eccezionali nevicate sono a disposizione delle centrali operative per questa attività.
Gallio (VI), 08 - 12 - 20
Alle 15.20 circa il Soccorso alpino di Asiago è stato allertato dalla Centrale del Suem di Vicenza, per una scialpinista che si era fatta male scendendo dal Monte Melette. La donna, M.P., 41 anni, di Asiago (VI), che si trovava con un'amica, dopo una curva, a 1.740 metri di quota era caduta riportando un sospetto trauma al ginocchio. I soccorritori si sono avvicinati con i fuoristrada - incontrando problemi per le auto non attrezzate in mezzo alla strada - e poi si sono avvicinati il più possibile con le motoslitte, costretti a fermarsi per il metro e 50 di neve fresca. È stato quindi risolutivo l'intervento del gatto delle nevi degli impianti Melette di Gallio, che ha aperto la traccia alle motoslitte. Una volta individuate le due sciatrici, all'infortunata è stata immobilizzata la gamba. Caricate entrambe sul gatto, le due donne sono state trasportate alla partenza degli impianti, dove le attendevano i parenti per accompagnarle autonomamente all'ospedale. I soccorritori hanno comunque scortato l'auto, scendendo in carovana per far fronte a eventuali intralci lungo il percorso.
Belluno, 08 - 12 - 20
Il Soccorso alpino della Val Fiorentina ha raggiunto una persona isolata in un Tabià in località Melei, sopra Passo Giau. L'allarme era scattato poiché l'uomo, che aveva deciso di passare alcuni giorni nella struttura, non era raggiungibile al cellulare. Una squadra è partita con gli sci da località Lamierla sul Passo Falzarego e seguendo il sentiero estivo ha raggiunto la casera. L'uomo stava bene, ma è rientrato assieme ai soccorritori, che gli avevano portato un paio di ciaspe, visto il perdurare del maltempo. Sempre a Passo Giau il Soccorso alpino era stato attivato per uno dei Rifugi rimasto senza gasolio. 
Belluno, 07 - 12 - 20
È stata recuperata anche la coppia di villeggianti rimasta bloccata nella propria abitazione in località Botter, dopo la caduta di una serie di frane lungo la stradina di 300 metri che da Col Tamai, parcheggio dell'auto, porta alla casa. Già ieri i soccorritori avevano sentito marito e moglie di Martellago (VE), assicurandosi stessero bene. Questa mattina l'uomo si è avventurato da solo ed è riuscito a superare gli smottamenti arrivando fino a Ren, dove, al di là del ponte crollato, ha visto un dipendente del Comune che ha allertato il 118. Una squadra del Soccorso alpino di Agordo assieme a due Vigili del fuoco, ha superato il torrente tramite una passerella. Dopo aver oltrepassato le frane, i soccorritori hanno quindi raggiunto la moglie, di 78 anni, rimasta a casa. Poiché non sarebbe stato possibile per lei tornare a ritroso con la squadra, la donna è stata recuperata dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore che la ha imbarcata con un verricello di 10 metri e trasportata a Lambroi. Nel rientrare i soccorritori hanno preso con loro anche il marito, rimasto in attesa a Ren. 
Il Soccorso alpino di Pieve di Cadore ha invece accompagnato personale tecnico impegnato nel ripristino delle linee telefoniche. Su richiesta del sindaco di Falcade, il Soccorso alpino della Val Biois sta sgomberando i tetti di alcune strutture gravate dal peso della neve.
Belluno, 06 - 12 - 20
A seguito delle straordinarie precipitazioni in corso e delle conseguenti situazioni di difficoltà e rischio, tutte le Stazioni del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi sono a disposizione delle Centrali operative attivate all'inizio dell'emergenza.
Questa mattina il Soccorso alpino di Pieve di Cadore è stato inviato a controllare i siti valanghivi post Vaia a Venas. Dalle 9.30 il Soccorso alpino di Agordo è stato impegnato assieme ai Vigili del Fuoco in aiuto dei residenti nelle frazioni isolate di Ren e Laveder, in Comune di Gosaldo. In particolare una squadra ha raggiunto una casa di villeggiatura a Laveder, dove l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è riuscito ad evacuare tre persone anziane, prima che il maltempo impedisse ulteriori manovre. Altri due villeggianti sono invece stati riportati in una zona sicura dai soccorritori, che hanno allestito alcuni ponti di tavole per superare i tratti più difficili. Sono stati inoltre contattati altri due turisti - che stanno bene - rimasti bloccati nella loro casa di Col Tamai, dopo la caduta di una frana sulla strada. ll Soccorso alpino dell'Alpago è intervenuto a Puos per aiutare una coppia anziana bloccata dal fango nella propria abitazione. I soccorritori hanno poi aiutato a liberare gli ingressi sommersi e lo scantinato di diverse case tra Bastia e Puos. Il Soccorso alpino di Cortina è stato invece allertato per un bambino di 6 anni perso di vista dal padre mentre giocavano a nascondino. Sul posto anche Carabinieri, Polizia, Sagf, Vigili del fuoco, Vigili urbani. Fortunatamente dopo un'ora e mezzo il bimbo, che si era nascosto in un fienile, è stato ritrovato e l'allarme è rientrato.
 
Ricordiamo che le abbondanti nevicate in questo momento fanno registrate pericolo valanghe massimo sulle Dolomiti, grado 5, molto forte, e forte sulle Prealpi, grado 4, con la possibilità di distacchi spontanei e diffusi.
Ci uniamo all'appello delle amministrazioni e degli enti preposti nella richiesta di non muoversi, se non in caso di estrema necessità.
Recoaro Terme (VI), 04 - 12 - 20
Alle 14 circa il Soccorso alpino di Recoaro - Valdagno è stato allertato per una escursionista che si era fatta male, scivolando sulla neve mentre con il compagno scendeva verso Recoaro Mille. A dare l'allarme il gestore del Rifugio Montefalcone, che stava passando con il gatto delle nevi nelle vicinanze della coppia ed era stato richiamato. Una squadra si è avvicinata il più possibile in fuoristrada ed è poi salita a bordo del gatto delle nevi andatole incontro, per essere così portata rapidamente sul luogo dell'incidente. Prestate le prime cure a M.M., 50 anni, di Schio (VI), che aveva messo il piede in una buca riportando la sospetta frattura di una gamba, i cinque soccorritori la hanno poi caricata sul gatto delle nevi. Il gestore del Rifugio, sempre gentilmente disponibile, ha quindi riaccompagnato soccorritori e infortunata fino alla jeep. Da lì, in accordo con la Centrale del Suem, la donna è stata trasportata direttamente all'ospedale di Valdagno. 
Longare (VI), 01 - 12 - 20
Attorno alle 15 la Centrale del Suem di Vicenza ha allertato il Soccorso alpino di Padova, per una ragazza che si era fatta male alla base del settore Classica della falesia di Lumignano. La ventiseienne, che non stava scalando, era infatti scivolata, riportando la sospetta frattura di un polso ed era un po' scossa per quanto accaduto. Una squadra la ha raggiunta e, dopo averle prestato le prime cure, la ha accompagnata a piedi per una ventina di minuti fino al parcheggio, da dove l'infortunata è partita in direzione dell'ospedale assieme agli amici. 
Pieve di Cadore (BL), 29 - 11 - 20
Alle 15.40 circa l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione di Forcella Antarcisa, dove un escursionista era scivolato dal sentiero, sparendo alla vista del compagno con cui si trovava. Mentre stavano scendendo l'uomo, un cinquantacinquenne di Calalzo di Cadore, perso l'equilibrio era caduto sul ripido versante erboso reso duro dal freddo. L'amico, che lo precedeva, lo aveva visto sparire in basso e, continuando a chiamarlo invano, era sceso una quarantina si metri, fermandosi addosso a un albero per dare l'allarme. L'eliambulanza si è avvicinata e ha imbarcato un soccorritore di Pieve di Cadore, che stava risalendo in fuoristrada con una squadra. Con lui l'equipaggio ha iniziato a sorvolare il pendio, finché, 200 metri circa sotto il sentiero, non è stato individuato il corpo. Sbarcati con un verricello tecnico di elisoccorso, soccorritore e medico, non è stato possibile che constatare il decesso dell'escursionista. La salma è stata quindi recuperata e trasportata a Nebbiù. Il soccorritore rimasto a terra è risalito fino dall'amico, raggiunto dal resto della squadra calatasi con una corda. Dopo essere stato assicurato, l'uomo è stato riportato sul sentiero e da lì accompagnato a valle.
Valli del Pasubio (VI), 29 - 11 - 20
Attorno alle 14 il Soccorso alpino di Schio è stato attivato dalla Centrale del Suem per un escursionista colto da malore, mentre con un'altra persona stava percorrendo una strada forestale verso Contrà Zonera. R.S., 70 anni, di Torrebelvicino (VI), era svenuto all'improvviso per poi riprendersi poco dopo. In contatto telefonico, una squadra è risalita al luogo dove si trovava l'uomo, che nel frattempo si era rimesso in cammino, e gli è andata incontro. Una volta tornati con lui all'abitato, l'escursionista è stato raggiunto dal figlio, ha rifiutato l'eventuale ricovero per accertamenti ed è rientrato autonomamente.
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