Castello Tesino (TN), 02-07-12
La grotta di Castello Tesino, dopo la parte iniziale escursionistica, alterna tratti sommersi, i sifoni, a tratti aerei. In questo scenario si è svolta lo scorso fine settimana l'esercitazione cui ha preso parte il nucleo speleo subacqueo dalla 6a Delegazione speleologica Veneto-Trentino Alto Adige, assieme a speleosub della 3a Delegazione Toscana e della 9a delegazione Lombardia. L'addestramento è stato suddiviso in due giornate, ipotizzando due diverse emergenze. Sabato i soccorritori sono intervenuti in aiuto di uno speleosub infortunatosi tra il 1° sifone, una galleria allagata di 15 metri, e il 2° sifone, più corto, collegati da un tratto aereo accidentato. Raggiunto e caricato in barella, lo speleosub è stato trasportato fino all'uscita, grazie anche all'allestimento di una teleferica. Nella seconda giornata, domenica, le operazioni sono state 'complicate' dalla presenza di un terzo sifone, lungo 150 metri, e dall'incidente avvenuto in un pozzo, con la necessità di calare il ferito al suolo, medicarlo e imbarellarlo, per poi ripercorrere a ritroso la galleria, parti sommerse e non, fino all'uscita. L'obiettivo dell'addestramento era quello di verificare l'operatività in un eventuale incidente, dove uno speleosub si dovesse trovare in difficoltà in una parte aerea oltre sifone, coniugando quindi le problematiche speleo 'tradizionali' e quelle speleosubacquee. Allo stesso tempo si sono potute testare le comunicazioni, sia telefoniche, sia radio, che la movimentazione dei materiali e del personale in grotta. Sono inoltre intervenuti 4 tecnici della Stazione speleologica di Trento, 2 della Stazione di Verona e 2 della Stazione di Vicenza, per il supporto dei trasporti dei materiali, e hanno collaborato anche i componenti della Stazione alpina del Tesino
La grotta di Castello Tesino, dopo la parte iniziale escursionistica, alterna tratti sommersi, i sifoni, a tratti aerei. In questo scenario si è svolta lo scorso fine settimana l'esercitazione cui ha preso parte il nucleo speleo subacqueo dalla 6a Delegazione speleologica Veneto-Trentino Alto Adige, assieme a speleosub della 3a Delegazione Toscana e della 9a delegazione Lombardia. L'addestramento è stato suddiviso in due giornate, ipotizzando due diverse emergenze. Sabato i soccorritori sono intervenuti in aiuto di uno speleosub infortunatosi tra il 1° sifone, una galleria allagata di 15 metri, e il 2° sifone, più corto, collegati da un tratto aereo accidentato. Raggiunto e caricato in barella, lo speleosub è stato trasportato fino all'uscita, grazie anche all'allestimento di una teleferica. Nella seconda giornata, domenica, le operazioni sono state 'complicate' dalla presenza di un terzo sifone, lungo 150 metri, e dall'incidente avvenuto in un pozzo, con la necessità di calare il ferito al suolo, medicarlo e imbarellarlo, per poi ripercorrere a ritroso la galleria, parti sommerse e non, fino all'uscita. L'obiettivo dell'addestramento era quello di verificare l'operatività in un eventuale incidente, dove uno speleosub si dovesse trovare in difficoltà in una parte aerea oltre sifone, coniugando quindi le problematiche speleo 'tradizionali' e quelle speleosubacquee. Allo stesso tempo si sono potute testare le comunicazioni, sia telefoniche, sia radio, che la movimentazione dei materiali e del personale in grotta. Sono inoltre intervenuti 4 tecnici della Stazione speleologica di Trento, 2 della Stazione di Verona e 2 della Stazione di Vicenza, per il supporto dei trasporti dei materiali, e hanno collaborato anche i componenti della Stazione alpina del Tesino
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